Giovedì, 08 Ottobre 2020 06:11

Eima Event e Eima Digital Preview, benvenuti nell’era onlife In evidenza

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Lo scorso 24 settembre si è tenuta a Bologna, in presenza, l’assemblea di FederUnacoma.

Bologna 01/10/2020 - by meccagri di Emanuela Stìfano -  A riassumere lo stato d’animo di organizzatori e associati – l’Assemblea di quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, è stata più partecipata rispetto a quella dello scorso anno – le parole della professoressa Sabina Addamiano, dell’Università Roma Tre, intervenuta nella parte pubblica dell’evento: «Sono felice ed emozionata per aver preso finalmente un treno e per poter parlare in pubblico».

L’intervento di Addamiano, incentrato sul concetto di onlife, ha dato luogo a una serie di spunti di riflessione legati all’Eima – anzi alle Eima – che verranno: la versione digital del prossimo novembre  (11-15 novembre 2020) e la versione in presenza programmata per il prossimo febbraio (Bologna, 3-7 febbraio).

 

VIVIAMO TRA DUE MONDI

2-Sabina_Addamiano.jpg(Sabina Addamiano)

Citando Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione all’Università di Oxford, la professoressa Addamiano ha fatto riferimento al neologismo onlife, utilizzato per descrivere l’esperienza che si vive in un mondo iper-connesso dove non esiste più la distinzione tra essere connessi oppure offline.

«Viviamo tra due mondi – ha sottolineato –. In questo scenario, la tecnologia va accolta, non va subita e nemmeno vista come un male necessario». E il periodo che si sta vivendo a livello mondiale, causa pandemia, ha ampiamente dimostrato come soluzioni digitali evolute abbiano consentito di gestire questa situazione inedita, traendone vantaggi e valore, poiché hanno permesso, e tuttora permettono, di incontrasi seppur virtualmente – di stare distanti, ma vicini, come si è detto in questi mesi – a scuola, nelle università, al lavoro e, anche, in occasione delle fiere.

«Ma – ha precisato Addamiano – la tecnologia non può sostituirsi in toto all’incontro fisico».

LA FIERA È UNA FATICA MA È ANCHE UNA FESTA

«La fiera fisica – ha spiegato la docente, facendo riferimento a Eima in versione tradizionale – è un’esperienza con una dimensione relazionale insostituibile: non solo ci si incontra e ci si misura con altre persone e con le loro competenze, ma anche con i prodotti, i servizi, l’innovazione».

In pratica, nonostante la situazione contingente, è giusto – in piena sicurezza – non rinunciare al confronto. «Poca favilla, gran fiamma seconda», ha concluso, citando Dante. Sottintendendo che, come un cerino può dare vita a una grande fiamma, anche la sfida di Eima, va affrontata con un atteggiamento positivo.

 

 

FEDERUNACOMA: CAUTO OTTIMISMO, È L’EDIZIONE ZERO

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(Assemblea)

«I rapporti personali sono imprescindibili, soprattutto per filiere come la nostra, per la quale è importante incontrarsi in presenza, toccare con mano le novità: le fiere sono importanti più per le piccole medie imprese che per quelle grandi». Così Alessandro Malavolti, presidente della federazione, ha aperto la conferenza stampa tenutasi a conclusione dell’Assemblea.

Il presidente dunque crede nella fiera tradizionale – «Eima è la nostra casa» – e ritiene vincente il mix delle due versioni di Eima, quella digital e quella nel quartiere fieristico: «Crediamo che il futuro sia delle fiere ibride – ha dichiarato – anche nei prossimi anni ha senso pensare ad Eima con una preview digitale e con l’evento in presenza».

Quanto alle aspettative per Eima Digital Preview, nonostante le premesse fin qui siano ottime (vedi link), Simona Rapastella, direttore generale di FederUnacoma, non si è sbilanciata: «È l’anno zero – ha fatto presente –. Nonostante il conforto dei numeri, sull’effettivo risultato restiamo cauti».

In ogni caso, la fiera digitale sarà certificata e quindi a lavori conclusi si potrà verificarne il successo: un metodo, quello del dato certificato, che viene abitualmente impiegato durante tutte le edizioni di Eima ma che, nel caso di quella digital, aggiunge «un segnale di coraggio e di professionalità», per dirla con le parole del direttore.

Quanto all’appuntamento di febbraio, è chiaro che i riflettori sono puntati sul tema della sicurezza. E pertanto, consapevole di quanto questo aspetto possa generare, anche, ricadute emotive sui partecipanti, gli organizzatori hanno incluso nello staff anche un epidemiologo.

«Occorre essere oggettivi e razionali – ha puntualizzato Malavolti –. Il quartiere fieristico sarà un luogo sicuro, saranno evitati assembramenti e razionalizzati i flussi. Ma poiché tra i compiti dell’organizzazione vi è anche quello di rassicurare, abbiamo scelto di avere l‘avvallo della comunità scientifica».

IL MERCATO TIENE MA OCCORRE INCENTIVARE L’ACQUISTO DI MEZZI NUOVI

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(Alessandro Malavolti e Simona Rapastella)

Al termine dell’incontro il presidente ha fatto il punto sul mercato: secondo Malavolti il 2020 chiuderà, in Italia, con circa 17mila unità. Quanto al valore, si stima un 2-4 per cento in meno rispetto all’anno precedente.

In ogni caso, nonostante le perdite causate dal lockdown, si è tornati agli stessi fatturati ex ante emergenza sanitaria. «Il mercato non sta andando male – ha evidenziato Malavolti – nelle ultime settimane sta addirittura migliorando, segnali confortanti arrivano dal mese di agosto, che segna un leggero recupero rispetto al dato semestrale, portando il passivo dei primi otto mesi dell’anno al 15 per cento. A giugno era al 18 per cento».

Fatto salvo il clima d’incertezza, questo dato sembra prefigurare una possibile inversione di tendenza, che trova conferma per l’Europa come per l’Italia nelle recenti indagini di clima condotte dal Cema, l’associazione europea dei costruttori (vedi link).

«In Italia occorre un sistema di incentivi che aiutino la ripresa del mercato, soprattutto in un’ottica di rinnovamento e di innovazione tecnologica – ha concluso il presidente di FederUnacoma –. Un sistema che proceda secondo una programmazione di lungo periodo, indipendente cioè da contingenze economiche e politiche».

A tal proposito, nei mesi scorsi FederUnacoma ha presentato al Governo un piano pluriennale di incentivazione per l’acquisto di mezzi meccanici nuovi: «Chiediamo al governo di destinare al settore della meccanica agricola una parte dei fondi stanziati nell’ambito del Recovery Fund».

  

 

 

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