Domenica, 18 Ottobre 2020 07:21

Un Imprenditore con la bussola per organizzare e pianificare In evidenza

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Di Mario Vacca Parma 18 ottobre 2020 - Come rendere più efficiente l'organizzazione di una azienda.

E’ facile intuire quindi che sondare il terreno è l’operazione più importante che in economia chiamiamo programmazione e controllo. E’ quindi necessario, programmare, controllare ma anche riorganizzare le proprie risorse ed adattarle al cambiamento. Un bravo imprenditore deve essere consapevole dei propri punti di forza e dei propri punti di debolezza. Difficilmente una persona può eccellere in tutti gli ambiti: ricerca e sviluppo, marketing e vendite, acquisti, amministrazione e controllo, finanza, affari legali, produzione, logistica etc. – il che porta l’imprenditore a doversi chiedere: quali sono gli aspetti che posso presidiare in prima persona, perché sono “forte” e preparato, e su quali invece devo cercare soci, collaboratori o manager eccellenti? La risposta a questa domanda impatta eccome sull’organizzazione, perché le “mansioni” dell’imprenditore e la configurazione del primo “organigramma” aziendale dipendono strettamente da questo ” un passo del precedente articolo pubblicato domenica scorsa che riporto oggi per la sua intrinseca importanza e per approfondire meglio alcune tematiche.

Vediamo cosa significa quindi rendere più efficiente l’organizzazione di un’azienda. Significa far sì che tutte le risorse (persone, materiali, strumenti) siano coordinate tra di loro (processi) in modo da orientarne i risultati (output) verso gli obiettivi dell’azienda.

Per giungere allo scopo è necessario impostare correttamente i fattori di successo dell’organizzazione, quali:

  • la scelta della struttura organizzativa più adeguata;
  • il corretto dimensionamento delle risorse all’interno della struttura;
  • la gestione per processi;
  • la standardizzazione dei flussi fisici ed informativi;
  • le regole di coordinamento tra le risorse;
  • la gestione dei carichi di lavoro e dei vincoli;
  • il controllo delle performance (misurazione, incentivazione, retroazione);
  • i sistemi di comunicazione e reporting;
  • i processi di miglioramento continuo.

In ogni realtà di successo, ciascuna di queste variabili diventa oggetto di riesame e riprogettazione.

Il vantaggio di approcciarsi al campo dell’organizzazione aziendale è che le best practice da applicare sono indipendenti dallo specifico settore di appartenenza dell’azienda. I principi ed i metodi che si utilizzano per impostare correttamente un’organizzazione, infatti, non cambiano al cambiare della natura di ciò che viene erogato o gestito dall’azienda.

L’organizzazione, in sintesi, è indipendente dalle tecnologie, dai prodotti e dai cicli produttivi, e lo stesso vale per le aziende che erogano servizi invece che beni tangibili. In ultimo, una azienda bene organizzata sarà in grado di:

  • consegnare a propri clienti il valore nel modo, tempo e prezzo giusti;
  • reagire alle richieste al minore costo possibile e nel minor tempo possibile.

L’organizzazione si pone quindi “a servizio del business”.

“Reagire alle richieste al minore costo possibile e nel minor tempo possibile” lega quindi strettamente l’organizzazione aziendale al Controllo di Gestione.

Il compito del controllo di gestione è di creare una tabella di bordo, una specie di cruscotto dal quale il management attingerà informazioni che influenzeranno poi, inevitabilmente, i processi decisionali.

Il Controller risponde direttamente alla direzione aziendale gestendo tutti i flussi informativi provenienti dai centri di elaborazione dati dei vari uffici e dei loro responsabili. L’ideale sarebbe scegliere una persona super-partes che goda di estrema fiducia dalla direzione propendendo per la creazione di una figura non reclutata in seno all’azienda in quanto, passato il primo periodo di adattamento, la direzione potrà contare su una persona altamente specializzata, disponibile a vari step di formazione e rapida nell’intraprendere le strategie che la direzione vorrà attuare proprio grazie ai dati generati dal controller stesso. Le linee guida del controllo di gestione saranno approfondite nell’articolo successivo ma è innegabile che questa figura deterrà una mole importante di informazioni e dovrà, quindi, avere la massima cura   sia in termini di privacy che di responsabilità soggettiva.

Questa è una delle preoccupazioni più importanti del management in quanto si tratta di avere una figura interna che conosce l’azienda a 360 gradi; per questo motivo alcuni imprenditori preferiscono affidare questo compito ad uno o più familiari allo scopo di rendere minimi i rischi di fuoriuscita delle informazioni molto sensibili o strategiche. Un’altra possibilità è quella dell’assunzione diretta del controller ad un livello compartecipativo che ne determini anche un alto grado di responsabilità e rendimento.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.

Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.

Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.

Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.

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