Mercoledì, 27 Gennaio 2021 05:44

Il COVID mette a rischio le pensioni e gli uffici periferici vanno sott'acqua.  In evidenza

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La ricchezza dell'INPS messa a rischio da mala gestio prima e ora il COVID-19 rischia di mettere definitivamente a KO il forziere d'Italia. Tra svendita di immobili a livello nazionale e richieste di "ridurre i solleciti delle pratiche" a livello locale, l’istituto di previdenza lancia segnali molto allarmanti.

Di Lamberto Colla Parma 26 gennaio 2021 - in passato remoto e ma anche più recentemente, qualsiasi crisi aziendale veniva tamponata dalle casse dell'INPS. Le grandi imprese hanno sempre attinto alle casse previdenziali per sostenersi nei periodi di difficoltà. Sia che questi fossero dettati da fattori di mercato sia da pessima gestione, la liquidità correva dalle casse dell'INPS alle casse private, con una sempre maggiore ampiezza d'accesso.

Sino all'ultimo decennio dello scorso secolo l'Istituto colava grasso da tutte le parti. Ciononostante, sono già parecchi anni che si inseguono le notizie di serie difficoltà annidate in seno all'INPS, molte altre casse di previdenza, per "salvarsi" o per “sostegno mutualistico", sono via via confluite nel calderone principale dell'INPS.

Se a livello nazionale giungono informazioni inquietanti circa il bilancio dell'ente (si prevede una perdita complessiva di -20,327 miliardi), compresso dalle molte maggiori uscite e dalle minori entrate connesse alla situazione pandemica, dall'altro lato, pur di far cassa  invece di mettere a frutto i beni immobiliari, l'Istituto ha deciso di vendere in blocco.

La scorsa settimana, come riferisce Libero Quotidiano, a Verona l'INPS ha ceduto al comune veneto un edificio composto da ben 180 alloggi, con tanto di cantine e 199 garage, al prezzo di 8,58 milioni. Ben poco se si pensa che l'Ente dovrebbe preoccuparsi di rimpinguare le casse con certa continuità, per pagare le pensioni future, e non certo di "svendere" il patrimonio immobiliare.

Ma questo non è l'unico segnale di una strategia, a mio parere maldestra, per allungare una coperta ormai logora. E' infatti stata approvata una modifica normativa che consente all’Istituto di vendere a favore degli enti locali con un abbattimento del valore economico complessivo degli immobili, tenendo conto delle peculiari circostanze di immobili destinati a finalità sociali". In virtù delle “peculiari circostanze” verrebbe da supporre che queste operazioni siano limitate e solo a esclusivo “fin di bene”.

L'istituto previdenziale invece sta puntando a disfarsi di 25mila immobili, per i quali tuttavia incasserà un quarto del loro valore. In pratica, è lo stesso Sole24Ore a riferirlo,  si stima che nelle casse dell'Inps arriveranno circa 500 milioni, quando gli edifici dovrebbero invece valere oltre 2 miliardi. 

Qualcuno farà dei buoni affari, non certo i “pensionati o pensionabili”.

Intanto, mentre a Roma svendono, a livello locale gli uffici sono sopraffatti dalle pratiche e dai solleciti.

Una situazione che ha spinto alcune direzioni territoriali, ad esempio Parma, a chiedere comprensione e collaborazione ai loro interlocutori privilegiati affinché possano procedere con "serenità" nelle operazioni di erogazione delle prestazioni.

Nei documenti che circolano, si legge infatti che "Abbiamo poche risorse e cerchiamo di usarle al meglio nell’interesse comune di erogare nei tempi più contenuti possibile, la prestazione", considerato che al momento si sta mettendo mano alle richieste di novembre 2020, ogni ulteriore pressione potrebbe allungare i tempi se non addirittura alterare la più corretta erogazione delle disponibilità.

In conclusione, mentre a livello periferico si fanno i salti mortali, al centro si regala pur di portare a casa qualche spicciolo. 

Per quel tipo di operazioni non è certamente necessario un gran livello di istruzione, solo un po’ di irresponsabilità. 

 

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per approfondire LINK:

https://www.treccani.it/enciclopedia/cassa-integrazione-guadagni/

https://www.ilgiornale.it/news/economia/pensioni-rischio-linps-svende-immobili-sua-propriet-1918970.html

https://www.confedilizia.it/wp-content/uploads/2021/01/24ore_23.1.21.pdf