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Venerdì, 29 Gennaio 2021 10:45

INPS, immobili e disavanzo: chiarimenti dell'Istituto in risposta al nostro articolo del 27 gennaio scorso In evidenza

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Gentile direttore, Stimata redazione,

la ringraziamo per l'attenzione dedicata al programma triennale di cessione immobili INPS nell'articolo del 27 gennaio dal titolo "Il covid mette a rischio le pensioni e gli uffici periferici vanno sott'acqua" perché ci dà la possibilità di chiarire alcuni punti. 

Roma 29 gennaio 2021 - L'Inps, dopo anni, è riuscito a sbloccare situazioni rese statiche da norme che ostacolavano le cessioni. La recente approvazione della legge di bilancio 2021 consente infatti la vendita di unità immobiliari locate, oltre che agli affittuari, agli enti locali, con l'abituale sconto ai conduttori (30%), maggiorato del 15% nel caso di cessione di intero fabbricato. 

Obiettivo della norma è offrire uno strumento di risposta ai problemi di emergenza abitativa dei territori, resi ancor più stringenti dalla pandemia in atto. La vendita ai Comuni di beni immobili a bassa reddittività risponde sì alle esigenze di famiglie bisognose, ma genera un incasso con effetti positivi, nonostante lo sconto, sul bilancio dell'Istituto, sul bilancio statale e sui cittadini tutti. 

La congruità del prezzo viene regolarmente attestata dall' Agenzia delle Entrate, che tiene il polso del mercato immobiliare con report periodici, come dimostra la recente vendita delle case Azzolini di Verona, operazione virtuosa che permette risparmi ed efficienze gestionali e quindi minore esborso di denaro pubblico. 

Il valore del complessivo patrimonio immobiliare è pari a 2 miliardi di euro, ma soltanto una parte residuale di questo, il cui valore è stato stimato in 450 milioni, sarà oggetto di vendita nei prossimi tre anni.

Discorso a parte merita il disavanzo del bilancio INPS: non esiste alcun allarme per il pagamento delle pensioni e delle altre prestazioni dell'Istituto, che possono essere finanziate attingendo, sulla base di vari strumenti che la legge mette a disposizione, a risorse dello Stato.

Nel corso del 2020, il legislatore ha previsto che Inps finanziasse alcune delle misure economiche finalizzate al contrasto degli effetti economici della pandemia (cassa integrazione ordinaria, assegno di solidarietà, Naspi, indennità di malattia, ecc.). Al contempo, inevitabilmente si sono registrate minori entrate contributive per effetto della contrazione delle attività produttive e del rinvio dei termini di pagamento dei contributi introdotto allo scopo di venire incontro alle esigenze finanziarie delle aziende e dei lavoratori autonomi. 

La stima di questi effetti è ampiamente riportata nell'assestamento del bilancio preventivo 2020 e nel bilancio preventivo 2021, approvati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Istituto rispettivamente l'1 ottobre e il 29 dicembre 2020 (documenti disponibili sul sito Inps, nella sezione "Bilanci, rendiconti e flussi finanziari"). Inoltre, è da notare che l'andamento del 2020, sia in termini di pagamenti che di incassi, risulta sensibilmente migliore rispetto alle previsioni contenute in tali documenti di bilancio. 

Al fine di assicurare il monitoraggio della propria situazione finanziaria, l'Istituto trasmette costantemente al Ministero dell'Economia e delle Finanze l'andamento dei pagamenti e delle riscossioni. 

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