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Sabato, 10 Marzo 2018 09:17

Alfa Romeo, richiamo per Giulia e Stelvio

Alfa Romeo, richiamo per Giulia e Stelvio. Rapex segnala auto per un problema con il liquido dei freni e della frizione. Avviso per rischio serio presentato dalla Germania

Richiamo in officina da parte dell'italiana Alfa Romeo. I modelli Giulia e Stelvio sono stati segnalati dal Ministero dei trasporti della Germania, per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'.

Nello specifico si tratta dei modelli con numeri di omologazione: e3 * 2007/46 * 0382 * 09, e3 * 2007/46 * 0435 * 02 Tipi: 952, 949. L'avviso è inserito nel bollettino del 9 marzo del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea.

Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda le auto costruite tra novembre e dicembre 2017 e, come si legge alla segnalazione " n° A12 / 0368/18, si riferisce a '' Il liquido dei freni e della frizione contiene olio minerale e può quindi danneggiare alcuni componenti del sistema di frenatura e della frizione. Di conseguenza, i sistemi di frenatura e frizione potrebbero non funzionare. ''

E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.

Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti"- è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. L'uso di olio minerale in impianti per DOT danneggia tutte le parti in gomma. Non è escluso che oltre la revisione della pompa, a causa dei gommini danneggiati, sia necessario sostituire la pompa.

(9 marzo 2018)

Pubblicato in Motori Emilia

Proseguono da parte dell'Amministrazione comunale i lavori programmati per la riqualificazione delle aree verdi cittadine e il miglioramento della sicurezza stradale. In diversi parchi gioco comunali sono state infatti risistemate le panchine: d'intesa con l'assessorato all'Ambiente, la cooperativa Geocart – affidataria della manutenzione del verde – ha provveduto alla rimozione di circa 380 listelli in legno ammalorati, sostituendoli con omologhi componenti in plastica riciclata e riverniciando i montanti con zinco a freddo.

"Si tratta – spiega l'assessore Paolo Mancioppi – di un prodotto brevettato da una ditta di Codogno, che utilizza materiale lavabile, completamente ignifugo e non soggetto alle conseguenze del clima: la durata dei nuovi listelli in plastica riciclata è almeno il triplo di quelli tradizionali in legno. Un'innovazione, quella propostaci dal gestore, che abbiamo accolto con favore proprio per queste caratteristiche".

L'intervento, avviato sulle panchine del parco giochi di via Faggi e dell'adiacente giardino, ha riguardato anche il campo giochi di via Anelli a Ivaccari, del Pubblico Passeggio e di via Campesio, dove sono state risistemate anche le panchine dell'area verde.

Mirati alla sicurezza stradale, invece, i lavori eseguiti in prossimità dell'attraversamento pedonale regolato da semaforo lungo la statale 10, all'altezza della via che porta verso la ex scuola di Roncaglia. Le lanterne aeree ad incandescenza sono state sostituite da lampade a luce Led fumé che, quando spente, non riflettono la luce solare, e quelle laterali da 200 mm da lanterne più grandi, da 300 mm, ad incandescenza recuperate. Si è inoltre posizionata la targa di contrasto. "In tal modo – sottolinea l'assessore Paolo Garetti – abbiamo incrementato la visibilità per gli automobilisti, tutelando ulteriormente i pedoni che fruiscono dell'impianto semaforico con chiamata a pulsante, già funzionante e dotato dei segnalatori acustici per i non vedenti".

 

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Aggiornamento 10,37: In Lombardia ed Emilia Romagna autostrade chiuse: transito consentito solo tramite Safety Car con tempi di attesa molto lunghi

Roma, 2 marzo 2018 - Autostrade per l'Italia comunica che persiste l'eccezionale ondata di maltempo che da domenica scorsa interessa l'Italia, con coinvolgimento dell'intera rete di Autostrade per l'Italia da sud a nord.
Attualmente le regioni più interessate sono la Lombardia e l'Emilia Romagna, dove dalla scorsa notte la pioggia gelata (freezing rain) interessa l'intera rete autostradale.

Come noto il fenomeno della pioggia gelata non può essere contrastato con le operazioni di salatura preventiva del manto stradale, che sui suddetti tratti si ripetono senza sosta da oltre 48 ore.

Il sottile strato di ghiaccio che si forma sulla pavimentazione quando la pioggia gelata viene a contatto con il suolo rende il fondo estremamente scivoloso, quindi non è possibile consentire la circolazione in sicurezza dei veicoli.
Sui tratti chiusi il transito è consentito tramite operazioni di navettagg o (Safety Car) effettuate con pattuglie della Polizia Stradale e mezzi di Autostrade per l'Italia, ma con tempi di attesa molto lunghi in relazione ai volumi di traffico presenti.
Si consiglia pertanto di evitare di intraprendere il viaggio verso le zone interessate dalla pioggia gelata almeno fino al pomeriggio di oggi, quando il rialzo termico dovrebbe portare alla cessazione del fenomeno.
I tratti al momento chiusi sono:
- A1 da Milano Sud a Sasso Marconi;
- A14 da San Lazzaro a Cattolica;
- A13 dall'allacciamento con la A14 e Ferrara sud;
- Diramazione per Ravenna;
- Raccordo di Casalecchio.
Relativamente alle precipitazioni nevose, si è normalizzata la situazione sui tratti appenninici di A26 e A7, dove un'improvvisa bufera di neve aveva reso necessari alcuni provvedimenti di limitazione della circolazione nelle prime ore del mattino.

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Roma, 2 marzo 2018 - Autostrade per l'Italia comunica che dalla serata di ieri l'Emilia Romagna è interessata dal fenomeno meteorologico della pioggia gelata a causa del quale si sono rese necessarie le chiusure di alcuni tratti autostradali dell'A13, dell'A14 e dell'A1.

Come noto, la pioggia gelata non può essere contrastata con le operazioni di salatura del manto stradale, che su questi tratti si stanno ripetendo ininterrottamente da oltre 48 ore.

La chisura è pertanto l'unico provvedimento a garanzia della sicurezza e viene attuata con le modalità e nei tempi previsti dai piani neve vigenti. Ove possibile, in funzione dell'intensità del fenomeno, si dispongono riaperture parziali per plotoni di soli veicoli leggeri scortati da safety car.

Al momento risultano chiusi in entrambe le direzioni i tratti di: A1 tra Reggio Emilia e Sasso Marconi, A13 tra il bivio con la A14 e Ferrara Sud, A14 tra Bologna San Lazzaro e Cattolica inclusa la Diramazione per Ravenna.

Su tutti i tratti continuano ad operare i mezzi speciali della società per limitare gli effetti del fenomeno, che perdurerà fino alla tarda mattinata di oggi sull'intera area.

I volumi di traffico attesi e le condizioni meteo rendono prevedibili disagi nell'arco della giornata e pertanto si consiglia a tutti gli utenti di evitare di mettersi in viaggio verso le aree interessate. Si consiglia inoltre di tenersi costantemente aggiornati sulla situazione della viabilità e sugli eventuali percorsi alternativi tramite i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24 e su Sky TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del Digitale Terrestre); sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD; sul sito www.autostrade.it ; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade.

Attenzione al gelicidio: uscire di casa ben equipaggiati per evitare cadute e malattie. L'azienda Usl invita tutti ad usare particolare prudenza da oggi e nei prossimi giorni.

Le previsioni meteo indicano per i prossimi giorni, condizioni particolarmente avverse: si temono nevicate e il fenomeno meteorologico del gelicidio, rapido congelamento delle gocce di pioggia o nevischio a contatto con il suolo che diventa così pericolosamente scivoloso.

"Come sempre accade quando è possibile prevedere situazioni che potrebbero mettere a rischio l'incolumità delle persone – ricorda Luca Baldino, Direttore generale della Usl di Piacenza, - la nostra Azienda si prepara ad affrontare i disagi causati dal ghiaccio su strade e marciapiedi e i conseguenti pericoli".

In allerta soprattutto la struttura dell'emergenza urgenza: i medici, tutto il personale di Pronto Soccorso e i professionisti sanitari addetti ai trasporti e all'emergenza sono preparati per affrontare un eventuale maggior numero di chiamate e di accesi alle strutture sanitarie.

La direzione dell'Azienda Usl raccomanda ai cittadini la massima cautela per evitare per quanto possibile il rischio di scivolamenti e cadute. "Sono soprattutto le persone anziane a correre i rischi maggiori: invito la popolazione, in particolare i soggetti più fragili, a limitare gli spostamenti non indispensabili, ad uscire se possibile accompagnati e con calzature idonee, prestando comunque sempre la massima attenzione".

Non va sottovalutato neppure il freddo intenso e soprattutto lo sbalzo estremo di temperatura tra interno ed esterno delle abitazioni: a risentirne pesantemente può essere l'apparato respiratorio delle persone più deboli.

In occasioni come queste aumenta anche il pericolo di incidenti automobilistici dovuto alle strade ghiacciate: "Occorre utilizzare la massima prudenza!"

Intanto i tecnici dell'Azienda Usl sono al lavoro per far si che siano mantenuti liberi da ghiaccio gli accessi e la viabilità interna delle strutture sanitarie di tutta la provincia.

La società Toyota South Africa Motors, filiale del gigante nipponico dell'auto, sta richiamando oltre 700mila veicoli per risolvere i potenziali problemi con gli airbag.

Toyota precisa che il richiamo sono parte di una campagna per rimpiazzare gli airbag Takata in quanto passibili di presentare muffe che ne impedirebbero il corretto gonfiaggio in caso di incidente.

I veicoli toccati dalla misura di richiamo sono per l'esattezza 730'000 e sono stati costruiti tra il 2002 e il 2014.

Alcuni modelli venduti più recentemente avrebbero presentato pure la necessità di procedere alla sostituzione dei cuscini gonfiabili. Già nel 2014 Takata era finita sotto la lente degli Stati Uniti. Da allora l'azienda è in procedura di fallimento.

Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti" ancora una volta anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l'intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un'autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

Pubblicato in Motori Emilia

Pokemon Go causa incidenti. Secondo uno studio americano il videogame per smartphone potrebbe aver causato oltre 100.000 scontri stradali negli USA in cinque mesi

Il videogame per smartphone Pokemon Go potrebbe aver causato oltre 100.000 incidenti stradali nei soli USA nell'arco di cinque mesi, dal lancio della app nel luglio 2016 fino al novembre dello stesso anno.

A rivelarlo un studio della Purdue University, secondo cui il popolare gioco di realtà aumentata avrebbe generato fino a 7 miliardi di dollari di danni.

I due professori che hanno effettuato la stima, hanno preso in esame una contea dell'Indiana, incrociando i dati sugli incidenti stradali con la posizione dei Pokestop, cioè i luoghi di interesse delle città dove è possibile raccogliere ricompense del gioco. In base alle statistiche raccolte, la probabilità che un incidente accadesse nel raggio di 100 km da un Pokestop era del 26,5% più alta.

Gli autori hanno quindi esteso i risultati su scala nazionale, arrivando a calcolare che negli Stati Uniti "l'aumento degli incidenti attribuibile a Pokemon Go è di 145.632, con un aumento associato del numero di feriti pari a 29.370 e di morti pari a 256".

Sempre secondo i docenti, i costi economici correlati sono compresi tra 2 e 7,3 miliardi di dollari.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", se è pur vero che si tratta di stime, sono tuttavia dati che fanno riflettere per la sottovalutazione che si è dato a quello che è un fenomeno di massa e che meriterebbe più attenzione proprio da parte degli utenti che spesso si trovano in preda ad una sindrome da gioco difficilmente controllabile.

Ovviamente la soluzione nel nostro Paese è già nel codice della strada ed in particolare all'articolo 173 comma 2 che fa divieto espresso di utilizzo di apparecchi che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani, sanzionando non solo con una sanzione pecuniaria da euro 81 a euro 326 il trasgressore nonché con la decurtazione di sei punti dalla patente di guida, ma anche con la sospensione della stessa da uno a tre mesi qualora si compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.

L'invito, quindi, quello di giocare con moderazione e mai alla guida di veicoli.

Mercoledì, 01 Novembre 2017 06:15

Sicurezza stradale: richiamate gomme Continental.

L'azienda tedesca li sostituirà gratis ai possessori a causa dei rischi di una loro possibile deformazione

Alcuni pneumatici per auto di marca Continental sono da sostituire poiché la stabilità e la resistenza alle alte velocità potrebbero essere insufficienti. Si tratta di due lotti della gamma PremiumContact 6 (dimensioni 245/45R18 Y XL, con numero di serie DOT 6G8U D6R9 5016 e DOT 6G8U D6R9 1617), prodotti a dicembre 2016 e a maggio 2017.

Lo precisa una nota dell'Ufficio federale del consumo diffusa martedì.

A causa di una combinazione di materiali non conforme alle specifiche, possono verificarsi deformazioni dello pneumatico che potrebbero causare un contatto con la vettura. A seguito di tale problema Continental ritira dalla circolazione 4.260 coperture in tutta Europa, ha precisato un portavoce dell'azienda.

Finora sono stati rilevati difetti solo in tre degli esemplari evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti".

Continental precisa che chi fosse in possesso delle gomme in questione deve rivolgersi al proprio rivenditore o al servizio tecnico dell'azienda, che le sostituirà gratuitamente.

Martedì, 31 Ottobre 2017 06:20

Cambio gomme: quando bisogna farlo?

La sostituzione delle gomme di un'auto è uno di quegli interventi di manutenzione che spesso vengono dimenticati da parte degli automobilisti, i quali tendono a ricorrere al cambio degli pneumatici solo quando questi subiscono danni o risultano quasi completamente inservibili, correndo il pericoloso rischio di compromettere seriamente la sicurezza alla guida.

Ai pericoli per sé e per gli altri dovuti all'uso di pneumatici non idonei, va aggiunta l'evidente situazione che contrasta con la normativa vigente riguardante la circolazione su mezzi di trasporto con pneumatici eccessivamente usurati.

Infatti, i pneumatici usurati non solo mettono pericolosamente a rischio la sicurezza nell'uso quotidiano dell'auto, ma sono da considerarsi fuori legge! Il limite di scolpitura per un qualsiasi punto del battistrada, stabilito dalla legge, è di 1,6 mm e, nell'eventualità che tale limite si superato in difetto, la sanzione prevede una multa ed il fermo del veicolo.

La durata di uno pneumatico dipende da diversi fattori, tra cui le abitudini di guida, lo stato delle strade che di solito si percorrono, le condizioni climatiche e ambientali, e ovviamente il numero di chilometri percorsi.

È consigliabile tenere sotto controllo costantemente lo stato degli pneumatici, magari ispezionandoli con una certa regolarità e tenendo conto di alcuni fattori e caratteristiche del pneumatico stesso che possono indicare quando cambiare le gomme auto.

Misura della scolpitura del battistrada: nella maggior parte dei pneumatici è possibile rendersi conto del consumo degli stessi tramite l'osservazione di particolari indicatori di usura in gomma più dura che diventano visibili nel momento in cui quando la profondità del battistrada è inferiore al limite minimo (1,6 mmm) che garantisce la guida sicura.

Valutazione visiva dei profili delle gomme: alcune volte gli pneumatici si usurano in maniera irregolare, magari verso l'estero o l'interno della ruota, cosa che deve essere subito presa in seria considerazione perché sintomo della presenza di problemi negli pneumatici o nel veicolo stesso.

Rigonfiamenti anomali, bolle o lacerazioni sullo pneumatico che, in tal caso, risulta inservibile e pericoloso e quindi deve essere sostituito.

Numero di chilometri percorsi, anche se questo fattore è del tutto indicativo dato che non tutti gli pneumatici si usurano con la stessa velocità e il loro consumo è influenzato dallo stile di guida, la tipologia di strade percorse e il modello di vettura.

La sostituzione delle gomme auto dovrebbe essere effettuata anche ad ogni cambio di stagione, alternando gli pneumatici estivi a quelli invernali soprattutto nelle regioni in cui l'utilizzo di gomme termiche è obbligatorio nel momento in cui entrano in vigore le ordinanze (solitamente dal 15 novembre a 15 aprile dell'anno successivo) mediante le quali gli enti locali ed i gestori di strade e autostrade sono autorizzati a definire la normativa che regolamenta l'utilizzo degli pneumatici invernali e delle catene da neve durante i mesi più freddi dell'anno.

Il cambio gomme invernali è, infatti, un'operazione molto importante in termini di sicurezza, non solo in quelle zone dove le temperature invernali risultano particolarmente rigide, ma anche in considerazione del fatto che l'utilizzo delle gomme invernali permette di migliorare l'efficienza della vettura in diverse situazioni.

(31 ottobre 2017)

Pubblicato in Motori Emilia

Dal Touring Club svizzero un'importante indagine sui seggiolini auto per bambini: due modelli su 17 hanno fallito test di sicurezza. Mentre 15 hanno ottenuto la valutazione "consigliato" o superiore. 

Il Touring Club Svizzero (TCS) ha svolto un'indagine sui seggiolini auto per bambini che ha rivelato alcuni dati che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ritiene meritevoli di conoscenza anche per un'adeguata comparazione tra modelli.

Solo due tipi di seggiolini su 17 testati avrebbero completamente fallito il test di sicurezza, mentre gli altri quindici hanno ottenuto la valutazione "consigliato" o superiore. In particolare, i modelli classificati "non consigliati" sono Jané Grand e Recaro Optia & Smart Click Base, poiché non hanno superato il test di collisione frontale.

Le due aziende però, fa sapere il TCS, sarebbero corse immediatamente ai ripari: Jane ha proposto una verifica dei seggiolini già forniti, mentre Recaro ha offerto la sostituzione gratuita. I seggiolini per bambini sono stati esaminati e valutati secondo i seguenti criteri: sicurezza, maneggevolezza, ergonomia, presenza di sostanze nocive, facilità di pulizia e lavorazione.

Il TCS consiglia, è bene saperlo, di montare il seggiolino nel senso contrario a quello di marcia per bambini di età inferiore ai due anni. Di seguito, il link alla pagina web dei test in italiano per conoscere i relativi modelli https://www.tcs.ch/it/test-consigli/test/seggiolini-bambini/test-dei-seggiolini-per-bambini.php 
(24 ottobre 2017)

Se lo chiede FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta e tutto il mondo dei ciclisti urbani. A pochi giorni dalla chiusura della Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre, dove il Ministero dell'Ambiente è stato splendidamente assente) la scorsa settimana (il 28 settembre) in Parlamento, la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica – presentata nel lontano 2014 – è stata nuovamente ritirata dalla discussione a causa di un parere non positivo da parte della commissione del Ministero dell'Economia e Finanza (MEF).

"Ci domandiamo quali problemi ulteriori ci siano dietro una Legge che darebbe l'opportunità anche all'Italia, come nei Paesi Europei più avanzati, di pianificare, progettare, strutturare un nuovo modello di mobilità nelle nostre città – commenta con forza Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB – La Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, infatti, darebbe alle nostre città strumenti per cominciare ad affrontare con serietà anche l'emergenza smog che, siamo certi, vedrà tra poche settimane tutti i sindaci, i presidenti di regione e i politici vari sulle barricate a cercare le soluzioni più fantasiose".

"Ancora una volta ci viene detto che, nonostante il Ministero dei Trasporti abbia indicato le risorse per la copertura della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, il Ministero Economia e Finanza ha richiesto ulteriori dettagli – spiega Giulietta Pagliaccio che aggiunge - Se tanta solerzia fosse stata messa nelle grandi opere autostradali forse, oggi, non staremmo pagando autostrade inutili. Chissà perché, invece, per la mobilità ciclistica c'è sempre qualcuno che ha bisogno di sapere anche la marca della vernice per pitturare le strisce".

I toni che ha assunto la vicenda dell'approvazione della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica sono definiti da FIAB ridicoli e incomprensibili "tanto da portarci a pensare che forse questa Legge dà veramente fastidio a qualcuno – dice Giulietta Pagliaccio – ma poiché la campagna elettorale è cominciata, prima o poi lo scopriremo".

Inutile ricordare che la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica (presentata in Parlamento il 17 ottobre 2016 dall'on Paolo Gandolfi dell'Intergruppo parlamentare per la Mobilità Nuova e Ciclistica, dopo due anni di lavori e revisioni e destinata, ora, a divenire carta straccia per via della fine della Legislatura), sarebbe funzionale a sostenere una politica nazionale che, con un rinnovato approccio, possa dare seguito alle ormai note esigenze di città soffocate dal traffico e dall'inquinamento, considerando che l'80% della popolazione italiana vive all'interno di agglomerati urbani.

Il ritorno economico per l'intera società generato dagli investimenti in mobilità ciclistica è dimostrato da diverse ricerche. Secondo un autorevole studio fatto a Copenaghen*, ad esempio, un segmento d'infrastruttura ciclabile lungo 1 km porta un guadagno netto di 42 centesimi per ogni ciclista che lo percorre, mentre lo stesso km fatto in auto genera una perdita di 3 centesimi. E, poiché la matematica non è un'opinione, è facile comprendere come il ritorno generato da quel km, percorso da una media di mille ciclisti, sia di 420 euro al giorno, ovvero oltre 150.000 euro in un anno.

* Studio "Copenhagen City of Cyclists" 2010- www.cycling-embassy.dk/wp-content/uploads/2011/05/Bicycle-account-2010-Copenhagen.pdf 

20171004-Fiab Mobilita-ciclistica