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Venerdì, 11 Aprile 2014 16:38

Modena - Un incontro al Policlinico sulla stomia

Sono circa 500 i pazienti stomizzati a Modena, l’80% a seguito di neoplasie. L’obiettivo è aiutarli a migliorare la qualità di vita -

 

Modena, 11 aprile 2014 -

 

Valutare il rispetto dei diritti degli stomizzati in un'epoca condizionata dalla necessità di risparmio sanitario, e attirare l’attenzione sugli stomizzati e sulle loro problematiche quotidiane. Questo l’obiettivo del corso Parliamo di stomia organizzato sabato 12 aprile dall’Associazione Stomizzati della Provincia di Modena (A.I.STOM) e dalla Struttura Complessa di Chirurgia II del Policlinico diretta dal prof. Aldo Rossi. Appuntamento alle ore 9,00 presso l’aula P01 del Centro Didattico Interdipartimentale del Policlinico (via del Pozzo 71). 

 

La stomia – spiega il prof. Aldo Rossi - è un’apertura chirurgica eseguita sull’addome che mette in comunicazione l’intestino con l’esterno per permetterne lo svuotamento dove il meccanismo fisiologico è inibito. Un risultato simile può essere ottenuto anche per le problematiche urologiche. Le due principali tipologie di stomia sono, comunque, la <<Colostomia>> cioè l'abboccamento all'esterno del colon nella parte sinistra dell'addome e <<l’Ileostomia>> nella parte destra dell'addome”. La patologia che più frequentemente porta alla creazione della stomia è senza dubbio quella neoplastica, nell'80% dei casi; altri casi frequenti nei quali può essere necessario confezionare una stomia sono le malattie infiammatorie intestinali acute e croniche e i traumi. 

 

L'innovazione tecnologica ha permesso di diminuire il numero di stomie negli ultimi 20 anni, ciononostante la stomia rappresenta ancora uno status invalidante. Per questo motivo sono attivi percorsi di follow-up, grazie anche al contributo di A.I.STOM – che è presente al Poliambulatorio del Policlinico, al primo piano, corridoio A, dal lunedì al venerdì su appuntamento – per  aiutare i pazienti a convivere con la stomia. “Mantenere e recuperare la salute delle persone portatrici di stomia. Il convegno vuole fornire risposte adeguate ai bisogni degli stomizzati, sostenerne l’autostima e far acquisire la consapevolezza delle potenzialità presenti sul territorio”. Aggiunge Luciana Arellaro, referente AISTOM di Modena. L'ambulatorio stomizzati del Policlinico di Modena, tra i più antichi in Italia, nasce negli anni '80. Negli ultimi 5 anni sono stati seguiti 461 stomizzati e sono state effettuate 2.396 visite mediche specialistiche, oltre al quotidiano lavoro di consulenza infermieristica in tutti i reparti del Policlinico.

 

Programma del convegno

Saranno presenti esperti di diverse specialità, la dottoressa Margherita Gavioli (UO Chirurgia Ospedale di Carpi) si occuperà dei diversi Tipi di stomie e principali indicazioni, mentre la dottoressa Chiara Turrini (Settore Psico-sociale del Policlinico) affronterà l’impatto psicologico della stomia. Leonarda Fischetti (infermiera stomaterapista del Policlinico) parlerà della riabilitazione degli stomizzati mentre il dottor Matteo d’Arienzo (chirurgo del Policlinico) tratteggerà l’evoluzione dei dispositivi. Il corso si occuperà anche del ruolo delle associazioni di pazienti e sarà concluso da una  tavola rotonda sul “Rispetto dei diritti e necessità di risparmio nell’era della “spending rewiew”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

In occasione del mese della prevenzione alcologica, una serie di iniziative per evidenziare come l'alcol sia un importante fattore di rischio anche per questa fascia di popolazione. In Emilia Romagna un over 65enne su quattro ha problemi correlati al consumo di alcolici -

 

Modena, 9 aprile 2014 -

 Il consumo di alcolici come fattore di rischio per la salute non interessa soltanto i giovani o i giovanissimi, come spesso si è portati a pensare. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, tra le persone con più di 65 anni d’età, il 40% degli uomini e il 10% delle donne hanno comportamenti rischiosi legati al consumo di bevande alcoliche. In Emilia Romagna, in base all’indagine PASSI 2012, un over 65enne su quattro avrebbe problemi correlati al consumo di alcolici (in prevalenza si tratta di uomini). In particolare, a Modena, i sette centri alcologici del Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl hanno seguito nel corso dell’ultimo anno 1.340 pazienti. Di questi, il 17% ha un’età superiore a 60 anni (226 casi).

Per aiutare gli anziani a capire quanto le sostanze alcoliche siano correlate a molti rischi per la salute, le Azienda sanitarie di Modena, insieme alle associazione di auto-aiuto e ad Auser, organizzano durante il mese di aprile, dedicato a livello nazionale alla prevenzione alcologica, un vasto calendario di appuntamenti in quasi tutti i comuni della provincia. Il messaggio quest’anno è “Un bicchiere in meno, un momento in più” per sottolineare che sono molte le occasioni per mantenere uno stile di vita attivo: una passeggiata, una partita a carte, un ballo, il giardinaggio, il tempo dedicato ai nipoti. Momenti che possono essere vissuti senza la compagnia dell'alcol.

Nella nostra società l’alcol fa parte della vita quotidiana – spiega il Responsabile del progetto interaziendale “Alcol” Claudio Annovi – e in particolare, per molte persone anziane un bicchiere di vino o una birra è l’accompagnamento fisso di qualsiasi occasione, come un pasto o un pomeriggio tra amici. Tuttavia l’assunzione di alcol da parte degli anziani è molto pericoloso, prima di tutto perché l’anziano ha una minor capacità di metabolizzazione dell’alcol assunto”. Il consumo di alcolici negli anziani è infatti di tipo essenzialmente tradizionale, caratterizzato dall’assunzione di vino durante i pasti.

Proprio per questo motivo, il ‘tipo’ prevalente di comportamento “a rischio” negli over 65enni coincide con un consumo giornaliero non moderato di bevande alcoliche. La presenza molto elevata di anziani tra i consumatori a rischio va anche messa in relazione con la possibile non conoscenza da parte di questo segmento di popolazione della quantità di alcol da consumare con un basso  indice  di  rischio per la salute.

Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indicano per l’uomo un “consumo moderato” entro il limite di 2 unità alcoliche al giorno, di 1 unità per la donna e di 1 sola unità alcolica per gli anziani, da consumarsi durante i pasti. Per gli adolescenti fino ai 16 anni l’Oms raccomanda l’astensione totale dal consumo di alcol.

I consumi che eccedono tali soglie possono considerarsi potenzialmente a rischio. Inoltre la tollerabilità all’alcol può essere compromessa anche da condizioni di salute, assunzione di farmaci o altri fattori individuali. Gli anziani probabilmente mantengono comportamenti acquisiti nel corso della vita, non consapevoli degli aumentati rischi per la salute all’avanzare dell’età..

 “La campagna ha l’obiettivo di informare gli over 65enni modenesi sui rischi connessi al consumo di sostanze alcoliche, a partire dalla raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che individua in una singola unità di alcol al giorno (equivalente a un bicchiere) la soglia di sicurezza per la salute delle persone anziane” sottolinea il Direttore Socio-Sanitario dell’Azienda Usl di Modena, Massimo Marcon. Per questo motivo è stato scelto lo slogan “Un bicchiere in meno, un momento in più” per caratterizzare la campagna di prevenzione alcologica del 2014.

I materiali della campagna, realizzati insieme ai volontari dell’associazione Auser di Modena, contengono informazioni sulla maggior vulnerabilità degli anziani agli effetti delle sostanze alcoliche. Sono stati realizzati locandine, pieghevoli e sottobicchieri con il messaggio “I rischi dell’alcol aumentano con l’età”. I materiali, oltre che presso i servizi delle aziende sanitarie, saranno distribuiti in molti contesti sociali della provincia di Modena, come circoli aggregativi per anziani, orti urbani, sedi di associazioni.

I dati

A livello europeo il 27% degli over 55enni, negli ultimi 12 mesi, ha avuto almeno un episodio settimanale di “binge-drinking” (ovvero l’assunzione smodata di alcolici, con più di 5 unità assunte in un’unica occasione).Nel 2012, a livello regionale, le percentuali più elevate di consumatori “a rischio” sono state rilevate proprio tra le persone con più di 65 anni d’età. In particolare tra  gli uomini  eccedono nei consumi di alcol, non attenendosi alle indicazioni di sanità pubblica,  il 42,9%  della classe di età 65-74 anni  e il 37,7%, di quella degli ultra 75enni 

 

Quali rischi si corrono

Il consumo di alcol costituisce uno dei tre problemi prioritari di salute del mondo, come recentemente confermato da importanti documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tra cui il Rapporto “L’alcol nell’Unione Europea” del 2012. Benché solo la metà della popolazione mondiale assuma alcol, esso è la terza causa mondiale di malattia e morte prematura, preceduto dal basso peso alla nascita e dal sesso non protetto, con un impatto superiore a quello del tabacco. Secondo gli ultimi studi scientifici, per l’uomo un “consumo moderato” di alcol è pari a due o tre unità alcoliche al giorno, mentre per la donna e per gli anziani la giusta quantità è di una sola unità alcolica. Il consumo di alcol può alterare l’effetto dei farmaci, ad aggravare i sintomi di ansia e depressione. L’abuso di sostanze alcoliche, inoltre, può provocare un certo grado di atrofia cerebrale con deficit della percezione visiva, dell’apprendimento e della memoria.

I partner della campagna

L'iniziativa, organizzata nell’ambito del programma territoriale “Comunicazione e Promozione della Salute” e sostenuta dalla CTSS (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria), è realizzata insieme alle associazioni Alcolisti Anonimi, Al-Anon - Familiari di Alcolisti, Club Alcologici Territoriali, Auser Modena. Collaborano alla campagna anche l’Associazione Italiana Ospedalità Privata dell’Emilia-Romagna, l’Ordine Provinciale dei Medici, l’Ordine Provinciale dei Farmacisti, Federfarma Modena e Farmacie Comunali di Modena.

 

Le iniziative in provincia di Modena

Tante iniziative, diverse tra loro, ma con l’obiettivo comune di far riflettere sul tema dei rischi del consumo di bevande alcoliche.  Tra gli eventi più significativi organizzati in provincia di Modena, da segnalare il convegno “Alcol: effetti sulla salute dell’anziano” in programma mercoledì 16 aprile a Baggiovara, rivolto agli operatori -sanitari e l’evento formativo diretto ai servizi socio-sanitari  territoriali in calendario il 7 maggio prossimo a Modena.  

Per conoscere il calendario completo delle iniziative, è possibile visitare la sezione web sul sito www.ppsmodena.it/alcol

 

Alla conferenza stampa di questa mattina hanno partecipato Massimo Marcon (Direttore Socio-Sanitario - Azienda Usl di Modena), Claudio Annovi (Direttore Dipendenze Patologiche area Sud, Responsabile progetto interaziendale "Alcol"), Maurizio Davolio (AUSER Modena) e Andrea Spanò (Responsabile Cure Primarie Distretto di Pavullo nel Frignano).

 

 

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

 

Ospita 28 letti destinati a degenza ordinaria e funzione intensiva. Grazie alla collocazione al quarto piano a fianco dell’emodinamica, migliora ulteriormente la qualità e la sicurezza dell’assistenza. Nel 2013 in aumento i dati di attività.

 

Modena, 7 aprile 2014 -

Inaugurato nella mattinata di oggi il nuovo reparto di cardiologia, del quale fanno parte l’area destinata alla degenza ordinaria e la funzione intensiva. Una cerimonia semplice, ma decisamente emblematica, che ha offerto l’opportunità di sottolineare i molteplici benefici, sia per la qualità della cura e la sicurezza dei pazienti, sia per il comfort dei pazienti e degli operatori sanitari che derivano dall’apertura del reparto.

 

Già pienamente attivi da alcuni giorni, i nuovi ambienti - oltre 1660 metri quadrati, dei quali 430 dedicati alla funzione intensiva - si trovano al quarto piano del corpo centrale del Policlinico, in adiacenza alla cosiddetta zona interventiva. 

 

Grazie a questa nuova collocazione il numero complessivo dei letti torna ad essere lo stesso della fase antecedente il sisma, vale a dire ventotto; in particolare venti sono dedicati alla degenza ordinaria, mentre i restanti otto sono destinati alla funzione intensiva. “Sarebbe però davvero riduttivo limitarci a questo, pur importantissimo dato numerico. La soluzione adottata infatti introduce dei miglioramenti significativi rispetto alla qualità e alla sicurezza dell’assistenza. Credo sia anche doveroso ringraziare tutto il personale che per mesi ha lavorato in condizioni non ottimali, senza mai far venir meno il servizio e ricostruendo un positivo clima di collaborazione e fiducia che ha riportato l’attività a livelli ottimali. Obiettivo per il 2014 è quello di lavorare al meglio in un’ottica d’integrazione all’interno del dipartimento interaziendale di patologie dell’apparato cardiovascolare.” ha evidenziato nel suo intervento il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Licia Petropulacos.

 

Gli spazi inaugurati oggi, prima di essere destinati ad ospitare il nuovo reparto di cardiologia, sono stati oggetto di una serie di interventi, migliorativi e mirati, che hanno riguardato sia la sistemazione dei locali, sia le attrezzature. Tutta l’area è stata interessata da interventi di completamento del miglioramento antisismico e da una revisione degli impianti elettrici finalizzata a garantire una separazione fra area ordinaria ed area intensiva dei sistemi di monitoraggio e chiamata. L’intervento ha previsto anche la revisione completa della rete per la telemetria.

Per l’area intensiva si è reso necessario il completamento dell’impiantistica dei locali, dotando ciascuno degli 8 posti letto di carrelli, completi di trasformatore di isolamento e gruppo di continuità, sui quali sono installati in modo fisso i monitor multiparametrici completi di monitoraggio emodinamico invasivo e monitoraggio emodinamico non invasivo composto da elettrocardiogramma diagnostico a 12 derivazioni, saturimetria, pressione. In ogni stanza sono stati realizzati cablaggi ed impianti idonei alla funzione intensiva con posizionamento, fra l’altro, di telecamere per la osservazione dei pazienti e prese per la emodialisi.

 

In virtù di un rigoroso intervento particolarmente attento al recupero delle componenti tecnologiche già presenti prima del sisma, e trasferibili alla nuova sede,  è stato possibile effettuare l’intero intervento a costi contenuti soprattutto se rapportati alla qualità delle soluzioni oggi presenti nel nuovo reparto di cardiologia. La spesa complessiva ammonta a 125.000 euro, finanziati prevalentemente con fondi aziendali, fatti salvi gli 11.000 euro della telemetria provenienti da fondi regionali.

 

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, Carlo Lusenti,  Assessore Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna, Emilio Sabattini, Presidente Provincia di Modena,  Giorgio Pighi, Sindaco Comune di Modena, Licia Petropulacos, Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Paolo Frigio Nichelli, Presidente Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Gioachino Coppi, direttore del Dipartimento interaziendale integrato per la cura delle malattie cardiache e vascolari delle due aziende sanitarie modenesi.

 

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi, durante il suo intervento, ha affermato che “la scelta qualificante dell’intervento realizzato al Policlinico dopo il sisma è stata quella di una vera e propria riqualificazione della struttura, dal punto di vista tecnologico, strumentale e ambientale, creando un reparto in cui l’efficienza e la sicurezza, per la salute, si coniugano con un deciso aumento del comfort per pazienti e operatori”. Non solo un “semplice ripristino delle condizioni pre-sisma, quindi, ma una scelta di rilancio e miglioramento – ha aggiunto il sindaco – che rappresenta il valore aggiunto della qualità dei servizi modenesi, facendo la differenza tra normalità ed eccellenza”.

 

Grazie all’intervento del professor Gioachino Coppi, è stato possibile tracciare anche un breve bilancio dell’attività svolta nel 2013 dai professionisti del Policlinico. I numeri, a partire dai pazienti trattati, dai 1157 del 2012, si è arrivati ai 1300 del 2013, confermano la piena ripresa dell’attività di assistenza durante l’ultimo anno da poco conclusosi, questo nonostante le condizioni operative molto difficili.  Le coronografie, in particolare sono state 930, vale a dire il 14% in più rispetto al 2012. Sempre nell’ambito dell’attività del laboratorio di emodinamica, evidente, è anche l’incremento delle angioplastiche coronariche che sono passate dalle 433 del 2012 alle 544 del 2013, con un incremento del 21%. Stessa tendenza infine per le angioplastiche primarie che hanno registrato un aumento del 16% rispetto all’anno passato. 

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

 

 

La somma per l'acquisto della nuova attrezzatura è stata raccolta dall'Associazione di Spilamberto Prozetesis...

 

 

Modena, 3 aprile 2014 -

Nuova importante donazione da parte del mondo del volontariato a favore del Policlinico di Modena. Protagonista del recente gesto di grande generosità è in questo caso l'Associazione Prozetesis di Spilamberto che ha donato alla Chirurgia Toracica del Policlinico un broncoscopio portatile con videocamera di ultima generazione il cui valore complessivo ammonta a 25mila euro. Si tratta del Sistema Videocompatto Tele Pack X Led della Karl Storz, un sistema di videoendoscopia "all-in-one" che riunisce tutto ciò che occorre per l'imaging endoscopico: monitor da 15 pollici, telecamera con zoom ottico integrato nella testina e sorgente luminosa a LED che permette di registrare immagini fisse, file video su dispositivo USB e scheda di memoria, il tutto condensato in un apparecchio portatile.

L'apparecchiatura – che è completata da un carrello e un broncoscopio – pur essendo già in funzione, è stata presentata ieri mattina in occasione di una breve cerimonia, tenutasi nei locali del Reparto di Chirurgia Toracica, organizzata per ringraziare l'Associazione. Tra gli altri erano presenti il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, Kyriakoula Petropulacos, il Direttore Sanitario Anselmo Campagna, il Presidente dell'Associazione Prozetesis Luigi Zanotti e il direttore della struttura complessa di Chirurgia Toracica professor Uliano Morandi.

Il Broncoscopio permette indagini approfondite dell'Apparato Respiratorio sia con finalità diagnostiche che terapeutiche. "Il cancro del polmone – spiega il prof. Uliano Morandi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica - rappresenta ancora oggi una delle principali cause di morte per neoplasia nei soggetti di sesso maschile e la seconda nei soggetti di sesso femminile. Stiamo parlando della malattia tumorale più diffusa nel mondo occidentale che è riconducibile a molteplici cause. Tra queste spiccano il fumo di sigaretta, riscontrabile nel 90% dei casi, l'inquinamento atmosferico, l'esposizione a minerali e sostanze chimiche in ambito professionale e le malattie croniche polmonari infiammatorio-degenerative quali la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l'Enfisema".

PROZETESIS
L'Associazione "PROZETESIS " (dal greco Zetesis = Ricerca ), è stata costituita nel Marzo 2010 da un gruppo di pazienti affetti da neoplasia polmonare. Scopo dell'associazione è quella di raccogliere fondi per promuovere la ricerca su tale patologia. L'associazione si impegna inoltre a migliorare la conoscenza tramite iniziative divulgative e culturali del tumore polmonare. PROZETESIS ha già provveduto a donare al Policlinico di Modena l'Ecografo attualmente in uso alla Chirurgia Toracica ed il Software per l'Archiviazione dei casi di Tumore Raro afferenti a Modena da tutte le altre diciannove sedi associate. La donazione di questo broncoscopio portatile di ultima generazione prosegue questa tradizione che consente il costante miglioramento della dotazione tecnologica specialistica in carico alla Chirurgia Toracica del Policlinico.

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Le precisazione Ausl rispetto alla rottura di una cornice in marmo verificatasi venerdì scorso, 28 marzo, al sesto piano dell’ospedale riportata da alcune testate -

 

Parma, 1 aprile 2014 -

 

Nota stampa Ausl - 

Per evitare che si diffondano notizie non corrette, la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘Policlinico’ di Modena interviene su quanto accaduto, nel pomeriggio di venerdì 28 marzo, al sesto piano dell’ospedale in corrispondenza dell’ingresso dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. 

 

Pur non nutrendo dubbi sulla buona fede del cittadino che ha segnalato l’incidente, ci permettiamo di correggere l’informazione riportata, fornendo un quadro più completo degli eventi. 

 

Durante le consuete operazioni di pulizia dell’atrio, il personale addetto ha involontariamente urtato lo stipite di uno degli ascensori del sesto piano, peraltro riservati al personale della struttura, causando il parziale distacco e la conseguente rottura di una cornice di marmo. 

 

Il personale ha immediatamente avvertito l’Ufficio Tecnico, affinché si procedesse nel più breve tempo possibile alla rimozione dei detriti e alla messa in sicurezza dell’area interessata dall’incidente. 

 

Si tratta dunque di un episodio che, per quanto imprevedibile e comunque fortuito, non ha  mai messo a rischio l’incolumità né dei pazienti né del personale che opera all’interno dell’ospedale.

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Il convegno nazionale "Ortodonzia: legge e medicina legale. Traumatology dental day" è in programma il 28 e il 29 marzo a Modena presso l'UNA Hotel a Baggiovara -

 

Modena, 27 marzo 2014 -

Evento organizzato dalla Società Italiana di Odontoiatria Forense e dalla Società Italiana di Ortodonzia, in collaborazione con l’Azienda USL di Modena. Saranno presentate alcune linee guida, formalizzate all’interno di un poster scientifico disponibile in italiano e inglese, che illustrano le norme da tenere in caso di lesioni traumatiche. 

 

I traumi ai denti sono una delle maggiori patologie in odontoiatria. Per i più piccoli le cause principali sono le cadute e il gioco, mentre per i bambini più grandi l’evento è legato spesso all’attività sportiva. I danni riportati, soprattutto quando riguardano la dentizione permanente, hanno conseguenze importanti da un punto di vista funzionale ed estetico che richiedono poi interventi di ricostruzione. Per prevenire questo fenomeno e per formare correttamente i professionisti che operano in questo settore, il 28 marzo è in programma a Modena il primo “Traumatology dental day”. L’evento si terrà nell’ambito del convegno nazionale “Ortodonzia: legge e medicina legale”, organizzato dalla Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) e dalla Società Italiana di Ortodonzia (SIDO), in collaborazione con l’Azienda USL di Modena. 

 

I traumi dentali sui denti decidui o da latte rappresentano il 30-35% degli eventi morbosi e quindi sono quasi superiori, in termini di dannosità, alle carie. Colpiscono il 10% dei bambini già nel primo anno di età per caduta accidentale e il 20% nella secondo anno di vita per cadute dal girello o dal seggiolone e, dai tre ai sei anni, le cause sono legate a giochi e all’attività sportiva” spiega il dottor Pietro Di Michele, direttore dell’Unità operativa di Odontostomatologia e Chirurgia Orale dell’Ausl di Modena e presidente della SIOF. “E’ importante l’attività di prevenzione per educare genitori e bambini a tenere comportamenti corretti. E’ altresì importante l’attività clinica che, in caso di incidente, va fatta intervenendo rapidamente sulle alterazioni dento-scheletriche e con una corretta terapia ortodontica. Per questo abbiamo realizzato alcune linee guida, formalizzate all’interno di un poster scientifico disponibile in italiano e inglese, dove sono illustrate le norme da tenere in caso di lesioni traumatiche dentali. Il documento, patrocinato dalle più importanti società scientifiche nazionali mediche ed odontoiatriche e anche dall'Unesco, permette di attivare sul territorio nazionale una vasta campagna di prevenzione rivolta a tutta la popolazione e la sensibilizzazione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, medici di pronto soccorso ed altre figure professionali del mondo dello sport e della scuola”.

Il convegno

Il convegno nazionale “Ortodonzia: legge e medicina legale. Traumatology dental day”, presieduto dal direttore generale dell’Azienda USL di Modena Mariella Martini, è in programma il 28 e il 29 marzo a Modena presso l’UNA Hotel a Baggiovara (Via Luigi Settembrini 10). Sono oltre 80 i relatori chiamati a confrontarsi su temi clinici, giuridici, medico legali, professionali, con particolare attenzione alla professionalità dei più giovani. I lavori cominciano venerdì 28 marzo (ore 8.30) con il corso “Il Ruolo della posturologia nel controllo dell’occlusione in età evolutiva: Quali evidenze?”. Il pomeriggio, a partire dalle 14.00, ci sarà l’apertura del convegno nazionale sul tema “Traumatology Dental Day” che ha la finalità di fare informazione e formazione per il personale sanitario di primo intervento, essendo il soccorso di un paziente con trauma dentale un'evenienza frequente, la cui gestione richiede la conoscenza di precisi protocolli. Sabato 29 marzo, alle 8.45, è in programma la lectio magistralisLa storia dell’Ortodonzia Italiana dai primi del 900 ad oggi: una storia di Uomini“ che sarà tenuta dal professor Damaso Caprifoglio, past president della Società internazionale di traumatologia dentale. Sempre sabato mattina si terrà il corso “Dall’estetica del sorriso al viso del paziente: Quali confini in Ortodonzia?”. Il pomeriggio del sabato i lavori chiuderanno con il corso “Il giovane ortodontista e gli adempimenti per la consulenza ortodontica: etica, gestione, fisco.”

 (Fonte: ufficio stampa Usl Mo)

 

 

"Una scelta indispensabile per superare un software obsoleto e che farà crescere in modo significativo le possibilità di scelta e di utilizzo per i cittadini." Sono queste le motivazioni che hanno spinto l'Azienda USL di Modena a sostituire il sistema di gestione delle prenotazioni di visite ed esami.

Modena, 20 marzo 2014 -

"Una scelta indispensabile per superare un software obsoleto e che farà crescere in modo significativo le possibilità di scelta e di utilizzo per i cittadini." Sono queste le motivazioni che hanno spinto l'Azienda USL di Modena a sostituire il sistema di gestione delle prenotazioni di visite ed esami. Le difficoltà in questa fase di avvio ci sono state e sono consapevole che il disagio per i cittadini e per gli operatori non è ancora superato e di questo, a nome dell'Azienda, mi scuso. Anche in queste ore stiamo effettuando il massimo sforzo per potere rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni che ci stanno arrivando, alcuni problemi sono stati risolti, ma ancora dobbiamo migliorare." Sulle difficoltà che in questa fase si stanno incontrando nel portare a pieno regime il nuovo software interviene il direttore generale, Mariella Martini, con l'obiettivo anche, nel modo più oggettivo possibile, di chiarire alcuni aspetti relativi alle motivazioni che sono alla base della scelta.

Occorre innanzitutto precisare che l'adozione di un nuovo programma non era procrastinabile perché il precedente software aveva oramai oltre venti anni di vita (l'ultimo parziale aggiornamento risaliva a una decina di anni fa) e, in prospettiva, non consentiva in alcun modo di adottare una serie di soluzioni che permettono in un futuro molto prossimo di aumentare le opportunità sia in termini di efficienza, sia di razionalizzazione nell'impiego dei dati.

Il gestionale adottato, a seguito di una scelta formalizzata a fine 2011, da Ausl di Modena e Policlinico, è realizzato dalla Società CUP 2000, della quale fanno parte anche le aziende sanitarie modenesi, specializzata nella progettazione e sviluppo di servizi nel settore ICT. Il software è già stato adottato a Bologna e Ferrara, anche se, va aggiunto, le aziende sanitarie modenesi per ottenere una maggiore flessibilità del sistema hanno chiesto un aggiornamento ulteriore volto ad offrire ai cittadini maggiori opportunità di scelta.

CRESCONO IN MODO SIGNIFICATIVO LE POSSIBILITA' DI SCELTA E DI UTILIZZO PER I CITTADINI
L'esempio più importante riguarda la possibilità di potere arrivare a prenotare via web. Ampliando l'orizzonte va aggiunto che la soluzione utilizzata dall'inizio del mese di marzo, di fatto amplia il tradizionale concetto di Cup, che in questo modo diventa un moderno sistema di gestione delle varie fasi connesse all'erogazione delle prestazioni sanitarie, dalla prescrizione, alla registrazione dell'erogato. Con il nuovo gestionale sarà tra l'altro possibile il collegamento on line con i sistemi dei dipartimentali aziendali per la gestione dei dati, si potrà semplificare il sistema di controllo rispetto ai pagamenti del ticket, creare una sinergia reale con altre piattaforme come quella recentemente rilasciata che consente di gestire il fascicolo sanitario elettronico.

Aggiornamento sull'andamento delle prenotazioni
Come detto le situazioni di sofferenza sono ancora presenti, soprattutto a Carpi e in Via del Pozzo. Anche i numeri evidenziano che, in questa fase, rispetto al passato è aumentata in modo significativo la percentuale di prenotazioni effettuate presse le farmacie territoriali, mentre presso i CUP si registra una temporanea contrazione nonostante si sia potenziato il numero di sportelli. Le motivazioni principali sono due. Da una parte il fatto che le prenotazioni più complesse e che quindi richiedono più tempo per la elaborazione, si concentrano sugli sportelli dell'Ausl. Dall'altra c'è una inevitabile fase di apprendistato e manualità che migliora, anche in modo significativo, attraverso l'utilizzo del programma stesso.

Fatte queste doverose precisazioni va detto che guardando i numeri assoluti, dal 10 al 15 marzo, le prenotazioni complessivamente effettuate sono state 51.217, un numero in realtà leggermente superiore rispetto alla media settimanale registrata nel 2013 che è stata di 51.000.

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Iris Ceramiche e Bper sostengono l’acquisto di un nuovo robot chirurgico per l’Ospedale Sant’Agostino-Estense. Una donazione di 455 mila euro permette di rinnovare la piattaforma in uso a Modena dal 2005. Sono più di 700 le operazioni in laparoscopia effettuate finora con l’innovativa tecnologia -

 

Modena, 19 marzo 2014 -

Fondamentale contributo a sostegno dell’Azienda Usl di Modena per l’acquisizione del nuovo robot chirurgico “Da Vinci” (modello SI IS3000), una tecnologia di ultima generazione che permette al comparto operatorio del Nuovo Ospedale Sant’Agostino-Estense di Modena di aggiornare e rinnovare la piattaforma in uso dal 2005. A scendere in campo a fianco dell’azienda sanitaria modenese, con una donazione di 455 mila euro, Iris Ceramiche e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER). Questa mattina, alla presenza del Presidente di Iris Ceramiche Romano Minozzi, del Presidente del Gruppo BPER Ettore Caselli, del Direttore Generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini e del direttore Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica Gianluigi Melotti, si è tenuta una breve cerimonia per ufficializzare la donazione.

 

Tra le novità più significative che il nuovo robot mette a disposizione dei chirurghi, la visione laparoscopica ad alta definizione e la possibilità di accedere, in tempo reale, ai tracciati fisiologici del paziente operato. Punti di forza dell’innovativa tecnologia sono la sua bassa invasività, la precisione millimetrica d’intervento e, nell’ultimo modello della strumentazione, una maggiore gamma di accessori diagnostici per i bracci meccanici del robot per effettuare tutti i movimenti ‘naturali’ realizzati nella chirurgia “a cielo aperto”. 

 

A Modena tra il 2005 e il 2012 sono stati eseguiti con la tecnologia robotica 714 interventi  chirurgici (con una media annuale di 170 operazioni). A utilizzare l’innovativo robot, oltre ai chirurghi del NOCSAE, anche gli urologi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, quelli di Carpi e - nell’immediato futuro - il reparto trapianti e l’otorinolaringoiatria del Policlinico. La donazione si inserisce in un progetto di finanziamento più ampio per l’acquisto del nuovo robot e ha previsto, in questa fase, un contributo di 375 mila euro da parte di Iris Ceramiche, un altro contributo di 80 mila euro da parte della BPER (si tratta, in questo caso, della prima tranche di una donazione di 400 mila euro in cinque anni) e un ulteriore contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per 100mila euro che, all’epoca, aveva contribuito all’acquisto del primo robot “Da Vinci”.

 

Insieme alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna – sottolinea Romano Minozzi, Presidente Iris Ceramiche – abbiamo deciso questa importante donazione per l’intera rete della sanità locale. Sicuri che il robot verrà utilizzato nel miglior modo possibile, speriamo possa essere un esempio anche per altri imprenditori”

 

Un ringraziamento particolare a Iris, Bper e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – prosegue il Direttore Generale dell’Azienda Usl Mariella Martiniper questo gesto di grande generosità. Il nostro impegno, naturalmente, è di utilizzare il nuovo robot al meglio sapendo di potere contare sull’esperienza e la qualità dei nostri professionisti. È importante sottolineare anche che si tratta dell’acquisizione di tecnologia di altissimo livello che, grazie al consolidato lavoro svolto in rete con gli altri ospedali delle aziende sanitarie modenesi, va vantaggio davvero dell’intera comunità. Infine, un grazie particolare anche al dottor Melotti per la sua capacità di innovazione e perché è un esempio concreto di come sia possibile ‘fare scuola’ in chirurgia”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Grazie al lavoro messo in campo da tecnici e operatori dell'Azienda Usl e al supporto fondamentale delle farmacie del territorio si sta tornando a pieno regime -

 

Modena, 14 marzo 2014 -

Prima settimana di attività e quindi primi bilanci per il nuovo CUP provinciale, il sistema che gestisce la prenotazione di visite ed esami erogati dalle strutture pubbliche che operano sul territorio della provincia di Modena, Policlinico e Azienda USL, e dalle strutture private accreditate. Da lunedì 3 marzo, giorno di avvio dell'utilizzo del nuovo software, a venerdì 8 marzo le prenotazioni sono state 41.620, con una media giornaliera di 8.324.

"Sicuramente, e di questo ci scusiamo con i cittadini, qualche difficoltà di avvio c'è stata, ma osservando il numero di prenotazioni emerge che stiamo tornando a pieno regime. Un obiettivo che pensiamo di raggiungere entro i prossimi quindici giorni. Naturalmente il gruppo di lavoro che sin dall'inizio ha gestito il passaggio intervenendo in tempo reale per superare eventuali criticità sarà attivo sino a quando la situazione non si sarà stabilizzata" spiega l'Azienda Usl.

Determinante per contenere le difficoltà legate al passaggio ad un sistema completamente rinnovato e garantire la facilità di accesso al servizio è stato il supporto delle farmacie territoriali, 173 tra private e comunali, che grazie alla capillarità della loro presenza sull'intero territorio provinciale e alla disponibilità dei farmacisti e delle loro Associazioni di rappresentanza.

Raccogliendo anche alcuni suggerimenti ricevuti dagli utenti e dagli stessi farmacisti si stanno peraltro già introducendo alcuni piccoli correttivi per rendere più snelle le procedure e ridurre quindi i tempi di attesa.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)

 

Infermieri e nefrologi del Policlinico di Modena saranno impegnati per tutta la giornata presso il centro commerciale "Grand'Emilia" di via Emilia Ovest 1480 -

Modena, 12 marzo 2014 -

Domani, Giovedì 13 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Rene, che ha ottenuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dalle ore 9 alle 17 presso la galleria del centro commerciale "Grand'Emilia", i nefrologi e gli infermieri del Policlinico di Modena, saranno a disposizione di tutti i cittadini per fornire informazioni sulle malattie renali e sulla donazione degli organi. Per chi volesse, sarà anche possibile effettuare gratuitamente uno screening personalizzato: anamnesi, esame delle urine e misurazione della pressione arteriosa. Un efficace 'esame preventivo' per valutare il rischio di contrarre una malattia renale. Il punto informativo sarà presidiato dal nefrologo Marco Ballestri e dalla caposala Laura Bonaretti che coordineranno l'attività di tre medici e due infermieri che si avvicenderanno nel corso della giornata.

L'iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell'Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO), dell'Associazione nazionale emodializzati (ANED) e della direzione del centro commerciale "Grand'Emilia" che ha messo a disposizione lo spazio e il supporto logistico. "La malattia renale cronica – spiega il prof. Gianni Cappelli, Direttore della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi del Policlinico – colpisce circa il 10% della popolazione mondiale e quindi costituisce una piaga di grande portata, tanto più che molte malattie renali hanno carattere progressivo e con il passare degli anni conducono all'insufficienza renale terminale con necessità di ricorrere alla dialisi o al trapianto di rene".

Il Policlinico partecipa da sette anni a questa iniziativa con risultati decisamente positivi. Dal 2007 sono stati sottoposti a screening nefrologico di base un numero di pazienti variabile da 90 a 110 per ogni giornata. L'analisi dei risultati ottenuti fino al 2011 ha confermato i dati attesi dalla letteratura: l'11% delle persone che si sono sottoposte ai test sono risultate portatrici di una patologia renale, mentre il 40% è risultato avere una ipertensione non ben controllata. Negli ultimi 2 anni la percentuale di persone con anomalie urinarie è salita al 24%; nel 25% dei casi è stata diagnosticata un'ipertensione arteriosa non nota e nel 9% dei casi è stata riscontrata una patologia renale con necessità di follow-up nefrologico. I fattori di rischio più frequenti si sono confermati essere l'ipertensione arteriosa (54,5%), l'ipercolesterolemia (37%) ed il fumo (10%). Gli accertamenti necessari sono sempre stati eseguiti in follow-up presso il Policlinico di Modena.

Ad oggi il Policlinico effettua annualmente più di 50mila dialisi e segue 650 pazienti che hanno perso le normali funzioni renali (di questi, i trapiantati sono 200). L'anno scorso il reparto diretto dal professor Cappelli ha effettuato più di seicento ricoveri in degenza ordinaria e 350 in Day Hospital dei quali circa il 60% provenienti da fuori regione.

In allegato la locandina scaricabile 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)