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Grazie al PSR frane della Regione ER di oltre 3 milioni di euro 14 territori reggiani e 13 modenesi hanno beneficiato di indispensabili opere di messa in sicurezza. Tra i comuni coinvolti oltre ai due capoluoghi: Baiso, Casina, Castelnovo Monti e Toano, ma anche Frassinoro, Pavullo, Palagano, Serramazzoni, Sassuolo, Polinago e Lama Mocogno. Oltre a Palanzano, nel Parmense

Palanzano 11 marzo 2021 – I Carabinieri del Comando Provinciale di Parma, su tutto il territorio ducale, continuano a svolgere servizi di proiezione esterna volti a prevenire qualsiasi forma di illegalità, specie per quanto riguarda il contrasto dei reati contro il patrimonio e inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.

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Martedì, 02 Febbraio 2021 07:04

Il Patrono delle montagne

Di Raffaele Crispo e Elvis Ronzoni Parma 1 febbraio 2021 - Ricorderemo per sempre il Cardinal Ferrari forte, tenace ed instancabile come i montanari la sua memoria è pressoché intatta anche grazie ai tanti amici di Lalatta ove viene considerato "il Santo nostrano" per ciò che ha fatto per la gente di Palanzano; da molti è chiamato il "patrono delle montagne", ma le sue opere giunsero fino alle campagne, in particolar modo ai piedi della Vergine di Fontanellato dove c'è un grande istituto a Lui dedicato.

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Stasera, venerdì 10 agosto dalle ore 20.00 saranno in vendita a FrassinAia - rassegna di eventi estivi organizzati dalla Trattoria Del Cacciatore di Frassinara - i biglietti di LotteriAmo, lotteria benefica a favore della Parrocchia di Palanzano.

Durante la serata - ad ingresso libero - si esibiranno in concerto I Guitti e si potrà cenare a base di carne alla griglia.

 

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E' stata un successo la vendita dei biglietti della lotteria benefica LotteriAMO, organizzata dalla parrocchia di Palanzano, in occasione della partita Parma – Carpi che si è tenuta sabato scorso al Tardini.

Una_delle_volontarie_di_LotteriAMO_con_il_capitano_del_Parma_Lucarelli_1.jpgDai venti volontari che hanno aderito all'iniziativa sono stati venduti complessivamente un migliaio di biglietti tra pre e post partita.

"Un risultato significativo – precisa Sara Araldi, della parrocchia di Palanzano e responsabile del progetto fin dal suo nascere – il cui ricavato andrà a finanziare oltre all'oratorio, l'ampio progetto parrocchiale che riguarda la ristrutturazione della Chiesa seicentesca di San Martino nel suo complesso."

"Un ringraziamento particolare - prosegue Araldi - al Parma Calcio 1913 che ha autorizzato la vendita dei biglietti di LotteriAMO al Tardini, oltre ad aver messo a disposizione una maglia autografata del capitano Alessandro Lucarelli che sarà tra i numerosi – ben 65 - premi estratti."

"Oltre alla Società, un doveroso ringraziamento al Centro di Coordinamento Parma Clubs con il suo Presidente Angelo Manfredini, che ha supportato l'iniziativa mettendo a disposizione i locali per le riunioni di briefing e di report finale e agli addetti alla sicurezza dello stadio, in particolare il sig. Umberto che ha dato un importante aiuto dal punto di vista logistico".

"Un grazie di cuore infine a tutti i volontari, tra cui i City Angels di Parma e al rapper Nicola Comparato che ha composto e interpretato un inno per omaggiare il Parma Calcio e questa iniziativa benefica, registrato grazie alla disponibilità dello studio Valbaganza " conclude Sara Araldi.

La miglior promoter è stata Roberta Coli, che è stata premiata con un buono per il ritiro di un cesto di prodotti tipici del territorio, insieme a Tina Guarino aggiudicataria del secondo posto.

La vendita dei biglietti – al costo di € 2,5 ciascuno – prosegue fino a qualche giorno prima dell'estrazione - nei tanti punti convenzionati di Parma e provincia disponibili sulla pagina facebook https://www.facebook.com/ParrocchiadiPalanzano/ 

(In foto di copertina e a fianco, una volontaria con Capitan Lucarelli)

 

 

 

 

 

 

 

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Palanzano e Monchio delle Corti la Gilda degli Insegnanti annuncia un possibile esposto in Procura: "Non rispettate le prerogative sindacali"

La Gilda degli Insegnanti, per quanto riguarda il progetto didattico Palanzano – Monchio delle Corti nel precisare che non è stata convocata al tavolo di concertazione previsto dalla legge regionale, che non ha ricevuto le informative preventive che gli spettano per contratto, che non si ha traccia della delibera del Collegio dei Docenti e che in queste condizioni dovrà sedersi al tavolo contrattuale decentrato, pretende che siano rispettate le prerogative delle rappresentanze territoriali dei dipendenti del comparto scuola della Provincia di Parma.

Se ciò non accadrà muoveremo i passi nelle sedi opportune, ci riserviamo anche un esposto alla Procura della Repubblica, che piaccia o no ai politici di rilievo locale tra i sindacati rappresentativi del comparto scuola c'è anche la Gilda, la quale ribadisce nuovamente che non ha nulla in contrario al fatto che vengano svolte attività didattiche nell'ex Plesso di scuola secondaria di Primo Grado di Monchio delle Corti, in cui vengano coinvolti alunni frequentanti le scuole site a Palanzano, ma in risposta a certe affermazioni che hanno avuto risalto mediatico, espresse da soggetti locali che non hanno titolo alle relazioni sindacali per conto degli organi del Ministero dell'Istruzione, precisiamo che la competenza a deliberare sui progetti didattici è del Collegio dei Docenti, così come statuisce l'art. 7 del decreto legislativo 297/94, esso è l'organismo "sovrano" della scuola, ha delle attribuzioni specifiche previste dalla legge e noi della Gilda le difendiamo a spada tratta, specie qui nel Parmense dove soggetti estranei al Ministero, spesso politici di rilievo locale, pretendono di sovrapporsi ad esso senza averne titolo.

Il Collegio dei docenti come cita espressamente la legge, si insedia "all'inizio di ciascun anno scolastico" ed a nessun insegnante possono essere imposte attività da esso non deliberate, ricordiamo a qualche collega che ciò è tra i cardini della libertà di insegnamento.
Inoltre, come nel caso di Monchio e Palanzano, trattandosi di un accordo tra Istituto ed enti esterni, in questo caso i due comuni, per contratto a noi ed agli altri quattro sindacati tocca ricevere un'informativa preventiva che non è giunta.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Facciano deliberare dal collegio, ci mandino le informative preventive previste dalla legge le quali ci spettano in automatico per dare esecutività agli accordi e per noi tutto sarà pacificamente in regola, altrimenti adiremo agli organi competenti. Ci meraviglia che si voglia giocare sul fatto che incidentalmente nel Consiglio d'Istituto, l'unico organo che pare abbia deliberato qualcosa, incidentalmente ci sia anche qualche attivista sindacale, il contratto di settore delinea chiaramente come vanno composte le delegazioni sindacali, la politica locale e i suoi adepti se ne facciano una ragione"

Massima solidarietà della Gilda Insegnanti a quanti si stanno adoperando per mantenere l'esistenza di una scuola secondaria di 1° grado (ex media) a Monchio. -

Parma, 6 agosto 2015 -

La Gilda degli Insegnanti, quale associazione professionale dei docenti italiani e contitolare della rappresentanza collettiva di categoria, da sempre impegnata a difendere l'esistenza e il mantenimento dei livelli scolastici della scuola statale sul territorio, esprime la massima solidarietà a quanti si stanno adoperando per mantenere l'esistenza di una scuola secondaria di 1° grado (ex media) a Monchio, tuttavia esprime un duplice suggerimento affinchè tutto sia regolare per giustificare lo svolgimento, una volta a settimana, di attività scolastiche a Monchio degli alunni frequentanti il plesso di Palanzano:

a) Il progetto didattico da quanto ci risulta è stato approvato dal Collegio dei docenti dell'Istituto Comprensivo di Corniglio in carica lo scorso anno scolastico 2014/15, ma la delibera riguarda un'attività da svolgersi nel prossimo anno scolastico, quindi per avere un atto realmente efficace dovrebbe deliberare l'organo collegiale in carica per l'anno scolastico 2015/16, non quello dell'anno precedente. Ciò potrà avvenire agli inizi di settembre quando l'organismo si insedierà. Se tale deliberazione non dovesse avvenire ogni docente neo arrivato nell'Istituto di Corniglio, in base alla propria libertà didattica, potrebbe ritenersi non vincolato ad aderire.
b) Inoltre, ancora una volta, facciamo presente che l'organizzazione della rete scolastica sul territorio può essere modulata previa concertazione con le parti sociali, l'obbligo è contenuto nell'art.45 comma 2 della Legge Regionale n. 12 del 30 giugno 2013,

La Gilda è una parte sociale in quanto firmataria del CCNL comparto scuola ed è rappresentativa dei docenti in base alle norme vigenti, ma così come le analoghe organizzazioni di categoria non è stata mai interpellata.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti, fa anche presente "Siccome questo tipo di progetti didattici costituiscono uno degli elementi della contrattazione collettiva integrativa decentrata, quando tra poche settimane ci siederemo al tavolo contrattuale riguardante l'Istituto Comprensivo di Corniglio potrebbero emergere problematiche che, facendo i passi giusti, possono essere evitate in partenza, purtroppo nel Parmense si fa largo la moda di discutere di scuola senza i rappresentanti di docenti e personale scolastico, che fino a prova contraria sono regolarmente eletti".

(fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

La Gilda degli Insegnanti ha rilevato la mancata concertazione con le parti sociali prevista dalla legge, a seguito dello scontro che sta interessando l'Istituto Comprensivo di Corniglio, relativamente al futuro dei plessi della scuola di 1° grado di Palanzano e Monchio delle Corti -

Parma, 17 settembre 2014 -

La Gilda degli Insegnanti a seguito dello scontro dal sapore campanilistico che sta interessando l'Istituto Comprensivo di Corniglio, relativamente al futuro dei plessi della scuola di 1° grado (ex medie) di Palanzano e Monchio delle Corti, con una lettera inviata ai sindaci dei due comuni, al dirigente scolastico e per conoscenza al dirigente dell'Ambito Territoriale Scolastico, ha formalmente rilevato che la legge regionale che regola la programmazione territoriale dell'offerta formativa, prevede che sia obbligatoria la concertazione con le parti sociali. Procedura che le amministrazioni interessate fino ad oggi non hanno seguito, almeno nei confronti delle rappresentanze firmatarie del contratto di categoria dei docenti e del restante personale scolastico.

La Federazione Gilda Unams rilevando che di fronte all'impossibilità della politica locale di decidere, ledendo così non solo i diritti degli studenti ma anche del personale scolastico, docente e non, che deve avere un'assegnazione certa e non "provvisoria", ha proposto che i comuni interessati demandino le decisioni da adottare al Collegio dei Docenti, organo per legge deputato ad individuare un'organizzazione didattica ottimale rispetto alle specifiche esigenze ambientali. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams, precisa: "Affidarsi al corpo docente che riveste un ruolo di centralità nelle situazioni scolastiche è quanto di meglio si possa fare in una situazione del genere, la politica locale come quella nazionale quando si occupa di istruzione dimentica spesso gli insegnanti e le loro rappresentanze di categoria, come se la scuola la facessero altri".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Insegnanti Parma)

Giovedì, 07 Novembre 2013 15:15

Centrali a cippato, zero vantaggi

Rete Ambiente Parma rivela i rischi di inquinamento per la nostra montagna dovuti alle centrali termiche, che tra costruite o approvate ed in costruzione, sono ormai 8 -
 
Parma, 7 novembre 2013
 
Milioni di euro di fondi FAS, di finanziamenti Regionali, di finanziamenti Provinciali e di debiti, contratti dai comuni stessi, sono andati ad alimentare l'industria dei combustori e dei cogeneratori, senza creare alcun posto di lavoro in montagna e senza contribuire a ricostruirvi un tessuto economico.
Soldi sottratti alla ristrutturazione dei borghi per il risparmio energetico, unico vero volano di lavoro per la ripresa dell'edilizia e del turismo.
Gli amministratori sostengono che una centrale termica a cippato inquina meno di tante stufe, in quanto la combustione è ottimizzata e i fumi vengono trattati prima di essere emessi in atmosfera.
Non è vero.
Forse lo era per vecchie stufe e camini aperti, ma in montagna oggi si usano stufe a pellet o miste pellet-legna di moderna concezione e basse emissioni.
Una stufa a pellet da 20Kw di potenza costa 1900 euro, detraibili dalle tasse al 55% e scalda 150 m2 con poco più di 1000 euro in un anno.
Si chieda al comune di Palanzano che, dopo aver provato il cippato, nella centrale (700 Kw di potenza) è passato a bruciare pellet per non avere le emissioni e i quantitativi di cenere di prima.
Non si dice che, mentre il combustibile delle stufe in montagna è legna stagionata due anni, quello della centrale termica è cippato fresco di sfalci di bosco.
Il cippato, che appena tagliato ha un'umidità del 50-60%, viene commercializzato fresco con umidità del 35-40% (potere calorifico indicativo di 2.500 kcal/kg, corrispondenti a 2 Kw/Kg, e con un elevato tenore di corteccia perché da cippatura di ramaglie o di piante di piccola taglia. Paradossalmente dà meno cenere ed inquinanti la stufa che non la centrale, la quale arriva fino al 3% di ceneri pesanti.
Non si dice, altresì, che quel tipo di centrali termiche (fino ad 1 Mw) hanno come unico sistema di filtraggio il multiciclone, che abbatte solo la fuliggine, cioè la cenere volante, quella più leggera, ma non gli inquinanti.
Lo stesso Francescato, direttore di AIEL (azienda italiana energia dal legno) afferma che nel caso di impiego di pellet e legna idonei, pellet di qualità certificata e legna con contenuto idrico
M<20%, cioè legna stagionata due anni, l'emissione di particolato si attesta su circa 45 mg/Nm3.
Mentre col solo multiciclone si hanno emissioni effettive di polveri tra i 75 e i 150 mg/Nm3.
Questo perché, in pratica, tali centrali termiche non hanno un sistema di depurazione fumi.
Il multiciclone di cui sono dotate, per intenderci, non abbatte neanche i PM 10.
Ci sarebbe bisogno di un filtro a maniche o ancor meglio di un filtro elettrostatico, capace di abbattere polveri fino ai PM 2,5.
Ma le PM 1 e quelle ancora più fini non le abbatte nessun filtro.
Le emissioni di elevate quantità di polveri ultra sottili sono il principale problema dei biocombustibili solidi.
Ma una volta che una centrale termica sopra i 500 Kw di potenza è impiantata è difficile che un'amministrazione non le applichi una turbina per produrre elettricità ed intascare gli incentivi.
Gli incentivi sono commisurati ai kWh elettrici prodotti e questo criterio – valido per gli impianti eolici, fotovoltaici, idraulici – è inadeguato e controproducente nel caso delle biomasse.
Perché le biomasse non sono solo energia grezza trasformabile in elettricità, come quella del vento, ma sono la totalità delle sostanze vegetali, con infiniti usi e funzioni, sempre con ricadute energetiche ed ambientali.
Qualche amministratore gioca sulla convinzione sballata che la combustione della legna provochi solo l'emissione di vapore acqueo e poco altro.
Sbagliato.
La combustione di biomasse legnose provoca emissioni di vapore acqueo e CO2, ma soprattutto di sostanze pericolose come monossido di carbonio (tossico), ossidi di azoto (tossici, irritanti) idrocarburi (cancerogeni), e particolato (le poveri a diversa granulometria) composto fondamentalmente da metalli e residui inorganici che adsorbono e trasportano diossine e furani.
I metalli ambientalmente più pericolosi (piombo, zinco, cadmio) finiscono nelle ceneri volanti e sono maggiori nelle ceneri di corteccia.
Per poter essere usato come fertilizzante, il contenuto di metalli pesanti non deve oltrepassare certi valori della cenere derivante dalla combustione di legna allo stato naturale. La cenere raccolta nei cicloni di impianti funzionanti con cippato di legna già supera i limiti indicati e non può essere utilizzata come ammendante.
La legna, nella categoria «biomasse», è stata inclusa nella lista Ue di energie rinnovabili a bassa emissione di Co2 presumendo che la Co2 prodotta dalla sua combustione sia compensata dalla Co2 catturata dagli alberi cresciuti al posto di quelli tagliati.
In realtà bruciare la legna è a basse emissioni di CO2 solo a certe condizioni, a seconda della velocità di crescita degli alberi.
Ma la pubblicistica scientifica del settore forestale afferma che un bosco ceduo sottoposto a taglio recupera la stessa capacità di catturare CO2 precedente il taglio solo dopo circa tre anni.
Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, supporre «che la combustione di biomasse sarebbe intrinsecamente a emissioni zero ignora il fatto che usare il terreno per produrre piante per l'energia significa che questo terreno non sta producendo le piante per altri scopi, compresa la
cattura di Co2».
L'Ue, con le centrali a legna, ha creato un incentivo che costa molto, probabilmente non riduce le emissioni e non stimola neppure l'adozione di nuove tecnologie energetiche.
Perché allora nella nostra provincia ed in tutto l'Appennino Tosco-Emiliano stanno sorgendo come funghi centrali termiche a cippato?
Il motivo è semplice: una volta impiantate le centrali, le amministrazioni si chiederanno perché non utilizzarle anche per produrre elettricità ed intascare incentivi, come ha già fatto il comune di Monchio.
Ci racconteranno che visto che ormai ci sono, varrà la pena farci un po' di soldi anche se, visto il ridicolo rendimento (a Monchio è del 10%, detto dal sindaco), occorrerà bruciarne dieci volte tanto e tagliare ancor più i boschi, già rimaneggiati dalla speculazione sulla legna da ardere.
Questo il progetto per il futuro che ci prospettano amministrazioni e governo: produrre elettricità bruciando i boschi.
Peccato che le ceneri non si mangino né si respirino.
 
Giuliano Serioli
 
(Fonte: ufficio stampa Rete Ambiente Parma)
Mercoledì, 21 Agosto 2013 10:39

Ancora scosse fra Parma e Modena

Modena, 21 agosto 2013 -

Seppur di lieve intensità l' Emilia continua ad essere interessata da scosse sismiche: nessun allarmismo -

Un terremoto di magnitudo 2.0 è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell' Ingv ieri sera, 20 agosto 2013, alle ore 22:26 di profondità 20,6 km con epicentro a Tizzano e Palanzano, nel Parmense.
Un' altra scossa di magnitudo 2.4 è stata registrata dall'Ingv alle 7.32 di questa mattina, a 22,4 km di profondità nel distretto sismico di Frignano. I comuni più vicini all'epicentro sono Frassinoro, Pievepelago e Riolunato, nell'Appennino modenese.

Pubblicato in Cronaca Emilia