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In una nota la Procura di Modena fa chiarezza sul decesso di Richard Anthony Collinssplatt, 77 ex insegnante di inglese dell'Accademia Militare, trovato cadavere nella sua auto parcheggiata in un garage a Pavullo. L'uomo avrebbe respirato monossido di carbonio mentre era ancora in vita e sul suo corpo non ci sono segni di colluttazione.

Di Manuela Fiorini

Modena, 17 marzo 2017

Presenza di monossido di carbonio nel sangue e nessun segno di colluttazione. La Procura di Modena propende per il suicidio e fornisce in una nota alcuni chiarimenti riguardo alla morte di Richard Anthony Collinssplatt, 77 anni, canadese con passaporto britannico ed ex professore di inglese presso l'Accademia Militare. L'uomo è stato trovato morto all'interno del bagagliaio della sua auto, parcheggiata nel garage della sua casa, in via Turati, nella zona industriale di Pavullo, lo scorso venerdì. Le circostanze del ritrovamento del corpo avevano fatto subito pensare a un "giallo", scatenando le ipotesi più fantasiose. Da qui, la decisione della Procura di precisare lo stato delle indagini.

"Pur non essendo ancora disponibili gli esiti dell'autopsia", spiega la Procura, "si rende noto che è stata riscontrata la presenza di monossido di carbonio nel sangue dell'uomo; dunque, il monossido è stato respirato mentre l'uomo era ancora in vita. Inoltre, le ferite da taglio riscontrate sono risultate superficiali e compatibili con l'utilizzo della lametta rinvenuta sul davanzale dell'abitazione del signor Collinssplatt. Infine, l'esame della salma non ha permesso di riscontrare alcun segno di colluttazione o, comunque, alcuna lesione di interesse investigativo, ulteriore rispetto ai tagli sul collo già osservati. Tali circostanze fanno propendere evidentemente per l'ipotesi del suicidio".

Per escludere qualsiasi altra ipotesi, tuttavia, la Procura e la Polizia stanno approfondendo le indagini anche su altri fronti. "In particolare", si legge a conclusione della nota", nella mattinata di oggi personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica ha provveduto ad eseguire approfonditi accertamenti sulla vettura in cui è stato rinvenuto il corpo. Venerdì mattina, la Scientifica effettuerà invece un nuovo sopralluogo all'interno dell'abitazione".

Pubblicato in Cronaca Modena

Quattro comuni, due della provincia di Modena e due di Reggio Emilia uniti per le zone terremotate del Centro Italia. Carichi di fieno offerti dagli agricoltori per le aziende colpite dal sisma. L'iniziativa parte da un'aggregazione spontanea di cittadini grazie anche all'impegno gratuito di diversi autotrasportatori.

Valle del Secchia, 8 febbraio 2017

Quattro comuni, due della provincia di Modena e due di quella di Reggio Emilia uniti da un'unica finalità: essere solidali con le zone terremotate del Centro Italia. Un'azione concreta partita da un'aggregazione spontanea di cittadini che unisce Toano, Castellarano, Prignano sulla Secchia e Pavullo nel Frignano.

Il progetto di solidarietà, nato dall'iniziativa di Iris Ruggi, originaria di Toano e residente a Castellarano, e di altre due donne castellaranesi, Orietta Grimaldi e Grazia Lugari, riguarda in particolare la raccolta e il trasporto gratuito di fieno per aiutare alcune aziende agricole gravemente colpite dal sisma in Italia centrale.

"Tra venerdì e sabato - sottolinea Iris Ruggi - sono già arrivati nella zona di Norcia, in provincia di Perugia, quattro camion da circa trenta balloni ciascuno, partiti da Massa e Quara, nel toanese, e da Prignano, con foraggio totalmente offerto dai numerosi agricoltori che hanno risposto al nostro appello. Altri quattro carichi partiranno sabato prossimo, tre dal comune di Toano e uno da quello di Pavullo, due diretti sempre a Norcia e due a Monte Cavallo, in provincia di Macerata".

Prosegue Ruggi: "Stiamo inoltre raccogliendo donazioni, 50 euro a ballone, compresi l'acquisto e il trasporto, delle tante famiglie che, non avendo imprese rurali, vogliono comunque concorrere a questo progetto solidale che si sta sviluppando direttamente dal cuore della gente. Avremo infatti la necessità di continuare negli invii di fieno, e magari di mangimi per i bovini, fino a primavera inoltrata, quando laggiù potranno effettuare il primo taglio d'erba. Le consegne degli aiuti sono coordinate dai Volontari della sicurezza di Sassuolo, capitanati da Anselmo Torelli, che da settimane stanno operando nelle aree terremotate".

Un ringraziamento particolare "va alle aziende di autotrasporto - rileva inoltre la portavoce delle promotrici - che hanno messo e stanno mettendo a disposizione, con uno sforzo significativo, organizzativo ed economico, ma senza nulla chiedere, i propri mezzi e il loro personale: Gazzotti Spa, Gualtieri William, Artigiana Trasporti e Pifferi Gustavo di Sassuolo; B Group Ecoservice e Logistic Solution Srl di Pavullo nel Frignano; Croci Mauro di Toano; Trasporti Pavarelli Srl di Castellarano".

Conclude Iris Ruggi: "Un grazie va infine, oltre agli agricoltori che hanno messo a disposizione il loro foraggio e alle persone che stanno contribuendo con offerte in denaro, alla latteria sociale di Massa di Toano, che ha donato parmigiano-reggiano, alle volontarie toanesi Anna Manini e Roberta Ruffaldi, e a molti altri che stanno partecipando e promuovendo la nostra iniziativa, che sta varcando, grazie anche al tam-tam dei social networks, i confini regionali".

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È positivo il bilancio 2015 di CoopAttiva, la cooperativa sociale fondata a Modena nel 1984 per iniziativa della Caritas diocesana e del Centro di primo ascolto.

Modena, 7 giugno 2016

L'anno scorso la cooperativa, che aderisce a Confcooperative Modena e ha due sedi operative a Modena e Pavullo, ha fatturato 1,2 milioni di euro (in linea con il fatturato 2014), chiudendo con un utile di 1.718,15 euro. A fine 2015 i dipendenti erano 63 (di cui 34 svantaggiati).
Ricordiamo che CoopAttiva svolge attività per conto terzi (campionatura ceramica e taglio piastrelle, assemblaggi settore metalmeccanico e gomma-plastica, confezionamenti grande distribuzione organizzata e cablaggi elettrici, lavorazioni artigianali e digitalizzazione documenti), collaborando con una trentina di aziende.

«La contrazione delle commesse nel settore ceramico registrata l'anno scorso, è stata compensata dalla crescita di nuovi settori, come la gomma plastica e la digitalizzazione e salvaguardia degli archivi cartacei di aziende, enti e organizzazioni - afferma il presidente di CoopAttiva Giorgio Garuti – Complessivamente le nostre due sedi danno lavoro a oltre cento persone, tra effettivi dipendenti e utenti inseriti in percorsi formativi e socio-occupazionali progettati o convenzionati con l'Ausl e i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo».

Proprio a Pavullo CoopAttiva aprirà nelle prossime settimane un nuovo laboratorio a fianco dello stabilimento Bosch, suo storico cliente.
Per rispondere sempre meglio alle esigenze degli utenti e delle imprese committenti, CoopAttiva ha iniziato l'anno scorso un piano formativo biennale che prevede 250 ore di formazione per gli operatori di Modena e Pavullo. I corsi riguardano diversi ambiti, dal pedagogico all'educativo, dall'informatico al sistema qualità.

(fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

La cooperativa sociale è nata 32 anni fa per iniziativa della Diocesi e della Caritas. Ha due sedi operative (Modena e Pavullo) nelle quali lavorano oltre 100 persone in gran parte inserite sulla base di progettualità – o in convenzione – con i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo.

Modena, 11 marzo 2016

«Quello che producete serve alla società, la società valorizza i doni che avete e che mettete a disposizione. Per questo penso di poter dire che la Diocesi continuerà a sostenere la vostra esperienza: perché c'è un valore che può essere di esempio per tutti». Lo ha detto l'Arcivescovo di Modena-Nonantola don Erio Castellucci nel corso di una visita a CoopAttiva, la cooperativa sociale nata nel 1984 per iniziativa della Diocesi e della Caritas diocesana. CoopAttiva svolge per conto terzi tutte quelle attività che il cliente ritiene strategico gestire in outsourcing, fino ad arrivare allo sviluppo delle attività di digitalizzazione e valorizzazione di archivi cartacei (ma anche fotografici, video, ecc.) industriali, amministrativi, storici. Ha due sedi operative (Modena e Pavullo) nelle quali lavorano oltre 100 persone in gran parte inserite sulla base di progettualità – o in convenzione – con i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo. L'Arcivescovo ha visitato i laboratori di tipo A (socio-occupazionale) e B (inserimento lavorativo) gestiti dalla cooperativa, ha parlato con i lavoratori, gli educatori e il consiglio di amministrazione. Il presidente di CoopAttiva Giorgio Garuti ha ringraziato il vescovo per la sua presenza e gli ha consegnato la fotografia delle "mani al lavoro", opera della fotografa Barbara Pasquariello, che in un'immagine descrive l'identità di CoopAttiva. Da parte sua il vicepresidente Arturo Nora ha espresso l'auspicio che questo incontrarsi e conoscersi sia un'ulteriore occasione per far crescere una realtà che si impegna a praticare ogni giorno i valori dell'accoglienza e inclusione dichiarati nella sua mission: "lavorare per unire". «Visitando i vostri spazi di lavoro mi veniva proprio da pensare all'idea della famiglia, con diverse età: ci sono i più giovani, quelli che hanno più anni, diverse provenienze e capacità. La cosa bella – ha aggiunto don Erio - è che qui tutte queste differenti caratteristiche le mettete insieme per produrre, per fare qualcosa che serve alla cooperativa e alla comunità. Il Vangelo ci insegna che aiutare non è solamente fare qualcosa di buono per l'altro, ma anche per se stessi. Ringrazio chi dirige la cooperativa in questo clima di famiglia e coloro che qui operano. Voi - ha concluso l'Arcivescovo - fate in piccolo quello che dovrebbe fare la nostra società: mettere i doni a disposizione degli altri e aiutarsi a vicenda».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Caleidos cooperativa sociale di Modena, in collaborazione con la cooperativa sociale Lag di Vignola, ha attivato uno sportello mobile, denominato Tinformobus. Si tratta di una cosiddetta "unità di strada" rivolta a cittadini stranieri, regolari e irregolari, residenti a Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Sassuolo e Pavullo. 

Modena, 18 febbraio 2016

Anche tra gli immigrati c'è chi abusa di alcol e droghe (eroina compresa), rischia di contrarre malattie sessualmente trasmissibili come Aids, epatiti e sifilide, gioca d'azzardo in modo compulsivo. Per offrire agli stranieri informazioni e cure, nei mesi scorsi Caleidos cooperativa sociale di Modena, in collaborazione con la cooperativa sociale Lag di Vignola, ha attivato uno sportello mobile, denominato Tinformobus. Si tratta di una cosiddetta "unità di strada" rivolta a cittadini stranieri, regolari e irregolari, residenti a Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Sassuolo e Pavullo.

«Abbiamo scoperto persone che, pur vivendo ai margini, desiderano inserirsi nella società modenese – afferma Silvia Ferri, coordinatrice del progetto – Molte di esse abusano di sostanze e alcol perché, non avendo un lavoro o un alloggio stabile, vivono nella solitudine». Il progetto, primo del suo genere in Italia, è stato finanziato dalla Chiesa Valdese con l'8 per mille. Tra aprile e ottobre 2015 gli operatori di Caleidos e Lag sono andati nelle strade, nei parchi e nelle zone più degradate di Modena e altri centri della provincia a cercare persone con problemi di alcolismo, tossicodipendenza, gioco patologico, prostituzione. In sette mesi sono stati contattati 2.493 stranieri; novanta di essi sono stati accompagnati ai servizi sanitari, come il Ser.T e il reparto di malattie infettive del Policlinico, dei quali la maggior parte degli immigrati ignora completamente l'esistenza. Del resto gli stessi stranieri erano del tutto sconosciuti ai servizi pubblici. «Gli immigrati africani sono i più a rischio per le malattie sessualmente trasmesse, come Aids ed epatiti – spiega Marianna Menozzi, dell'équipe medica di Caleidos – Gli immigrati dell'Est Europa, invece, non hanno consapevolezza di cosa significhi essere alcolisti».

Inizialmente gli educatori delle due cooperative sociali hanno monitorato il consumo di sostanze. Successivamente hanno cercato di contattare le persone con l'aiuto di mediatori culturali di lingua araba, ucraina e nigeriana. «Abbiamo informato sui rischi corsi da chi consuma alcol e sostanze e spiegato cosa fanno i servizi pubblici – dichiara Davide Mantovani, educatore di Caleidos – In alcuni casi siamo riusciti ad avere colloqui e impostare un lavoro educativo finalizzato alla riabilitazione». «All'inizio è stato difficile, poi pian piano siamo riusciti a conquistare la fiducia – aggiunge Okechukwn Jude Obidum, mediatore Caleidos – Qualcuno aveva nascosto a tutti il proprio alcolismo o tossicodipendenza e oggi ringrazia per le cure ricevute». Il progetto Tinformobus era rivolto anche a persone con problemi di dipendenza dal gioco d'azzardo, che riguarda uomini e donne di tutte le età e nazionalità.

«Molti giocatori incalliti non si rendono conto della patologia di cui soffrono», sottolinea Sara Lutti, della cooperativa sociale Lag. «Speriamo che questo progetto possa continuare perché si è rivelato utile sia dal punto di vista sociale che sanitario – conclude Stefano Tonini, educatore di Caleidos cooperativa sociale - Ha favorito l'integrazione degli stranieri e aiutato i servizi pubblici ad accogliere questa nuova particolare utenza».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Dal Circolo sociale "Bonvicini" di Pavullo un importante contributo economico a "Frignaut", l'associazione che si occupa delle persone affette da autismo. La cerimonia si è svolta martedì pomeriggio 16 febbraio presso la sala consiliare del municipio.

Modena, 17 febbraio 2016

Martedì pomeriggio 16 febbraio, presso la sala consiliare del municipio di Pavullo il Circolo sociale ricreativo culturale per anziani "Cesare Bonvicini", ha consegnato un importante contributo economico all'associazione "FrignAut", che si occupa del sostegno alle persone affette da autismo e alle loro famiglie. Il Circolo Bonvicini è da sempre attento alle necessità della comunità pavullese e negli anni scorsi analoghi contributi sono stati erogati all'ospedale di Pavullo e ai plessi scolastici elementare e medio inferiore. Alla cerimonia, particolarmente emozionante, hanno partecipato molti soci del circolo, con in testa il presidente Raffaele Dalmazzini, il Sindaco di Pavullo Romano Canovi e diversi componenti della Giunta municipale.

"Il nostro circolo – ha detto Dalmazzini – vuole essere vicino alla vita sociale di Pavullo e grazie al lavoro dei tanti volontari che operano gratuitamente e con passione, ogni anno riusciamo a offrire il nostro sostegno concreto verso chi è impegnato a favore dei giovani e di chi ha più bisogno di aiuto". "Abbiamo voluto che questa cerimonia si svolgesse nella sala consiliare – ha invece sottolineato il Sindaco Canovi – per dare riconoscimento ufficiale sia alla generosità del circolo Bonvicini, sia la grande lavoro che sta svolgendo FrignAut nei confronti di chi è affetto da una patologia così grave e complessa come l'autismo e delle famiglie coinvolte. La nostra è una comunità sana, forte e unita, che si ricorda di chi rimane indietro e se ne prende cura".

"Quello che abbiamo ricevuto è un contributo molto importante, che ci consente di proseguire nel nostro lavoro fatto di assistenza e di maggiore conoscenza dell'autismo - commenta la presidente di FrignAut Stefania Beneventi -. Attualmente ci occupiamo di 13 ragazzi, che sono seguiti uno a uno in base alla loro età e alle loro caratteristiche. Ognuno ha un educatore dedicato, formato sull'autismo e sulle tecniche di comportamento, e svolge 4 ore settimanali di terapie di tipo cognitivo - comportamentale, di logopedia e di potenziamento dell'autonomia. Il lavoro è verificato ogni due mesi dalle psicologhe responsabili del progetto, sia al centro sia a scuola. Abbiamo anche sperimentato progetti per il tempo libero, visto che i soggetti con autismo hanno scarsi interessi ripetitivi e attualmente stiamo progettando attività legate a musica, danza e sport. Un altro nostro obiettivo è quello di sostenere le famiglie con interventi di psicoterapia. Sulla promozione della cultura dell'autismo, poi, oltre a incontri informativi già effettuati, abbiamo finanziato due corsi di formazione per educatori e insegnanti. Il 3 marzo prossimo ci sarà un incontro formativo aperto a tutti coloro che operano nel sociale e alle forze dell'ordine, mentre ne stiamo programmando un altro rivolto agli studenti. Vogliamo parlare di autismo in maniera seria e basandosi sulle evidenze scientifiche e per questo FrignAut, nelle attività che svolge, segue le linee guida stabilite".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Pavullo)

Martedì, 09 Febbraio 2016 18:24

Si finge un prete e ruba in due parrocchie

I colpi del falso sacerdote sono stati messi a segno a Sassuolo e a Pavullo. A Modena e a Campogalliano, invece, un sedicente avvocato e un finto dipendente di un servizio pubblico hanno messo a segno due truffe ai danni di altrettanti cittadini.

Di Manuela Fiorini 

Modena, 9 febbraio 2016

L'abito non fa il monaco. Anzi, in questo caso, il prete, dal momento che dietro al clergyman non c'era un sacerdote, ma un abile truffatore che, nei giorni scorsi, ha messo a segno due colpi in altrettante parrocchie nel territorio tra Sassuolo e Pavullo.
In entrambi i casi, l'uomo, un italiano sulla cinquantina, si è presentato fingendosi un sacerdote dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola a due distinte parrocchie, chiedendo del prete titolare, ma facendo bene attenzione a cogliere il momento in cui, effettivamente, il sacerdote "vero" non era in parrocchia. Veniva, pertanto, fatto accomodare nell'attesa. Momenti che il ladro coglieva al volo per fare man bassa. Nel primo caso, si sarebbe appropriato del portafoglio del sacerdote titolare con circa 200 euro, mentre, nel secondo, delle offerte dei fedeli per circa 800 euro.
I parroci derubati dal finto "collega" hanno sporto denuncia ai Carabinieri, che stanno indagando. Il malvivente è ancora a piede libero e pare che si tratti di un professionista della truffa, talmente abile da non lasciare indizi nei luoghi dove ha colpito.

Si è finto, invece, un avvocato il truffatore che, nei giorni scorsi, a Modena è riuscito a farsi consegnare del denaro da un parente delle vittime per risarcire i danni derivati da un fantomatico incidente.
Truffa ai danni di un anziano, invece, a Campogalliano, dove un finto dipendente di un serviziio pubblico è riuscito a entrare in casa del malcapitato e con la scusa di fargli mettere al sicuro alcuni gioielli d'oro nel frigorifero, è riuscito a dileguarsi con il bottino.
I Carabinieri invitano la popolazione a diffidare di chiunque si presenti avanzando richieste, di non aprire la porta di casa a sconosciuti e, in caso di dubbi, di avvertire immediatamente le Forze dell'Ordine.

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foto di Claudio Vincenzi

Pubblicato in Cronaca Modena

La maestra accusata di maltrattamenti torna in libertà. Intanto, sempre alla Materna di Pavullo, altro episodio analogo, denunciato prima di quello Giacomazzi...Non starà mica diventando una caccia alle streghe?

Di A.K.

Modena, 8 febbraio 2016

Un occhio nero e molta paura, tanto da non riuscire più a dormire.
Un piccolo intimorito ospite di una scuola di Pavullo, paese del Modenese, sarebbe al centro di un'altra storia di maltrattamenti. Stando almeno a quanto hanno denunciato due genitori che hanno raccontato la loro versione dei fatti ai carabinieri, prima che scoppiasse il caso eclatante dell'insegnante della Materna violenta con la sua classe.

La maestra incriminata era Manuela Giacomozzi, arrestata lunedì scorso con l'accusa di maltrattamenti aggravati ai suoi bambini presso la materna statale "Ventre" e in queste ore tornata in libertà.
Mamma e papà del bambino picchiato e ora con paure e difficoltà relazionali che gli hanno reso difficile il sonno, chiedono a che punto siano le indagini che, secondo loro, non stanno procedendo con la stessa rapidità investigativa che, nel caso Giacomozzi, ha determinato presupposti innegabili per il recente provvedimento del giudice.

La protesta dei genitori sospettosi ha fatto il giro del paese e anche dei social, tanto che sono stati convocati dai carabinieri, che hanno ripreso in esame il caso.
Nella denuncia alla Procura della Repubblica, presentata dalla coppia, viene raccontato di quanto scosso fosse il bambino all'uscita di scuola e di quell'occhio nero...
«Mi rivolsi all'insegnante che era in sezione - riporta la denuncia con riferimento alla maestra denunciata - la quale peraltro era da sola... Lei ci rispose di non saperne nulla... Ero un po' perplessa, poichè il livido era ben visibile... Mentre mi confrontavo con un'altra mamma, si avvicinò una signora che disse di aver bisogno di parlare con me. Ci disse che la figlia di cinque anni frequentava la materna e che mentre stava uscendo dal salone aveva notato quella maestra usare un tono di voce alto. Vide che l'ultimo bambino che era rimasto nel salone, mio figlio, mentre correva per rientrare in sezione urtò la maestra la quale gli disse "non si corre" e gli diede quel violento schiaffo sul viso».
Da quel momento pare che il bimbo abbia avuto problemi a dormire e a relazionarsi.

Pubblicato in Cronaca Modena

I genitori avevano segnalato i fatti a novembre, preoccupati dall'atteggiamento dei piccoli, che non volevano andare all'asilo. Le intercettazioni e le indagini hanno consentito ai Carabinieri di rilevare i comportamenti aggressivi della donna, M.G, 52 anni, ora ai domiciliari. -

Di Manuela Fiorini

Modena, 1 febbraio 2016

Un altro caso di maltrattamenti, offese e ingiurie nei confronti dei più piccoli. A Pavullo, sull'Appennino modenese, le indagini compiute dai Carabinieri, coordinate dal PM Marco Imperato, hanno portato all'arresto di M.G, 52 anni, insegnante e coordinatrice di un asilo che ospitava bambini dai 3 ai 5 anni.
Frasi offensive, aggressive e minacce come "sei brutta", "stordita", "sei una pecora", "ti do una microfonata in faccia", ma anche bestemmie e punizioni eccessive sono state rilevate, anche con intercettazioni ambientali e hanno consentito al Gip di Modena Eleonora de Marco di emettere l'ordine di custodia cautelare nei confronti dell'insegnante, ora ai domiciliari.
"L'ira si scatenava all'improvviso", hanno spiegato i Carabinieri, "anche di fronte a situazioni normali, come nei confronti di un bambino che chiedeva di andare in bagno o di un altro che non gradiva il cibo. E' stato quindi necessario porre fine ai rapporti che la stessa intratteneva con i minori, per non pregiudicare ancora di più la loro crescita intellettuale e fisica".
Alle ingiurie si aggiungono anche le punizioni, vere e proprie vessazioni nei confronti di bambini così piccoli. In particolare, una bambina sarebbe stata presa di peso e sbattuta fuori dalla scuola, al freddo. Considerando che Pavullo si trova a 700 metri di altitudine, sull'Appennino, dove spesso le temperature scendono sotto lo zero e nevica, emerge tutta la violenza del provvedimento nei confronti della piccola vittima.
I genitori si sono accorti che qualcosa non andava già lo scorso novembre quando, confrontandosi tra di loro, avevano rilevato gli stessi atteggiamenti di rifiuto e paura di andare all'asilo da parte dei figli. Era così partita la segnalazione ai Carabinieri che hanno raccolto alcune testimonianze e avviato gli accertamenti servendosi anche di telecamere nascoste, che hanno rilevato le violenze, fisiche e verbali nei confronti dei piccoli alunni e portato all'arresto dell'insegnante che, alla notifica del provvedimento, avrebbe dimostrato una freddezza degna della "strega cattiva" delle favole come, probabilmente, appariva agli occhi dei bimbi maltrattati.

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Il grave fatto è avvenuto a Pavullo, nella frazione di Renno, sull'Appennino modenese. Il piccolo, un segugino di futura taglia media, ha un trauma cranico, ma le sue condizioni sono abbastanza buone. Lo scorso luglio, sempre a Pavullo, era stata gettate nei rifiuti un'intera cucciolata. -

Di Manuela Fiorini

Modena, 14 gennaio 2016

Lo hanno chiamato Sam. E' un segugino di circa 4 mesi che lo scorso lunedì se l'è vista davvero brutta. Chissà che cosa avrà pensato chi lo ha gettato vivo in un cassonetto dei rifiuti di Renno, frazione di Pavullo, sull'Appennino modenese. Di sicuro l'intenzione di colui che ha compito un atto così efferato era quella di liberarsi definitivamente di lui. Ma il caso, fortunatamente, ha voluto che i dipendenti di Hera, mentre si occupavano di svuotare il cassonetto, abbiano sentito dei guaiti. Il cucciolo è stato quindi salvato prima di finire nel compattatore, con le terribili conseguenze che si possono immaginare. Portato in un primo temo al deposito Hera di Pavullo, Sam è stato poi recuperato dai volontari del canile di Pavullo e sottoposto a una visita presso la clinica veterinaria convenzionata con l'Ausl per accertamenti sulle sue condizioni di salute.
Al piccolo è stato riscontrato un trauma cranico e altre "ammaccature", compatibili con il "volo" nel cassonetto, ma non è in pericolo di vita. Adesso, per fargli passare la paura, ci vorrebbe per lui una famiglia che sappia amarlo come merita. Chi volesse candidarsi alla sua adozione può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Intanto, la Polizia Municipale del Frignano ha presentato una denuncia contro ignoti per abbandono di animale, reato che potrebbe essere aggravato da quello di maltrattamento. Il piccolo è stato trovato nel cassonetto all'altezza del ponte di Prugneto e si cercano testimoni per capire chi possa avere compiuto un gesto tanto crudele.
Lo scorso luglio, sempre in una frazione di Pavullo, Mediana, era stata gettata in un cassonetto dell'immondizia un'intera cucciolata di dieci cagnolini appena nati. Uno di loro non ce l'aveva fatta, nonostante l'impegno di volontari e cittadini per svezzare la cucciolata. Grazie a un'indagine lampo, il responsabile del gesto, un pavullese quarantenne, era stato denunciato.

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