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Sabato, 21 Giugno 2014 11:01

"Massaie Moderne” si diventa

Di Chiara Marando – Sabato 21 Giugno 2014

La storia del nostro Paese non è solo fatta dei grandi eventi che hanno segnato lo scorrere del tempo, di personaggi che nel bene o nel male hanno lasciato un segno, ma anche delle piccole realtà di tutti i giorni, di uomini e donne semplici ma nel contempo fondamentali. E’ fatta di quella quotidianità preziosa vissuta intensamente, nella quale ritrovare radici e tradizioni del territorio, anche e soprattutto in cucina.

Le ricette di una volta rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale, una ricchezza da riscoprire, conservare ed assorbire. Le massaie del passato sono figure dalla poeticità rustica che grazie ai loro insegnamenti hanno tramandato un sapere genuino, un racconto confortevole e rassicurante.  

Quale modo migliore di “studiare” la storia, se non curiosando nelle vecchie riviste, nei libri di cucina, e nei quaderni delle nonne, per recuperare preparazioni curiose da provare e assaggiare?

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In poche parole diventare delle “Massaie Moderne”. Non pensiate sia solo un modo di dire, anzi, si tratta di un progetto concreto volto a recuperare il sapere culinario di un tempo, soffiare via la polvere per far rivivere quei profumi capaci di evocare atmosfere lontane, e svelare l’evoluzione del gusto italiano dell’ultimo secolo. Un percorso complesso e stimolante che passa, ad esempio, dall’archivio della famosa testata “La Cucina Italiana”, alla fornita biblioteca virtuale di www.academiabarilla.it.

Un’idea nata per passione, che le due autrici Samanta Cornaviera e Manuela Marinosci portano avanti con entusiasmo, professionalità ed energia, non solo mantenendo costantemente aggiornato il sito ufficiale www.massaiemoderne.it/, ma anche organizzando un nutrito programma di eventi collaterali itineranti di notevole richiamo.

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Provate a curiosare tra le informazioni della sezione “Archeologia Culinaria”, rimarrete affascinati dalla varietà e originalità delle ricette raccolte, un trionfo di bontà dai nomi stravaganti, narratrici silenziose degli eventi di un territorio. C’è la Spalla di Vitello dalla Cadorna, ricordo della grande battaglia, ci sono le Uova alla Rossini e la Vivanda Italianissima, ovvero la pasta presentata in un modo tutto particolare, il simbolo italiano per eccellenza  E ancora le Lasagne di Patate e gli invitanti Gnocchi Quaresimali.

Insomma non manca nulla, dalle minestre, a primi e secondi, ai dolci, fino alle piccole sfiziosità ideali come antipasto, il tutto rigorosamente accompagnato dalla personale storia di ogni piatto, nonché da immagini e pubblicità dell’epoca. E dato che ogni massaia che si rispetti deve essere anche una vera e propria maestra in economia domestica, non potevano mancare i consigli pratici per diventare una perfetta dea del focolare moderno.

Quindi che dire, la vostra prossima lettura è qui.

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Di Chiara Marando – Sabato 14 Giugno 2014

Chi lo dice che per mangiare dell’ottimo pesce sia sempre necessario spendere tanto? E infatti non è una regola, anzi esiste un posto dove il pesce degno di questo nome non solo si può mangiare, ma anche selezionare personalmente prima che venga cucinato.

Si chiama “FishMarket” , ed è il primo ristorante a Roma dove i clienti scelgono il pesce come fossero al banco del mercato, per poi lasciarlo nelle esperte mani di chef attenti a prepararlo nei modi più gustosi. Il tutto ad un prezzo più che accessibile. Un’idea che arriva dalla Spagna, e più precisamente da Barcellona, patria del divertimento e del buon mangiare per tutte le tasche.

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Voi penserete, dove sta il trucco? Nessun trucco, semplicemente non ci sono dei veri e propri camerieri, è il cliente a gestire la propria cena, una formula ormai collaudata che permette di offrire ottime materie prime con altrettanto ottimi costi.

L’atmosfera è quella di un locale giovane e vitale, una location d’eccezione ricavata all’interno di una ex officina rimessa a nuovo ed arredata con semplicità così da non  snaturare l’anima del posto: tavoli e sedie in legno, lavagne alle pareti con i piatti del giorno, tovagliette di carta ed un meraviglioso bancone colmo di ogni sorta di bontà ittica completato da una brulicante cucina a vista che sembra non doversi fermare mai.

Vi basterà guardare le proposte del menù e del banco, segnare portate e quantità desiderate, e consegnare l’ordine alla cassa. Giusto il tempo di prendere da bere ed il vostro tavolo sarà apparecchiato con deliziosi piatti dal profumo  genuinamente invitante.

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Rimarrete colpiti dalla freschezza del pesce che mangerete, un pescato accuratamente scelto ogni giorno per garantire il massimo del sapore. Una ricca varietà di proposte che spaziano dai crostacei come Scampi e Gamberi di Sicilia, Astici e Mazzancolle, oppure frutti di mare, pesce crudo come la Tartarre di Tonno o di Ricciola ed il Carpaccio di Spigola o di Gambero Rosso. E ancora gli sfiziosi Cartocci di fritto, con golosi Moscardini, Gamberi, Calamari e la mista Paranza, le Ostriche e i Tranci di Pesce al peso, un trionfo di Pesce Spada, Salmone, Tonno pinne gialle, Orata, Gallinella e chi più ne ha più ne metta.

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Se siete amanti dei primi e dei secondi più elaborati, niente paura, dalla cucina arriveranno piatti più che appetitosi , creati a seconda dell’estro degli chef e delle materie prime a disposizione.

A voi la sorpresa ed il piacere di scoprire cos’altro vi riserverà la carta.

Insomma, una sorta di self-service chic e di alta qualità che non potrete farvi scappare una volta giunti nella Capitale. Un solo consiglio: non dimenticatevi di prenotare per tempo!

 

Ristorante Fish Market

Via Pietralta, 149 B Roma

Tel. 347 0095009

Vicolo della Luce 3/5 Trastevere (RM)

Tel. 366 9144157

www.fishmarket-roma.com/

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Sabato, 07 Giugno 2014 10:34

Il sapore del Brasile in tavola

Di Chiara Marando – Sabato 07 Giugno 2014

Avete presente il Brasile, con la sua aria frizzante e festosa, i suoi colori e profumi?

Ecco, dirvi che potrete avere tutto questo a portata di mano non sarebbe proprio la verità, ma sicuramente per una sera avrete la possibilità di farvi coinvolgere dalla vitalità di quell’atmosfera. Il Ristorante FantaBrasil è un piccolo angolo di Brasile nel cuore di Parma, un locale dove farvi coinvolgere dalla gentilezza e dal calore del personale, e deliziarvi con ottime specialità di carne e verdura fino a quando non sarete totalmente sazi.

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La formula è gustosa e semplice: scegliete ciò che più vi stuzzica dal ricco buffet sempre colmo di ottime specialità come le verdure preparate nei modi più golosi, l’irrinunciabile Fagiolata da accompagnare con riso in bianco, la Farofa, ovvero  farina gialla di Mandioca, e  Vinaigrette di verdure. Poi sedetevi ed aspettate l’inizio del “Churraqueiro, una sorta di viaggio gastronomico in cui poter degustare prelibati tagli di carne e tipicità cotte alla griglia infilzate in una spada, una presentazione estremamente folkloristica ed affascinante che contribuisce a rendere il ristorante particolarmente piacevole.

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Un “giro carne” fornito con tagli di manzo come Scamone, Fesa, Picaja, oppure filetti con verdure, fusi di pollo,  succulenta lonza di maiale con il formaggio, e ancora tacchino avvolto con la pancetta, cuoricini di pollo ed il Cupim, ovvero la gobba di manzo  brasiliano, una vera delizia. Per concludere il pasto eccovi l’ananas caldo, un carpaccio che sembra un vero e proprio dolce dal sapore estremamente zuccherino. Il tutto innaffiato con vino e birra brasiliana e l’immancabile, nonché deliziosa, Caipirinha. Il mago della carne è Valmir, un vero e proprio esperto della griglia capace di scegliere la materia prima migliore per un risultato da leccarsi i baffi. Ad aiutarlo in cucina c’è sua moglie Claudia, l’artefice degli ottimi piatti caldi e freddi.

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Ma la vera anima del locale è Leide, l’ideatrice dell’attività. Una vita trascorsa a contatto con il mondo della ristorazione e l’idea, nata quasi per caso, di portare un pezzo della sua terra in Italia per dar vita ad un luogo dallo spirito esuberante e travolgente. E’ lei ad organizzare i tanti eventi che animano il locale, come le “Serate Rosa”, due giorni in cui le donne possono coccolarsi spendendo la metà, oppure come il grande appuntamento previsto per l’inizio dei Mondiali di Calcio, una serata all’insegna della musica, dei balli e del buon cibo senza farsi mancare il tanto atteso calcio d’inizio.

 

Ristorante FantaBrasil

Via Gramsci, 5

43126 Parma

Tel. 329 0468319

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Il 26 e 27 luglio a Felina due giorni all'insegna del vivere slow: due giornate in cui protagonisti saranno i cibi di strada, oltre a musica, animazione e laboratori di cucina e show cooking -

Reggio Emilia, 2 giugno 2014 -

Il 26 e 27 luglio 2014 a Felina di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) torna il Festival Cittaslow dei Cibi di Strada, l'evento dedicato al buon gusto e al buon vivere.
La manifestazione realizzata come ogni anno in collaborazione con le associazioni locali e con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Parco Nazionale dell'Appennino tosco – emiliano, Comunità Montana, propone un percorso nel mondo della gastronomia delle Cittaslow, la rete internazionale delle città del buon vivere, partendo dai cibi di strada, quelli che raccontano le radici dell'identità di un luogo.
Protagoniste dell'evento saranno ancora una volta le Cucine di Strada con prodotti dell'Appennino e delle Cittaslow presenti, accanto a queste le produzioni delle aziende del circuito Cittaslow italiano ospiti.
Tanti gli appuntamenti che si susseguiranno nel corso delle due giornate, tra concerti e animazioni con artisti di strada, la cucina si farà anche spettacolo attraverso laboratori ed appuntamenti con lo show cooking.

(Fonte: ufficio stampa Festival Città Slow)

Di Chiara Marando – Sabato 31 Maggio 2014

Ci sono  luoghi dove non ti stancheresti mai di tornare, dove sentirsi totalmente liberi di perdersi ad ammirare lo spettacolo della natura. Sono preziosi, piccoli scrigni di benessere nei quali coccolare l’anima. Ripensandoci mi sembra quasi di percepire il rumore del mare, il verso dei gabbiani in lontananza, la dolce brezza salmastra e l’inconfondibile profumo della cucina ligure, quella preparata da mani esperte e fantasiose. Già, perché è proprio questo che si riesce ad avvertire dalla splendida terrazza del Ristorante Il Senatore, in località Fiascherino, un angolo di pace che si affaccia sul Golfo dei Poeti. Avvolto dalla lussureggiante vegetazione mediterranea, questo raffinato locale si fonde con il panorama circostante e ne assorbe l’essenza. Il solo ammirare lo scenario del golfo, ed il profilo della Palmaria che si staglia all’orizzonte, vale la visita. Questo quadro, poi, è piacevolmente completato da coinvolgenti sapori e profumi che si fanno ricordare.

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La storia del ristorante è quella di un’attività a conduzione famigliare, una tavola calda semplice e d’altri tempi. Nel 1992 Nicola prende le redini del locale gestito dal padre, e con sua moglie Martina lo rende a poco a poco quello che è ancora oggi, un elegante punto di riferimento ricercato dagli amanti della buona tavola e del buon pesce. Lui si occupa di scegliere le ottime materie prime che contraddistinguono i piatti, lei gestisce i lavori ed accoglie i clienti.

La regina dei fornelli è Temi, la cuoca che dal 2001 crea le prelibatezze del menù. La sua è una capacità che si è formata sul campo e fa tesoro dei segreti carpiti da piccola, quando a casa si amava cucinare succulenti cene. Pochi ingredienti semplicemente preparati per esaltarne il gusto, in una cucina che si rifà alle ricette tradizionali, legate al territorio ed ai suoi prodotti. La creatività di Temi riesce a dar vita ad accostamenti particolari e ricchi di carattere, quel tocco in più capace di fare la differenza.

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Qui si usa adattare il menù a seconda del pescato del giorno, un must che garantisce sempre la massima freschezza. E fidatevi, non potete farvelo scappare. Ad esempio, provate ad ordinarlo cucinato alla Ligure, con pomodorini freschi, olive taggiasche e patate, oppure all’Isolana, con  irresistibili patate, zucchine e peperoni cotti al forno.

Dato che abbiamo iniziato con i secondi, andiamo a ritroso e passiamo ai primi come i saporiti Gnocchi con ragù di pescato, oppure le Bavette all’aragosta, ed ancora le intramontabili Penne con gli scampi.

Ed ora un altro cavallo di battaglia, gli antipasti misti, un trionfo di ghiottonerie da cui farsi conquistare, ecco qualche esempio: Patè di gamberi servito con crostini di pane al cioccolato, Mousse di pesce al pepe verde e Capesante gratinate, Seppioline crude con carpaccio di zucchine e salsa verde, Salame di Polpo e Polpo con le patate, ed infine Salmone cotto con il pepe rosa e condito con aceto balsamico e frutta di stagione.

Volete qualcosa per addolcirvi la bocca? Allora direi che potete concludere in bellezza questo sontuoso pasto con un ottimo Sorbetto ai mirtilli della Lunigiana.

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Se desiderate godervi questo incanto ed i piaceri della tavola per qualche giorno, ricordatevi che il Ristorante è anche Locanda: poche graziose camere che si affacciano sul mare. Vi sembrerà di essere in barca, beatamente cullati dai suoni della natura.

                                                                                                          

Ristorante Locanda Il Senatore

Via Byron 11, Loc. Fiascherino,

19032 Lerici La Spezia
Tel. 0187 96723

www.locandailsenatore.com

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Sabato, 31 Maggio 2014 10:16

Nasce “Arte&Gusto”: Food Store e non solo

Di Chiara Marando – Parma 31 Maggio 2014

Parma è da sempre una città che considera la cultura enogastronomica come un punto di forza ed una ricchezza da custodire e promuovere. Quindi quale posto migliore  per aprire un nuovo centro culinario di livello per promuovere la cucina italiana se non la cittadina ducale?

Da questa idea è nato “Arte&Gusto” , un food store di qualità nel quale poter trovare una nutrita selezione di eccellenze locali e nazionali. Nato dalla passione per la buona tavola  e per la convivialità, fonde eleganza ed eccellenza alimentare con un ambiente rilassato in cui vivere una esperienza completa e piacevole.

Non è un caso se l’inaugurazione si è rivelata un vero successo. Giovedì 22 Maggio scorso, Arte & Gusto, ha aperto le porte al pubblico ospitando circa 2500 persone in poco più di 3 ore, in un tour de force di golose degustazioni dove ogni produttore ha potuto preparare sul momento molteplici e sfiziosi assaggi per la clientela entusiasta.

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Tra le bontà protagoniste della serata, oltre agli immancabili Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, anche il Prosciutto Iberico Puro 100% Extrem, la Mortadella Favola e la Spalla Cotta Palmieri. Ed ancora il Formaggio di Parma Gran Speciale, l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena dell’Acetaia Leonardi,  e la Raspadura Bella Lodi. Il tutto innaffiato da Prosecco di Valdobbiadene Val d’oca Superiore, Birra e Lambrusco delle Cantine Ceci ed una selezione di etichette firmate Cantine Ariola.

Arte & Gusto nasce dal desiderio della Famiglia Francese, di dare spazio all’eccellenza enogastronomica italiana in chiave innovativa, mantenendo comunque un occhio attento alla tradizione nazionale ed ai suoi piccoli produttori, elementi preziosi per un risultato ricco di passione e qualità. 

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La sua struttura multifunzionale si adatta perfettamente ad ogni momento della giornata, partendo dalla colazione fino al dopocena, magari fermandosi ad ascoltare un po’ di buona musica: si passa dalla zona ristorante, a quella lounge, all’enoteca, fino al ricco mercato che spazia dalla panetteria, pasticceria e gastronomia, alla macelleria fino all’area dedicata alla frutta e verdura. Insomma un luogo di cui si sentiva la mancanza in città e che solo l’esperienza di chi questo lavoro lo ha nel sangue poteva creare.

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Arte&Gusto

Via Emilia Est, 87 – Parma

Tel. 0521 481784

www.artegusto.net

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Lunedì 2 giugno torna la manifestazione gastronomica, che rende i portici del centro storico un luogo conviviale, per gustare insieme le specialità del territorio.

Modena, 27 maggio 2014 -

Giunge alla quarta edizione la gustosa manifestazione enogastronomica, che propone il piatto di eccellenza della cucina emiliana: il tortellino.
Nella sua ricetta più vera, quella della tradizione di Castelfranco Emilia, il protagonista della tavola, sarà accompagnato dalla degustazione di prodotti tipici modenesi. Parmigiano Reggiano, Prosciutto, Aceto Balsamico Tradizionale, Lambrusco, Cotechino, poi dolci e Nocino, per finire in bellezza.
Gli Chef di Modena a Tavola in collaborazione con Piacere Modena, l'Associazione La San Nicola, i Consorzi dei prodotti Tipici e le Associazioni gastronomiche del territorio proporranno un ricco menù degustazione, sotto i portici del centro storico, lungo Via Emilia, da Piazza Torre a Via Scudari. I ticket per il pranzo sono già in vendita, al costo di 15 euro. Per tutte le info www.consorziomodenaatavola.it 

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La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina...

Reggio Emilia, 24 maggio 2014 - di Giulia Rossi

C'è a chi piace la parte più croccante e chi preferisce gustarsi tutta la morbidezza del ripieno, quasi sempre scottandosi la lingua. Solitamente la sua fisionomia ricorda quella rigorosa di un rettangolo, ma c'è chi a volte la "fuieda" la stende in una teglia tondeggiante. Ha un manto color biscotto, ma il suo sapore è decisamente salato. Il suo profumo è inconfondibile e, se chiudiamo gli occhi, ci proietta in un baleno indietro nel tempo, quando le nostre nonne decidevano di farci una sorpresa per cena ma noi, ancor prima di arrivare in cucina, avevamo già intuito cosa ci saremmo trovati nel piatto di lì a poco.
Se non l'avete ancora capito, stiamo parlando dello "scarpasoun", l'erbazzone per chi non mastica troppo bene il dialetto reggiano. Inimitabile, appetitoso, unico. Unto al punto da leccarsi le dita.

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LA CONGREGA DELLO SCARPASOUN.

A Reggio Emilia la sua fama lo precede, quindi non ha bisogno di troppe presentazioni; fuori dai confini dell'esagono tuttavia, non tutti ancora hanno avuto il piacere di assaggiare questa chicca della gastronomia locale. Ed è proprio con lo scopo di far arrivare la nostra torta salata sulle tavole dei cittadini di tutto il mondo, che in questi giorni è nata la "Congrega dello Scarpasoun", un un'associazione culturale, presieduta da Alice Benassi, (socia dell'azienda Nonna Lea), che ha radunato un gruppo di appassionati della buona cucina emiliana, per promuovere il nostro l'erbazzone.
E quest'anno saranno proprio loro, i nuovi ambasciatori del gusto reggiano, il principale cuore pulsante della "Sagra dello Scarpasoun", la tradizionale festa in onore del re delle tavole reggiane, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno, a Montecavolo.
Anche per l'edizione 2014 in cartellone sono previsti giochi, laboratori per grandi e piccini, tanta musica e il mercato contadino. Neanche a dirlo, il protagonista indiscusso delle due giornate sarà sempre lui: lo scarpasoun, da gustare a tutte le ore, anche per una buona causa. Il ricavato infatti sarà devoluto all'Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri.

Sagra dello scarpasoun. Dalla pagine facebook dellevento rid

                                                                       Sagra dello scarpasoun immagine tratta dalla pagine facebook dell'evento

IL NOME E LA STORIA DELLO SCARPASOUN.

Ma qual è stato il passato dello scarpasoun, prima che diventasse "famoso"? E come lo cucinavano le nostre nonne?
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina, di un prodotto nato povero, ma che si è arricchito di generazione in generazione, attraverso preziose ricette che sono passate di madre in figlia, per poi entrare nel nuovo millennio quale piatto ricco e prelibato.
Certo il suo nome dialettale non gli rende giustizia, poiché scarpe e cibo difficilmente sono termini affiancabili, ma c'è una spiegazione: le umili famiglie contadine infatti, per preparare l'impasto dell'erbazzone utilizzavano non solo la parte morbida e verde delle bietole, colte nei campi a partire dal mese di giugno, ma anche il fusto bianco, chiamata "la scarpa" della pianta. Da qui "scarpasoun".

LA RICETTA DELLA NONNA.

La sua preparazione non richiede tanto tempo e nemmeno eccessive abilità in cucina. Ricetta della nonna alla mano, leggiamo che una volta pulite le bietole dalla terra e tagliati i gambi bianchi, che vanno inseriti nell'impasto, perché danno più morbidezza all'erbazzone, si lavano, si strizzano e si tagliano con la mezzaluna. Una volta tagliate, le bietole andranno messe in una teglia assieme a cipolla, aglio, sale e prezzemolo, facendo rosolare il tutto a fuoco lento; mentre in un tegamino a parte vanno fatti soffriggere lardo e pane grattugiato che, una volta raffreddati, si uniscono al precedente composto. Infine, si aggiunge al tutto uovo e Parmigiano Reggiano a volontà.
Anche la "fuieda" è abbastanza veloce da preparare: su un tagliere si impasta la farina con sale, acqua gassata e un po' di latte; poi si stende con il matterello in modo da rendere la pasta abbastanza sottile, e la si sistema in un tegame. E' il momento di versare il contenuto verde nello stampo per poi ricoprirlo con un altro pezzo di sfoglia. Si bucherella la parte superiore dell'erbazzone con una forchetta, qualche fiocco di lardo e il vostro scarpasoun sarà pronto da infornare.

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UN INGREDIENTE PUO' FARE LA DIFFERENZA.

C'è un ingrediente speciale che qualifica e distingue il classico erbazzone "cittadino" da quello "montanaro": il riso, che arricchisce il tradizionale scarpasoun di note più dolci e delicate.
Casina, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Felina sono soprattuto queste le valli che per prime hanno visto arrivare sulle loro tavole l'erbazzone direttamente dalla pianura. A condurlo fin sul nostro Appennino sono state proprio loro, le mondine, che per consuetudine avevano il diritto di portare a casa un chilo di riso per ogni giornata di duro lavoro. Così questo ingrediente veniva inserito anche nell'impasto dello scarpasoun, dando vita a una deliziosa variante della vera ricetta.

LA FESTA DI CARPINETI.

All'erbazzone montanaro e al suo "ingrediente segreto" è stata dedicata anche una festa ad hoc, che si svolge ogni anno verso la metà di luglio dal nome: "Lo Scarpazzone in forma", organizzata dall'associazione Carpineti da vivere. Un altro modo per continuare a gustare e tramandare alle nuove generazioni il sapore vero di una tradizione culinaria unica.

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La Cucina Industriale di Albinea ospita la prima lezione di "paneterapia" -

Reggio Emilia, 22 maggio 2014 -

I Panificatori di CNA Alimentare in collaborazione con CNA Impresa Donna organizzano lunedì 26 maggio dalle 17.30 alle 19.30 un incontro di "paneterapia" nella Cucina Industriale di Albinea, presso il Parco Lavezza in Via Caduti della Libertà.

Un'idea nata dalla volontà di riscoprire antichi gesti e tradizioni che rischiano di andare perduti tra take away e fast food. L'eccellenza dei prodotti alimentari della nostra provincia deve tutto agli "artigiani del cibo" che con maestria e sapienza mantengono vivi i valori e i sapori della cucina italiana. Il pane è l'alimento base della nostra tradizione e la sua riscoperta è anche un'ottima opportunità di socializzazione e di condividere un'esperienza stimolante.

"Ringraziamo i nostri panificatori per la loro disponibilità – commentano la Presidente CNA Alimentare Laisa Rinaldi e la Presidente CNA Impresa Donna Paola Ligabue – che renderà possibile apprendere alcuni segreti dell'arte della panificazione e favorire importanti momenti di aggregazione tra gli Associati. Un bel modo per vivere l'Associazione e sfruttare le sinergie tra le diverse professionalità".

Per prenotazioni Rif. Fosca Bonaretti, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0522/356350.

(Fonte: ufficio stampa CNA Reggio Emilia)

Ristoranti, pizzerie, bar, forni e gelaterie del centro città daranno vita alla tradizionale maratona del gusto tra specialità emiliane e non...

Modena 22 maggio 2014 –

Anche quest'anno Modenamoremio, società di promozione del Centro Storico di Modena, organizza la maratona del gusto più apprezzata ed amata da modenesi e non. A partire dalle ore 18.30 in piazza della Pomposa, prende il via l'undicesima edizione di Stuzzicagente.

A partire da venerdì 23 maggio, i ticket verranno posti in vendita presso Dischinpiazza in Piazza Mazzini 35 e l'ufficio di Modenamoremio in via Scudari 12. Importante novità di quest'anno: i biglietti saranno acquistabili anche on line sul rinnovato sito www.modenamoremio.it

Per chi acquisterà il proprio menù in prevendita il costo sarà di 13,50 euro, mentre durante la giornata di domenica 8 giugno i biglietti rimasti invenduti saranno in vendita a 15 euro (a partire dalle ore 17.30 presso il gazebo Modenamoremio in piazza Pomposa).

Dopo dodici anni, il percorso enogastronomico più gustoso di Modena e provincia sembra non accusare i segni del tempo, capace di reinventarsi e coinvolgere nuove zone ed esercenti: oltre alla zona Pomposa, Taglio e Berengario anche quest'anno ci saranno i suggestivi scorci del Borgo Sant'Eufemia a fare da sfondo alla manifestazione. La ricetta di questo intramontabile successo, è composta da pochi ingredienti sapientemente miscelati tra loro: alta qualità del cibo, garantita dalla passione dei cuochi, e buona compagnia abbinata a una sana e piacevole passeggiata nel nostro centro storico.

Stuzzicagente è anche una competizione tra gli esercenti: infatti, al termine della degustazione, i partecipanti potranno votare l'esercente preferito premiandone la qualità del cibo, l'eccellenza del servizio e la simpatia, decretando così il miglior ristoratore di Stuzzicagente 2014. Quest'anno in più chi compilerà la propria scheda di valutazione potrà vincere due biglietti omaggio per l'edizione autunnale di Stuzzicagente, che si svolgerà domenica 5 ottobre.

La qualità, bandiera inconfondibile di Stuzzicagente, è tutelata anche grazie i Consorzi di Tutela e Produzione delle eccellenze eno-gastronomiche del territorio, partner dell'iniziativa. Tra questi il Consorzio di Tutela dell'Aceto balsamico tradizionale di Modena e il Consorzio del Parmigiano-Reggiano, che insieme a Casa Modena, mettono a disposizione i premi per i quattro migliori ristoratori.
Un ringraziamento particolare per il sostegno va a Banco San Geminiano e San Prospero, Camera di Commercio di Modena, e alle quattro Associazioni di Categoria del territorio Ascom-Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam.

La manifestazione, organizzata da Modenamoremio con il patrocinio del Comune di Modena, è realizzata anche grazie alla collaborazione con Cleto Chiarli.

In allegato i pieghevoli scaricabili

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio www.modenamoremio.it Tel. 059212714)

Pubblicato in Dove andiamo? Modena