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Una rete di 123 telecamere decisiva per risolvere diversi crimini. E che qualche giorno fa ha permesso di identificare l'auto pirata di Stradella
Venerdì 28 novembre. Nella notte un'auto investe un ciclista a Stradella di Collecchio e si dà alla fuga. Ma nell'impatto, lascia sull'asfalto uno specchietto. La Polstrada scopre che si tratta di un Audi Q7 bianco, ma per rintracciarlo chiede alla Polizia dell'Unione Pedemontana Parmense le immagini delle telecamere posizionate lungo la via La Spezia e... bingo! Il pirata viene identificato e denunciato.

È questo l'ultimo successo della rete di videosorveglianza creata dall'Unione Pedemontana: 123 occhi elettronici, di cui uno mobile e 71 con tecnologia OCR in grado di leggere le targhe, spalancati sulle strade e i luoghi sensibili dei cinque comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo Sala Baganza e Traversetolo 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Occhi che hanno permesso agli agenti dell'Unione alle altre forze dell'ordine di identificare altre auto pirata, ritrovare veicoli rubate, ma soprattutto di assicurare alla giustizia gli autori di diversi crimini, alcuni dei quali particolarmente efferati. Per esempio, i responsabili del duplice omicidio di San Prospero del 27 dicembre 2016, oppure la banda capeggiata da un minorenne denunciata nel luglio dell'anno scorso per furto e tentato duplice omicidio. Repressione, dunque, ma anche prevenzione e sicurezza stradale: dall'inizio dell'anno sono stati infatti sanzionati 538 veicoli non revisionati e 202 senza copertura assicurativa.

Risultati che il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi sottolinea con orgoglio: «L'ultimo episodio dimostra che abbiamo approntato un sistema efficace, utile a tutte le forze dell'ordine, in grado di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini».

Presidente, quando avete deciso di investire sulla videosorveglianza e perché?
«Dopo aver sottoscritto il protocollo d'intesa con la Prefettura sulla sicurezza, tra il 2015 e il 2016 abbiamo pensato di fare la nostra parte sviluppando il sistema che abbiamo chiamato "Occhi vigili". Del resto, l'installazione delle telecamere era una delle tre azioni contenute nel protocollo che prevedeva anche lo sviluppo del controllo di vicinato e una maggiore integrazione tra le forze dell'ordine».

Quante risorse avete investito?
«Complessivamente sono stati stanziati 650mila euro. Inizialmente abbiamo acceso un mutuo da 400mila euro per il primo stralcio, poi altri 150.000 per il secondo, di cui 50.000 sono arrivati dalla Regione, e sta per essere realizzato un terzo stralcio da 100 mila euro, che prevede un contributo regionale di altri 20.000 euro. Una volta completato quest'ultimo step, il sistema conterà 81 telecamere OCR e 101 di contesto».

C'è chi dice che più che le telecamere ci vorrebbero più agenti... lei cosa ne pensa?
«Penso che ci vorrebbero entrambe le cose, ma purtroppo per quel che riguarda le nuove assunzioni, non possiamo superare i vincoli della legislazione nazionale attuale. Abbiamo assunto tutti gli agenti che potevamo assumere, ma siamo ancora sottorganico e le telecamere ci danno un grosso aiuto nel presidio del territorio, a meno che non si pensi di mettere un operatore per ogni strada, cosa che sarebbe impossibile».

Sulle altre due azioni previste nel protocollo a che punto siamo?
«Il controllo di vicinato è stato attivato in tutti i comuni, grazie alla collaborazione dei cittadini ed è sempre in fase di ampliamento. Riguardo alle sinergie con le altre forze dell'ordine, i Carabinieri dislocati sul nostro territorio possono accedere direttamente alla nostra rete di videosorveglianza e, come testimonia l'ultimo episodio, in caso di necessità c'è la piena disponibilità a fornire le immagini anche agli altri organi di Polizia. Un'altra forma di collaborazione importante riguarda il rilevamento degli incidenti stradali, che oggi vengono effettuati quasi esclusivamente dagli agenti dell'Unione per permettere a Carabinieri e Polizia di Stato di dedicarsi alla prevenzione dei crimini».

Bianchi conclude sottolineando con orgoglio come "Occhi vigili" sia, ad oggi, «il sistema di telecamere più sviluppato e all'avanguardia di tutto il parmense. Sistema che in futuro verrà messo in rete con le altre telecamere attive in tutta la provincia creando una rete alla quale potranno accedere tutte le forze dell'ordine».

Sul caso, risolto, dell'auto pirata di Stradella, sono intervenuti anche il sindaco di Felino nonché assessore unionale alla Sicurezza, Elisa Leoni, e il comandante della Polizia Locale Pedemontana Franco Drigani. «È l'ennesima conferma di come il sistema possa essere utile nella prevenzione e nella repressione dei reati – afferma Leoni –, così come per garantire una maggiore sicurezza stradale, attraverso il controllo delle auto non revisionate o senza assicurazione». Per il comandante Drigani, «la scelta dell'Unione id investire sulla videosorveglianza, si sta dimostrando giorno dopo giorno sempre più strategica ed efficace, così come la proficua collaborazione con le altre forze dell'ordine».

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La testimonianza di Matteo e Jana all'incontro informativo sul servizio attivato da Azienda Pedemontana Sociale nei comuni dell'Unione

«Non occorre essere supereroi. Per essere una famiglia affiancante basta essere una famiglia unita, accogliente, che ha voglia di mettersi in gioco e di andare incontro agli altri, dedicando loro un po' di tempo». Parola di mamma Jana e papà Matteo, che hanno raccontato la loro esperienza durante il secondo incontro informativo organizzato sabato primo dicembre da Azienda Pedemontana Sociale a Collecchio, più precisamente a Villa Soragna, sul servizio "Una Famiglia per una Famiglia".

Incontro che ha fatto seguito al primo appuntamento di Monticelli Terme dello scorso 10 novembre per i territori di Montechiarugolo e Traversetolo, e che questa volta era rivolto in particolare alle famiglie di Collecchio, Felino e Sala Baganza.

Nei primi suoi primi due anni di vita, "Una Famiglia per una Famiglia", ideato dalla Fondazione Paideia di Torino, ha saputo coinvolgere oltre 30 nuclei del territorio pedemontano con otto affiancamenti. «E noi lo rifaremmo», ha assicurato Matteo. «Durante la nostra prima esperienza, l'obiettivo era quello di aiutare un'altra famiglia che aveva delle difficoltà organizzative – spiega Jana –. La madre aveva un orario di lavoro che non coincideva con quello scolastico, per cui andavamo a prendere la loro bambina, l'aiutavamo a fare i compiti e la tenevamo con noi fino a quando i genitori potevano passarla a prendere. Nel secondo affiancamento, invece, l'obiettivo era quello di sostenere una ragazza nell'inserimento scolastico. Il timore del primo contatto con la famiglia affiancata ovviamente c'è stato, ma in entrambi i casi «è stato molto bello – ricorda Matteo –. C'è stata subito empatia e grande collaborazione».

Federico Manfredi, responsabile dell'Area Minori e Famiglie di Azienda Pedemontana Sociale, ha fotografato la situazione. «A Collecchio abbiamo in carico 283 minori, a Felino 137 e a Sala Baganza 101». I progetti di affido familiare nel 2017, nell'intero territorio Pedemontano sono stati 34, mentre 17 sono stati i minori accolti in comunità, non essendo stato possibile avviare un percorso di affido.

"Una famiglia per una Famiglia" serve proprio per prevenire situazioni più problematiche, ha spiegato Sabrina Fornari, referente del settore Affido/Adozioni di Pedemontana Sociale: «Con l'affiancamento c'è la possibilità di sostenere i nuclei che iniziano ad avere delle fragilità, prevenendo problematiche più importanti. Tra famiglia affiancante e affiancata viene stipulato un accordo preciso e per un certo periodo di tempo, di cui il garante è il tutor. Una figura importantissima, esperta, ma non un professionista». «Spesso il tutor è un insegnante, che lavora sul territorio e che altrettanto spesso conosce già le famiglie – ha sottolineato la psicologa del Servizio Sara Carretta ponendo l'accento sull'importanza della prossimità nell'affiancamento –. Questo è un progetto che si prende cura di ogni attore che partecipa. Tutti possono contare su un sostegno».

Nessuno, ma proprio nessuno, viene lasciato solo: «Periodicamente si svolgono incontri di gruppo serali con le famiglie affiancanti e i tutor per capire cosa migliorare, non solo sul singolo progetto, ma anche sul servizio complessivo», ha spiegato la coordinatrice delle assistenti sociali Laura Cannarsa. A rappresentare i tutor, è stata Cecilia, che ha ricordato come la figura del garante dell'affiancamento debba «essere una persona aperta, capace di ascoltare, mediare ed essere pronta a intervenire nel momento del bisogno, quando le cose non vanno bene».

All'incontro hanno partecipato le assistenti sociali che seguono il Servizio nei tre comuni (Mariantonia Moglia, Roberta Placanica, Sara Tarantino e Giulia Zanoni), il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi, insieme agli assessori alle Politiche sociali di Collecchio, Felino e Sala Baganza, rispettivamente Marco Boselli, Simona Damenti e Giuliana Saccani. «I servizi sociali sono fatti dai Comuni, ma anche dalle cooperative sociali e dalle famiglie – ha detto il presidente dell'Unione –. E in "Una Famiglia per una Famiglia", che sta dando buoni frutti, troviamo tutti questi elementi. Nei suoi dieci anni di vita Azienda Pedemontana Sociale ha realizzato tantissimi progetti. E non mi piace nemmeno parlare di "progetti", perché un progetto dà l'idea di qualcosa che finisce, mentre invece qui si tratta di veri e propri servizi che nascono, crescono e continuano nel tempo». Oltre i progetti, dunque, ma non solo. Manfredi ha invitato i presenti a farsi ambasciatori di "Una famiglia per una famiglia", sottolineando come i "Servizi sociali" debbano essere intesi come "Servizi alla comunità", «perché le assistenti sociali devono pensare al benessere dell'intera collettività». Una collettività capace di tessere relazioni e di aiutarsi, come nel caso delle famiglie accoglienti, che insieme ai tutor rappresentano un patrimonio da preservare e, come hanno sottolineato tutti gli amministratori, da ringraziare.

I corsi di formazione per chi volesse diventare una famiglia accogliente, si svolgeranno all'inizio del prossimo anno. Chi fosse interessato a ricevere informazioni, può contattare Azienda Pedemontana Sociale al numero 0521 307111 o inviare una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Mercoledì, 28 Novembre 2018 05:45

Collecchio: sospetto avvelenamento da bocconi

L'Unione Pedemontana invita a prestare la massima attenzione nelle aree verdi tra via Pilastrello, via Togliatti e via Turati a Collecchio.

Sospetto avvelenamento per un cane che, nella serata di giovedì 22 novembre avrebbe ingoiato un boccone, presumibilmente nelle aree verdi dietro al Parco Nevicati o zone limitrofe.

Il mattino dopo l'Ufficio Relazione col Pubblico del Comune di Collecchio, subito dopo aver ricevuto la segnalazione da parte della proprietaria dell'animale, ha attivato la procedura del caso, che prevede il coinvolgimento del personale dell'Ufficio ambiente con sopralluoghi per la ricerca di eventuali altri bocconi e il posizionamento di cartelli di preavviso.

Lunedì 26 novembre il veterinario che ha preso in cura l'animale, che sembra ormai fuori pericolo, ha certificato come i sintomi accusati siano compatibili con l'avvelenamento da topicida, inoltrando comunicazione al Comune e all'Ausl. Nelle stesse ore e nella stessa zona, una signora rinveniva altri bocconi di carne macinata sospetti e li consegnava alla Polizia Locale dell'Unione Pedemontana che li inviava prontamente all'Istituto di Zooprofilattico per le analisi.

I risultati di tali analisi non sono ancora disponibili, ma nel frattempo si consiglia ai cittadini che frequentano la zona con bambini o animali domestici di prestare la massima attenzione e di segnalare eventuali ritrovamenti di altri bocconi sospetti all'URP del Comune di Collecchio al numero verde 800 080 482 o alla centrale della Polizia Locale dell'Unione Pedemontana Parmense che risponde al numero 0521 833030 e che, a seguito del sospetto avvelenamento dichiarato dal veterinario, ha già presentato all'autorità giudiziaria una denuncia contro ignoti.

 

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Controlli della Polizia Pedemontana e Ispettorato del lavoro: elevate 11 sanzioni. Il presidente e sindaco Bianchi: «Garantire la legalità»

Nuovo blitz della Polizia Locale dell'Unione nei mercati della Pedemontana per contrastare l'abusivismo, il lavoro nero e la vendita di prodotti contraffatti.
Dopo i ripetuti controlli effettuati a Traversetolo, nella mattinata di venerdì 23 novembre gli agenti del nucleo e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro hanno passato al setaccio le bancarelle di Collecchio, scoprendo un ambulante in nero che ha portato all'immediata sospensione dell'attività commerciale per la quale prestava la sua manodopera irregolare.
Oltre a lui, sono stati pizzicati due dipendenti con contratti che violavano normative in materia di lavoro, e sono state elevate 9 sanzioni amministrative per altre irregolarità, dalla dimensione del banco troppo grande alla non esposizione dei prezzi, passando per la mancanza di licenza al seguito.

«Fortunatamente la stragrande maggioranza degli operatori che frequentano i nostri mercati è rispettosa delle leggi, ma non bisogna abbassare la guardia – commenta il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi –. Tutelare il lavoro garantendo agli ambulanti di accedere al mercato a parità di condizioni, senza che vi siano episodi di concorrenza sleale, è fondamentale. Per ringrazio i nostri agenti e i funzionari dell'Ispettorato del Lavoro per l'attività svolta».

«Si tratta di attività che spesso i cittadini non percepiscono, diverse dai canonici controlli stradali – aggiunge l'assessore alla Sicurezza dell'Unione e sindaco di Felino Elisa Leoni –. Ma sono attività importanti e dovute a chi rispetta le regole lavorando onestamente»

Il comandante della Polizia Locale Pedemontana, Franco Drigani, sottolinea come i controlli commerciali siano «una delle priorità, così come altre attività di carattere specialistico che stanno sempre più connotando l'azione dei nostri agenti».

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Maggiori investimenti, consolidamento e sviluppo dei servizi per un welfare sempre più di qualità e attento alle esigenze dei cittadini.

Consolidamento e sviluppo dei servizi, rafforzamento del personale amministrativo e più risorse per fronteggiare il costante aumento dell'utenza, raddoppiata rispetto a 10 anni fa.
Il direttore generale di Pedemontana Sociale, Adriano Temporini, ha tracciato di fronte al Consiglio dell'Unione la rotta dell'Azienda del welfare, messa nero su bianco nel Piano programmatico triennale 2019-2021 che, dopo aver incassato l'approvazione all'unanimità del Cda formato dai sindaci dei comuni dell'Unione (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo), al termine della seduta di martedì 30 ottobre ha ricevuto il via libera anche dal parlamentino pedemontano.

Il direttore dell'Azienda che proprio quest'anno spegne le sue dieci candeline, ha messo in fila gli obiettivi prioritari, partendo dal Centro diurno per anziani di Traversetolo che vedrà la luce nella primavera del 2019 e dalla mappatura delle fragilità, con la geolocalizzazione degli anziani soli, utile per affrontare le situazioni di emergenza.
Altri obiettivi saranno la riorganizzazione del personale dei centri diurni, l'accreditamento dei centri socio-occupazionali e l'implementazione di quanto previsto dalla legge 112/2016, cosiddetta sul "Dopo di noi". «Un'ottima legge – ha osservato Temporini –, con cui abbiamo potuto acquisire risorse per ulteriori interventi di domiciliarità e convivenze tra le persone con disabilità che hanno "frequentato" la Scuola di autonomia. E dal prossimo anno apriremo altri due appartamenti dedicati a questi progetti».
Prioritario anche il consolidamento di affidamenti e affiancamenti familiari: «Siamo partiti con quattro nuclei coinvolti – ha sottolineato il direttore – e oggi siamo a 31. È stato svolto un lavoro importante che ci ha consentito di prevenire o risolvere delle criticità rilevanti».

Dal punto di vista numerico, la popolazione dell'Unione negli ultimi 10 anni è passata da 44.531 a 49.534 abitanti, mentre gli utenti in carico all'Azienda sono quasi raddoppiati, passando da 1.400 a 2.700. Di questi, il 17 per cento sono minori, dieci punti in più rispetto alla media regionale. «Un dato significativo e positivo per quel che riguarda l'efficacia delle "sentinelle" sul territorio e la prevenzione», ha commentato Temporini. Il 61 per cento, sono giovani adulti e il 21 per cento anziani, due dati in crescita, mentre l'11 per cento, stabile, sono immigrati.
Tra gli interventi è previsto il rafforzamento della qualità dei centri diurni, l'aumento delle ore di presenza dell'infermiera professionale, la formazione degli operatori e delle famiglie. Il Piano prevede inoltre un'ottimizzazione dei servizi di prima accoglienza, ad esempio delle "Case donne", l'attuazione delle azioni previste dall'Accordo integrato socio-sanitario con il Distretto Sud Est dell'Ausl e il potenziamento dei servizi e progetti per minorenni e famiglie, dalle misure di sostegno alle capacità genitoriali, passando per gli affidi e affiancamenti, in sinergia con le comunità familiari ed educative che operano sul territorio.

Obiettivi che per essere centrati, hanno tuttavia bisogno di maggiori investimenti, anche in considerazione dell'aumento degli utenti. «La spesa per le risorse umane aumenterà di 154 mila euro su totale di circa 2,3 milioni – ha precisato Temporini – mentre quella per l'area disabili aumenterà di 70 mila euro. L'aumento più importante, pari a 404 mila euro su 2,1 milioni complessivi, riguarda l'area minori».

Al termine della presentazione, il consigliere di minoranza Tiziana Azzolini (Lega Nord-Forza Italia) ha osservato come nel piano non ci siano i reclami e le valutazioni dei cittadini sui servizi. Il direttore ha replicato che si tratta di dati che vengono inseriti nel Bilancio consuntivo. «Detto questo, i reclami sono stati tre – ha aggiunto –,mentre le indagini di customer satisfaction mostrano un alto gradimento dei servizi». Un esempio? Il voto di 9,4 su 10 registrato dai Centri diurni.
Il presidente dell'Azienda e sindaco di Montechiarugolo, Luigi Buriola, ha sottolineato la capacità dimostrata dall'azienda di far fronte «all'aumento dell'utenza e alle evoluzioni sociali, anche durante il periodo di grande crisi economica», mentre il presidente dell'Unione Pedemontana e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi, ha evidenziato come, a fronte di trasferimenti stabili da parte dei Comuni, i servizi siano aumentati: «Questo significa che l'Azienda ha operato una buona ottimizzazione delle spese». Un plauso al piano è arrivato anche da Aldo Spina, assessore unionale ai Servizi alla Persona e sindaco di Sala Baganza: «Un punto di forza di queto documento risiede nell'impegno dell'azienda nel valorizzare le reti sociali per far sì che certe situazioni vengano consolidate prima che diventino critiche».

Il Piano è stato approvato a larghissima maggioranza. Unico voto contrario quello di Azzolini, mentre le sue colleghe di opposizione Ilaria Montagna ed Elena Conti si sono astenute.

Quest'ultima ha precisato, in sede di dichiarazione di voto, di aver scelto l'astensione come «forma di avvicinamento. Sarebbe stato semplice votare no per partito preso, ma ho voglia di sperare che questo piano possa funzionare. Sono stata scettica sull'Unione e su alcune scelte, ma credo che i Servizi sociali, così come sono stati strutturati, possano essere una forza».

 

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Pubblicato in Comunicati Sanità Parma
Mercoledì, 29 Agosto 2018 08:58

Passeggiata nei Boschi di Carrega... Foto

Sala Baganza (PR) 28 agosto 2018 - Chi non è mai stato ai Boschi di Carrega? Chi non ha mai percorso i sentieri di questo fantastico patrimonio naturale che si estende da Sala Baganza a Collecchio in provincia di Parma?

Probabilmente tutti almeno una volta nella vita ci sono stati. E qualcuno si è accorto dell'incuria e dell'abbandono che da troppo tempo è presente nel territorio. Un lettore felinese, ci fa notare che anche il comune di Felino è socio dell'organismo "Parco Regionale dei boschi di Carrega" e comunuqe, a quanto pare, il parco non riceve le adeguate cure.

Chi deve effettivamente provvedere alla manutenzione? I boschi di Carrega stanno diventando sinonimo di degrado e incuria. Vi sembra giusto? Inoltre, a parte questo grave stato di abbandono, il lettore Felinese, ci segnala anche che nei Boschi di Carrega, non sono rari i furti nelle auto parcheggiate da chi va a passeggiare per i sentieri sottolineando che, nella ValBaganza, il decoro urbano, la tutela dell'ambiente e la sicurezza, troppo spesso vengono messi all'ultimo posto nella lista delle cose da fare.

A seguire la galleria fotografica, giudicate voi!

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Nel tardo pomeriggio la provincia di Parma è stata colpita da venti fortissimi, temporali e grandinata in zona Madregolo.

In ValBaganza il forte maltempo, come riportato da Nicola Comparato segretario della consulta di Poggio Cevola Sant Ilario Baganza, il maltempo ha fatto cadere una pianta a Casale di Felino. "I vigili del fuoco si sono immediatamente presentati a fare il sopralluogo. Come sempre, il "Pompiere" , paura non ha" ha chiosato Comparato.

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Domenica 5 agosto la delegazione parmense di Help for Children con alcuni ragazzi e insegnati bielorussi di Gomel si è recata a far visita agli stand della festa "Avanti a tutta birra!!" presso il Lido Valtermina di Traversetolo promossa dalla Federazione provinciale del Partito Socialista.

La delegazione, guidata dal presidente provinciale Veneri e dai referenti Pelassa e Bompani, era composta da alcuni ragazzi bielorussi, che insieme ai loro insegnanti di supporto, vengono in Italia per soggiorni climatici e curativi.

I graditi ospiti di Help for Children, hanno potuto gustare i piatti preparati di persona dallo Chef Luigi Cavalca e trascorrere qualche ora di relax al fresco del "Lido Valtermina".

Di Manuel Magnani consigliere comunale PSI Collecchio

Lunedì, 02 Luglio 2018 15:57

Ventiduesima edizione della Festa Multiculturale

Un grande successo, come sempre, la ventiduesima edizione della Festa Multiculturale. Sono circa quattordicimila le persone passate da Collecchio nel primo fine settimana, per vivere quell'atmosfera magica che avvolge il Parco Nevicati. I colori, la gioia delle danze tradizionali, le sonorità dal sud all'est del pianeta, fra gospel, ritmi brasiliani, sirtaki, musiche rumene... e poi gli incontri con le storie più toccanti, gli spettacoli, le mostre e tanto altro. Non potevano mancare, naturalmente, le specialità culinarie preparate dalle comunità migranti. Chi ha cenato lì, ha potuto scegliere fra sedici diversi menù, da ogni continente.

Un universo di culture e persone che si spostano e si incontrano pacificamente qui, proponendo, sera dopo sera, un giro del mondo, in pochi passi.
Intorno a un prato brulicante di voci e allegria, c'erano anche gli stand delle associazioni (più di cento quelle coinvolte nell'organizzazione della Festa), le bancarelle di artigianato e tante attività per i bambini.

Al lavoro una marea di magliette arancioni, 250 volontari ogni sera, grazie ai quali tutto ha funzionato in maniera perfetta.
Si replica il prossimo fine settimana, da venerdì 6 luglio. Il programma completo è sul sito multiculturale.org

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Festa Multiculturale: dal 29 giugno per due fine settimana il mondo si incontra a Collecchio, fra musica, cibo e cultura. Più di cento associazioni invitano alla ventiduesima edizione.

Ancora una volta sarà la Festa Multiculturale ad aprire l'estate. La ventiduesima edizione ci aspetta con la sua formula ormai familiare: sei giorni, nei due fine settimana dal 29, 30 giugno, 1 luglio e dal 6, 7, 8 luglio, che trasformeranno il prato del Parco Nevicati di Collecchio in un crocevia di popoli e culture, fra cibo, musica, spettacoli ed eventi. Un grande messaggio di pace e accoglienza.

A Collecchio, il flusso naturale della storia, fatta da sempre di viaggi e contaminazioni, di uomini e donne che si spostano e si incontrano scambiandosi esperienze, appare in tutta la sua bellezza. In una società multiculturale come ormai è la nostra, la Festa ci dimostra che, attraverso un lavoro meticoloso, faticoso ma bello, è possibile star bene insieme nella diversità. E i tanti eventi previsti nei diversi spazi avranno l'obiettivo di offrirci occasioni per pensare, vedere, giocare e comprendere tutto questo.

Lo Spazio pedana, la Villa, lo Spazio Incontri, il Palco piccolo e il prato, ogni sera dalle 18.30 ospiteranno letture, laboratori, proiezioni, mostre, concerti, balli, presentazioni di libri, senza dimenticare i bambini che troveranno giochi e attività pensate per loro.
Il programma è ricchissimo, per conoscerlo tutto c'è il sito multiculturale.org e la pagina Facebook Festa Multiculturale.

Ogni sera sarà possibile firmare per la campagna #WelcomingEurope, iniziativa dei cittadini europei che vuole decriminalizzare la solidarietà e affermare come salvare vite non sia reato. C'è anche l'hashtag #withrefugees e, chi si siederà a tavola, potrà leggere sulle tovagliette i progetti attivi anche qui per fare esperienze di accoglienza verso persone rifugiate. Cosa che accade già, silenziosamente, in tante case della nostra città.

A Collecchio l'integrazione passa dalla tavola. Oltre agli stand delle associazioni e alle bancarelle di artigianato, infatti, non mancheranno le cucine dal mondo, trenta in tutto. Ogni sera sarà possibile assaggiare sette diversi menù tradizionali. Il primo fine settimana saranno ai fornelli le comunità di Perù, Camerun, Marocco, Africa Occidentale, India, Romania, Etiopia, Tunisia, Nigeria, Sri Lanka, Grecia, Moldavia, Africa Centrale, Marocco e Kurdistan. Non mancheranno ovviamente i tortelli d'erbetta.

Questa mattina, chi ha portato la voce delle Comunità che prepareranno la cena, ha sottolineato come esserci sia un'opportunità importante.
Come Victoria Verde Hermosilla, volontaria storica che da sempre propone le specialità del suo paese. "La Festa Multiculturale – ha detto- è un momento di incontro e di amicizia. Io ringrazio tutti perché per noi è una grande possibilità che ci permette di presentare la nostra cultura e la nostra cucina. Le spezie che troverete nei nostri piatti, arrivano direttamente dal Perù".

Chi cucina, chi serve, chi sparecchia e pulisce, chi monta e smonta, chi accoglie... sono tutti volontari. Il volontariato infatti è la forza immensa di questa Festa: 250 persone di ogni età e nazione, saranno al "lavoro" ogni sera perché tutto funzioni. Insomma, una grande famiglia solidale pronta ad accogliere i visitatori che arriveranno a migliaia da tutta la regione (venticinquemila solo lo scorso anno).
Come ha affermato Giancarlo Dodi, assessore del Comune di Collecchio, c'è una forza e una solidità nelle associazioni che mettono in fila questo evento che va premiata e io credo che il Comune di Collecchio faccia bene ad ospitare questa festa e a sostenerla. Lavoriamo perché la Multiculturale esprima, al di fuori del parco, delle cose positive.

A conferma, è arrivata la testimonianza di Jerome Nguemou di Muoviamoci, associazione che sostiene studenti che arrivano a Parma dall'Africa, raccontando che in Camerun, in Togo, in Gabon, Collecchio è diventata famosa per questa Festa. "E' bellissimo – ha affermato- perché in questa maniera il mondo riesce a vedere come sono le altre culture, in un modo di vivere che piace a tutti.
Sei giorni, quelli della Festa, che volano in un soffio, a fronte di un lavoro di preparazione immenso. Sono più di cento le associazioni che, sin da febbraio, si incontrano per progettare insieme. Condividere intenti e scelte operative è la vera forza di questo evento che con la partecipazione diventa davvero la Festa di tutti.

Questa edizione della Multiculturale, come sempre organizzata da Forum Solidarietà, CIAC Onlus e Centro Interculturale, è dedicata a Giacomo e a Giamma, Gianmaria Piccinini, due amici e sostenitori di questo evento.

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