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Carne o pesce? Per il "Ristorante Prater" la risposta è "entrambi": specialità raffinate di terra e mare si incontrano per deliziare il palato

Di Chiara Marando – 13 Giugno 2015

Carne o pesce? Eterno dilemma. Ma se invece si potessero avere entrambi?

Già perché soddisfare il palato con piatti raffinati di terra e mare è la vera specialità del Ristorante “Prater”, nel cuore del piccolo centro di Sant’Ilario d’Enza.

Inaugurato nel 1994, il locale è gestito dalla famiglia Tinterri, ovvero il cavaliere Luciano, la moglie Franca, il figlio Gianfranco e la sua dolce metà Daniela. Una storia iniziata nel 1969, quando hanno cominciato la loro esperienza di ristorazione tra cucine, fornelli e  clienti che quasi da subito si sono trasformati in veri affezionati.

Qui, a fare la differenza è il calore e la disponibilità con cui si viene accolti, un piacere che si conferma con l’assaggio delle tante proposte presenti nel menù. Non si tratta solo di semplici ricette, ma di una cucina che coniuga tradizione, ricerca e sperimentazione, il tutto con una grande attenzione alla stagionalità delle materie prime, alla loro freschezza ed all’impiego di prodotti tipici che arricchiscono i diversi antipasti di terra.

Una scelta che spazia dalla succulenta carne, ai piatti della cultura parmigiana, al pesce, ma anche ai funghi, al caviale ed al tartufo, un tripudio di bontà da accompagnare con pregiati vini italiani e stranieri. Non a caso, la cantina del Ristorante Prater è conosciuta per le sue oltre cinquecento etichette prodotte in Italia e nel mondo, insieme ad un’ampia collezione di rinomati distillati. E se sarete in difficoltà non preoccupatevi, a consigliarvi l’abbinamento migliore saranno Gianfranco e sua moglie Daniela, grandi appassionati e sommelier professionisti.

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Quindi passiamo a qualche consiglio stuzzicante. Si parte con gli antipasti come la Zuppetta tiepida di calamari, fagioli cannellini e scampo al vapore, lo Sformatino tiepido di polipo con crostini su crema di patate, oppure la Millefoglie di melanzane e gamberi in agrodolce al balsamico. Poi il profumato Prosciutto Crudo di Parma DOP stagionato 28 mesi, ed ancora Fiocco di Culatello stagionato su polenta fritta croccante.

Ma lasciate un po’ di spazio per gli invitanti primi: Gnocchi di ricotta con pomodoro infornato e code di gamberi, Ravioli alla polpa di branzino esaltati dal pomodoro pachino, Fettuccine mantecate con crema di Parmigiano e Culatello, oppure Ravioli con ripieno di asparagi verdi e porri.

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E per finire i secondi, un mix equilibrato tra ingredienti neutri e piccole varianti dal sapore avvolgente: Petto di maiale da latte croccante con patate e scalogno candito, Filetto di maiale nero rosolato con pancetta su crema di Bra, Gamberoni al burro e miele di castagno con sformatino di valeriana e Filetto di Baccalà croccante su salsa alla mediterranea.

 

Ristorante “Prater”

Via Roma, 39

42049 Sant'Ilario d'Enza (RE)

Tel. 052 267 237

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Domenica, 07 Giugno 2015 10:36

Expo2015 Cucina ecosostenibile.


Un'altra settimana entusiasmante aspetta gli ospiti di The Cooking Show - il mondo in un piatto, il programma che vede chef italiani e stranieri incontrarsi per condividere, divertendosi, piatti, ricette, tradizioni e racconti di cucina.

Milano - Expo Milano 2015 ha il suo show di cucina ufficiale: si chiama "The Cooking ShowIl mondo in un piatto", è un programma condotto da Lisa Casali, esperta di cucina sostenibile, e prodotto dalla Rai per Expo Milano 2015. Viene proiettato sui mega schermi del Sito Espositivo ogni giorno in diretta e andrà in onda su Rai3 a partire dall'1 giugno alle 12.30.
Il programma mette quotidianamente a confronto due chef - uno italiano e uno straniero, individuati fra i più interessanti professionisti del panorama gastronomico italiano e internazionale, molti dei quali protagonisti a Expo Milano 2015. Preparano piatti i cui elementi caratterizzanti sono la creatività e il forte legame con il territorio o con il paese di origine, si raccontano e raccontano particolarità della propria storia e del proprio Paese d'origine.

E con gli avanzi che cosa si fa? Un nuovo piatto!

In perfetta sintonia con il Tema di Expo Milano 2015, in coda alle ricette degli chef, Lisa Casali e un suo ospite proporranno – con ciò che avanza degli ingredienti – un nuovo piatto per celebrare l'incontro tra le culture gastronomiche e in nome del rispetto del cibo, contro lo spreco. Un modo utile per sensibilizzare il pubblico rispetto al dialogo tra culture, la sostenibilità e lo spreco di cibo. "Con questo programma Rai 3, che di cucina ne ha in palinsesto pochina, comincia a trattare questo tema, ma con la chiave dell'ecocompatibilità e del confronto tra culture" ha dichiarato Andrea Vianello, direttore della Rete. "Questa è la mia passione - ha concluso la conduttrice Lisa Casali - perché da anni mi occupo di ideare piatti con gli scarti che normalmente vengono buttati o proponendo metodi come la cottura in lavastoviglie. Questa ribalta è eccezionale".

I visitatori possono partecipare come pubblico tutti i giorni registrandosi all'Info Point (quadrante H-6 della mappa). L'hashtag ufficiale dello show è #TheCookingShow. Partecipa e condividi sui social!

I visitatori possono selezionare i prodotti, acquistarli e farli recapitare a qualsiasi indirizzo, in Italia e nel mondo

Di Chiara Marando – Sabato 06 Giugno 2015 

Occhi puntati su Expo 2015, ormai non è una novità certo, ma la vera curiosità è rappresentata dalle iniziative che ogni giorno prendono forma tra i diversi padiglioni.

Padiglioni come quello di “CIBUSèITALIA”, un luogo ideato per divulgare e valorizzare l’immagine dell’industria alimentare italiana, le sue eccellenze. Un viaggio all’interno del cibo Made in Italy, dall’agroindustria, alla ricchezza dei territori e dei prodotti, passando per gli imprenditori che questa ricchezza sono riusciti a svilupparla ed innovarla.

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Ed è proprio ““CIBUSèITALIA” a lanciare l’idea della spesa virtuale. Da oggi i visitatori di EXPO potranno non solo conoscere, ma anche acquistare i migliori prodotti dello stivale, con la possibilità di riceverli comodamente nell’hotel in cui alloggiano, oppure direttamente a casa, in Italia o in qualsiasi altro Paese del mondo.

Come? Tramite il servizio  CIBUS EXPO SHOP

Oltre 1.000 marchi del food italiano esposti e tra i quali scegliere per arricchire le proprie ricette quotidiane, con la possibilità di continuare ad apprezzare e degustare l’inconfondibile sapore di vere e proprie eccellenze: formaggi, salumi, riso, pasta, ed ancora dolci tipici, olio extravergine di oliva, pomodoro e caffè.  

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Tradizione e tecnologia si incontrano al primo piano del padiglione, dove è attivo un Service Point DHL Express che permette di creare su tablet il proprio carrello, pagare con carta di credito e segnalare l’indirizzo dove consegnare il tutto. Ma la spesa virtuale può essere effettuata anche avvicinando il proprio smartphone ai codici QR che accompagnano l’esposizione.

Infine, è attivo il sito e-commerce shop.cibusexpo2015.it.

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Lo chef stellato Davide Oldani racconta e prepara la ricetta del suo "Zafferano e Riso" a bordo del nuovo Mercedes Benz Marco Polo. -

Parma, 3 giugno 2015 -

Davide Oldani, ambasciatore Mercedes-Benz ad Expo 2015 ha cucinato a bordo di Marco Polo il suo famoso risotto dedicato a Expo.

- Scopri la ricetta nel video in fondo alla pagina -

(in collaborazione con www.videomotori.eu)

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Sabato, 30 Maggio 2015 10:29

Cioccolato Banchini: il gusto di una volta

Di Chiara Marando -  Parma 30 Maggio 2015

Sorridenti, disponibili, intraprendenti e con tanta voglia di realizzare un sogno. Loro sono Alberto e Giacomo Banchini, due fratelli cresciuti a contatto con le tradizioni parmigiane di un tempo. Due fratelli che  quel  sogno sono riusciti a farlo diventare una realtà concreta: riportare in vita l’eredità dell’antica cioccolateria fondata nel 1879 dal loro trisavolo Gian Battista, nel cuore della città ducale.

Tutto è iniziato con una mostra allestita recuperando a casa di amici e parenti dei vecchi oggetti che testimoniassero il passato di questa attività: utensili, foto, stampe, libri e scatole dell’epoca. Ma la svolta avviene nel 2012, quando grazie al ricettario del trisavolo ed i marchi originali, Giacomo e Alberto hanno deciso che era arrivato il momento di deliziare ancora una volta la loro Parma con il gusto intenso del vero cioccolato.

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Ecco allora che la produzione è partita ripercorrendo i preziosi insegnamenti  passati, un patrimonio che ha permesso di realizzare prodotti dal sapore avvolgente che persiste in bocca, accarezzando il palato con diversi aromi e sentori golosi.

Si parte con “Il Principe” una tavoletta di cioccolato, in diverse varianti e gusti, nella quale la scelta accurata delle materie prime richiede esclusivamente fave provenienti dal Venezuela, che riescono a conferire un tono pregiato ad ogni assaggio.

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Poi c’è il “Principino”, ovvero la merenda di una volta da gustare in ogni momento della giornata. E diciamolo chiaramente, di merende viene voglia di farne più di una: ripieno con Caffè macinato, Pistacchio di Bronte, Peperoncino, Arancia, Fave di Cacao, Cremino, Menta Piperita, Croccante e la particolarissima Erba Luigia.

E che dire delle selezione di praline fatte a mano? Raccolte in una scatola tradizionale di cioccolatini Banchini di inizio ‘900, sono una vera e propria tentazione da assaporare sorseggiando un bicchiere di buon whisky.

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Ma le proposte  della “ Banchini” sono tante. Già, perché oltre alle varietà di cioccolata, biscotti e marmellate, da pochi giorni i due fratelli hanno inaugurato un altro punto vendita dedicato ad una cremosa delizia: La Cioccolateria Gelateria Banchini un tripudio di bontà al cucchiaio che segue la stessa filosofia alla base di tutta l’attività: conquistare il gusto di tante generazioni con la vera bontà di un tempo.

www.cioccolatobanchini.it

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Sabato, 23 Maggio 2015 10:45

Le Cupcakes di Melissa: la bellezza si mangia

Un mondo delle meraviglie per i più golosi, ma anche per gli desidera concedersi una pausa di dolce relax sorseggiando un tè alla frutta in un ambiente caldo ed accogliente, avvolti dai profumi di delizie appena sfornate.

Di Chiara Marando – Sabato 23 Maggio 2015

Dolci, teneri scrigni di bontà che ricordano dei piccoli gioielli, le Cupcakes rappresentano una di quelle irresistibili tentazioni golose non solo per il palato ma anche per gli occhi. Si rimane come incantati nell’osservare le tante e colorate decorazioni che rendono queste deliziose tortine delle vere e proprie opere d’arte di pasticceria in miniatura: glassate con praline di cioccolato bianco o extra fondente, con crema al burro arricchite da semplici fiorellini che ne adornano la punta, oppure con meringhe e ciuffi di crema al burro dalle tinte più fantasiose.

Ogni momento della giornata può essere quello giusto per lasciarsi conquistare da una di queste leccornie, che sia per la colazione, per una merenda, per sorprendere durante un evento particolare, oppure per un piccolo pensiero da regalare a chi ami. In altre parole sono la sintesi perfetta tra bellezza e bontà, la giusta coccola da concedersi senza pensieri.

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Tutte caratteristiche che contraddistinguono le creazioni goderecce nate dall’estro e dalle mani esperte di Melissa Forti, titolare della bakery boutique “Le Cupcakes di Melissa”, un regno delle meraviglie per i più golosi che si apre nel suggestivo centro storico di Sarzana, in provincia di La Spezia.

Una passione nata fin da piccola, come un gioco, guardando suo padre cucinare e provando lei stessa il piacere di impastare. Un piacere che le è rimasto addosso e l’ha portata a realizzare quello che era diventato un sogno: aprire una sua attività fatta di dolci e torte d’autore. Ecco perché quando entrerete nella “bakery” sarete avvolti da un abbraccio di profumi ed aromi, graziose alzate a torre piene di cupcakes, strepitose torte nuziali ed una invitante selezione di dessert.

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Oltre 120 ricette per altrettante varianti di cupcakes, che si alternano a seconda delle stagioni, preparate con prodotti locali e rigorosamente biologici. Un’esplosione di sapore che passa dal classico al cioccolato fondente con meringhe, al Red Velvet, al Banoffie Pie, ovvero un mix tra Dulce de leche, banana e cioccolato, oppure al Cupcake Vanilla Chiffon, con vaniglia 100% naturale, fino ai Black Forrest sormontato da ciliegie succose.

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Ma nel caldo ed accogliente ambiente all’inglese realizzato da Melissa è possibile anche concedersi un po’ di tempo per fermarsi ed assaporare uno tra i tanti infusi preparati con frutta fresca, oppure un’aromatica tazza di tè caldo o freddo da accompagnare con biscottini glassati e una fetta di torta. Non limitate i vostri desideri perché ogni gusto verrà soddisfatto: quadratini di corposi brownies, il contrasto croccante della Slice alle more e mandorle, la Semolino e Ricotta Coffe Cake, l’intensa  Sour Cream Chocolate Cake senza burro, oppure la fresca Carrot Cake.

Non illudetevi di poter resistere, dopo aver provato diventerà una piacevolissima tappa obbligata.

 

 

Le Cupcackes di Melissa Bakery

Via Torrione San Francesco, 14/16

Sarzana (SP)

Tel. 345 304 1244

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www.cupcakesdimelissa.com

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Di Chiara Marando – Sabato 16 Maggio 2015

Scuro, denso, profumato e dal sapore avvolgente, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è una di quelle tipicità capaci di rispecchiare tutta l’eccellenza della tradizione enogastronomica italiana. Testimone della cultura di un territorio, la sua vera essenza è parte integrante della storia popolare, delle usanze familiari tramandate di generazione in generazione.

La storia vuole che ogni famiglia avesse la propria “batteria” di botti, disposte in ordine decrescente, conservate nel sottotetto di casa, un patrimonio che rappresentava la dote delle figlie in età da marito. Legni diversi capaci di conferire aromi e sfumature  di gusto inimitabili, oltre ad un invecchiamento lento e paziente. Prelevato dalla botticella più piccola, rappresenta solo il 3% dell’intera riserva.

La lavorazione ancora oggi non è cambiata, un’artigianalità che solo la grande passione per questo prodotto può conservare. Annualmente, al fine di ripristinarne i livelli, la modesta quantità di prodotto prelevato viene sapientemente “rincalzata” mediante travaso attingendo, secondo un dettame ben definito, dalle botti più grandi verso le più piccole.

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Ecco perché il vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (Denominazione di Origine Protetta) è invecchiato minimo 12 anni e si ottiene esclusivamente dal solo mosto cotto di uve autoctone modenesi, in particolare Trebbiano e Lambrusco, senza l’aggiunta di nessuna altra sostanza.

La particolarità della sua produzione esige che l’intero processo segua un rigoroso disciplinare DOP basato sulla cura e la dedizione, così che il risultato sia in grado di esprimere tutta l’eccellenza che da sempre lo contraddistingue. La soglia dei 25 anni in botte ne determina la sua certificazione ad Extra Vecchio.

Un’altra garanzia della reale qualità del Balsamico Tradizionale, è data dal sigillo DOP assegnato dal MIPAAF (Ministero Italiano delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) e dall’inconfondibile bottiglietta ad “ampollina” da 100ml disegnata da Giugiaro, l’unica a poter contenere per legge questa delizia imbottigliata esclusivamente dal Consorzio a seguito dei dovuti controlli. Tutto questo certifica la filiera produttiva, nonché l’elevato standard dei parametri organolettici.

Ma a conquistare già dalla prima goccia è l’intensità aromatica racchiusa in ogni perla di questo prezioso gioiello, un’esperienza sensoriale che esprime fragranze diverse capaci di fondersi  fino a creare una composizione unica.

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Perchè ogni Aceto Balsamico Tradizionale ha una sua storia da raccontare.

Come quello prodotto dall’Acetaia del Cristo, in provincia di Modena, un’azienda a conduzione familiare che da tre generazioni produce solo Aceto Balsamico Tradizionale DOP. Un totale di 2000 botti, alcune delle quali datate fine ‘800, raccolte in cantine che racchiudono tutta la trasformazione dell’uva per minimo 12 anni.

Ad occuparsi dell’Azienda oggi, e di tutta la coltivazione biologica delle uve prodotte e lavorate direttamente in loco, sono Erika, Daniele e Gilberto che ogni giorno rivivono l’amore per il loro lavoro riservando una meticolosa attenzione ad ogni singola azione. Perché come un bambino che cresce, il Balsamico Tradizionale va coccolato e protetto.

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E questo impegno ha portato molti risultati perché, attualmente, l’Acetaia del Cristo risulta una delle realtà più importanti e riconosciute a livello mondiale per la produzione esclusiva dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.  

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Sabato, 09 Maggio 2015 11:57

“La Prima Cotta” non si scorda mai

Di Chiara Marando – Sabato 09 Maggio 2015

Spesso le idee migliori nascono per caso, dalla passione, dalla voglia di cambiare oppure da una semplice serata in compagnia.

Ed è proprio questo ciò che è accaduto ad Antonio, Andrea ed Alessandro, rispettivamente avvocato, giornalista e pubblicitario, tre amici con vite diverse ma accumunati dalla voglia di sperimentare. Il loro è stato un tentativo intrapreso quasi per gioco, una birra inizialmente fatta in casa senza nessun tipo di pretese, una bevanda per pochi intimi da gustare a cena solo per il piacere di condividere l’amore per la tavola ed il buon bere.

Poi però questa birra è piaciuta…e molto.

Nel giro di poco tempo non sono più bastati i pochi litri preparati con metodi casalinghi e questo esperimento si è trasformato in una realtà concreta. Nasce così il brand “Doggy Style”, giovane, fresco ed evocativo, dove ad ogni birra corrispondono uno stile ed un nome diverso, quello dei loro amici a 4 zampe: Alfredo (Weiss-Retriver), Marta ( Mastiff-Ipa), Sbrocco (Pit-Pils), Deli (Tripple-Bastard). 

Insomma un’avventura inaspettata, ma soprattutto apprezzata, che ha dato vita ad una società, la loro società: “La Prima Cotta”

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La filosofia che si trova alla base del progetto segue la ricerca delle cose semplici e buone, il desiderio di creare un prodotto che sapesse appagare il palato in modo piacevole, persistendo in bocca con un gusto corposo e lievemente dolce.  Birre “beverine” dal sapore non invadente che dissetano senza annoiare, prodotte con materie prime scelte di alta qualità: 90% di malto d’orzo italiano  a km zero, acqua di pozzo, senza conservanti, coloranti o altri additivi e con l’aggiunta di luppoli eccellenti come il Citra ed il Saaz.

Doggy Style rivisita la Pils in una chiave diversa, meno dura, aggiungendo una piccola quantità di malto bisquit che riesce a conferire morbidezza, pur mantenendo il tipico finale amaro. Non filtrata o pastorizzata, rispecchia tutte le caratteristiche proprie delle birre artigianali in fatto di intensità gustativa ed olfattiva.

“ Le bolle più antiche al mondo”, come amano definirle loro, ed effettivamente il mix di aromi  della ricetta che hanno studiato richiama la tradizioni passate ma riesce a sorprendere abbinandosi perfettamente con i più svariati cibi, anche quelli raffinati, esaltandone le diverse peculiarità: affettati come Prosciutto di Parma e bresaola, risotti a base di radicchio, rucola e altre erbe amare, molluschi, crostacei, carni bianche e rosse, formaggi quali taleggio e parmigiano reggiano, oltre a quei dolci dal tasso zuccherino estremamente marcato come lo zabaione.

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Quindi un bere che diventa “Doggy Style”, ma non solo. Già, perché la stessa birra, dal look alternativo e sfacciato, viene vista anche in chiave più elegante con un nuovo nome ed un packaging e che strizza l’occhio a chi ama le bolle da sorseggiare in un calice: si chiama “La Prima Cotta”, marchio che riprende il nome della società, la cui bottiglia si presta anche alle occasioni più particolari ma conservando tutte le caratteristiche di una birra ideale per chi vuole bere bene senza rinunciare alla semplicità.

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Sabato, 25 Aprile 2015 10:27

La tradizione è di casa al Vèdel

Di Chiara Marando – Sabato 25 Aprile 2015

La tradizione profuma di casa, assorbe l’essenza di un territorio, le radici contadine e popolari. La sua vera forza si trova nel rimanere fedele a sé stessa, rappresentare la cultura di un luogo senza lasciarsi alterare dallo scorrere del tempo. Famiglie che portano avanti di generazione in generazione gli insegnamenti del passato, preziosi baluardi di genuinità che non finiscono mai di sorprendere, soprattutto a tavola.

Ne è un perfetto esempio il Ristorante “Al Vèdel”, definizione dialettale della località Vedole, a pochi chilometri dal paese di Colorno, in provincia di Parma. Una attività nata nel lontano 1780, quando l'anziana zia Cleofe, decise di trasformare il proprio rustico in piccola bottega e luogo di ristoro. Da allora non ha mai cessato di esistere, si è evoluta grazie alla passione e costanza  della Famiglia Bergonzi  spinta da un’innata vocazione per la buona cucina. Una continua crescita che è riuscita a conservare l’anima dell’antica trattoria adattandola ad una modernità che non riesce ad intaccarla.   

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L’atmosfera che si respira è quella calda ed accogliente delle realtà di campagna che si sposa con l’eleganza di particolari ricercati, cura del servizio e della presentazione.  Il menù è un perfetto mix tra piatti della tradizione e rivisitazioni ricercate dal sapore intenso e bilanciato. Agli eccezionali salumi locali, rigorosamente di produzione propria, si affiancano antipasti più particolari come Tartarre di Bue Piemontese battuta al coltello su crema di patate, uomo in camicia e tartufo nero, oppure Spiedini di polpo pugliese grigliati in zuppetta di pomodoro San Marzano, ed ancora Scaloppa di fegato grasso d’anatra con mele caramellate e pan brioche.

Tra le proposte dei primi non possono mancare i grandi classici come i Tortelli di erbetta con burro fuso e Parmigiano di collina e gli Anolini in brodo di manzo e gallina. Ma ci sono anche le saporite Tagliatelle al cacao con ragù di cervo, il cremoso Risotto vialone nano agli asparagi e tocchetti di burrata pugliese, i delicati Ravioli alle mele renette, pecorino di fossa e tartufo nero, oppure gli Spaghetti fatti in casa con ricci di mare.

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Anche i secondi si dividono tra mare e terra: Coscia d’oca cotta in confit con la sua salsiccia ed il suo petto affumicato accompagnato da taccole saltate, Pollo dorato cotto in padella in due tempi e servito con patate arrosto e Tagliata di Tonno con panatura aromatica, maionese alla paprica dolce e crudità di verdura.

Insomma, un viaggio che passa dai sapori della pianura, a quelli del Po fino alle tipicità delle colline e dell'Appennino. Il tutto con un grande rispetto del naturale corso stagionale così da poter offrire prodotti di grande qualità.

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Una ricca carta dei vini potrà soddisfare anche i veri intenditori nonché esaltare ulteriormente le pietanze da assaporare.  Ed effettivamente la Cantina  vanta circa millecinquecento etichette selezionate, dal Lambrusco ai vini francesi, senza dimenticare i grandi whisky di malto scozzesi, rhum caraibici, una collezione di grappe, e ancora porto, cognac, armagnac.

I dolci, poi, meriterebbero una descrizione estremamente accurata, esattamente come la loro preparazione  e presentazione, piccole opere d’arte nel piatto. Per chi non si fosse tenuto un posticino niente paura, potrete concludere con un buon caffè e piccole bontà di pasticceria casalinga.

Infine, il consiglio è quello di visitare la cantina di stagionatura dei salumi, una vera e propria esperienza sensoriale. Sarete avvolti da un ovattato silenzio, profumi intensi che cambiano a seconda delle diverse stanze ed altrettante delizie appese al soffitto a riposare. Puro fascino della tradizione.

 

Ristorante Al Vèdel

Località Vedole, 68, 4

3052 Colorno PR

Tel. 0521 816169

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Venerdì, 17 Aprile 2015 13:22

Il primo Viaggio Artusiano in sosta a Parma

Un'originale iniziativa di Confesercenti Toscana in occasione di Expo, che sta conducendo tre atleti a piedi lungo lo stivale da Firenze a Milano. -

Parma, 17 aprile 2015 -

E' iniziato lo scorso 11 aprile e ieri sera è giunto a Parma al ristorante Parmarotta. Si tratta del primo "Viaggio Artusiano", un'originale iniziativa di Confesercenti Toscana in occasione di Expo, che sta conducendo tre atleti a piedi lungo lo stivale da Firenze a Milano.
A ogni tappa un noto chef toscano porta la sua tradizione in rinomati ristoranti che si trovano lungo il percorso di questo pellegrinaggio gustativo.

Ieri sera è stata la volta di Parma e in particolare del ristorante Parmarotta, dove lo chef e patron Antonio Di Vita, ha accolto i pellegrini e lo chef Michelangelo Ronco dell'Aragosta di Livorno che ha cucinato per l'occasione il mitico Caciucco.
Stasera i viaggiatori toccheranno Fidenza dove per l'occasione lo chef Maurizio Menci del Nessun Dorma di Arezzo, cucinerà un menù tipico toscano all'Osteria Ciriboga.

Il viaggio terminerà a Milano lunedì 20, con un grande evento alle soglie dell'apertura dell'Expo.
«Abbiamo collaboranto volentieri a questa simpatica iniziativa dei colleghi toscani – dichiara Stefano Cantoni, coordinatore settore Ristorazione di Confesercenti Parma – in quanto ci uniscono i valori di qualità e tipicità della cucina».

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)