Provincia di Reggio Emilia

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Sito Ufficiale: http://www.provincia.re.it/

Aperta la bretella stradale di congiunzione della Tangenziale nord di Correggio con via San Martino. Facilitata la viabilità da e per la zona industriale e la rete di tangenziali correggese -

Reggio Emilia, 16 luglio 2014 -

E' stata aperta al transito questa mattina la bretella stradale di congiunzione della Tangenziale nord di Correggio con via San Martino. L'apertura della strada, che si compone di due tratti progettati e realizzati separatamente dal Comune di Correggio e dalla Provincia di Reggio Emilia con le stesse caratteristiche costruttive e tra loro interconnessi, era particolarmente attesa dai cittadini perché in questo modo si garantisce un nuovo accesso da nord alla zona del villaggio industriale e alla rete di tangenziali cittadine.

Un primo tratto, della lunghezza di circa 400 metri, è stato progettato dall'Ufficio tecnico del Comune di Correggio e realizzato direttamente dai soggetti attuatori dell'adiacente comparto industriale, attraverso il Consorzio industriale 468 Srl, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune per un importo complessivo di circa 700.000 euro. La seconda parte, lunga circa un chilometro e comprensiva di una rotatoria in corrispondenza di via Geminiola e della rotatoria di innesto con via San Martino, è stata invece realizzata a cura della Provincia di Reggio Emilia con un investimento di circa 2,5 milioni di euro.
L'intervento costituisce una prima parte funzionale dell'asse orientale programmato dalla Provincia e destinato, in futuro, a creare un collegamento più efficace con l'area nordest della Provincia, vale a dire fino al casello autostradale di Reggiolo-Rolo.
La nuova strada sarà per il momento utilizzata in prevalenza dall'utenza locale, mentre già a seguito della realizzazione del previsto prolungamento fino alla SP 30 "Carpi-Guastalla", potrà costituire una valida alternativa per i transiti di passeggeri e merci verso la zona industriale di Carpi.
"Un collegamento utile a servizio della zona industriale di Correggio – ha detto il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi - realizzato grazie alla collaborazione tra Comune, Provincia e privati, che fa parte di un progetto più complessivo che dovrà collegare Correggio con la parte nord del territorio. Questo ci permetterà, grazie alle economie conseguite, di procedere, in accordo con la Provincia e una volta autorizzata dalla Regione Emilia-Romagna, alla costruzione di un altro lotto della ciclabile Correggio- Fosdondo, che rappresenta per questa Amministrazione una priorità condivisa con i cittadini in campagna elettorale".
"Nonostante tutti i tagli ai finanziamenti imposti alle Province dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, non abbiamo mai smesso di lavorare per i cittadini continuando a realizzare infrastrutture utili per la nostra comunità – ha sottolineato l'assessore alle Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia Alfredo Gennari – Il tratto di strada inaugurato oggi, che rientra nell'asse viabilistico strategico orientale del territorio provinciale, unito a quello realizzato dal Comune è sicuramente d'aiuto per snellire il traffico e anche per facilitare il raggiungimento della vicina zona industriale da parte dei settori produttivi. Il programma sarebbe stato quello di proseguire per stralci, come abbiamo fin qui fatto, perché a piccoli passi si compiono grandi opere, ma ormai lasceremo questo compito a chi verrà in Provincia dopo di noi...".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

A Guastalla, per il sesto anno consecutivo, giornata divulgativa delle prove sperimentali in campo sulla fertilizzazione ed i portainnesti dell'anguria in coltura protetta -

Reggio Emilia, 16 luglio 2014 -

Anguria Reggiana ancora una volta protagonista: sabato all'azienda agricola vivaistica Pietro Codeluppi di Guastalla, per il sesto anno consecutivo si è tenuta la giornata divulgativa delle prove sperimentali in campo sulla fertilizzazione ed i portainnesti dell'anguria in coltura protetta.
La sperimentazione - condotta dal Centro Ricerca Produzioni Vegetali regionale con il supporto del Servizio Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia, dell'Associazione Produttori Anguria Reggiana e dell'Azienda sperimentale Stuard di Parma – è consistita nel verificare, mediante analisi e valutazione sensoriale, le caratteristiche del frutto coltivato con l'apporto di fertilizzanti naturali o di sintesi ed innestate su diversi portainnesti (di zucca, anguria da mostarda ecc.), resistenti alle avversità che colpirebbero la pianta, evitandone la successiva cura con prodotti chimici.

L'iniziativa ha registrato una straordinaria partecipazione di agricoltori, esperti del settore, esponenti di associazioni agricole ed autorità pubbliche che hanno seguito con interesse l'illustrazione delle prove accompagnati nella visita in campo da Cristina Piazza della Azienda sperimentale Stuard. Lo scopo ultimo della ricerca è di fornire dati oggettivi sulla qualità del prodotto in relazione alle diverse tecniche di coltivazione. Tutto ciò si rende utile ad accompagnare il percorso in atto per la richiesta di riconoscimento di Igp all'Anguria Reggiana, presentata nel gennaio scorso alla Regione e al Ministero.

Alla giornata hanno preso parte il sindaco di Guastalla, Camilla Verona, e i rappresentanti delle associazioni di categoria, mentre Vanni Tisselli del CRPV ha spiegato le caratteristiche del progetto biennale di prove su anguria e melone per le zone terremotate sostenuto dalla regione. Ivan Bartoli, presidente di APAR, ha illustrato quanto l'associazione sta facendo per la valorizzazione del prodotto locale nella prospettiva dell'ottenimento del marchio europeo. Roberta Rivi, assessore uscente della Provincia di Reggio Emilia, nel complimentarsi con tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'evento, ha formulato l'auspicio che la strada intrapresa insieme ai produttori ed alle rispettive rappresentanze, con il supporto dei tecnici, pur nell'attuale momento di cambiamento degli organi elettivi della Provincia, veda il raggiungimento del riconoscimento di Igp dell'Anguria Reggiana per la quale la qualificata attività di sperimentazione in atto è un utilissimo supporto.
A conclusione, gli ospiti hanno potuto assaggiare una squisita versione di gelato all'anguria reggiana confezionato nella stessa mattinata, oltre all'anguria a tocchetti nei bicchiere personalizzati con il marchio dell'Anguria Reggiana.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Da oggi fino al 30 settembre scatta la fase di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna. Ecco alcuni consigli ai cittadini su come comportarsi in caso di incendio e i numeri da contattare per le emergenze -

Reggio Emilia, 30 giugno 2014 -

Scatta oggi, lunedì, la fase di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna, in attuazione del Piano regionale antincendio boschivo 2012-2016. Fino al 30 settembre, squadre di Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato e volontari di Protezione civile opereranno in sinergia su tutto il territorio regionale, coordinate dalla Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup), attiva fino al 31 agosto, in stretto raccordo con gli enti locali. La Soup, situata a Bologna presso il Centro operativo dell'Agenzia regionale di Protezione civile, è in funzione tutti i giorni dalle 8 alle ore 20, ed in orario notturno con servizio di reperibilità continuativo.
La Provincia ha già provveduto ad attivare il Servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio, in coordinamento con i Comuni e l'Unione montana dell'Appennino reggiano ed in accordo con il Corpo forestale dello Stato, raccomandando agli stessi Comuni di informare la popolazione invitandola ad evitare comportamenti che possano provocare incendi. Dalla scorsa estate nel Reggiano il Servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio – mediante squadre di volontari opportunamente formati ed equipaggiati – viene gestito dalla Protezione civile (Provincia e Coordinamento delle organizzazioni di volontariato) attraverso il nuovo centro sovracomunale di Vezzano sul Crostolo, in grado di affrontare eventuali emergenze più rapidamente.
"Quest'anno il servizio di vigilanza reggiano può contare su 8 squadre, con volontari specializzati Aib operativi 24 ore al giorno e mezzi fuoristrada dotati di strumentazioni antincendio, e nei fine settimana le squadre sono impegnate in turni per l'individuazione di fuochi attraverso i punti di avvistamento previsti dal Piano di emergenza, annualmente rivisti in un'ottica di miglioramento del servizio", spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti.
E' utile però ricordare che la prevenzione degli incendi parte, prima di tutto, dai cittadini stessi e da tutti coloro che frequentano i boschi avvertendo immediatamente in caso di incendio al Corpo Forestale dello Stato (tel. 1515 o 800841051), o ai Vigili del fuoco (115) oppure l'Agenzia regionale di Protezione civile (800333911: tutte le telefonate sono gratuite), e con il rispetto di alcune semplici regole di comportamento.

È dunque buona norma:
non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;
non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, quando fumiamo in macchina serviamoci del portacenere;
non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca, perché potrebbe prendere fuoco a contatto con il calore della marmitta;
durante gite in montagna o scampagnate riporre sempre i rifiuti negli appositi contenitori e, se si vuol fare una grigliata, usare esclusivamente le aree attrezzate.
in caso di principio di incendio o di incendio attivo non bloccare le strade fermandosi a guardare le fiamme, in modo da non intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.

Cosa è vietato fare
Si ricorda che qualsiasi operazione di bruciamento di stoppie a scopo pulizia e di accensione di fuochi all'aperto per qualsiasi uso è vietata a meno di 100 metri dal limite del bosco, dai terreni di pascoli, ed a meno di 200 metri durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi. È permesso il bruciamento controllato del materiale di risulta dei lavori forestali avvertendo il locale comando di stazione forestale entro le 48 ore precedenti, in assenza di vento ed in giornate particolarmente umide, circoscrivendo il terreno ed isolandolo con mezzi efficaci ad arrestare il propagarsi del fuoco. Il fuoco deve essere sempre custodito, chi lo accende è personalmente responsabile degli eventuali danni che ne possono derivare. Da considerare che il bruciamento è sempre vietato durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi e che è vietato ripulire il pascolo con l'uso del fuoco.

Come e a chi segnalare incendi
Chiunque (popolazione, personale pubblico, volontari) avvisti o riceva segnalazione di un incendio boschivo ne deve dare immediata comunicazione al Corpo Forestale dello Stato, chiamando immediatamente - senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto – uno dei seguenti numeri (tutte le telefonate sono gratuite):

1515
Numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato

115
Numero nazionale di pronto intervento dei Vigili del fuoco

800 841 051
Numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato

800333911
Numero verde dell'Agenzia regionale di Protezione civile

La collaborazione nel segnalare la presenza di un incendio è di estrema utilità, per questo bisogna mantenere la calma e parlare con chiarezza; dare nome, cognome e numero di telefono e indicare con precisione la località e il comune dell'area che sta bruciando; segnalare le dimensioni dell'incendio precisando se sul posto ci sono già persone che stanno intervenendo; prima di riagganciare, assicurarsi che il messaggio sia stato ricevuto attendendone conferma nel caso di segreteria telefonica.

Cosa rischia chi provoca un incendio
Chi, in violazione delle prescrizioni, adotta comportamenti che possono innescare incendi di bosco, rischia sanzioni fino a 10.000 euro.

Sotto il profilo penale:

• reclusione da 4 a 10 anni, se l'incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa;

• reclusione da 1 a 5 anni, se l'incendio viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia.

Oltre alle sanzioni penali, chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni che possono raggiungere cifre anche molto elevate. Sotto il profilo delle indagini, è importante rilevare il metodo giuridico- scientifico delle evidenze fisiche (M.E.F.), già adoperato dalle squadre specializzate del Corpo forestale dello Stato, che è utilizzato per accertare le cause colpose o dolose degli incendi, il punto d'innesco e le conseguenti attribuzioni di responsabilità.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)