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 Dal 16 febbraio al 22 marzo 2020, lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma riapre gli spazi rinnovati e restaurati dell'Abbazia di Valserena con l’installazione di Massimo Bartolini dal titolo On Identikit, primo appuntamento del programma di residenze d’artista Through time: integrità e trasformazione dell’opera, realizzato in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020.

CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Università di Parma

in occasione di
Parma Capitale Italiana della Cultura 2020

presenta

Massimo Bartolini
On Identikit

16 febbraio – 22 marzo 2020
Inaugurazione: 16 febbraio 2020, ore 11.00

Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna 1, Parma

Le opere di Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ¬– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con l’ambiente che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo. In questo caso, Bartolini è stato invitato a confrontarsi con l’Archivio-Museo dello CSAC di Parma, che conserva oltre 12 milioni di materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio preziosissimo su cui l’artista ha lavorato interpretando i suoi elementi come fossero note musicali: se accostati gli uni agli altri, fanno intravedere qualcosa di diverso rispetto a quando sono considerati isolatamente. Gli archivi dunque sono luoghi in cui “si compone musica”, dove gli oggetti e le opere possono, in maniera involontaria e irreversibile, diventare altro.

Nel corso della sua residenza allo CSAC, Bartolini si è focalizzato in particolare sulle opere di due grandi maestri quali Luigi Ghirri e Luciano Fabro, presenti nelle collezioni CSAC.
Nella fase preliminare del progetto, Bartolini si è concentrato sulla ricerca di tutti i dischi in vinile fotografati da Ghirri nella serie “Identikit” (1979), dove l’artista emiliano restituiva in maniera veritiera e implacabile un ritratto di sé stesso attraverso quello della propria libreria. Negli scatti fotografici si possono distinguere solo le spine dei dischi e dei libri, il loro contenuto è celato dalla bidimensionalità dell’immagine. I titoli dei vinili, spesso erosi dall’uso e quasi illeggibili sulla spina dei 33 giri, hanno provocato in Bartolini una “curiosità da archeologo”, per poter sfilare finalmente i dischi dalla libreria e ascoltarli, rigorosamente su vinile, in un luogo ben preciso e in compagnia di qualcuno. Questo qualcuno è Lo Spirato di Luciano Fabro (1968-73), opera allestita in una delle cappelle nobiliari della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, una scena che per Bartolini sta “a metà tra un letto sfatto ed un letto posseduto” dove il corpo è allo stesso tempo presente e invisibile: al di sotto delle lenzuola c’è una sagoma, che scompare appena fuori da esse, per poi riapparire come presenza sul guanciale deformato dal peso.
La musica è nascosta dentro l’immagine di Identikit come la figura è nascosta dentro il gesso de Lo Spirato. Con il lavoro On Identikit, Bartolini intende fare incontrare l’essere invisibile e presente dello Spirato con l’essere, invisibile per natura, della musica, che risuonerà nei suggestivi spazi della Chiesa.

Come scrive l’artista nel libro che accompagna l’evento espositivo, edito da All Around Art: “quando uno è sdraiato molto spesso si riposa o dorme, meno spesso è morto. In tutte e tre queste circostanze la musica è indicata […] La ninna nanna è una musica per dormire, per morire per poco tempo, per cambiare stato… Come fare una serenata al sonno che non si sveglia: dormi, che domani quando ti sveglierai ti ricorderai di una musica senza provenienza e per quello sarà la più musica di tutte le musiche”.

L’installazione concepita da Massimo Bartolini coincide con la riapertura degli spazi espositivi CSAC dopo la prima fase di lavori che ha visto il rinnovamento dell’impianto di illuminazione e dei supporti espositivi. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi e interesseranno gli spazi dell’abbazia destinati agli archivi, in vista dell’apertura di nuovi percorsi.

Massimo Bartolini è nato, vive e lavora a Cecina. Studia all'Istituto Tecnico per Geometri B. Buontalenti di Livorno e all' Accademia di Firenze. Dal 1993 espone in numerose mostre, tra le collettive si ricordano: Biennale di Venezia del 1999, 2001 (evento collaterale), 2009, 2013; Biennale di Valencia, 2001; Manifesta 4, Francoforte, 2002; Ecstasy, in and about altered states, MOCA Los Angeles, 2005; Biennale di Shangai 2006 e 2012; International Triennale of Contemporary Art, Yokohama, 2011; Biennale di San Paolo, 2004; Biennale di Pontevedera (Spagna), 2004; Documenta 13 Kassel, 2012; Etchigo Tsumari Tiennal, Tokamachi, 2012; Track, Ghent (Belgio), 2012; One on One, Kunstwerke, Berlino, 2012; The City, My Studio/The City, My Life, Kathmandu Triennale (Nepal), 2017; Habit Co-Habit, Pune Biennale (India), 2017; Starting from the desert… Yinchuam Biennal (Cina), 2018. Fra le mostre personali: Manifesta 12 (evento collaterale) Caudu e Fridu, Palazzo Oneto, Palermo, 2018; 4 organs, Fondazione Merz, Torino, 2017; Studio Matters+1, Fruitmarket Gallery, Edimburgo, e SMAK Ghent, 2013; Serce na Dloni, Centre of Contemporary Art Znaki Czasu, Torun, (Polonia), 2013; Hum Auditorium Arte, Roma; MARCO, Vigo (Spagna), 2012; Museu Serralves Porto; Ikon Gallery, Birmingham, 2007; GAM di Torino, 2005; Museum Abteiberg, Mönchengladbach (Germania), 2002.

Calendario di Through time: integrità e trasformazione dell’opera

Massimo Bartolini. On Identikit
Mostra: 16 febbraio – 22 marzo 2020
Inaugurazione domenica 16 febbraio 2020, ore 11.00

Luca Vitone. Il Canone
Mostra: 4 aprile – 30 maggio 2020
Inaugurazione sabato 4 aprile 2020, ore 11.00

Eva Marisaldi
Mostra: 5 settembre – 17 ottobre 2020
Inaugurazione sabato 5 settembre 2020, ore 11.00

Cos’è lo CSAC dell’Università di Parma
Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione inizia a raccogliere grazie ad Arturo Carlo Quintavalle il suo primo nucleo di opere nel 1968, in occasione dell’esposizione dedicata a Concetto Pozzati organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. Situato oggi nell’Abbazia cistercense di Valserena, conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquette, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi).
Lo CSAC oggi è uno spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui la Triennale di Milano, il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, il Design Museum di Londra, il Folkwang Museum di Essen e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.

CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma)
www.csacparma.it 

Ingresso: 5 euro
Per tutte le riduzioni e informazioni aggiornate: http://www.csacparma.it/visita/
Orari
Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00
Sabato e domenica 10.00-19.00
Per informazioni e prenotazioni
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Corvi, Forza Civica: “Pizzarotti ha perso un’altra occasione per prendere le distanze dal convegno negazionista sulle foibe a Parma”

“Anche lo scorso anno si è tenuto lo stesso vergognoso convegno negazionista sulle foibe a Parma con gli stessi organizzatori, e oggi come allora il sindaco Pizzarotti forse era impegnato a distribuire bollini antifascisti anziché prenderne le distanze.
Tito Josip Broz fu un dittatore slavo ormai universalmente riconosciuto come artefice della pulizia etnica perpetrata nei confronti dei nostri connazionali sul finire della seconda guerra mondiale. Il convegno organizzato a Parma e la presenza di vie e piazze dedicate a quello che la storia ha ormai condannato come assassino di italiani, non è solo indegna e offensiva per la memoria dei tanti morti e del dolore causato, ma lo è ancor di più quando negli stessi comuni sono state intitolate strade ai Martiri delle foibe. Da una parte vengono commemorate le vittime e dall'altra il loro carnefice.
Come lo scorso anno chiediamo non solo di spazzare via Tito Broz dalle strade (sostituendola con una che ricordi il dramma dei giuliano-dalmati o ai loro martiri), come già accaduto per centinaia di vie e piazze in tutta Italia, ma anche che i Comuni tutti commemorino degnamente e ufficialmente ogni anno il Giorno del Ricordo, solennità riconosciuta dallo Stato Italiano, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92.
I cittadini potranno continuare a sottoscrivere la nostra petizione al seguente link: "https://www.change.org/p/prefetture-italiane-cancelliamo-tito-broz-dalle-strade-italiane

Così in una nota Alessandro Corvi, Presidente dell’associazione culturale Forza Civica.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

#DINFINITO è una mostra “diversa”, dove i quadri, le parole, la musica, gli sguardi delle donne tendono all’infinito.

La mostra fotografica racconta un viaggio… e le immagini di Jam Photo raccontano la mostra …

(Gallery di JAMPHOTO)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Riceviamo e pubblichiamo le foto della Camminata della Candelora di ieri domenica 2 febbraio a Felino.

Di Nicola Comparato  Felino 2 gennaio 2020 -  L’evento è stato organizzato da “Associazione Natura e Vita Onlus”, con sede a Felino in via Caumont Caimi 1, che si occupa della salvaguardia dell’ambiente naturale, urbano e sociale, e del miglioramento della qualità della vita. L’iniziativa, alla sua terza edizione, è nata con lo scopo di far conoscere le case coloniche attraverso i sentieri sconosciuti del meraviglioso territorio felinese, ed ha visto partecipare un folto numero di persone. L’associazione ha già annunciato che ci saranno altre occasioni per scoprire i tesori naturali del territorio durante tutto l’anno 2020. 

Ecco il programma della giornata di ieri direttamente dall'organizzazione: 

“La camminata ci condurrà alla scoperta di luoghi caratteristici, ma poco conosciuti del territorio felinese, e si svolgerà in parte su strade asfaltate e in parte su strade bianche o su terreni erbosi. 
Programma: 
ore 8:45 ritrovo in Piazza Miodini a Felino 
ore 9:00 partenza 
ore 12:15 arrivo presso la sede dell’associazione (via Caimi 1 – Felino), in cui verrà offerto l’aperitivo della Candelora.” 

Per maggiori informazioni visitate la pagina Facebook “Associazione Natura e Vita Onlus” a questo link: 

https://www.facebook.com/associazionenaturaevita/ 

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Mostra Fotografica #DINFINITO "Anime Musica Parole", che si terrà l'1 e 2 febbraio a Borgo delle Colonne, 28 - Parma #DINFINITO è una mostra “diversa”, dove i quadri, le parole, la musica, gli sguardi delle donne tendono all’infinito.

La mostra fotografica racconta un viaggio.

E’ un viaggio interiore nell’anima ferita, che cerca, trova e ritrova la bellezza nello sguardo altrui, negli occhi di altre anime ferite.

Un viaggio in cui si scopre, forse per la prima volta, l’importanza di vivere, non di sopravvivere.

Un viaggio nelle emozioni forti, contrastanti, sfuggenti e complesse.

Un viaggio che non si conclude.

Preparate il cuore a diventare particella #dinfinito

PROGRAMMA di Domenica 2 Febbraio

• ore 16:00 - Apertura Mostra Fotografica

• ore 17:00 - Flashmob a cura di Flexpoint Performing Arts Academy

• ore 18:00 - Pole Dance Performance a cura di Chiara Alinovi

• ore 21:00 - Ringraziamenti e chiusura ufficiale della Mostra

L’incasso delle serate servirà a sostenere i progetti de La Doppia Elica

 

https://www.ladoppiaelica.it/campaigns/mostra-fotografica-dinfinito/ 

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Lunedì, 27 Gennaio 2020 14:36

119esimo dalla morte di Giuseppe Verdi - le foto.

Stamane la consueta cerimonia per commemorare la morte di Giuseppe Verdi davanti al suo monumenti in Piazzale della Pace.  La cerimonia è terminata sulle note del “Va’, pensiero”, interpretato dal Coro del Teatro Regio di Parma e dalla Corale Giuseppe Verdi di Parma.

Foto di Francesca Bocchia

Pubblicato in Cronaca Parma

Mercoledì 5 febbraio, alle 18.30, alla Certosa di Parma, presso la Scuola di Polizia Penitenziaria, verrà presentato il volume “Profughi d’Italia”, con la presenza dell’autrice Petra di Laghi e vi sarà la partecipazione del consigliere comunale a Parma, Emiliano Occhi, di Patrizia Caselli, consigliere comunale a Collecchio, e di Dario Aureli, direttore della Scuola di Polizia Penitenziaria.

“L’evento culturale vuole diffondere la conoscenza dei tragici fatti, che investirono gli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, costretti ad abbandonare la propria terra di fronte alla violenza titina, nel secondo dopoguerra”, così Matteo Impagnatiello, segretario provinciale Ugl ed organizzatore della presentazione, che aggiunge “Vogliamo commemorare il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo verificatosi, così come prevede la Legge istitutiva della solennità civile nazionale italiana”.

“Ringrazio sia il direttore Dario Aureli che il comandante della Scuola, Gennaro Schiavo, per la sensibilità dimostrata e per l’ospitalità: la Scuola è il luogo ideale per approfondire e diffondere la conoscenza di ciò che accadde, al fine di conservare la memoria di quelle tragiche vicende; l’invito a partecipare è esteso a tutta la cittadinanza,” conclude il segretario, che ricorda, a chi voglia partecipare, di comunicare il proprio nominativo all’organizzazione sindacale.

Parma 26.01.2020  Matteo Impagnatiello
Segretario Ugl Parma

 

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(foto certosa: Parma1983)

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Venerdì, 24 Gennaio 2020 14:04

DINFINITO, una mostra fotografica diversa

DINFINITO è una mostra “diversa”, dove i quadri, le parole, la musica, gli sguardi delle donne tendono all’infinito.

La mostra fotografica racconta un viaggio.

E’ un viaggio interiore nell’anima ferita, che cerca, trova e ritrova la bellezza nello sguardo altrui, negli occhi di altre anime ferite.

Un viaggio in cui si scopre, forse per la prima volta, l’importanza di vivere, non di sopravvivere.

Un viaggio nelle emozioni forti, contrastanti, sfuggenti e complesse.

Un viaggio per ritrovare un tempo significativo, un tempo lento da assaporare e da vivere.

Un viaggio che non si conclude.

Farsi fotografare è stata una scelta di donne “coraggiose”, che hanno deciso di mostrare l’anima attraverso lo sguardo. Le donne durante il servizio fotografico hanno sciolto le tensioni, hanno ritrovato il gusto di esporsi, di rivedersi in una luce nuova e hanno potuto condividere con le altre compagne di viaggio questo gioco che si è rivelato liberatorio e terapeutico.

Chi visiterà la mostra sarà condotto all’interno di un mondo fatto di pazienza, di attesa, di sospensione e di vita ritrovata.

Uno spazio, un luogo sospeso, dove tutto può succedere, dove tutto può farsi esperienza.

“Tutti siamo sospesi ad un filo, che lo vogliamo o no. Siamo trapezisti, a volte dobbiamo lasciare il nostro trapezio per afferrarne un altro. Non sappiamo cosa troveremo nello spazio vuoto, se cadremo o meno; scopriremo forse altre strade, guarderemo di più il cielo, vivremo di più l’attimo. Quello che è certo è che avverrà un cambiamento”

Preparate il cuore a diventare particella #dinfinito

www.ladoppiaelica.it

 

 

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Sabato, 18 Gennaio 2020 15:11

I Neri Per Caso in concerto a Parma - FOTO

Ieri sera, venerdì 17 gennaio, al Campus Industry di Parma sono arrivati i Neri Per Caso, il gruppo a cappella per definizione in Italia.

Diventati famosi nel 1995 vincendo la sezione “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo, con il brano “Le ragazze” conquistarono la vetta delle classifiche, dove restarono per settimane. L’album omonimo valse ben 6 dischi di platino con quasi 700.000 copie vendute. In seguito, i Neri Per Caso nel corso della loro carriera hanno collaborato con alcuni tra i più importanti artisti italiani (Lucio Dalla, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Renato Zero, Mario Biondi) e stranieri (Bobby McFerrin, solo per citarne uno), oltre a essere recentemente tornati, nel 2018, al Festival in occasione del duetto con Elio e le Storie Tese.

Oggi, i Neri Per Caso tornano in tour con uno spettacolo emozionante che comprende in scaletta, oltre ai pezzi che hanno portato il gruppo al successo, anche importanti brani della musica nazionale e internazionale. Nel 2019 il gruppo ha anche pubblicato un album di cover dei Beatles, un’accurata selezione del magnifico repertorio beatlesiano per rivivere e raccontare i Fab Four. Un disco in cui troviamo la somma di sei voci abilmente armonizzate, che si fondono in una sola settima voce unica nel suo genere, quella dei Neri Per Caso.

Galleria fotografica a cura di Pietro Razzini

 

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Una grande mostra per Parma2020: Time Machine, Vedere e sperimentare il tempo. Parma, Palazzo del Governatore, 13 gennaio–3 maggio 2020 (Foto di Francesca Bocchia)

L’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 si apre con l’inaugurazione di una grande mostra, il 12 gennaio: Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo, aperta al pubblico dal 13 gennaio al 3 maggio 2020, a Palazzo del Governatore.


Nata da un’idea dell’assessore alla cultura di Parma, Michele Guerra, l’esposizione è curata da Antonio Somaini, professore di teoria del cinema, dei media e della cultura visuale alla Sorbona, con le esperte di cinematografia Eline Grignard e Marie Rebecchi.
Time Machine esamina il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento hanno trasformato nel corso degli ultimi 125 anni la nostra percezione del tempo, attraverso una serie di tecniche di manipolazione temporale: dall'accelerazione al ralenti; dal fermo immagine al time-lapse; dalla proiezione a ritroso, al loop e alle infinite varianti di quella operazione cinematografica fondamentale che è il montaggio.
Cinema, video e videoinstallazioni proposte dunque come vere e proprie “macchine del tempo”, secondo tre diverse accezioni: come media capaci di registrare, archiviare e ripresentare fenomeni visivi e audiovisivi; come media che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo; infine, come media che operano diverse forme di manipolazione temporale.
È quindi un’esposizione legata a doppio filo al claim di Parma2020: la cultura batte il tempo (www.parma2020.it).
Punto di avvio del percorso espositivo sono due eventi risalenti al 1895: la prima pubblicazione del racconto fantascientifico The Time Machine: An Invention di H.G. Wells e la prima presentazione pubblica del Cinématographe dei Fratelli Lumière. La mostra si snoda poi fino alle ultimissime tecniche di manipolazione temporale delle immagini in movimento prodotte attraverso l'intelligenza artificiale, il machine learning e le reti neurali.
Articolata in diverse sezioni, la mostra è un viaggio affascinante nel tempo, che si rivela in tutta la sua relatività e plasticità attraverso opere di artisti e fotografi come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Jeffrey Blondes, Grégory Chatonsky, Ange Leccia, Jacques Perconte, Robert Smithson, Alain Fleischer e filmmakers come Martin Arnold, Harun Farocki, Jean-Luc Godard, Bill Morrison, Gustav Deutsch, Ken Jacobs, Malena Szlam.
Lungo le 25 sale del Palazzo del Governatore si articola un percorso immersivo tra immagini, proiezioni ed estratti filmici provenienti dal cinema delle origini e dal cinema sperimentale, dal cinema classico e da quello contemporaneo, dal cinema scientifico e da quello documentario, dalle videoinstallazioni e da alcuni momenti scelti della storia della fotografia. I visitatori potranno così sperimentare un viaggio temporale attraverso immagini in movimento concepite come modi di vedere e sperimentare il tempo.

Time Machine è prodotta da Solares Fondazione delle Arti con il contributo del Comune di Parma e degli sponsor Parmalat e Ocme nell’ambito del programma ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, ed è in collaborazione con la Cinémathèque française.
Accompagna la mostra il catalogo edito da Skira con 11 testi scritti da figure di primo piano, a livello internazionale, della teoria dell’arte, del cinema e dei media (Emmanuel Alloa, Jacques Aumont, Raymond Bellour, Christa Blümlinger, Grégory Chatonsky, Georges Didi-Huberman, Philippe Dubois, Noam Elcott più i tre curatori) e 11 sezioni iconografiche (Time Machines, Time Axis Manipulations, Flows, Instants, Time-lapse, Multiple Exposures, Animate / Inanimate, Re-montage, Loops & Reversals, Deep Time, Machine Visions).

Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo
A cura di: Antonio Somaini con Eline Grignard e Marie Rebecchi
Da un'idea di: Michele Guerra
Prodotta da: Solares Fondazione delle Arti, con il contributo del Comune di Parma e degli sponsor Parmalat e Ocme nell’ambito del programma ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020
Dove: Palazzo del Governatore, piazza Garibaldi 19, Parma
Inaugurazione: 12 gennaio (su invito)
Apertura al pubblico: 13 gennaio-3 maggio 2020
Orari: martedì e mercoledì 15-19; giovedì-domenica e festivi 10-19; chiusa il lunedì.
Apertura straordinaria e gratuita lunedì 13 gennaio, in occasione della festa di Sant’Ilario, patrono della città.
Biglietti: intero 8 €; ridotto 5 € e 4€
Informazioni: www.parma2020.it

 

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