Lunedì, 15 Luglio 2013 08:59

"Flash storm" impariamo a conoscerli In evidenza

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di Virgilio -
Parma, 15 Luglio 2013 -
Sino a poco tempo fa si diceva che "non ci sono più le stagioni di una volta". Con l'inizio degli anni 2000, in coincidenza con l'estate del 2003, l'opinione era che l'Italia si stesse desertidicando e la siccità avrebbe preso il sopravvento sulla penisola.


A distanza di 10 anni ecco che dobbiamo fare i conti con le "bombe d'acqua", i "tornado" e i "flash storm" della cui violenza abbiamo imparato a conoscere anche noi e non solo dalle cronache di regioni lontane oltre oceano ma dalle più prossime Boretto e Modena.
Le "provinciali" trombe d'aria si sono trasformate in veri e propri "tornado" classificati distruttivi e i consueti "acquazzoni estivi" in "flash storm", addirittura assassini, come accaduto pochi giorni orsono a Taranto. Il "flash storm" fu così improvviso da non lasciare il tempo ai due ragazzini di trovare riparo e un fulmine li colpì uccidendo uno di loro.
A Castelfranco emilia il 3 maggio scorso invece un tornado portò la distruzione in pochi minuti. Edifici completamente scoperchiati, 12 persone ferite e milioni di danni che si sono andati ad aggiungere a quelli del terremoto del maggio 2012. Un evento estremo anticipato da una grandinata con chicchi delle dimensioni di limoni o palline da tennis.
Ultimo in ordine temporale, la serie di "flash storm" che hanno colpito tra sabato e domenica le nostre zone rivierasche e Boretto (RE) in modo particolare ma anche i Bresciano con danni pare prossimi al miliardo di euro per giungere sino a Torino. Nell'alta Verbana, un fulmine ha colpito un gregge di pecore uccidendone ben 66.


Le previsioni degli esperti concordano che, per alcune settimane, a causa di aria umida proveniente dalle regioni scandinave, le zone saranno ancora soggette a questa tipologia di evento meteorico.

Quindi, vale la pena, accogliere qualche suggerimento degli esperti per ridurre il rischio di incidenti e ridurre la probabilità di essere colpiti da fulmini:

- Tenere i piedi il più uniti possibile e piegarsi a riccio con la testa fra le ginocchia senza toccare il terreno con altre parti del corpo (se tocchiamo il suolo con entrambi i piedi poggeremo su due punti a differente tensione, quindi saremo attraversati dalla corrente);
- Non sdraiarsi a terra perchè così aumenta la superficie a contatto con le cariche positive e quindi il rischio di essere fulminati;
allontanare da sé gli oggetti metallici come orologi e collanine;
Assolutamente da evitare gli alberi isolati;
Evitare di giocare con gli aquiloni o simili;
Se non fosse possibile allontanarsi dalla spiaggia o dagli ombrelloni ripararsi in un luogo chiuso oppure assumere la posizione accovacciata con i piedi ben uniti, meglio se in un affossamento.
L'auto così come il treno e l'aereo, è uno dei luoghi più sicuri (purchè ci siano i finestrini chiusi) e non si tocchino le parti metalliche