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Al via il progetto pilota "Banda larga" di CNA, grazie alla sinergia tra l'Associazione, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio. Dopo la scelta dell'operatore tecnologico tutto è pronto per la connessione ultraveloce nella zona artigianale di Via Don Milani che è diventata un "quartiere tecnologico"-

Reggio Emilia, 3 luglio 2014 -

A circa un anno dall'avvio del primo progetto pilota in provincia per la dotazione della tecnologia a banda larga per una ventina di aziende dell'area artigianale di Quattro Castella (direzione Pontenovo), ci si avvia alla sua fase conclusiva. Il gioco di squadra tra CNA, che è stata il motore dell'idea, Lepida, la società della Regione Emilia Romagna che si occupa di informatica e telematica, Comune di Quattro Castella, Camera di Commercio e Provincia di Reggio Emilia, e le imprese aderenti al progetto, ha permesso di realizzare in breve tempo e con costi ridotti i lavori per installare la linea superveloce a fibre ottiche. Un progetto innovativo e unico nel suo genere ideato da CNA Reggio Emilia, che già nel 2011 aveva individuato nello sviluppo delle nuove tecnologie un asse strategico per il futuro delle pmi, e che servirà da apripista per dotare della tecnologia ad alta velocità le altre aree industriali della provincia, affinché le imprese possano avvalersi di questo importante elemento competitivo sul mercato globale.

Ieri sera presso la Sala Consigliare del Comune di Quattro Castella, in occasione dell'incontro per l'analisi delle proposte commerciali per la scelta dell'operatore tecnologico, alla presenza del Sindaco Andrea Tagliavini, della Presidente della Provincia Sonia Masini e degli imprenditori coinvolti, Giorgio Francia, Presidente CNA Area Val D'Enza, ha espresso la sua soddisfazione per l'obiettivo raggiunto: "CNA è particolarmente orgogliosa della messa in campo di questo progetto non solo per i notevoli vantaggi di cui godranno le imprese coinvolte, ma soprattutto perché si tratta di un esempio d'eccellenza che può e deve essere replicato su tutto il territorio provinciale. Lo sviluppo digitale è fondamentale per incrementare fatturato e occupazione. È una nuova arma per sfidare la crisi. Noi imprenditori dobbiamo avere il coraggio di cambiare e di innovarci pur mantenendo salde le nostre radici". Anche il Sindaco Tagliavini ha rimarcato che questo progetto è solo l'inizio dell'impegno del Comune per ridurre il digital divide nelle aree con minore copertura come Orologia e Salvarana, mentre la Presidente Masini ci ha tenuto a fare i complimenti ad una cabina di regia che ha funzionato in maniera ottimale, auspicando che sia possibile estendere la banda larga in tutta l'area emiliana per creare delle infrastrutture informatiche di qualità per rilanciare l'economia. Dall'utilizzo della tecnologia VOIP per diminuire i costi di telefonia alla possibilità di implementare i servizi di vendita e assistenza con il web, ai minori costi di gestione e manutenzione dei server aziendali. Le opportunità offerte dalla banda larga sono molteplici e rappresentano un elemento strategico di competitività per i sistemi produttivi locali.

Le tappe. CNA lo sa bene e ha iniziato a parlarne già nel novembre 2011 durante un importante convegno sul futuro dell'area nord. In quell'occasione l'Associazione chiese agli Amministratori Pubblici uno sforzo straordinario per la costruzione delle cosiddette "autostrade informatiche" per la diffusione della rete ultra veloce in tutta la provincia. Un progetto ambizioso basato su dati reali: grazie a ricerche di mercato e al confronto con gli esperti dei laboratori della Fondazione Marconi di Bologna, specializzati in progetti innovativi sulla rete, sono stati definiti i primi passaggi da compiere. Per ribadire il suo impegno, CNA dedicò all'argomento la propria Assemblea annuale del 2012 con una tavola rotonda che riunì gli interlocutori istituzionali del territorio regionale.

Il fare rete tra privati e istituzioni locali ha reso possibile passare dalle parole ai fatti. Individuata l'area artigianale che gode della vicinanza a una rete a fibre ottiche di LEPIDA, si è partiti per mettere a punto modi, tempi e costi dell'operazione che ha portato "in casa" delle imprese" la rete di comunicazione informatica e telematica di ultima generazione. Sono stati fatti dei lavori per deviare la banda larga dalla dorsale principale parallela a via Lenin, all'interno dell'area artigianale. La fibra ottica transita dentro alle polifere dell'illuminazione pubblica già presente nella zona. Ogni impresa si è fatta carico di portare la linea ad alta velocità al proprio interno (si parla di una velocità di rete che permette scambio di informazioni in entrata e in uscita di almeno dieci volte superiore rispetto alle normali connessioni ADSL) con costi assolutamente ridotti che si aggirano sui mille/millecinquecento euro. Un investimento che si recupera anche solo per l'aumento di valore "automatico" che hanno le aree dotate di questa nuova tecnologia.

"CNA ha dimostrato – ha concluso il Presidente Giorgio Francia - che il confronto e la sinergia tra le Associazioni e le istituzioni locali è un fattore vincente per lo sviluppo di azioni condivise per la crescita e il futuro delle imprese e del nostro territorio. Per questo motivo dopo la scelta dell'operatore tecnologico, proponiamo a tutti gli interlocutori del progetto di "inaugurare" insieme il nuovo quartiere tecnologico".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina...

Reggio Emilia, 24 maggio 2014 - di Giulia Rossi

C'è a chi piace la parte più croccante e chi preferisce gustarsi tutta la morbidezza del ripieno, quasi sempre scottandosi la lingua. Solitamente la sua fisionomia ricorda quella rigorosa di un rettangolo, ma c'è chi a volte la "fuieda" la stende in una teglia tondeggiante. Ha un manto color biscotto, ma il suo sapore è decisamente salato. Il suo profumo è inconfondibile e, se chiudiamo gli occhi, ci proietta in un baleno indietro nel tempo, quando le nostre nonne decidevano di farci una sorpresa per cena ma noi, ancor prima di arrivare in cucina, avevamo già intuito cosa ci saremmo trovati nel piatto di lì a poco.
Se non l'avete ancora capito, stiamo parlando dello "scarpasoun", l'erbazzone per chi non mastica troppo bene il dialetto reggiano. Inimitabile, appetitoso, unico. Unto al punto da leccarsi le dita.

Lerbazzone rid

LA CONGREGA DELLO SCARPASOUN.

A Reggio Emilia la sua fama lo precede, quindi non ha bisogno di troppe presentazioni; fuori dai confini dell'esagono tuttavia, non tutti ancora hanno avuto il piacere di assaggiare questa chicca della gastronomia locale. Ed è proprio con lo scopo di far arrivare la nostra torta salata sulle tavole dei cittadini di tutto il mondo, che in questi giorni è nata la "Congrega dello Scarpasoun", un un'associazione culturale, presieduta da Alice Benassi, (socia dell'azienda Nonna Lea), che ha radunato un gruppo di appassionati della buona cucina emiliana, per promuovere il nostro l'erbazzone.
E quest'anno saranno proprio loro, i nuovi ambasciatori del gusto reggiano, il principale cuore pulsante della "Sagra dello Scarpasoun", la tradizionale festa in onore del re delle tavole reggiane, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno, a Montecavolo.
Anche per l'edizione 2014 in cartellone sono previsti giochi, laboratori per grandi e piccini, tanta musica e il mercato contadino. Neanche a dirlo, il protagonista indiscusso delle due giornate sarà sempre lui: lo scarpasoun, da gustare a tutte le ore, anche per una buona causa. Il ricavato infatti sarà devoluto all'Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri.

Sagra dello scarpasoun. Dalla pagine facebook dellevento rid

                                                                       Sagra dello scarpasoun immagine tratta dalla pagine facebook dell'evento

IL NOME E LA STORIA DELLO SCARPASOUN.

Ma qual è stato il passato dello scarpasoun, prima che diventasse "famoso"? E come lo cucinavano le nostre nonne?
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina, di un prodotto nato povero, ma che si è arricchito di generazione in generazione, attraverso preziose ricette che sono passate di madre in figlia, per poi entrare nel nuovo millennio quale piatto ricco e prelibato.
Certo il suo nome dialettale non gli rende giustizia, poiché scarpe e cibo difficilmente sono termini affiancabili, ma c'è una spiegazione: le umili famiglie contadine infatti, per preparare l'impasto dell'erbazzone utilizzavano non solo la parte morbida e verde delle bietole, colte nei campi a partire dal mese di giugno, ma anche il fusto bianco, chiamata "la scarpa" della pianta. Da qui "scarpasoun".

LA RICETTA DELLA NONNA.

La sua preparazione non richiede tanto tempo e nemmeno eccessive abilità in cucina. Ricetta della nonna alla mano, leggiamo che una volta pulite le bietole dalla terra e tagliati i gambi bianchi, che vanno inseriti nell'impasto, perché danno più morbidezza all'erbazzone, si lavano, si strizzano e si tagliano con la mezzaluna. Una volta tagliate, le bietole andranno messe in una teglia assieme a cipolla, aglio, sale e prezzemolo, facendo rosolare il tutto a fuoco lento; mentre in un tegamino a parte vanno fatti soffriggere lardo e pane grattugiato che, una volta raffreddati, si uniscono al precedente composto. Infine, si aggiunge al tutto uovo e Parmigiano Reggiano a volontà.
Anche la "fuieda" è abbastanza veloce da preparare: su un tagliere si impasta la farina con sale, acqua gassata e un po' di latte; poi si stende con il matterello in modo da rendere la pasta abbastanza sottile, e la si sistema in un tegame. E' il momento di versare il contenuto verde nello stampo per poi ricoprirlo con un altro pezzo di sfoglia. Si bucherella la parte superiore dell'erbazzone con una forchetta, qualche fiocco di lardo e il vostro scarpasoun sarà pronto da infornare.

Libri di ricette rid

UN INGREDIENTE PUO' FARE LA DIFFERENZA.

C'è un ingrediente speciale che qualifica e distingue il classico erbazzone "cittadino" da quello "montanaro": il riso, che arricchisce il tradizionale scarpasoun di note più dolci e delicate.
Casina, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Felina sono soprattuto queste le valli che per prime hanno visto arrivare sulle loro tavole l'erbazzone direttamente dalla pianura. A condurlo fin sul nostro Appennino sono state proprio loro, le mondine, che per consuetudine avevano il diritto di portare a casa un chilo di riso per ogni giornata di duro lavoro. Così questo ingrediente veniva inserito anche nell'impasto dello scarpasoun, dando vita a una deliziosa variante della vera ricetta.

LA FESTA DI CARPINETI.

All'erbazzone montanaro e al suo "ingrediente segreto" è stata dedicata anche una festa ad hoc, che si svolge ogni anno verso la metà di luglio dal nome: "Lo Scarpazzone in forma", organizzata dall'associazione Carpineti da vivere. Un altro modo per continuare a gustare e tramandare alle nuove generazioni il sapore vero di una tradizione culinaria unica.

Pubblicato in Cultura Reggio Emilia

 

Dallari, CNA: “Giusta preoccupazione di sindacati e amministrazioni. Sollecitiamo il Governo affinché corra ai ripari” -

 

Reggio Emilia, 14 maggio 2014.

 

Condividiamo l’allarme lanciato da sindacati e CAF sul rischio caos Tasi per la scadenza della rata di giugno. Un altro esempio di cattiva burocrazia e mancata attuazione della semplificazione amministrativa tanto proclamata dal Governo nazionale”.

 

Sono le prime battute di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia, in seguito alle delibere su chi, cosa e quanto far pagare per la prima rata della Tasi il 16 giugno approvate solo da sei comuni della provincia (Reggio Emilia, Quattro Castella, Luzzara, Busana, Collagna e Ligonchio). 

 

“Siamo soddisfatti – continua il Presidente Dallari - che questi sei comuni abbiano accolto la nostra richiesta di non far pagare la Tasi su capannoni e negozi. È un atto dovuto per andare realmente incontro alle difficoltà di artigiani e imprenditori. Siamo consapevoli che in molti comuni, complici le prossime elezioni amministrative del 25 maggio, la situazione è abbastanza complicata, ma invitiamo tutti i comuni che possono deliberare a farlo entro il 31 maggio per evitare l’applicazione dell’aliquota nazionale dell’uno per mille su tutti gli immobili, escluse le abitazioni principali, e le eventuali richieste di rimborso nel caso ci siano categorie esenti con la delibera definitiva del 31 luglio”.

 

“A quanto pare – conclude la nota di Nunzio Dallari - la capacità di complicare la vita a contribuenti, amministrazioni comunali e consulenti fiscali è una prerogativa italiana che non riusciamo proprio a superare. Ancora una volta alle parole non hanno fatto seguito i fatti. Auspichiamo che il Governo si renda conto dell’assurdo inghippo burocratico e corra subito ai ripari per evitare ulteriori danni per amministrazioni e contribuenti in termini di tempi e costi”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Difesa del suolo, un progetto per mettere in sicurezza i piccoli corsi d'acqua pedemontani. Sono interessati i bacini dei rii Arianna, Bertolini, Bottazzo, Enzola, Lavezza e Quaresimo: si tratta di zone fortemente urbanizzate, localizzate al limite tra le pendici montano-collinari dell'Appennino reggiano e la pianura e che rivestono quindi una particolare importanza per la difesa del suolo -

Bologna, 22 novembre 2013 -
 
Mettere in sicurezza i piccoli corsi d'acqua pedemontani dell'Emilia-Romagna a rischio di esondazione, sperimentando un innovativo metodo di gestione e riqualificazione idraulico-ambientale. Tutelare la biodiversità degli alvei e delle fasce perifluviali, valorizzando la rete ecologica e paesaggistica.

Questi i principali obiettivi del progetto Life Rii, promosso dagli assessorati alla Difesa del suolo e all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna assieme a quattro Comuni reggiani e approvato dalla Commissione europea per le caratteristiche innovative e sperimentali che lo contraddistinguono. Avviato in settembre 2012, si concluderà nel 2016.

Per fare il punto sui lavori realizzati e gli obiettivi finora raggiunti, lunedì 25 novembre a Bologna, nella sede della Regione (Sala A, Terza torre, viale della Fiera 8) dalle ore 9 alle 13 si svolgerà il convegno "La riqualificazione partecipata dei corsi d'acqua minori: il progetto Life Rii".

L'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo aprirà i lavori, ai quali prenderanno parte docenti universitari ed esperti del settore: si tratta della prima occasione di confronto e scambio di conoscenze su temi che interessano, oltre alla fascia pedecollinare dell'Emilia-Romagna, altre aree italiane ed europee con caratteristiche simili.

"La gestione del territorio rappresenta un tema di stretta attualità - sottolinea Gazzolo nell'annunciare il convegno -. Con questo progetto si sperimenta un approccio nuovo, basato sul coinvolgimento delle comunità locali e sulla condivisione delle azioni da mettere in campo. Dopo la definizione degli interventi da attuare, ora siamo pronti a passare alla 'fase due', con l'appalto delle opere e l'avvio dei cantieri nei primi mesi del prossimo anno".

Il progetto in sintesi

Il progetto, denominato "Riqualificazione integrata idraulico-ambientale dei rii appartenenti alla fascia pedemontana dell'Emilia-Romagna", è stato presentato dalla Regione assieme ai Comuni di Albinea, Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d'Enza e al Consorzio di bonifica dell'Emilia centrale. 1 milione e 200 mila euro le risorse messe in campo: 600 mila come contributo dell'Ue, 500 mila stanziati dalla Regione e 100 mila dai Comuni reggiani.

Sono interessati i bacini dei rii Arianna, Bertolini, Bottazzo, Enzola, Lavezza e Quaresimo: si tratta di zone fortemente urbanizzate, localizzate al limite tra le pendici montano-collinari dell'Appennino reggiano e la pianura e che rivestono quindi una particolare importanza per la difesa del suolo.

Sono corsi d'acqua parzialmente intubati in ambito urbano con sezioni idrauliche ridotte, che risultano insufficienti a contenere le ondate di piena. Gli interventi previsti sono finalizzati a trattenere al massimo le acque nel tratto montano prima che raggiungano le aree urbane. I restringimenti collocati a valle per invasare le acque in caso di piena sono realizzati con manufatti studiati appositamente per intervenire in aree di grande valore paesaggistico e rinverditi con specie locali, cosicché nel corso degli anni risulteranno completamente invisibili.

Altra finalità del progetto è quella di migliorare la qualità delle acque, grazie all'aumento della capacità autodepurativa dei rii. Sono previste forme di incentivazione e indennizzo per favorire l'intervento degli agricoltori nell'azione di riduzione del rischio alluvioni.

Gli stessi cittadini, oltre agli attori sociali ed economici, sono stati coinvolti grazie a un processo partecipativo nella definizione degli interventi e nelle decisioni assunte. Sul sito web della Regione, all'indirizzo http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/life-rii è possibile conoscere tutti i dettagli del progetto. /EC

In allegato il programma del convegno

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Reggio Emilia, 11 settembre 2013 -

La limitazione del traffico è dovuta ai lavori di ripristino della banchina stradale -

Lungo la provinciale 21 "Albinea - Montecavolo" devono essere realizzati lavori di ripristino della banchina stradale nel tratto compreso tra il km 3+800 al km 4+000 nel centro abitato di Puianello, nel comune di Quattro Castella.
Dal momento che questo intervento richiede l'occupazione di parte della sede stradale la Provincia ha deciso di istituire lungo questo tratto stradale un senso unico alternato, e di introdurre il limite di velocità a 30 km/h fino al termine dei lavori.


(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

 

Reggio Emilia, 27 agosto 2013 -

La Provincia di Reggio Emilia informa che giovedì, 29 agosto, a partire dalle 9 e fino alle 15, la strada provinciale n. 23 "Rivalta - Quattro Castella - Vezzanella", che collega il comune di Reggio Emilia con il comune di Quattro Castella, oggetto in questo periodo di interventi di messa in sicurezza del ponte sul torrente Modolena, sarà chiusa al traffico per permettere lo spostamento del ponteggio da un lato all'altro del ponte.
Il traffico proveniente da Reggio Emilia in direzione Montecavolo e da Montecavolo verso Reggio Emilia sarà deviato con apposita segnaletica verso la statale 63.
La segnaletica di deviazione verrà posta sulla rotatoria all'intersezione tra la provinciale 23 e la statale 63 a Rivalta e sulla rotatoria posta all'intersezione tra la provinciale 23 e la provinciale 21 in località Orologia.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

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