Mercoledì, 13 Maggio 2020 05:35

Sfavorevole sentenza ai danni dell'Outlet Fidenza Village. In evidenza

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La Cassazione si è pronunciata sul contenzioso avviato dal noto brand del lusso Saldarini 1882 alla scadenza del proprio contratto: non vi è affitto d'azienda ove un'azienda non vi sia e, cioè, qualora manchi la preesistenza, al contratto, di una organizzazione in forma di azienda dei beni oggetto del contratto (Cass. n. 3888 del 17.2.2020).

 

Fidenza 12 maggio 2020 - E' dunque illecita la prassi di qualificare come «affitto d'azienda» (al posto di «locazione di bene immobile») i contratti aventi a oggetto il godimento dei "punti vendita" del Centro Commerciale, con il fine di sottrarre il contratto alle garanzie previste per gli affittuari dalla legislazione in tema di locazione di immobili non abitativi.
Gli Ermellini hanno confermato che ogni volta che ad essere affittata non sia un'azienda ma una unità immobiliare, come nel caso del noto Outlet fidentino, agli affittuari spettano Ope Legis le tutele previste dalla Legge sulla Locazione Commerciale 392/78.

Gli esercenti avranno con ciò necessariamente diritto ad una cospicua indennità (pari a 18 o addirittura 36 mensilità dell'ultimo canone) in caso di mancato rinnovo del contratto d'affitto alla sua scadenza, il centro commerciale dovrà pagare le migliorie apportate ai locali dal connduttore, la durata del contratto è stabilita dalla legge, ed il solo negoziante potrà recedere dal contratto in ogni momento per gravi.

In piena emergenza Covid19, perdurando l'attuale chiusura dell'Outlet al pubblico, gli affittuari del Fidenza Village potranno con ciò scegliere di arginare le proprie perdite fisse domandando la risoluzione del contratto d'affitto.

La pronuncia della Cassazione pone dunque fine alla lunga querelle, avviata della casa di moda comasca nel 2011 in conseguenza di un aumento arbitrario del +316% del canone di affitto preteso dal centro commerciale e quindi alla fatturazione di una penale da 1 milione di euro nel tentativo di ottenere dall'azienda il licenziamento del proprio personale.

Il nucleo di P.T. della GdF di Parma ebbe già modo di contestare al Centro Commerciale l'indebita deduzione di 7,2 milioni di euro di ammortamenti sugli immobili affittati, ed il Tribunale di Parma - sempre su impulso di Saldarini - accertò la nullità della clausola con cui il Fidenza Village - gravandoli con penali milionarie - otteneva dagli affittuari licenziamenti illeciti allo scadere dei contratti di affitto.

Per effetto della nuova pronuncia della massima sede giuridizionale, risulta così ancor più confermato il gravissimo danno causato alla collettività di lavoratori fidentini dai "licenziamenti per contratto" imposti da quasi un ventennio al Fidenza Village, con conseguenze dirompenti sulle casse INPS che per tale ragione aderì ad uno dei giudizi instaurati da Saldarini contro l'Outlet, danneggiata dall'interruzione dei rapporti contributivi e dalle indennità erogate ai lavoratori rimasti ingiustamente senza impiego.

Come anche emerso nella risposta a due interrogazioni al Ministero di Giustizia ed al Ministero del Lavoro presentate sulla vicenda dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro On. Claudio Cominardi, l'Istituto di Previdenza avrà quindi titolo per domandare il ristoro dei danni milionari patiti dalle svariate di centinaia di licenziamenti illeciti occorsi nel tempo al Fidenza Village.

Tali e tanti sono i riscontri seguiti alle denunce di Saldarini, che per quanto denunciato finanche dal Sen. Gianni Girotto, Presidente della Commissione Commercio ed Industria del Senato, appare quindi improrogabile un'accurata verifica da parte della Procura della Repubblica di Parma, sull'impianto di contratti capestro del Fidenza Village, sulle perdite alquanto anomale di oltre 120 Milioni dichiarate dal centro commerciale dalla sua apertura, e sugli oltre 110 Milioni di Euro trasferiti verso paesi con minor fiscalità grazie ad una sofisticata struttura societaria "off shore", ed onerosissime "consulenze contabili ed amministrative".

Questione altrettanto grave che Saldarini oggi segnala con una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Conte, è che la forma contrattuale dell'affitto di "rami d'azienda" imposta dal Fidenza Village ai propri esercenti, li esclude dalle misure di sostegno (concessione di un credito di imposta pari al 60% dei canoni di affitto) studiate dall'Esecutivo col Decreto "Cura Italia" per assistere i conduttori che affittano i propri immobili con contratti di "locazione commerciale di immobile a destinazione non residenziale" (e non quindi di "affitto di ramo d'azienda).

In Italia operano circa 50.000 esercizi che danno lavoro ad oltre mezzo milione di lavoratori in circa 1.200 centri commerciali; una vera bomba sociale, quella denunciata, pronta ad esplodere con moltissimi punti vendita che rischiano di non riaprire mai più gravati dalle troppe perdite, e dalle nefaste conseguenze che derivano dalla forma contrattuale imposta agli esercenti anche al Fidenza Village!

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"Video denuncia" del Sottosegretario al Lavoro Cominardi e del Presidente di Commissione Sen. Girotto, Interrogazioni Parlamentari e Rassegna Stampa disponibili online su www.assoutlet.it .

(In allegato la sentenza della Cassazione e La lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte)

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Senatore Girotto (M5S)