Martedì, 25 Giugno 2013 15:55

Rete Imprese Italia sull'aumento IMU dei capannoni

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Scandiano, 25 giugno 2013 -

Così Rete Imprese Italia anche a Casalgrande risponde alle richieste dei Sindacati di aumentare l'Imu sui Capannoni -

Sono trascorse poche settimane dall'approvazione del bilancio di previsione di Casalgrande dove grande scalpore hanno destato le dichiarazioni della CGIL che ha chiesto pubblicamente di aumentare l' IMU sui fabbricati industriali.
Una posizione che ovviamente non poteva lasciarci indifferenti: per meglio comprendere la portata delle proposte, ci siamo presi il tempo per comprendere meglio cosa sta avvenendo coi bilanci di previsione nei comuni vicini ma anche in tutta la provincia.
La situazione, facile a prevedersi, è pesantissima per tutti i comparti, amministrazioni comunali incluse.
Alle nostre Associazioni non piacciono in generale i forti aumenti su IMU e Tares che si stanno abbattendo in modo particolare sul mondo del lavoro, dell'impresa, del piccolo commercio.
Tares e adeguamenti catastali hanno già determinato incrementi a due cifre sugli immobili produttivi. Ce n'è abbastanza senza che il Comune ne aggiunga del suo.
E allora guardando a quel 8,1 per mille che Casalgrande prevede per i fabbricati delle attività produttive, pensiamo che tutto sommato il comune abbia dato un segnale importante e apprezzabile.
Imu meno pesante di quella "ordinaria" dell'8,7 e significativamente più bassa di altri comuni (come esempio il 9,6 di Reggio Emilia).

Cosa altro aggiungere: il bilancio proposto da un lato vede un aumento della Tares del 5,8% ma lascia intravedere uno sforzo di razionalizzazione dei costi che è necessariamente la strada obbligata per salvaguardare i servizi essenziali.

Ora se questo è lo scenario provinciale, ancor più ingiusta ci pare la presa di posizione della Cgil a Casalgrande. E parlando di "patto sociale" tra categorie ci si interroga sulle gravi ripercussioni che quanto suggerito dai sindacati avrebbe sulle piccole e medie imprese.
Forse il sindacato chiedendo la tassazione massima sui patrimoni dimentica ciò che da anni diciamo con forza e che è sotto gli occhi di tutti: capannoni e botteghe sono la "prima casa" degli imprenditori. Se tutte le imprese chiudono – e le piccole sono più esposte e strozzate dagli aumenti della tassazione - chi darà lavoro agli italiani? Come si combatterà la disoccupazione?
E per stare a Casalgrande vogliamo essere chiari: anche le nostre imprese producono e vivono nella comunità. E non sono cosi distratte da non cogliere una proposta che, alla fine, non vuole rinunciare a dare risposte ai bisogni primari delle famiglie.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)