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Nella giornata del 15 dicembre, si è svolta la preannunciata manifestazione contro lo IUS SOLI, a cui hanno partecipato circa 150 persone, provenienti anche da altre regioni, dei movimenti di Forza Nuova, Casa Pound, la Terra dei Padri e del Veneto Fonte Skin Heads.

Il presidio si è svolto in viale Martiri della Libertà nei pressi del monumento ai Caduti senza alcuna problematica.

Nel contempo si sono tenute nel centro cittadino altre quattro contromanifestazioni preavvisate dal PD, dal movimento TAM TAM per la Legalità, dal movimento anarchico Stella Nera e dal Movimento libertario U.S.I..

Grazie all'impegno degli operatori della Polizia Municipale sono stati ridotti al minimo i disagi concernenti la mobilità dei cittadini.

In fase di esecuzione delle bonifiche preventive sono stati rivenuti, nascosti sotto un cespuglio nel retro di un chiosco di Largo Porta Bologna, numerosi sanpietrini, mazze, tondini in ferro e altro materiale utilizzabile impropriamente, occultati verosimilmente per la manifestazione.

Presso Largo Porta Bologna, nel pieno centro cittadino, sono giunti alla spicciolata circa 250 appartenenti a gruppi antagonisti, provenienti anche da altri centri, numerosi dei quali con volto travisato, che hanno cercato di oltrepassare i blocchi di sicurezza delle Forze di polizia al fine di entrare in contatto con i manifestanti di destra.

Dopo una lunga fase di fronteggiamento, gli autonomi improvvisamente sono indietreggiati di una decina di metri per poi iniziare un fitto lancio di petardi, bottiglie, fumogeni e bombe carte contro gli agenti, fatto che ha richiesto una carica di alleggerimento nel corso della quale sei operatori della Polizia di Stato sono rimasti lievemente feriti.

Un trentenne incensurato, militante nel movimento autonomo bolognese, è stato denunciato per violenza e resistenza a P.U. Ufficiale.
È stato, invece, tratto in arresto per il reato di violenza e resistenza a P.U. e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere C.S., ventottenne nato a Parma, appartenente al movimento autonomo di quella città. Il predetto, giudicato con rito direttissimo questa mattina, è stato condannato a sei mesi di reclusione, pena sospesa.

Nei confronti di entrambe i soggetti è stato emesso a cura della Divisione Polizia Anticrimine un Foglio di via obbligatorio con divieto di fare ritorno nel Comune di Modena per un periodo di tre anni.

Altri due esponenti del movimento autonomo modenese sono stati identificati presso il Pronto Soccorso del locale Policlinico, ove si erano recati per ricorrere alle cure dei sanitari per contusioni gravi, e saranno segnalati alla Autorità Giudiziaria per i reati commessi in occasione degli eventi.

Sono in corso attive indagine da parte della locale DIGOS, finalizzate ad accertare le responsabilità penali di altri manifestanti (resistenza e violenza a P.U., lancio pericolosi di oggetti, imbrattamento e danneggiamento) anche attraverso le immagini delle telecamere di video sorveglianza cittadine, i video e le riprese dei numerosi operatori della Polizia Scientifica presenti in strada e le valutazioni dei rapporti redatti dalle Forze dell'Ordine e dagli operatori della Polizia Municipale.

Pubblicato in Cronaca Modena

Inaugurata a San Secondo la Panchina Rossa: l'iniziativa rientra nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne 
promossa da Asp Distretto di Fidenza.

San Secondo P.se, 22 novembre 2017

Un posto vuoto lasciato nella società da ogni donna uccisa da un uomo. È questo il significato della Panchina Rossa, inaugurata questa mattina in piazza Martiri della Libertà a San Secondo, alla presenza delle autorità cittadine, forze dell'ordine, di Elena Cagliari, direttore di Asp Distretto di Fidenza, del Consiglio Comunale dei Ragazzi con il Sindaco del Ccr Alexandra Magni e dei cittadini. Un segno visibile e tangibile per abbattere il muro dell'indifferenza e sensibilizzare tutta la comunità su «un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più significative» ha sottolineato Annalisa Pigazzani, assistente sociale di San Secondo per minori e adulti.
L'iniziativa è promossa da Asp Distretto di Fidenza con il sostegno delle Amministrazioni locali, del Centro Antiviolenza e dell'Ufficio di Piano, ed è in corso in tutti i comuni di competenza proprio nel mese della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", fissata dalle Nazioni Unite il 25 novembre.
«È importante che oggi i ragazzi siano presenti all'inaugurazione della Panchina Rossa – ha spiegato il vicesindaco Ketty Pellegrini – perché rappresentano gli ambasciatori di un impegno collettivo al contrasto alla violenza di genere e a ogni forma di sopraffazione, a favore dei sentimenti e del dialogo».
La Panchina Rossa è stata realizzata dalla Coop Cristina e da Parmacolor ed è stata collocata in un luogo pubblico molto vissuto dai cittadini, davanti alla Casa della Salute. Proprio la Casa della Salute di San Secondo ospiterà, il 25 gennaio, il seminario "Nell'anima e nel corpo", organizzato nell'ambito degli incontri de "Il tè del giovedì". Si tratta di un'iniziativa, che come la Panchina Rossa, rientra nel più ampio progetto "Fuori dal silenzio" che porterà in tutti i comuni del Distretto diversi eventi, sfruttando la rete di relazioni già presente sul territorio.

Pubblicato in Cronaca Parma
Martedì, 21 Novembre 2017 09:48

Modena, gruppo di ragazzi aggredisce due tassisti

L'episodio è accaduto fuori da un locale in via Contrada. Il gruppo voleva usufruire della corsa senza pagarla. Uno dei due tassisti è riuscito a fuggire. Per l'altro danni per 300 euro, a cui si sommano quelli per lo stop lavorativo "forzato".

MODENA – Che cosa fai se hai passato la serata in un locale e hai alzato troppo il gomito? Chiami un taxi e ti fai accompagnare a casa. Forse hanno pensato così, o forse erano appiedati, la banda di nove ragazzi attorno ai vent'anni, ma nel gruppo c'è anche qualche minorenne, che lo scorso fine settimana, attorno alla mezzanotte e mezzo, ha chiamato due taxi dando appuntamento ai conducenti davanti a un noto locale di via Contrada.

Quando però i mezzi sono arrivati, il gruppo, visibilmente in preda ai fumi dell'alcool, si è messo a contrattare sul prezzo, ma è risultato evidente che nessuno aveva intenzione di pagare la corsa.

Uno dei tassisti, vista la brutta aria, è riuscito a salire sul mezzo e ad allontanarsi. Per il secondo, invece, che aveva già a bordo una parte della banda, è andata decisamente peggio.

I giovani hanno cominciato a tirare calci, pugni e bottigliate all'autovettura danneggiando il taxi per circa 300 euro. A questi si sommano anche quelli per i mancati guadagni, dal momento che il mezzo ha dovuto rimanere fermo per una giornata intera per essere rimessa in sesto.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il percorso di prima accoglienza per chi denuncia maltrattamenti in famiglia è stato messo a punto grazie alla collaborazione tra Assessorato al Welfare del Comune di Modena e Associazione Casa delle Donne.

MODENA – Non più la solitudine di una camera d'albergo e il dubbio di avere preso o meno la decisione giusta, ma un percorso che include l'accompagnamento in una struttura di emergenza, dove le donne che hanno il coraggio di denunciare abusi e maltrattamenti in famiglia potranno avere assistenza psicologica e giuridica. Le ospiti, che potranno risiedere nel "rifugio" insieme ai loro bambini, riceveranno anche un kit di emergenza con generi di prima necessità, tra cui generi alimentari, prodotti per l'igiene personale, pannolini per bambini, ricariche telefoniche e sostegno per eventuali spese mediche.

È il progetto di sostegno alle donne maltrattate messo a punto dall'Assessorato al Welfare del Comune di Modena e dall'Associazione Casa delle Donne per dare un aiuto concreto e un supporto psicologico alle donne che trovano il coraggio di denunciare le violenze in famiglia. La casa -rifugio di prima accoglienza si trova in un luogo segreto di Modena, per tutelare la privacy e la sicurezza delle ospiti e servirà per gestire le prime fasi, quelle dell'emergenza e dell'allontanamento dall'ambiente violento, in attesa di una prima valutazione da parte dei Servizi Sociali e l'eventuale inserimento in una Casa Protetta. La permanenza prevista per ogni ospite è di poche settimane, nel corso delle quali verranno valutate le condizioni della donna e la sua motivazione all'allontanamento.

La nuova sperimentazione della gestione dell'emergenza in caso di abusi attua un ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre.

Pubblicato in Cronaca Modena

Brutta avventura per una coppia di turisti quarantenni di Parma in riviera adriatica. Arrestato il 34enne marocchino in procinto di violentare la donna.

Nonostante fosse in evidente stato confusionale l'uomo della coppia parmigiana è riuscito a contattare il 112 e a dare indicazioni corrette sul luogo ove si stava consumando il delitto.

Solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri del Comando provinciale di Rimini si è evitato il peggio. I militari hanno infatti - riferisce la nota ANSA - trovato il marocchino, nudo, mentre tentava di portare a termine il proprio delitto, sul lungomare di Marina Centro intorno alle 5,00.

Alla fine quindi il marocchino è stato arrestato dagli uomini della benemerita, per estorsione e stupro.

 

 

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Non è ancora chiaro quale sia stata la scintilla che ha scatenato la brutale, violenta e inumana, reazione del giovane di colore ai danni del 51enne autista della TEP di Parma.

L'episodio, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri alla stazione dei Bus ha visto come protagonista un autista della locale azienda dei trasporti, che stava prendendo servizio, e un gruppo di giovani che "bivaccavano" nel piazzale degli autobus da dove il mezzo avrebbe dovuto intraprendere la corsa sino a Mezzani.

Qualsiasi fosse la motivazione, non si può giustificare una così inumana reazione da parte del gruppo e in particolare del giovane, dalla apparente età di 20 anni, che riesce a forzare la porta e, come una furia, aggredire l'autista.

Le immagini sono eloquenti. E' evidente e limpida la volontà di fare male.

"Cosa fai? Cosa fai? Chiamate la polizia", urla il conducente con voce terrorizzata. L'uomo viene sbattuto a terra dal ragazzo che lo aggredisce con pugni e calci anche quando il conducente è a già a terra.

Un'aggressione che è stata condannata senza riserve da Forza Italia, da Casa Pound, dalla CGIL, dalla Lega Nord e da Fratelli d'Italia-AN.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Proseguono senza sosta le indagini per consegnare alla giustizia il branco che, nella ssrata tra venerdi e sabato scorso, ha aggredito una coppia di turisti polacchi consumando anche violenza sessuale sulla ragazza, completando la notte brava esercitando violenza anche su una transessuale.

Il branco aveva già colpito. Secondo quanto riportato dall'ANSA, prima di violentare la turista polacca, di aggredire e rapinare l'amico e poi stuprare una prostituta transessuale peruviana, sempre in quattro avevano aggredito in strada a Miramare una coppia di turisti di Varese. Presumibilmente sempre gli stessi quattro, si ritiene di origine magrebina, la notte del 12 agosto scorso, in via Vienna a Miramare, hanno avvicinato la coppia, lei 30 anni, lui 32, minacciandola con il collo di una bottiglia rotta, e si sono fatti consegnare il portafogli. Poi hanno tentato di inseguire la donna, di prenderla come poi avrebbero fatto con la polacca e la peruvianaMa la coppia era scappata e all'indomani aveva sporto denuncia ai carabinieri di Miramare. Ora la segnalazione è stata inserita nel fascicolo d'indagine sul doppio stupro, perché per modalità e luogo dove si è consumata quella rapina ha molte cose in comune con l'aggressione in spiaggia.

Gli inquirenti, che presto saranno affiancati anche da colleghi polacchi, stanno mettendo sotto pressione la comunità magrebina con l'inteno di condurli a una collaborazione in grado di assicurare alla giustizia i quattro delinquenti. Così, nella mattinata di ieri, gli uomini della Polizia Municipale e della Polizia di Stato sono tornati a setacciare le colonie abbandonate sul confine tra Miramare e Riccione e l'hotel, anch'esso abbandonato, 'Le Conchiglie'.  

La Regione vicina alle vittime"Voglio ringraziare gli inquirenti che stanno conducendo le indagini con competenza e determinazione, per assicurare prima possibile alla giustizia i delinquenti che si sono resi protagonisti di un indicibile atto violento. E le recenti dichiarazioni rilasciate dalla Procura di Rimini, che sta conducendo le indagini, ci fanno ben sperare".

Lo dice Emma Petitti, assessore regionale con delega alle pari opportunità, che da subito ha garantito la vicinanza della Regione Emilia-Romagna alle persone che a Rimini, nei giorni scorsi, sono stati oggetto di orribili atti di violenza.

"E' evidente che la Regione- ha spiegato Petitti- si costituirà parte civile nei confronti di chi sarà accusato di essersi macchiato di questo atto disumano, così come abbiamo fatto in altri casi analoghi"

Pubblicato in Cronaca Emilia

L'episodio di violenza a Rimini. L'assessore Petitti "Siamo vicini alle vittime di una violenza senza limiti. Quanto accaduto non è un fatto solo criminale,, ma va oltre ogni confine di umanità. Condanna netta della Regione sui fatti che hanno sconvolto la città turistica "Chiediamo giustizia, Rimini è modello di apertura e accoglienza, non permetteremo che un gruppo criminale metta in discussione la nostra convivenza civile"

Bologna - "Gli episodi di violenza e orribile terrore che si sono verificati nella nostra città sono inaccettabili e intollerabili. Stiamo seguendo con ansia il lavoro delle nostre forze dell'ordine nell'attesa che i responsabili vengano consegnati alla giustizia il prima possibile".

L'assessore regionale al bilancio e alle pari opportunità Emma Petitti esprime lo sdegno suo e dell'intera Giunta regionale per i gravissimi fatti di cronaca avvenuti ieri a Rimini.
"Quanto accaduto non è un fatto solo criminale ma va oltre ogni confine di umanità. Spero che ognuno faccia la propria parte affinché non accada più. Lo dico molto chiaramente: non c'è posto per le bestie nelle nostre città. Rimini è modello nel mondo per la sua apertura e la sua accoglienza, non permetteremo che un gesto di un gruppo criminale metta in discussione questo. Abbiamo fatto della legalità, in ogni settore, la nostra base di lavoro perché non ci può essere turismo senza sicurezza.
Alle vittime va tutta la vicinanza della Regione Emilia-Romagna e l'augurio che possano riprendersi al meglio da questo terribile incubo./OC

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Dopo anni di maltrattamenti nei confronti della convivente, anche davanti al figlio neonato, la donna si è decisa a denunciarlo. Arrestato ventiquattrenne residente a Piacenza.

Piacenza, 24 maggio 2017

Un italiano di ventiquattro anni residente a Piacenza nei giorni scorsi è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della giovane convivente, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica e a seguito delle articolate indagini svolte dalla sezione di Polizia Giudiziaria e Investigativa della Municipale e dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
La decisione di ribellarsi al suo aguzzino, di denunciarlo e di porre così fine all'incubo che stava vivendo è maturata nella donna una volta compreso che, nonostante la nascita di un bambino, le violenze non sarebbero mai finite. L'uomo infatti, I.P. classe 1993, anche dopo il lieto evento ha continuato a insultarla e a picchiarla, dando avvio a una vera e propria opera di persecuzione nei confronti della giovane.
Le violenze, emerse già poco dopo l'inizio della convivenza nel 2013, si sono protratte fino all'agosto scorso, quando con un pretesto la donna è riuscita ad allontanarsi da casa con il bambino e a recarsi presso gli uffici della Polizia Municipale per denunciare le violenze, i soprusi e una vita da tempo scandita da insulti, minacce di morte, botte e segregazioni. Nonché, a causa del ferreo controllo esercitato dall'uomo sulla ragazza, da un totale isolamento, sia nei confronti della cerchia delle amicizie che della famiglia d'origine, che non aveva approvato la relazione.
L'escalation di condotte violente da parte dell'uomo aveva inoltre determinato nella giovane un grave e perdurante stato di ansia e di paura, aggravato dal delirio dell'aguzzino finalizzato al dominio e al pieno controllo sulla vittima, costretta a volte a mostrare gli slip indossati a riprova della sua fedeltà.
La donna ha infine deciso di ribellarsi al suo carnefice e di porre fine all'incubo che stava vivendo quando, nato il bambino, l'uomo ha continuato a dedicarsi ai traffici illeciti, all'assunzione di stupefacenti e a picchiarla, anche di fronte al piccolo.
Anche nell'ultimo periodo, nonostante fosse agli arresti domiciliari per reati riconducibili allo spaccio di sostanze illecite e oggetto di indagine in materia di stupefacenti da parte della Guardia di Finanza, l'uomo non aveva fatto diminuito le violenze fisiche e psicologiche nei confronti della ex compagna, recandosi da lei in violazione dell'ordinanza restrittiva e minacciandola di morte.
Tali reiterate condotte, confermate dalla documentazione acquisita agli atti delle indagini, sono state comunicate alla Procura della Repubblica di Piacenza, la quale, in tempi ristrettissimi, ha richiesto e ottenuto dal gip l'applicazione della misura cautelare nei confronti del ventiquattrenne. Gli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria e investigativa della Municipale e il personale del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno quindi proceduto all'arresto dell'uomo, che ora si trova detenuto presso la casa circondariale di Piacenza, e nei confronti del quale sono in corso indagini anche per il reato di sequestro di persona ai danni della giovane ex convivente.

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A Parma centinaia donne e uomini hanno preso parte al corteo di "Non Una Di Meno" in occasione dell'8 marzo contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.

Parma, 9 marzo 2017

Un corteo fatto di centinaia di donne, ma anche tanti uomini e bambini è partito verso le 17:00 di ieri pomeriggio, 8 marzo, da piazzale Santa Croce con pentole, padelle, posate, striscioni per far sentire forte la propria voce. Un no corale alla violenza di genere, per affermare i diritti delle donne e degli lgbt.

8 MARZO MANIFESTAZIONE NONUNADIMENO 2017 115

Anche a Parma la Rete Non Una di Meno si è mobilitata aderendo allo sciopero globale in occasione della Giornata internazionale della donna insieme ad altri 40 Paesi nel mondo.

8 MARZO MANIFESTAZIONE NONUNADIMENO 2017 096

Non Una Di Meno, che continua a lavorare ad un piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, ha indicato 8 punti per l'8 marzo, per ribadire, anche attraverso lo sciopero, il rifiuto della: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.

8 MARZO MANIFESTAZIONE NONUNADIMENO 2017 052

Tutte le foto del corteo qui sotto, clicca a lato di ogni foto per scorrere la galleria - Ph. Francesca Bocchia

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