Domenica, 02 Luglio 2017 09:35

A sorpresa grano e orzo battono la siccità

Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia: buoni risultati in quantità ed in qualità per il raccolto di orzo – già completato – ed anche grano tenero e duro – con raccolto in corso - sembrano dare buoni risultati, anche perché dopo anni 'grami' il mercato sembra destinato ad una ripresa.

Reggio Emilia, 27 giugno 2017

In un periodo in cui l'agricoltura è preda di molte preoccupazioni a causa dei fattori atmosferici ed ora in specie della siccità, arriva una buona notizia, in parte inattesa, afferma Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.

C'era inquietudine nelle campagne per la prima grande raccolta dell'anno, quella dei cereali a semina autunnale, che si avvia ormai a conclusione: completata la raccolta dell'orzo, in fase avanzata quella del frumento sia tenero che duro. Le attese non erano buone – rileva Cia -, per l'andamento stagionale anomalo che ha visto un inverno assai poco invernale, sbalzi di temperatura che hanno causato l'anticipo delle fasi di sviluppo di molte colture, improvvise gelate verso la fine di aprile, siccità persistente da diverse settimane.
Ebbene, i dati raccolti nelle periodiche riunioni tecniche presso il Consorzio fitosanitario di Reggio Emilia, spazzano via tutti i dubbi: i risultati sono buoni, si potrebbe quasi dire molto buoni.
Per l'orzo - la cui raccolta è già stata completata – questi dati molto buoni si traducono in 58 quintali prodotti per ettaro e peso specifico 66; per i frumenti tenero e duro i tecnici dicono: buona produzione e peso specifico elevato con produzioni medie nell'ordine dei 70 q/ha e peso specifico oltre gli 80.

I motivi dei risultati non pronosticati si possono così riassumere: il grano, specie al Nord, in genere non ha bisogno d'irrigazione in quanto il suo ciclo, normalmente coincide con il periodo più piovoso dell'anno; quest'anno è piovuto assai poco, ma evidentemente a sufficienza e nei tempi giusti per evitare lo 'stress idrico' e per una buona maturazione dell'orzo e del frumento, la mancanza di umidità ha poi favorito l'elevato peso specifico, ma molti agricoltori sono intervenuti nei tempi giusti con una 'irrigazione di soccorso'. Le gelate hanno trovato questi cereali in fase già avanzata, quindi non ne hanno sofferto, così come la siccità non ha fatto in tempo a causare danni e neppure le ondate di calore africano. Una combinazione di fattori favorevoli che si spera possa replicarsi ancora per altre colture nel prosieguo di questa delicata stagione – afferma Cia Reggio.

Notizie migliori del previsto potrebbero venire anche dal mercato – rileva ancora Cia -; infatti, alcuni grandi produttori a livello mondiale annunciano raccolti scarsi, soprattutto per il calo delle superfici, ma le riserve (stock) non mettono a rischio gli approvvigionamenti; possibili quindi aumenti di prezzi (che negli ultimi anni sono stati su livelli infimi, e questa è la ragione per la quale sono calate le superfici cerealicole, ovunque ed anche nelle nostre zone).

Incoraggianti infine – conclude Cia Reggio – le prime quotazioni alla borsa merci di Bologna (Ager): per il grano tenero fino, la prima quotazione è stata la scorsa settimana 174/178 euro per ton, quando a giugno dello scorso anno si era a quota 160 euro, e la media annuale del raccolto 2016 si è fermata a 164,74 euro. Stabile invece l'orzo con ps oltre 65, quotato 155/157 euro, con la media 2016 a 156,54.
(Fonte Cia Reggio Emilia)

Domenica, 02 Luglio 2017 09:00

Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT

Tre eccellenze DOP e IGP entrano a far parte dell'Associazione dei Consorzi di Tutela della salumeria italiana. Soddisfazione da parte del Presidente Lorenzo Beretta per l'ingresso dei Consorzi di Tutela della Coppa di Parma IGP, del Prosciutto di Carpegna DOP e del Salame Felino IGP

Milano, giugno 2017 – Cresce ulteriormente la rappresentanza dell'associazione dei Consorzi dei salumi italiani tutelati (ISIT) grazie all'ingresso dei tre Consorzi dei prodotti Coppa di Parma IGP, Prosciutto di Carpegna DOP e Salame Felino IGP.
L'ammissione dei nuovi Consorzi è avvenuta ufficialmente nel corso dell'ultima Assemblea di ISIT, svoltasi a Parma pochi giorni fa.

Costituitosi nel giugno 1999, ISIT svolge azioni di coordinamento strategico e operativo tra i Consorzi di tutela della salumeria italiana che vi aderiscono e si fa portavoce di un comparto sempre più "fiore all'occhiello" per il settore agroalimentare del nostro Paese.

"E' sempre una grande soddisfazione, come Presidente di ISIT - ha affermato Lorenzo Beretta - accogliere nuovi Consorzi nel nostro Istituto. Ciò permette di essere sempre più rappresentativi nel comparto della salumeria DOP e IGP, creare importanti sinergie ed operare per il raggiungimento di obiettivi comuni anche nei confronti delle Istituzioni. Come Istituto, lavoriamo quotidianamente a fianco dei Consorzi per mettere in atto iniziative di promozione, valorizzazione e salvaguardia di queste denominazioni, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e la cultura dei prodotti DOP e IGP sensibilizzando i consumatori sulle qualità uniche e distintive dei salumi tutelati."

Editoriale: Matteo "Attila" Renzi - Stazionari Parmigiano e Grana Padano- Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano. - Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita - Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza - Farm Run - Ringrazia - Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA -

SOMMARIO Anno 16 - n° 26 2 luglio 2017
1.1 editoriale
Matteo "Attila" Renzi
2.1 lattiero caseario
Stazionari Parmigiano e Grana Padano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano.
4.1 Cereali e siccità A sorpresa grano e orzo battono la siccità
4.2 Crisi idrica Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita
5.2 siccità parma e piacenza Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza
6.1 salumi e tutela Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT
6.2 finanziamenti fesr FESR: selezionati 954 progetti per 311 milioni
7.1 sport Farm Run - Ringrazia,
7.2 export "italian sounding" Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA
8.1 export cooperazione - Fedagri e siccità
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Fedagri/Confcooperative ER: "Servono forme di sostegno concrete agli agricoltori"

"Se questa situazione di siccità persisterà a lungo e non sarà possibile irrigare facilmente e con continuità i campi, oltre all'emergenza in corso per le colture seminative e orticole, ce ne sarà una nuova e ancor più grave per la raccolta della frutta e la vendemmia".

E' l'allarme lanciato da Carlo Piccinini, presidente Fedagri/Confcooperative Emilia-Romagna, che plaude alla Regione per aver ottenuto lo stato di emergenza nazionale nei territori di Parma e Piacenza e mette in guardia dal rischio burocrazia. "Per consentire agli agricoltori le deroghe ai prelievi di acqua e il superamento del deflusso minimo vitale (DMV) per irrigare i campi – sottolinea Piccinini – servono procedure burocratiche snelle, veloci e con corsie preferenziali. Se invece ostacoliamo la presentazione di queste richieste con eccessivi adempimenti amministrativi e creiamo troppe sovrapposizioni tra gli enti coinvolti, rischiamo di non ottenere il risultato da tutti sperato".

"Da mesi seguiamo da vicino il problema della siccità insieme alle altre organizzazioni agricole e all'assessore Simona Caselli – continua il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna -. Siamo fortemente preoccupati per tutti i settori coinvolti. In particolare, ci aspettiamo ingenti danni per le produzioni frutticole della nostra regione e per la prossima vendemmia, per la quale si può già stimare un calo produttivo attorno al 10% dovuto alla siccità".

"Siamo convinti – aggiunge Carlo Piccinini – che servano anche forme di sostegno concrete agli agricoltori particolarmente colpiti dalla carenza cronica di precipitazioni, come agevolazioni o sgravi fiscali. Nella parte occidentale della regione, molte imprese sono già alle prese con una situazione compromessa. Conserve Italia, ad esempio, ha già tagliato oltre 300 ettari di mais nell'areale piacentino, annunciando anche una resa produttiva inferiore del 20% per la raccolta del pisello in corso, riduzione che in alcune aziende tocca quote del 40 e 50%".
(Fedagri 23/6/2017)

Il grano prosegue il suo cammino in salita e al mercato di Minneapolis è arrivato a 700 cent/bushel su quello di Chicago a 457,20 per luglio e 473per agosto, 495 per dicembre.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 29 giugno 2017 -
Non tende a calare la tendenza verso l'alto del prezzo del grano e le informazioni sui possibili danni alla coltura potenzialmente determinati dalle alte temperature che stanno imperversando in europa sostengono i prezzi e tendono a trascinare anche il mais.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

Sul mercato interno le piogge di questi giorni hanno frenato il tentativo di fuga del mais, ma hanno anche rallentato ulteriormente il grano che stenta ad entrare nel pieno della campagna. Il raccolto dell'orzo è finito e sta iniziando la trebbiatura all'estero.

È ormai accertato che la produzione nazionale di frumento duro del 2017 risulterà di ottima qualità della granella e per tale ragione le quotazioni saranno destinate a salire.
Le prime quotazioni del nuovo raccolto vengono da Foggia: il "fino" (min. 12,5% prot. e 80 p.s.) vale 230 euro/t, il "buono mercantile" (11,50% prot. e 79 p.s.) 220 euro/t e il "mercantile" (11% prot. e 78 p.s.) 210 euro/t.

Il comparto dei proteici al momento, tra alti e bassi, resta stazionario. Valori che per la soia proteica ruotano attorno a 315€ sul pronto sino a dicembre e 320-322€ sul 2018. Il seme modificato invece è sceso a 350 euro partenza porto, mentre quello convenzionale quota ancora 420 euro arrivo magazzini dell'acquirente.

Il settore delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami e cerca approvvigionamenti di farina di mais e farinette.

Indicatori internazionali 29 giugno 2017


l'Indice dei noli è nuovamente risalito a 929 punti, il petrolio è attorno a 45$/bar e l'indice di cambio segna 1,14115.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 28 Giugno 2017 08:44

Parmigiano Reggiano e Grana stazionari.

Prosegue inarrestabile la risalita del burro e del latte spot. Grana Padano stazionario, così come pure il  Parmigiano  Reggiano.

di Virgilio Parma 28 giugno 2017 -

LATTE SPOT Ancora in salita la curva del prezzo del latte spot. Nella 26esima settimana a rimanere invariato è il solo listino del latte scremato pastorizzato estero che si conferma tra 20,70 e 21,74€/100 litri. prossimo all'incremento di 2,5 punti percentuali è invece l'incremento del latte crudo spot nazionale (43,82-44,85€/100 litri di latte) e dell'intero pastorizzato estero che si attesta tra 43,30 e 44,33€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA A cavallo tra il 4 e il 5% l'incremento settimanale del burro che sembra non intenda arrestare l'ascesa dei listini milanesi. Di 18 centesimi è invece l'incremento registrato dalla crema a uso alimentare seguita a ruota dalla crema a uso alimentare veronese che si attesta tra 2,90 e 2,95€/kg.
Stessa andamento registrato anche per la panna di centrifuga di Verona. Ben 25 centesimi guadagnati dal burro zangolato di Parma (+6,85%).

Borsa di Milano 26 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,76 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,83 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,73 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,53 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,98/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 26 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90 - 2,95 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 23 giugno 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,90 - 3,90 €/kg.

GRANA PADANO 26/6/2017 - Grana Padano in stand by da tre settimane. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 26esima settimana ha confermato i listini del Grana Padano della precedente ottava.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 23/06/2017 Gran rimbalzo del Parmigiano Reggiano che nell'ultima seduta di borsa parmense mette in cascina un buon 6,79%, seppure limitatamente al 24 mesi, e il " giovane" ha confermato i listini della precedente rilevazione prezzi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,55- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,80 - 11,30 €/Kg. (+)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017 -
Editoriale: Ciao bella ciao! Latte spot, dalle stalle alle stelle. - Cereali e dintorni. Cresce il grano. - Strepitosa Farm Run. - Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
SOMMARIO
Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017
1.1 editoriale
Ciao bella ciao!
2.1 lattiero caseario
Latte spot, dalle stalle alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cresce il grano.
4.1 eventi Farm Run: Un successo da incorniciare.
5.1 export Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
6.1 promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners

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Ismea, ortofrutta fresca e trasformata primo comparto dell'export agroalimentare, settore in grado di riorganizzarsi e puntare su nuovi mercati.

"L'ortofrutta fresca italiana mostra performance positive, con un valore alla produzione di 12,3 miliardi di euro, pari al 25% della produzione agricola, una dinamica positiva dell'export che prosegue anche nel 2017, con un + 6% su base annua nel primo trimestre, e un saldo del commercio estero che, nel 2016, segna un +40% rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto alla riduzione della spesa per le importazioni. Considerando cumulativamente l'export di ortofrutta fresca e trasformata, il settore risulta essere il primo dell'export agroalimentare per un valore di 8,3 miliardi di euro" - ha dichiarato il Direttore Generale di Ismea, Raffaele Borriello, introducendo oggi a Firenze i lavori dell'evento Think Fresh 2017.

 I numeri del settore mettono in evidenza anche i prodotti più vocati all'export: kiwi (Italia 2° esportatore mondiale dietro alla Nuova Zelanda); nocciole (2° esportatore mondiale dietro la Turchia), mele (3° esportatore mondiale, dietro Cina e Usa); uve da tavola (3° esportatore mondiale, dietro Usa e Cile) e pere (5° esportatore mondiale). I mercati europei consolidano le loro posizioni ma contemporaneamente crescono le spedizioni verso quelli extra-Ue. Nel caso del kiwi, che nel 2016 ha registrato un +30% delle esportazioni, spiccano tra le destinazioni oltremare Usa, Brasile, Canada e Cina.

Un settore che grazie a punte di eccellenza in termini organizzativi ha dimostrato grande capacità di rispondere in modo efficace e tempestivo ai cambiamenti imposti dal mercato; emblematico il caso dell'export delle mele italiane, che per superare l'embargo russo avviato nell'agosto 2014 - quando la Russia era arrivata a rappresentare la terza destinazione dell'export di mele italiane, con circa 45,5 mila tonnellate di mele e un corrispettivo monetario di 31,7 milioni di euro - ha individuato sbocchi alternativi e incrementato le spedizioni dirette verso nuovi mercati come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, India e Brasile.

Mercoledì, 21 Giugno 2017 08:33

Latte spot, dalle stalle alle stelle.

Il burro è tornato nuovamente a crescere così come la crema. Nuovi segnali di ripresa per il Parmigiano Reggiano mentre il Grana prosegue la fase di attesa.

di Virgilio Parma 21 giugno 2017 -

LATTE SPOT Prosegue inesorabile la risalita dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +1,20% l'incremento del latte crudo spot nazionale che raggiunge quota 42,79-43,82€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece risalito tra 42,27-43,30€/100 litri (+1,22%), mentre lo scremato pastorizzato estero dopo un timido segnale di regressione di due settimane orsono ha ripreso a crescere (+2,50%) posizionandosi tra 20,70 e 21,74€/100 litri.

BURRO E PANNA Solo una settimana di respiro per il burro e poi dalla 25esima settimana nuova ripresa delle quotazioni milanesi.
Stessa andamento anche per la crema e la panna che crescono nuovamente sia a Milano che a Verona. Al palo invece lo zangolato parmense.

Borsa di Milano 19 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,53 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,50 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,30 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 19 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,75 - 2,75 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 16 giugno 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 19/6/2017 - Grana Padano in stand by da due settimane. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 25esima settimana ha confermato i listini del Grana Padano della precedente ottava.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 16/06/2017 Un nuovo segnale di ripresa per il Parmigiano Reggiano. Un leggero aggiustamento delle quotazioni minime ma che ha investito sia il 12 e sia il 24 mesi di stagionatura.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,55- 9,90 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,80 - 11,33 €/Kg. (+)

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Martedì, 20 Giugno 2017 08:33

Cereali e dintorni. Cresce il grano.

Il grano persegue la strada del rincaro arrivando a sfiorare i 105€ da inizio giugno e, come previsto, sta influenzando anche i mercati di mais e soia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 19 giugno 2017 -
Stanno montando sempre frequenti le notizie circa i possibili danni alle colture di grano e mais come conseguenza delle alte temperature che in questa settimana stanno colpendo alcuni areali Europei. Una condizione che accresce la probabilità di innesco di aumenti anche sul mais.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

A seguire riportiamo alcune linee di tendenza emesse dal NOAA, National Oceanic And Atmospheric Administration, e dall'IRI, International Research Institute per l'Europa e la comunità degli stati indipendenti Russia ed Ucraina:

"Nel continente europeo nel periodo LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE le precipitazioni sono previste con uguali probabilità di essere al di sotto, al di sopra o nella media stagionale nelle regioni produttive centro-orientali (Austria, Ungheria, Bulgaria) eccetto in Romania dove sono previste con probabilità al 40% al di sotto della media stagionale. Nella Francia occidentale (Borgogna, Champagne, Lorena - 15% mais sul totale Francia) ci sono probabilità intorno al 40% che le precipitazioni siano al di sotto della media stagionale. Le temperature in tutto il continente europeo hanno probabilità intorno al 40% che siano al di sopra della media stagionale. In definitiva, sebbene le temperature non siano previste così elevate come quelle dell'anno scorso, potrebbe esserci pericolo per il mais francese ad ovest e per quello rumeno a est. In Russia/ Ucraina nel periodo LUGLIO-AGOSTO- SETTEMBRE le temperature avranno probabilità intorno al 50/60% di essere al di sopra della media stagionale (soprattutto intorno al Mar Nero). Le precipitazioni, invece, sono previste con uguali probabilità di essere al di sotto, al di sopra o nella media stagionale. Da tenere sott'occhio il Mais in Ucraina e il raccolto del grano nel sud della Russia (quello che viene esportato anche da noi)".

Come è facilmente prevedibile tali notizie sostengono tutti i valori, seppure i giochi siano tutti da fare, ma la speculazione non aspetta altro. Significativo che i Fondi, che operano sul mercato internazionale, abbiamo fortemente ridotto le loro scoperture. Un esempio per tutti lo scoperto del mais sul mercato USA è passato da -138.800 contratti a -18.000.

Nonostante la fuga dal mercato domestico sia in leggera frenata, per il calo dei consumi, non sembra sufficiente a arrestare la tendenza rialzista.

Indicatori internazionali 19 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 851 punti, il petrolio è attorno a 44$/bar e l'indice di cambio segna 1,11871.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Anche questa è globalizzazione - Continua a volare il latte spot. - Cereali e dintorni. "Weather market" - Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno. -Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi - Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura - Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale - Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi -


SOMMARIO Anno 16 - n° 24 18 giugno 2017


1.1 editoriale
Anche questa è globalizzazione
2.1 lattiero caseario
Continua a volare il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dalle stime USDA nessuna sorpresa.
4.1 eventi Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno.
5.1 #crisiidrica2017 Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi
5.2 zootecnia Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi
6.1 falde acquifere Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura
7.1 imprese Il Consorzio Agrario dell'Emilia approva il bilancio e torna all'utile
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. "Weather market"
9.1 export Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Disponibile sul sito di EuroDairy, il network internazionale per incrementare la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell'agricoltura in Europa istituita nell'ambito del programma Ue Horizon 2020, il video con il caso di studio dell'azienda pilota Fattoria Rossi.

Fattoria Rossi, analizzata per la sua filiera corta consumer-oriented, è stata selezionata in ambito europeo in quanto partner del Gruppo Operativo "Lattemilia - La bovina da latte nella zona del Parmigiano Reggiano: innovazione e tradizione per un allevamento sostenibile e per prodotti di qualità", di cui anche il CRPA fa parte.

Guarda il video
Per informazioni: http://eurodairy.eu 
(Fonte CRPA)

l'Italia conquista la leadership mondiale superando la Germania e punta all'espansione in USA, Canada e Giappone

Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016, l'Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania. Lo storico sorpasso è avvenuto soprattutto grazie alla crescita della quota detenuta dall'Italia nei primi tre mercati di sbocco - Germania, Francia e Regno Unito - che, complessivamente, rappresentano quasi la metà del valore generato dalle vendite all'estero dei salumi nostrani.

"I salumi italiani vincono il confronto competitivo, pur posizionandosi su una fascia alta di prezzo - ha dichiarato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell'Ismea, intervenuto oggi all'Assemblea Generale di Assica, l'Associazione degli industriali delle carni e dei salumi -: il posizionamento dei prodotti italiani è nel segmento premium, ma lo scenario competitivo è più articolato e soprattutto con notevoli prospettive di espansione anche in considerazione dell'apertura di due mercati rilevanti, come USA e Canada, a seguito del superamento di importanti barriere sanitarie. Significativo anche il caso del Giappone che, nel 2016, ha complessivamente ridotto dell'8% gli acquisti dall'estero di salumi, mentre i flussi dall'Italia sono risultati in aumento del 7%: segnale, questo, di una capacità competitiva in grado di spingersi anche oltre le tendenze del mercato-target".

L'analisi dell'Ismea evidenzia, inoltre, che la Germania ha incrementato i propri acquisti dall'Italia (+4 % in valore nel 2016) a discapito dei concorrenti spagnoli (-3%) e che, in Francia, i salumi italiani hanno guadagnato terreno (+7%) nei confronti dei produttori tedeschi (-7%). Complessivamente, negli ultimi cinque anni le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine sono cresciute del 27% in valore: oltre la metà è rappresentata dai prosciutti stagionati (692 milioni di euro nel 2016). A seguire, con poco meno di un terzo, salami e insaccati (417 milioni di euro nel 2016) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni di euro nel 2016).


(ismea 13 giugno 2017)

Venerdì, 16 Giugno 2017 08:41

Cereali e dintorni. "Weather market"

L'incertezza sul grano USA sta lanciando un periodo di tensioni che potrebbe avere notevoli ripercussioni anche sul mais. Il cambio sempre in preda a frequenti oscillazioni.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 15 giugno 2017 -
La valutazione, molto negativa in merito allo stato di "salute del grano primaverile USA conclamata dai dati USDA di lunedi scorso (il "buono/eccellente" al 45% contro il 55% della settimana precedente e il 79% dell'anno precedente) sta condizionando tutto il Chicago Board.

Sono infatti due giorni che il mercato fa perno sul grano, che a sua volta condiziona il mais.
Sui mercati internazionali molte le chiacchiere sui possibili danni al grano e al mais portati dalle alte temperature che in questa settimana stanno colpendo alcuni areali Europei, e isul mais potrebbero innescarsi speculazioni.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

Su tali basi il mercato internazionale comincia a entrare in fibrillazione.
Per quanto riguarda i cereali il grano è ancora molto teso più di quanto i mercuriali/listini/bollettini dimostrino, un poco per la congiuntura, (anche se ormai è solo una questione di poco tempo) un poco per varie notizie che si accavallano un po' da tutte le parti del mondo.

Il settore delle Bioenergie è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido, sia sul disponibile che sui mesi estivi.
Alcuni prezzi di ieri (14/6/2017): farina di soia proteica 321 normale 310 partenza Ravenna, pressoché uguale il luglio dicembre mentre il 2018 è proposto dall'oligopolio dei venditori tutti allineati e coperti a 330-331per la proteica e 320-321 per la normale.

Per i cereali si registra una certa tensione sul mais nel mercato pronto con i seguenti valori:
177/180 partenza porto di Ravenna, mentre nei silos interni si va da 182 a 186 partenza, nel mercato franco arrivo dall'estero le quotazioni oscillano tra 186 e189 arrivo Brescia.
In netto ridimensionamento l'orzo, il pisello proteico, molto tenuto il grano da macina ma dovrebbe essere ormai questione di giorni.

Indicatori internazionali 15 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente salito a 865 punti, il petrolio è attorno a 45$/bar e l'indice di cambio segna 1,1293.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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In un'annata del tutto positiva dal punto di vista aziendale, nonostante uno scenario di crisi generale dei settori in cui opera, il CAE fa registrare il miglior risultato degli ultimi tre anni e torna a registrare un utile 2,5 milioni di euro ed un valore della produzione con le collegate di 475,5 milioni a conferma dell'efficacia del nuovo Piano Industriale attuato dal management e condiviso dai soci.

San Giorgio di Piano (BO) - 15 Giugno 2017 –

L'Assemblea Generale dei soci del Consorzio Agrario dell'Emilia ha approvato il bilancio a larga maggioranza dopo aver già ottenuto un massiccio consenso (80% Lista 1 , 20% Lista 2) anche in tutte le dieci assemblee territoriali itineranti svolte nel mese scorso nel suo esteso comprensorio: dalle province di Reggio Emilia a Ferrara passando naturalmente per quelle di Bologna e di Modena. Il risultato è di tutto rispetto e segna un ritorno all'utile di 2,5 milioni di euro dopo tre anni di parziale sofferenza. Il valore di produzione, considerando collegate e partecipate, si conferma particolarmente ingente a quota 475,5 milioni di euro a dimostrazione della molteplice funzionalità del CAE protagonista nelle diverse filiere, mentre i ricavi del Consorzio Agrario dell'Emilia raggiungono 263,122 milioni euro. L'intensa azione del management, pur in un mercato spesso incerto e dai valori oscillanti, che soltanto dodici mesi fa aveva proposto un nuovo Piano Industriale volto a concentrare le proprie energie operative sui settori ritenuti strategici per lo sviluppo aziendale e su una mirata ed equilibrata riorganizzazione della struttura alla luce dei nuovi ed importanti processi di fusione ha colto nel segno centrando al primo colpo un traguardo di tutto rispetto. Un obiettivo ambizioso e non scontato che ha guadagnato il plauso della maggioranza dei presenti è stato raggiunto attraverso l'attuazione di politiche gestionali economico-finanziarie oculate che si sono concentrate al contempo sulla valorizzazione delle filiere, sul mantenimento dell'occupazione dopo le articolate fasi di incorporazione, che hanno puntato su innovazione, ricerca scientifica e sviluppo e che hanno razionalizzato i costi e i centri di spesa cercando al contempo di incrementare l'offerta e la qualità dei servizi proposti a soci, partner e clienti. A testimonianza della validità di quanto di positivo è stato fatto si registra anche, oltre al ritorno all'utile di bilancio, un altro dato di rilievo che è quello rappresentato dal numero dei nuovi imprenditori agricoli che hanno abbracciato la causa consortile del CAE facendo così impennare il numero complessivo dei soci che oggi ha toccato il suo massimo di sempre a quota 4680. Per quanto concerne i singoli comparti si evidenzia la notevole incidenza delle performances ottenute nei cereali proteici 71,141 milioni, antiparassitari 39,568 milioni, sementi 38,912 milioni, meccanizzazione 34,620 milioni, concimi 27 milioni, mangimi 24,986 milioni , garden 6,281, materie plastiche/irrigazione 5,762 milioni, alimentari 4,546 milioni, Assicurazioni Fata 3,358 milioni e altri ricavi diversi per 6,9 milioni.

Un bilancio complessivo che dimostra la solidità del Consorzio Agrario dell'Emilia e il suo radicamento su un vasto territorio a servizio di imprese agricole che vedono nel CAE un punto di riferimento quotidiano per tutte le attività del primo settore. Un Consorzio che nel panorama nazionale rappresenta una delle migliori e virtuose esperienze a livello paese che vuole valorizzare, avvalendosi anche del rilevante supporto di Consorzi Agrari d'Italia, sempre e al meglio i rapporti e le sinergie con le società collegate che dimostrano ancora di più di essere vive, vitali ed in espansione progressiva: in particolare va evidenziato lo sviluppo di Eurocap Petroli nel settore dei carbolubrificanti con un fatturato di 108,465 milioni, SIS, azienda di riferimento per il comparto sementiero con un fatturato di 42,939 milioni, Emilcap , specializzata nella produzione di mangimi non OGM con un fatturato di 28,759 e Quality Seeds con 3,077 milioni. Al termine dell'Assemblea il presidente del CAE Gabriele Cristofori ha ringraziato i soci delegati e tutti coloro che in queste settimane hanno partecipato numerosi alle assemblee sul territorio a dimostrazione della volontà partecipativa della componente sociale. Una particolare menzione a tutto lo staff del Consorzio, dipendenti ed agenti e per il direttore generale Ivan Cremonini che ha reso esecutivo e concreto un Piano Industriale articolato seguito passo passo nelle diverse aree e nella sua applicazione mirata.

Mercoledì, 14 Giugno 2017 08:34

Continua a volare il latte spot.

Il burro zangolato parmense recupera oltre il 18% in una sola seduta. Confermati i listini del burro milanese. Temporaneamente in pausa le quotazioni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 14 giugno 2017 -

LATTE SPOT E' inesorabile il recupero dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +2,47% l'incremento del latte crudo spot nazionale che raggiunge quota 42,27-43,30€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece salito tra 41,76-412,79€/100 litri (+3,80%), mentre lo scremato pastorizzato estero dopo un timido segnale di regressione ha ripreso la strada in positivo (+6,67%) posizionandosi tra 20,18 e 21,22€/100 litri.

BURRO E PANNA Burro in pausa. Dopo la travolgente volata delle scorse settimane il burro quotato a Milano ha arrestato la corsa, almeno temporaneamente.
Battuta d'arresto anche per la crema ma non per la panna a uso alimentare (VR) che guadagna ulteriori 3 centesimi (+0,56%). Mega recupero per lo zangolato parmense che segna un +18,51% raggiungendo la quotazione reggiana.

Borsa di Milano 12 giugno: (=)
BURRO CEE: 5,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,25 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,05 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,72/Kg. (=)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 12 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,68 - 2,72 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 9 giugno 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 12/6/2017 - Grana Padano in stand by. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 24esima settimana ha messo in pausa i listini del Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 09/06/2017 Anche la settimana appena conclusa ha registrato la conferma dei listini del Parmigiano Reggiano quotati alla borsa comprensoriale di Parma.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (=)

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Le stime USDA non si discostano dalle previsioni e i mercati hanno reagito di conseguenza lasciando pressoché invariati i prezzi. I fondi fatto salvo il seme di soya, hanno ridotto le loro scoperture.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 12 giugno 2017 - A seguire i dati più significativi rilevati da USDA:
1 gli stock finali del mondo di grano per il 2017/18 sono aumentati, rispetto a maggio, di circa 3 milioni di tonnellate in conseguenza della crescita Russa.
2 gli stock in USA del fine campagna 2016/17 e 2017/18 sono leggermente in aumento, mentre non sono state aumentate le esportazioni di semi dagli USA per il 2016/17.
3 gli stock del mais sono diminuiti di circa 1 milione di tonnellate in quanto è diminuita la stima della produzione nella Unione Europea
4 gli stock di semi di soia sono aumentati di circa 3,5 milioni di tonnellate per effetto della produzione brasiliana che è stata portata a 114 milioni di tonnellate da 111,60 e quella dell'Argentina a 57,80 anziché 57. Ed infine anche gli stock di fine campagna 2016/17 sono stati incrementati di circa 3 milioni passando da 90 a 93 milioni di tonnellate.

Numeri che non hanno dato occasione di fibrillazione al mercato tant'è che le chiusure del Chicago Board di venerdì sera sono state pressoché invariate:
Semi di soia: + 3,4 - Farina di soia: - 0,20 - Olio: + 0,44 - Mais: + 2,2 - Grano: - 3,4 quindi tutto ritorna quindi nelle mani del tempo "wheather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

20170607-Cambio---7giu17Intanto i fondi hanno ridotto le loro posizioni di corto/scopertura e con il mais si attestano a meno 138.758 contratti contro i meno 200.981 della scorsa settimana, per il grano si portano a meno 106.136 contro i meno 113.760, mentre per il seme è passato a meno 94.737 contro i meno 89.310,8 quindi allungandosii, mentre per la farina sono a meno 40.941 contro i meno 44.500. In sintesi i fondi, fatto salvo il seme di soia, hanno ridotto le loro scoperture.
Da ciò si denota come il mercato internazionale si presenta sufficientemente immobile subendo le sole oscillazioni e dettate dal cambio.

Sul mercato domestico, per quanto riguarda i cereali, il grano è ancora molto teso più di quanto i mercuriali/listini/bollettini dichiarino. I fattori destabilizzanti sono prevalentemente da ricercare in parte da fattori congiunturali, in parte per le varie notizie provenienti dalle diverse parti del mondo con conseguenze che potrebbero influenzare anche il mais seppure sia ancora presto per ritenere che possano innescarsi ondate rialziste.

Il settore delle Bioenergie si è approvvigionato di portato trinciati da erbaio ed è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido. I più attenti hanno agito sui cruscami di grano, che comunque hanno già interrotto la fase calante, e sui sottoprodotti delle riserie, che risentono anch'essi dello scarso lavoro produttivo dell'industria.

Indicatori internazionali 12 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 849 punti, il petrolio è attorno a 45-46$/bar e l'indice di cambio segna 1,12105.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Assalto all'arma bianca - Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno. - FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori - Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina - Pomodoro, Allarme siccità, - Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli - Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali - Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.

SOMMARIO Anno 16 - n° 23 11 giugno 2017
1.1 editoriale
Assalto all'arma bianca
2.1 lattiero caseario
Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno.
3.1 cereali e dintorni 
4.1 sport  FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori
5.1 export Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina.
5.2 siccità Pomodoro, Allarme siccità,
6.1 eventi GOLA GOLA 2017
7.1 marketing Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli.
7.2 pomodoro export Ismea, pomodoro da industria: migliorano consumi interni, Italia primo esportatore mondiale
8.1 Parmigiano e prospettive Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali
9.1 consumi Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170611-cop-cibus

 

Bertinelli: bene l'accordo bilaterale. Intesa della UE con il colosso asiatico si aggiunge alle più recenti registrazioni avvenute in India, Azerbaijan e Thailandia. A breve registrazione anche in Turchia.

Reggio Emilia, 6 giugno 2017 - "Avremo una possibilità in più per tutelare il nostro prodotto, ed è indubbio che questo assume una rilevanza particolare in relazione al Paese di cui stiamo parlando e in funzione di un programma di lavoro che è in buona misura incentrato proprio su una lotta ancor più serrata all'uso improprio o fraudolento della nostra denominazione".

Così il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, commenta la pubblicazione delle 100 Dop o Igp europee in vista della loro protezione sul mercato del colosso asiatico sulla base dell'accordo bilaterale tra Unione Europea e Cina.
"La tutela legale - sottolinea Bertinelli - è indispensabile per sostenere la promozione del Parmigiano Reggiano nel mondo, e non a caso ne avevamo già tutelato il nome in Cina". "E' ora evidente - spiega il presidente del Consorzio - che l'accordo bilaterale va a rafforzare anche la nostra possibilità di azione a tutela del Parmigiano Reggiano e rappresenta una condizione importante per puntare ad elevare un flusso di esportazioni che va gradualmente crescendo anche in un Paese culturalmente molto lontano dalle nostre consuetudini alimentari".

20170608-PRRE-Cina"Nell'ambito dell'accordo - prosegue Bertinelli - spetterà comunque a noi la tutela reale del nome Parmigiano Reggiano rispetto a casi di usurpazione, contraffazioni e fenomeni di "italian sounding" che dovessimo individuare, così come accade in tutti i Paesi extra-UE, dove non esiste una protezione "ex officio" equiparabile a quella che qualche anno fa abbiamo ottenuto per l'area comunitaria".
Proprio questo lavoro, peraltro, si va intensificando in nuove aree del mondo, dove il Consorzio ha ottenuto la registrazione della denominazione d'origine. Tra i casi più recenti spiccano l'India, la Thailandia e l'Azerbaijan, mentre è in dirittura d'arrivo, essendo già stata pubblicata sul Bollettino Marchi (e fino ad ora senza opposizioni) la registrazione della denominazione Parmigiano Reggiano in Turchia.
"Nella definizione del nuovo piano strategico del Consorzio, che punterà molto sul rafforzamento dei sostegni alle esportazioni - conclude Bertinelli - andremo dunque a declinare una serie di progetti "ad hoc" per le nuove aree del mondo in cui sta aumentando la presenza del Parmigiano Reggiano e per giungere ad una quota del 50% delle esportazioni".


(Fonte CFPR)

Domenica, 11 Giugno 2017 10:52

Pomodoro, Allarme siccità

Oi Pomodoro da industria Nord Italia: "Colture a rischio. Serve una cabina di regia. Sia riconosciuta l'emergenza idrica regionale in Emilia Romagna"

"Serve un'azione condivisa e concreta per fronteggiare l'emergenza idrica dell'Emilia Occidentale che sta mettendo a rischio le colture di pomodoro da industria".
Questo l'appello che il presidente dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia Tiberio Rabboni ha rivolto agli assessori regionali dell'Emilia Romagna all'Ambiente, Paola Gazzolo, e all'Agricoltura, Simona Caselli.

"Dalla filiera – spiega Rabboni – stanno giungendo molteplici segnalazioni di grandi difficoltà in campo relative alle note problematiche di emergenza idrica, acuita dall'andamento meteorologico, in passato raramente così avverso. La coltura del pomodoro è seriamente a rischio. L'apporto idrico non è sufficiente per garantire corrette ed adeguate irrigazioni e a tutto questo si aggiunge la preoccupazione del comparto industriale che prevede serie difficoltà nell'approvvigionamento idrico durante la campagna di lavorazione estiva. Il tutto, purtroppo, con serie probabilità che lo scenario nelle prossime settimane possa ulteriormente peggiorare".

Rabboni – a conoscenza del fatto che la Regione Emilia Romagna si sta adoperando affinché sia riconosciuta dalla Protezione civile nazionale l'emergenza idrica regionale – ha scritto ai due assessorati per chiedere "la tempestiva convocazione di una cabina di regia, come già attuato in passato, composta dagli assessorati all'Ambiente e all'Agricoltura, dai Consorzi di bonifica, dall'OI e dagli altri enti coinvolti al fine di fronteggiare al meglio l'emergenza idrica, attraverso la rapida e decisiva individuazione delle priorità e delle possibili azioni che possano meglio mitigare le conseguenze di una situazione che, se trascurata, rischia di minare un comparto peculiare dell'agroalimentare regionale".


I DATI DEL POMODORO IN EMILIA ROMAGNA
Sono stati 26.504 gli ettari di pomodoro da industria coltivati in tutta l'Emilia Romagna nel corso del 2016, pari a circa il 70% di tutta la coltivazione del Nord Italia di cui 9.840 ettari in provincia di Piacenza, 7.429 a Ferrara, 4.667 a Parma, 2.100 a Ravenna, 1.050 a Reggio Emilia, 900 a Modena e i restanti ettari nelle altre province emiliano-romagnole. In tutto il territorio regionale sono operativi 23 stabilimenti di trasformazione che, nel corso del 2016, hanno lavorato complessivamente 2.357.000 tonnellate di pomodoro, pari all'84% di tutto il prodotto del Nord Italia.
I dati disponibili sono quelli del 2016, visto che la campagna 2017 è nelle sue fasi iniziali.

Domenica, 11 Giugno 2017 10:18

Gola Gola 2017

Giornate dense di incontri, passione per "il saper fare" di tanti produttori intervenuti e le numerose Aziende del nostro territorio emiliano romagnolo che hanno dato ampio lustro delle loro eccellenze e della loro grande presenza nei Mercati.

da L'Equilibrista Parma, 08 giugno 2017 - La giornata di Sabato inizia direttamente dal padiglione della Regione Emilia Romagna che si distingue su tutti per organizzazione e momenti degustativi di eccellenza.

Sabato l'hanno fatta da protagonista infatti le degustazioni di Aceto balsamico IGP di Modena curata dal Consorzio di Modena, il crudo di Parma grazie al Consorzio del prosciutto di Parma DOP ed i salumi DOP dei colli di Piacenza. Ma devo dire che è tutta la città ad essere stata coinvolta, galvanizzando turisti e grandi operatoti del settore riuniti negli stands e definire fra loro strategie e discussioni tecniche alla luce di un sole che non ha mai abbandonato queste splendide giornate.

20170603 GolaLasciando Viale Cavour, dove i Consorzi hanno ben illustrato le loro produzioni e solleticato i palati di interessati ospiti stranieri da tutto il Mondo, nonché personaggi di spicco della politica nazionale intervenuti, la mia attenzione si è spostata verso Piazza Ghiaia, dove il cuore pulsante della produzione nazionale batteva per davvero. E' qui infatti che si sono distinti i piccoli Vigneron italiani, o le nicchie tanto ricercate dagli amanti delle microzone e dai cru nazionali, i quali hanno dato ampio lustro alle chicche enogastronomiche che il Mondo ci invidia. L'aria è festosa e accompagna il chiacchiericcio di novelli degustatori o Famiglie in cerca di ristoro o ti prelibatezze da assaporare in libertà. Parma effettivamente sta mostrando il suo lato migliore in occasione di questa manifestazione, accogliente e ospitale come non mai.

Fino alla Pilotta il passaggio è comunque agile e fa bella mostra di se l'ormai famigerato food trucking nazionale, pur informale ma molto modernizzato tanto da offrire piatti ricercati e personale qualificato nella spiegazione dell'offerta e nelle proposte.

Devo dire che la qualità arriva anche oltre torrente, dove sotto i portici che portano all'ospedale vecchio viene ospitata una manifestazione che vuole valorizzare la cultura presente nel Ducato per le malvasie di eccellenza, ed infatti su tutte spiccano VENICA con il suo Petris , prodotto distinto per una bella salinità e struttura con finale di albicocca e frutto polposo, passando per la verdeggiante cittadina di Bosa per la produzione di una eccellenza della sua omonima Malvasia, grazie al produttore sardo Zarelli. Anche le Colline del piacentino però possono regalare grandi emozioni e finire con una grande conferma, ed ecco che svetta la pluripremiata Malvasia della cantina La Tosa, profumata, armoniosa e dal finale delicato ma deciso perfetta per gli abbinamenti della nostra cucina nostrana.

La domenica poi, ha riservato sorprese creando valore a quella che possiamo identificare come una produzione di eccellenza che ha visto protagonista il GAL, nella cura della promozione della carne di selvaggina direttamente del Ducato. La provenienza certificata e tracciata di queste carni, è stata sapientemente cucinata ed offerta al Pubblico perché potesse comprenderne la ricchezza che possono offrire le nostre Colline di Parma e Piacenza.

La tendenza che ha catturato via via la mia attenzione, in queste giornate e quella di diversi operatori, è proprio quella capacità dell'amministrazione di Gola Gola di avere ben coadiuvato il lavoro istituzionale di Aziende storiche, famigerate e strutturate, nei confronti di microimprese provenienti da tutta Italia e quindi fare da volano verso la Comunità sempre attenta e pronta ad accogliere novità e prodotti da inserire nei loro menù.

Curare degustazioni e momenti di riflessione pubblica su alcune delle tematiche regionali e nazionali è stato un punto di forza della manifestazione. Finalmente si comprende quanto sia importante la prova che porta al vero testing, al suggerimento ed al confronto diretto, a quella riflessione che se ben introdotta e spiegata da operatori del settore qualificato, portano conoscenza. Il cliente moderno ha bisogno di ricevere nozioni, ha la necessità di essere guidato all'assaggio e soprattutto all'abbinamento per poter dare un anima a combinazioni con suggerimenti che devono fare dell'Italia il punto di eccellenza che merita, continuando a fare scuola in tutto il mondo culinario sia nazionale che internazionale.

La finestra sul Mondo, offerta da Gola Gola è stata come sempre innovativa, tutto è sempre migliorabile e oggetto di cambiamento ma per un evento che si sta esprimendo ad alti livelli da così poco tempo, perché arrivato solo alla sua quarta edizione, è già un ottimo biglietto da visita per il futuro.

20170604 gola3

Il nostro paese nel 2016 ha prodotto il 14% del pomodoro da industria mondiale, ed è il primo esportatore.

Ismea 6 giugno 2017 - Nei primi mesi del 2017 le dinamiche, inoltre, confermano l'inversione del trend negativo delle vendite al dettaglio, che segnano un +1,7% in volume e un +1,1% in valore. Un ruolo di primaria importanza quello svolto dall'Italia nella filiera dei trasformati del pomodoro, con un giro di affari stimato in 3,2 miliardi nel 2016. Secondo i dati elaborati da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, l'Italia è il primo esportatore mondiale sia di polpe e pelati (con una quota del 77% del valore mondiale, davanti alla Spagna che ha solo il 6%), sia di passate e concentrati (26%, seguita in questo caso a stretto giro dalla Cina col 25%).

Secondo il monitoraggio delle vendite al dettaglio Nielsen-Ismea, nel 2016, si è inoltre interrotto il trend negativo delle vendite retail che proseguiva ormai da un decennio. I primi mesi del 2017 confermano questa inversione di tendenza, segnando un +1,7% in volume e un + 1,1% in valore.

Ottime in particolare le performance di sughi pronti e pomodorini, che crescono in valore rispettivamente del 6,9% e dell'8% nel gennaio-aprile 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016 (6,5% e 5,3% in volume).

L'Italia continua comunque ad importare rilevanti quantità di passate e concentrati (soprattutto di questi ultimi): è il secondo importatore mondiale dopo la Germania, con un valore assoluto di 154 milioni di euro nel 2016, ben il 54,4% in più rispetto al dato di cinque anni prima.

Innovazione, burocrazia, tutela e cultura sono i temi principali da affrontare per rafforzare la capacità competitiva del settore soprattutto all'estero. Ma per affrontare i mercati internazionali occorre avere le dimensioni adatte e le risorse necessarie.

di Virgilio, Reggio Emilia 9 Giugno 2017. "Dare valore al prodotto per dare valore al lavoro" è il motto che ha guidato l'UGL a organizzare la tavola rotonda reggiana chiamata a esprimersi sulle prospettive del Re dei formaggi tra tutela e sviluppo competitivo sui mercati.

Per UGL, secondo Paolo Mattei segretario generale dell'agroalimentare, è attraverso il confronto con tutti gli attori della filiera che può trovarsi la sintesi che conduca al comune beneficio. "Come UGL, so20170609-Mattei-Ghiggini-Capone-Maramottittolinea Mattei, non vogliamo più essere un sindacato di contrapposizione, ma attraverso il confronto trovare un comune senso del valore e del lavoro".

All'incontro infatti hanno aderito le rappresentanze degli agricoltori, della cooperazione, dell'industria di trasformazione e della distribuzione e ognuno ha portato sul tavolo i fattori di debolezza che dovrebbero essere affrontati con il contributo attivo anche della politica.

A Pierluigi Ghiggini il compito di moderare il dibattito e di tessere la tela con le diverse posizioni sollecitate dai dati esposti da Fabio del Bravo (Ismea). "Grosso modo, sottolinea il dirigente dell'istituto di ricerca, il Parmigiano Reggiano rappresenta un terzo dei formaggi DOP, 1/3 dell'esportazione" e produce valore per oltre 1 miliardo di euro che insieme al valore all'indotto lo colloca tra i principali settori economici della economia nazionale. "Sembra banale, prosegue Del Bravo, ma negli ultimi 4 anni il Parmigiano Reggiano è riuscito a gestire l'offerta" portando i prezzi a stabilizzarsi e trovando nuovi sbocchi commerciali all'estero.

Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, rivendica il successo frutto del lavoro impostato nel triennio precedente. Attraverso l'obbligo di confezionamento in zona d'origine è stato riportato valore all'interno del territorio di produzione e altro valore si è aggiunto grazie all'espansione dell'export. In merito alla possibilità di una collaborazione commerciale con il Grana Padano, il direttore non ha dubbi nell'affermare che non produrrebbe effetti positivi al "Parmigiano" traendone invece vantaggi il "Padano".

Assuero Zampini, direttore della federazione reggiana della Coldiretti, ha puntato l'indice sul CETA (accordo commerciale tra Ue e Canada) che di fatto apre un mercato di 500 milioni di persone contro i soli 36 milioni di canadesi. Sollecita una maggiore attenzione alla tutela del prodotto che è anche "fattore d'integrazione sociale" contando circa 3.000 addetti d'origine extracomunitaria. Il direttore coldiretti conclude invocando una produzione OGM Free che è certo potrebbe portare altri consistenti vantaggi commerciali.

20170609-Bolis-Stefano-BPM-Calzolari-GuidettiClaudio Guidetti, amministratore unico di Mulino Alimentare spa, uno dei maggiori player del comparto, pone l'accento sul fattore educativo del consumatore in collaborazione con la catena distributiva. Ed è stato proprio in Canada che Mulino Alimentare, in collaborazione con il Consorzio di Tutela, è riuscito nell'intento di portare nelle case dei canadesi la conoscenza del "Parmigiano" attraverso la conquista del World Guinness Record con l'apertura contemporanea di migliaia di forme riuscendo perciò a conquistare ampi spazi nelle cronache televisive, al punto tale che nel giro di poche ore tutto il quantitativo allocato nei negozi è andato "Sold Out". Un'operazione che ha avuto come effetto un importante accordo commerciale con la più importante catena distributiva del nord america ma ha anche portato i vertice di Loblaw a riconsiderare il prezzo finale per allargare la base di acquisto del prodotto. In conclusione Guidetti sollecita a guardare all'agricoltura non come fattoria da visitare alla domenica ma come elemento dignitoso dell'economia nazionale e invita la politica a abbattere le barriere burocratiche "per metterci nelle condizioni di essere maggiormente competitivi", è la conclusione dell'industriale.

Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, ha portato all'attenzione della platea l'esperienza fatta nel comparto del latte che, per diverse ragioni, ha visto contrarsi sensibilmente i consumi di anno in anno. In sintesi è solo grazie all'innovazione che si può affrontare la crisi. Granarolo ha perciò innovato il paniere cercando di produrre qualsiasi cosa dal latte, riuscendo in tal modo a incrementare il fatturato nonostante la contrazione dei consumi di latte. Riguardo all'estero il manager sottolinea come sia indispensabile affrontarlo ben attrezzati, con una adeguata dimensione aziendale, una solida organizzazione, approfondite conoscenze e competenze coerenti per i mercati da affrontare oltre a una buona dotazione di risorse.

Guido Zama, direttore regionale di Confagricoltura, sottolinea la necessità di ridurre la burocrazia e soprattutto di fare ordine nelle norme e regolamenti che si intrecciano e spesso confliggono ai vari livelli istituzionali. L'agroalimentare italiano deve innovare per mantenersi competitivo.

20170609-Carra Marco-On-PDMarco Carra (PD), membro della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, confessa la quasi impossibilità della politica a abbattere le barriere burocratiche mentre sottolinea come la continuità del governo abbia, in questi quattro anni, portato a qualche interessante risultato, come a esempio la riduzione di circa un miliardo di imposte che gravavano sull'agricoltura, l'importante provvedimento in merito all'etichettatura, piuttosto che il tema del credito.

Ha concluso i lavori Francesco Paolo Capone, segretario Generale UGL, dichiarando tutta la soddisfazione per la riuscita della tavola rotonda e si augura che si possa trovare "una sintesi tra Capitale e Lavoro" per una migliore partecipazione del lavoratore nell'impresa dove presta l'opera.

Al dibattito hanno portato anche il loro contributo Natalia Maramotti, Assessora al commercio e attività produttive del Comune di Reggio Emilia e Stefano Bolis direttore di BPM.

 

 

Ismea: consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi, i confezionati fanno da traino.

Dopo una serie di segni meno nel 2016, la spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari registra un'inversione di tendenza nel primo trimestre 2017: a fare da traino i prodotti confezionati (+1,6%).

Le dinamiche dei comportamenti di acquisto delle famiglie italiane presso i punti vendita non sembrano più segnate ormai solo dalla categoria di appartenenza del prodotto, ma anche dalla sua modalità di presentazione con una tendenza che va consolidandosi a favore del confezionato.

È questo uno dei primi dati che emergono dal Report sui consumi alimentari elaborato da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - e relativo al primo trimestre 2017.

In particolare, a fronte di una spesa che segna un + 0,2% su base annua, sono i prodotti confezionati (provvisti di codice EAN) che registrano, nel primo quarto del 2017, una dinamica positiva con un recupero sui valori del 2016 dell'1,6%. Questa categoria incide ormai per oltre i due terzi (68%) sul carrello della spesa.

Nell'ambito dei confezionati, a crescere sono stati soprattutto la frutta fresca (+8,7%), gli ortaggi (+6,6%) e i prodotti ittici (+2,9%). Anche i salumi, in difficoltà se considerati nel complesso, se presentati in vaschetta hanno fatto segnare un +6%.

Al contempo, i prodotti freschi a "peso variabile" (senza Codice EAN) hanno evidenziato una flessione della spesa, nell'ordine del -2,4% su base annua, alla quale hanno contribuito i forti cali dei prodotti serviti al banco della carne (-5,4%), dei formaggi (-8,8%) e dei salumi (-6,3%).

(Fonte Ismea 6/6/2017)

ll 9 giugno 2017, alle ore 10:30, presso l'Hotel Mercure Astoria di Reggio Emilia, si terrà la tavola rotonda "Il Parmigiano Reggiano, prospettive del settore tra tutela e sviluppo competitivo del mercati", organizzata dalla federazione nazionale Ugl Agroalimentare.

"L'iniziativa nasce dall'esigenza – spiega Paolo Mattei, segretario generale dell'Ugl Agroalimentare – di creare un confronto con la partecipazione di tutti gli attori del processo produttivo, dal Parlamento alle aziende e ai lavoratori, che sia da input ad agire a tutela della terza eccellenza del Made in Italy agroalimentare più contraffatta a livello mondiale".
"Il nostro obiettivo – prosegue – è la creazione di ulteriore valore aggiunto per uno dei sette marchi italiani più conosciuti nel mondo, attraverso un sostegno teso a migliorare l'aggregazione dei produttori e favorire l'interprofessionalità, col fine ultimo di accorciare la filiera a vantaggio di una sempre maggiore competitività".
"L'insieme di questi interventi – conclude Mattei – è destinata ad essere una garanzia per i consumatori e per una buona occupazione nel settore".

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Prosegue la crescita dei listini del latte spot. Inesorabile l'incremento del Burro su tutte le piazze. Confermati i segnali di ripresa del Grana Padano.

di Virgilio Parma 7 giugno 2017 -

LATTE SPOT Prosegue inesorabile il recupero dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +2,53% l'incremento del latte crudo spot nazionale che si colloca tra 41,24-42,27€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece sale tra 40,21-41,24€/100 litri , mentre lo scremato pastorizzato estero mostra il primo timido segnale di controtendenza (-2,60%) posizionandosi tra 19,15 e 19,67€/100 litri.

BURRO E PANNA Vola il burro, ormai oltre quota 100% rispetto lo scorso anno (Burro CEE 2016: 2,40€/kg - 2017 5,25€/ kg.). La 23esima settimana ha segnato un nuovo incremento di 15 centesimi alla borsa di Milano.
In risalita anche la crema e la panna a uso alimentare rispettivamente alle borse milanese e scaligera. Cresce anche lo zangolato emiliano che alla borsa di Reggio Emilia ha segnato un +4,29% nella giornata di ieri, mentre la borsa di Parma era chiusa per la ricorrenza della festa della Repubblica.

Borsa di Milano 5 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,25 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,05 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,72/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 5 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,65 - 2,72 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 26 maggio 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 giugno 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 05/6/2017 - Una tendenza di ripresa per il Grana Padano che ha visto muovere anche il listino del 9 mesi di stagionatura (+5 cent) e il 15 mesi conferma l'incremento della precedente ottava aggiungendo ulteriori 5 centesimi al listino milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 26/05/2017 Restano stazionari i listini del Parmigiano Reggiano alla borsa comprensoriale di Parma a causa della chiusura festiva del 2 giugno. Reggio Emilia ha confermato le quotazioni del 24 mesi, mentre Milano il 24 mesi l'ha registrato ancora in risalita di ulteriori 5 centesimi (10,90-11,65€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (=)

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20170607-Burro-CEE

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

Editoriale: Houston abbiamo un problema! - Burro alle stelle. - Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia - "Performance Forte" per affrontare la Farm Run - Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017. - Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine - Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre...

2017 SOMMARIO Anno 16 - n° 22 04 giugno 2017
1.1 editoriale
Houston abbiamo un problema!
2.1 lattiero caseario
Burro alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia
4.1 sport e integrazione "Performance Forte" per affrontare la Farm Run 2017 -
5.1 società Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017.
6.1 biodiversità Agrobiodiversi alla conquista del Castello
7.1 idraulica Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine
8.2 eventi CRPA, i prossimi incontri: produzione di carne da allevamenti da latte e Parco Commestibile
8.1 mercato vino paesi terzi Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre
9.1 agriturismo Ismea, Agriturismo, offerta matura e competitiva.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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La ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine a servizio di Reggio, Modena e Mantova un esempio di ricostruzione post-sisma celere e di servizio

Grazie al Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e al contributo fondamentale della Regione Emilia Romagna i lavori sono arrivati al loro completamento.

Reggio Emilia (29 Maggio 2017 ) - A 5 anni dal terremoto dell'Emilia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi alcuni luoghi simbolo in cui si verificarono i tragici eventi. Nelle sue parole: 

" La vostra ricostruzione è un punto di riferimento" va il riconoscimento ad un lavoro di risistemazione rapido quanto desiderato dalle comunità. E oggi 29 maggio 2017, trascorsi 5 anni esatti sisma che ha causato quegli ingenti danni, il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale evidenzia l'opera svolta, grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione Emilia Romagna, nell'importante nodo idraulico di Mondine di Moglia (Mn). Un impianto a servizio di una vastissima area che comprende gran parte dei territori reggiani, mantovani e modenesi. Il predetto main-shock ha infatti provocato all'impianto idrovoro ( del 1925) , il crollo di una parte della cabina dei trasformatori, l'abbassamento di una trave nella sala macchine, il danneggiamento dell'impiantistica di media tensione e l'allargamento dei giunti con evidenti fessurazioni nella restante parte dell'edificio. I gravi danni arrecati hanno reso così inagibile l'impianto mettendolo fuori servizio.

20170530-Bonifica centrale-Mondine

A tale calamità il Consorzio di Bonifica reagì con forza e già due settimane dopo aveva realizzato un essenziale impianto irriguo provvisorio al fine di preservare la stagione delle produzioni agricole dell'area. Nello stesso anno è iniziata poi l'opera di risistemazione e progettazione dell'impianto per una adeguata ricostruzione e consolidamento con ammodernamenti adeguati e utilizzando le migliori tecnologie innovative. A settembre 2013 sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo impianto di sollevamento delle acque, oggi del tutto antisismico, della portata scolante pari a quella dell'idrovoro storico.

Ora, proprio in concomitanza con questo triste anniversario, il Consorzio dell'Emilia Centrale sta ultimando i lavori alla nuova opera che garantirà la sicurezza e difesa idraulica della comunità e di un esteso territorio di oltre 50mila ettari all'interno del bacino delle acque alte del comprensorio servito dall'ente. Contestualmente è stato ultimato e messo in funzione anche il nuovo impianto irriguo che serve 27 mila ettari di terreni agricoli. Un lavoro da circa 20 milioni di euro nella sua complessità che testimonia l'intensa attività svolta e che tra pochi mesi sarà perfettamente pronto per la sua inaugurazione

(Fonte Consorzio Bonifica Centrale)

Produzione di carne di 'qualità' da allevamenti bovini da latte e il "Parco Commestibile" - Mercoledi 7 giugno a Reggio Emilia

Mercoledì 7 giugno 2017 alle ore 10, presso Dinamica in via F. Gualerzi 30 a Reggio Emilia, si svolgerà un incontro tecnico sui risultati del progetto "Produzione di carne di 'qualità' da allevamenti bovini da latte". Realizzato da CRPA con UNIPEG, il lavoro ha verificato la fattibilità tecnica ed economica di potenziare la produzione di carne bovina negli allevamenti da latte.


Vai al programma dell'incontro tecnico.

Con il parco commestibile, l'agricoltura entra in città
Mercoledì 7 giugno alle ore 17,00, presso il Parco Commestibile di via Tolstoj, Villa Canali, Reggio Emilia, si svolgerà una giornata tecnica di presentazione del Gruppo Operativo per l'Innovazione "Orticoltura e Agroforestazione Periurbane - Un'azienda agricola multifunzionale per gli ambiti periurbani".

Oltre ai partner del Gruppo Operativo è prevista la presenza di Simona Caselli, assessora all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna; Valeria Montanari, assessora ad Agenda digitale, Partecipazione e Cura dei quartieri del Comune di Reggio Emilia; Alex Pratissoli, assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio Emilia.

Vai al programma sul sito di progetto: http://parcocommestibile.crpa.it 

Osservatorio Paesi terzi. Vola import da Cina e Russia. Rallenta la corsa negli Stati Uniti

Firenze 25 maggio 2017. Cresce del 6,3% l'export del vino italiano nei mercati extra-Ue, che nel primo trimestre del 2017 tiene il passo della media mondiale degli scambi (+6,1%) e vince il confronto con tutti i principali competitor ad eccezione del Cile (+17,8%) – ora davanti alla Spagna per valore –, con la Francia che chiude a +3,9%.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies nei top 12 mercati – che rappresentano una quota di mercato pressoché totale (96%) delle importazioni extra Ue di vino - l'inizio del nuovo anno si è rivelato in generale favorevole per gli scambi enologici, con la Francia sempre top player con un valore 1,269mld di euro, seguita dall'Italia a 710mln di euro. "Tra le note positive – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – c'è sicuramente la performance in Cina, dove a fronte di una fase di riflessione della domanda (+1,3%) l'Italia con un incremento del 15,9% fa meglio di gran parte dei suoi competitor. È presto – ha aggiunto – per dire che qualcosa sta cambiando nel principale mercato del futuro, anche se avvertiamo più di un segnale che avvalora un cambio di rotta in nostro favore. Segnali che riscontriamo anche dalla risposta ai sempre più richiesti corsi sul vino made in Italy, che organizziamo in 9 città cinesi". Secondo le elaborazioni su base doganale, volano anche le importazioni di vino italiano dalla Russia, in crescita del 53,6% e con un valore di 44,7mln che supera quello del Giappone (-4,4%).

Tra i big spender, bene – anche se sotto la media degli scambi – Canada (+7,7%) e Svizzera (4,6%).

Non mancano nel trimestre alcune ombre. Tra queste, pesa la condotta a marce ridotte nel primo mercato di sbocco, gli Usa, dove l'incremento italiano (+4,3%) vale poco più della metà del trend dell'import di vino statunitense (+8,1%) e soprattutto cresce 4 volte meno della Francia, che con +18% raggiunge i 360mln di euro in valore e ora tallona l'Italia, a 381,6mln di euro. Tra le tipologie, prosegue la corsa degli sparkling (+11,7%, con Hong Kong, Brasile e soprattutto Russia con incrementi che variano dal 40 al 55%) mentre chiudono bene anche i rossi imbottigliati (+6,4%), specie in Russia (+53,1%), Cina (+18,6%), Hong Kong (+50,9) e Brasile (+31,5%).

Fonte: Nomisma-Wine Monitor su dati GTI (Dogane)

Ismea, Agriturismo: offerta matura quantitativamente, ora più competitività. Nel 2015 le presenze in agriturismo sono state oltre 11,3 milioni (di cui stranieri 57%), con un incremento del 4,9% rispetto al 2014 e un giro di affari complessivo vicino a 1,2 miliardi di euro. Numeri che danno l'idea di un comparto importante per l'agricoltura italiana, ma che necessitano di una lettura più approfondita in un'ottica di crescita sostenibile ed equilibrata.

L'analisi effettuata da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, su dati Istat, rileva una crescita di 6.911 unità negli ultimi 10 anni, che ha portato le aziende agrituristiche a 22.238 unità. La parte del leone la fa il Nord, con 10.446 aziende, seguito dal Centro con 7.642, mentre il Sud - nonostante la sua vocazione turistica - si ferma a 4.150 aziende.

Con investimenti mirati in marketing e comunicazione, oltre che realizzando sinergie con il territorio e rafforzando i contenuti esperienziali, la permanenza media negli agriturismi potrebbe crescere, considerando che gli italiani soggiornano in media 2,9 giorni, gli stranieri 5,2 giorni. Allungare anche di un solo giorno la durata media dei soggiorni significherebbe, a parità di arrivi, un incremento delle presenze del 25%.

(Fonte Ismea 30 maggio 2017)
(Foto di Thomas Corradi)

Il mercato, da diversi giorni, mostra segnali di instabilità condizionato prevalentemente dal tempo e, nella giornata di mercoledi, ha subito una ondata di ribassi su tutte le merci.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 giugno 2017
I fondi continuano ad essere corti di coperture e questo rappresenta l'unico vero rischio, in quanto le leve per smuovere il mercato sono nelle loro mani pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista salvo non intendano dare credito al fatto che in Cina si stia rallentando la spremitura del seme di soya e questo potrebbe portare a storni di acquisti-prenotazioni di seme.

I prezzi rilevati mercoledi 31 maggio 2017
SEMI luglio 912,6 (-13,6) agosto 916 (-13,4) novembre 909,6 (-9,4)
FARINA luglio 297,6 (-4,2) agosto 298,4 (-4) settembre 300,3 (-3,9)
OLIO luglio 31,42 (-0,18) agosto 31,54 (-0,17) settembre 31,57 (-0,17)
CORN luglio 367 (-7,2) settembre 375 (-6,6) dicembre 385,6 (-6,6)
GRANO luglio 429,4 (-8,6) settembre 444 (-7,2) dicembre 466,4 (-7)

I valori di oggi 1 giugno: il pronto per la farina di soya proteica a 318/320 partenza porto di Ravenna, mentre la normale segna 310 euro, e 320 la proteica sino a fine anno, mentre per il 2018 si aggira sui 327 euro per la proteica, la 44 a 316. Mentre su Venezia la merce di derivazione da stabilimento produttivo nazionale i prezzi sono 315 per la normale e 325 per la proteica un euro in più per arrivare a fine anno mentre per il 2018 chiedono 321/331

Comincia a riallinearsi il mercato del seme di soya partenza ai porti dato che ormai gli arrivi di merce dal sud America, si sono consolidati. Le quotazioni sono intorno ai 360 euro per tonnellata e stanno influenzando anche il mercato del seme di soya convenzionale che dalle sue punte massime di 445 è sceso a 430 euro arrivo.

Per i cereali persiste la confusione e i mercati esteri del mais-orzo su camion, arrivo nord Italia, rispetto alle scorse settimane stanno spingendo per la vendita con conseguente riallineamento dei prezzi a quelli interni. Non è da escludere che se la pressione dovesse perseverare i prezzi potranno subire una più drastica flessione. Discorso diverso per il grano dove di merce zootecnica non se ne trova. La merce di base per l'industria molitoria è attorno a 190 euro arrivo e anche oltre.

Il settore delle Bioenergie è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido. Già diversi operatori stanno agendo sui cruscami di grano, e sottoprodotti delle riserie.
Indicatori internazionali 1 giugno 2017 
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 900 punti, il petrolio è attorno a 50$/bar e l'indice di cambio segna 1,11774.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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