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La prima è il medico Tiziana Pasquariello, assegnata all'U.O. di Medicina interna, in servizio dal primo febbraio. I dati del 2017 confermano il trend positivo dell'Unità Operativa diretta da Michele Meschi.

Parma, 8 febbraio 2018

Come annunciato a fine anno dall'Assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi, l'Azienda USL di Parma ha iniziato a realizzare il piano di assunzioni per l'Ospedale di Borgotaro, a potenziamento dell'organico.

Giovedì 1 febbraio, ha preso servizio Tiziana Pasquariello, medico internista trentacinquenne, con specifiche competenze in ecografia internistica, in ambito angiologico ed emocoagulativo. Assegnata all'U.O. di Medicina interna del Santa Maria, si occuperà di tutte le attività di degenza, dell'ambulatorio Emostasi e Terapie Antitrombotiche e sarà il raccordo con il Punto di Primo Intervento.

"Questa è la prima assunzione del 2018 per l'Unità Operativa di Medicina - afferma Michele Meschi, direttore dell'U.O. di Medicina interna dell'Ospedale di BorgotaroNe sono in programma altre. In particolare, si tratta di ulteriori 2 medici internisti e 1 cardiologo, oltre a 1 infermiere e 2 operatori tecnici, a supporto anche dello sviluppo del Punto di primo intervento. Grazie anche al potenziamento dell'organico che si sta realizzando, sarà possibile dare un ulteriore impulso all'attività dell'Unità Operativa, che già registra dei buoni risultati. Solo nei primi nove mesi del 2017 – continua Meschi – abbiamo registrato un aumento dei ricoveri, rispetto allo stesso periodo del 2016, del 4.3%, con un più 35% dei casi ad alta complessità. In aumento anche l'indice di occupazione dei posti letto con un 3.5% in più e una contestuale riduzione del 3.3% della durata della degenza media".

Oltre a quelle previste per l'U.O. di Medicina interna il piano assunzioni concordato con la Regione prevede un incremento del personale di ulteriori 3 medici, 10 infermieri, 3 fisioterapisti e 1 ostetrica destinati ad altri reparti e servizi.

L'UNITA' OPERATIVA DI MEDICINA INTERNA

Ha 20 posti letto per acuti, 3 di osservazione breve internistica, 6 di lungodegenza post acuzie, 3 degenza monitorata ad alta valenza clinica e 6 di riabilitazione cardiologica. L'équipe, diretta da Meschi, è composta da 10 medici (3 di medicina interna, 2 nefrologi, 1 diabetologo, 1 geriatria anestesista-rianimatore, 3 cardiologi), 25 infermieri e 8 operatori socio-sanitari. L'équipe lavora in stretta collaborazione con altre Unità Operative, in particolare, con l'hospice "La Valle del Sole", il day service e day hospital oncologico, la lungo-assistenza territoriale e gli ambulatori multidisciplinari.

Fonte: Ausl Parma

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Ospedale di Vaio: l'Unità Operativa di Chirurgia Generale protagonista in Europa. In Svizzera e in Francia, per la chirurgia guidata dalla fluorescenza.

Parma, 6 febbraio 2018

E' l'esperienza nella chirurgia guidata dalla fluorescenza con l'uso del verde d'Indocianina che ha portato l'Unità Operativa di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Vaio in Europa. A San Gallen in Svizzera, all'11° Congresso Europeo di chirurgia colorettale, con la presentazione di uno studio che dimostra l'utilità dell'angiografia con verde d'Indocianina durante interventi di chirurgia mininvasiva in sedi anatomicamente difficili. E a Strasburgo, in Francia, dove l'Unità Operativa dell'Ospedale di Vaio partecipa alla costituzione di un Registro europeo di pazienti trattati con questa metodica.

A spiegare di cosa si tratta è Vincenzo Violi direttore dell'Unità Operativa che, insieme alla sua équipe composta dai chirurghi Lorenzo Casali, Christian Franzini, Clara Pavlidis, Alessio Rollo, Caterina Santi ha realizzato lo studio.

"Il verde d'Indocianina è una molecola sviluppata negli anni '50 nei laboratori di ricerca della Kodak per la fotografia ad infrarossi. Nel 1959, è stato approvato il suo utilizzo in ambito clinico e da allora è stata impiegata per eseguire indagini diagnostiche di cuore, fegato, occhio e polmone. Questa molecola diventa fluorescente quando illuminata con luce ad infrarossi. Se iniettata in vena, consente uno studio in tempo reale della vascolarizzazione sanguigna e linfatica di diversi organi tra cui il colon, oltre a facilitare lo studio anatomico dell'albero biliare. E' una sostanza sicura – continua Violi – non ha effetti collaterali, al di fuori di rare e prevenibili reazioni allergiche. La strumentazione necessaria al suo utilizzo è un rilevatore di fluorescenza."

Da circa 2 anni, l'U.O. di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Vaio dispone di una colonna laparoscopica, che può funzionare sia con luce bianca che con rilevatore di fluorescenza. "Negli ultimi anni – riprende il direttore – è stato introdotto l'uso della fluorescenza con verde d'Indocianina per acquisire informazioni relative alla vascolarizzazione durante l'intervento di chirurgia colorettale. Questa metodica facilita l'identificazione della buona vascolarizzazione dei monconi intestinali da ricollegare e la visualizzazione dell'uretere, nell'ottica di ridurre le complicanze chirurgiche".

E sempre questa pratica fa dell'U.O. di Chirurgia Generale di Vaio uno dei centri che partecipa al Registro europeo dei pazienti operati con chirurgia guidata dalla fluorescenza. "L'obiettivo del Registro – conclude Violi – è di avere una raccolta di dati relativi alla sicurezza ed efficacia della fluorescenza in varie applicazioni chirurgiche".

 

Fonte: Azienda Unità Sanitaria Locale Parma

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Parcheggi riservati ai pazienti in cura. L'Azienda Ospedaliero-Universitaria ha inoltre reperito i fondi e avviato le procedure anche per il recupero della facciata del Padiglione.

Corridoi 1Si stanno concludendo i lavori di ristrutturazione del Day hospital oncologico, al piano rialzato del Padiglione Cattani, spazi riqualificati che offriranno ai pazienti in cura locali adeguati alla qualità del servizio e al carico di lavoro che deve assolvere.

La collocazione degli ambulatori oncologici al Cattani, come previsto nelle linee di programmazione della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, rappresenta un primo passo in vista della successiva costruzione del Polo oncologico integrato che riunirà in un'unica struttura, nuova e funzionale, in viale Volturno, tutti i reparti che afferiscono all'Oncologia.

L'intervento, di prossima inaugurazione, ha consentito di realizzare, all'interno della struttura, 13 ambulatori medici; 7 ambulatori di somministrazione e 2 camere di degenza di day hospital. Scopo del progetto è la riqualificazione degli ambienti posti al piano rialzato del Padiglione Cattani al fine di ospitare il Day hospital, l'area ambulatoriale e tutti gli studi medici della Struttura complessa di Oncologia medica ora presenti nel padiglione Poliambulatori con un aumento della superficie interna quasi doppia rispetto a quella attualmente a disposizione per lo stesso servizio.

Al fine di migliorare l'accoglienza di pazienti e famigliari, all'esterno della struttura verranno realizzati nuovi parcheggi, che andranno ad aumentare quelli esistenti, e saranno riservati esclusivamente ai pazienti in cura nel Centro oncologico. Sul fronte nord del Padiglione, quello rivolto verso via Gramsci, è stato inoltre creato un nuovo ingresso che amplierà i posti a sedere fino a cento posti. Le sedute della sala d'attesa saranno allestite anche grazie al contributo donato da Barilla Spa e annunciato lo scorso dicembre dal vicepresidente Luca Barilla durante il tradizionale scambio di auguri natalizi con il personale del reparto organizzato dall'associazione Verso il Sereno.

L'investimento per completare i lavori, pari a un milione e trecentomila euro, è stato interamente sostenuto dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria che ha reperito nel proprio bilancio le risorse necessarie per avviare anche l'intervento sulla facciata del Padiglione, di cui sono già state avviate le procedure per l'assegnazione dei lavori.

(Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)

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Ospedale di Vaio: chirurgia senza bisturi per rimuovere tumori gastrointestinali. Già eseguiti due interventi, perfettamente riusciti. Tecnica mininvasiva studiata in Giappone e adottata in pochissimi ospedali in Italia.

 

Si chiama ESD, cioè dissezione endoscopica sottomucosa, ed è una tecnica mininvasiva che consente di rimuovere tumori gastrointestinali senza ricorrere all'intervento chirurgico. Studiata in Giappone e applicata in pochi ospedali del nord d'Italia, in Emilia-Romagna solo a Reggio Emilia e a Imola, questa metodica è utilizzata ora anche all'Ospedale di Vaio dell'AUSL di Parma.

"Sono due gli interventi già eseguiti e perfettamente riusciti – afferma Paolo Orsi, direttore dell'U.O. di Endoscopia digestiva e Gastroenterologia dell'Ospedale di Vaio -. Si tratta di due cinquantenni, un uomo e una donna, in entrambi i casi, è stato possibile asportare completamente il tumore diagnosticato precocemente, grazie agli esami di screening. Questa tecnica – prosegue Orsi – è utilizzabile per asportare tumori precoci dell'esofago, stomaco, intestino e consente di rimuovere lesioni anche di notevoli dimensioni, superiori ai 3 o 4 centimetri. L'asportazione avviene durante una normale gastroscopia o colonscopia".

Sono quindi garantiti tutti i vantaggi dell'intervento chirurgico tradizionale, senza le eventuali complicanze, perché non è necessario il ricorso al bisturi.

"La chirurgia endoscopica, cioè senza bisturi – riprende Orsi - limita la formazione delle aderenze post operatorie, riduce i tempi di degenza ospedaliera, con la possibilità per il paziente di rientrare a casa lo stesso giorno dell'intervento ed ha un miglior risultato estetico".

Poiché i tumori da rimuovere con ESD sono tendenzialmente piatti, la metodica è più difficile da eseguire rispetto alla rimozione, ad esempio, di semplici polipi. Per questo, i professionisti dell'Unità Operativa di Endoscopia digestiva e Gastroenterologia di Vaio sono stati appositamente formati.

"Nella nostra provincia – conclude Orsi - il numero di possibili candidati all'utilizzo della nuova metodica è di circa 100 persone all'anno, numero destinato ad aumentare con il perfezionamento dell'accuratezza diagnostica delle lesioni in fase precoce".

AUSL di Parma

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Undici le Pediatrie di comunità operative a Parma e provincia, con ambulatori aperti più giorni la settimana e per più ore al giorno.
L'Azienda conferma massima disponibilità a collaborare con Comuni e Associazioni per informare i cittadini e ridurre i possibili disagi

In seguito alle posizioni di Fratelli d'Italia-Colorno sui punti vaccinali pubblicate sulla stampa locale, l'Azienda USL di Parma ribadisce quanto già illustrato dai professionisti presenti ad un incontro del 9 gennaio con la popolazione a Torrile.

LA LEGGE prevede che le vaccinazioni obbligatorie passino dalle 4 già previste (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) a 10 (6 vaccinazioni obbligatorie in via permanente: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b; e 4 obbligatorie sino a diverse successiva valutazione: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella, quest'ultima obbligatoria solo per i nati dall'1 gennaio 2017).

L'IMPATTO A PARMA E PROVINCIA La normativa, a Parma e provincia, riguarda oltre 57.000 tra bimbi e adolescenti, di età compresa tra gli 0 e i 16 anni. Si tratta di circa 51.000 accessi l'anno, a cui se ne aggiungono altri 15.000 in questo primo anno di avvio, per i cosiddetti recuperi. Dai controlli effettuati, grazie alla fattiva collaborazione di tutte le scuole di questa provincia che hanno inviato in tempi rapidi gli elenchi degli alunni iscritti, risulta che circa 5.000 studenti tra i 6 e i 16 anni non sono in regola con il dettato normativo, a cui se ne aggiungono circa 1.350 dai 3 ai 5 anni.

IL PIANO STRAORDINARIO DELL'AUSL A fronte di questi numeri e alla necessità di dare la doverosa risposta in tempi congrui, proprio per l'importanza che ciò assume per la salute dei singoli individui e dell'intera collettività, l'AUSL ha definito un piano straordinario di riorganizzazione dei servizi di Pediatria di Comunità in tutta la provincia – esaminato ed approvato dai Comitati di Distretto composti dai Sindaci.
A fronte di una concentrazione delle attività vaccinali pediatriche in 11 sedi in tutta la provincia (delle precedenti 27), è stato garantito un significativo potenziamento delle sedute vaccinali che, in un anno, arrivano ad essere 2.300 di 4 ore ciascuna, per un totale di 45 sedute a settimana, con un contestuale aumento del personale (medico e sanitario) dedicato.
Gli orari di apertura e il numero di sedute negli ambulatori, con il piano straordinario sono dunque più ampi, con l'obiettivo anche di facilitare l'accesso degli utenti durante l'arco dei giorni della settimana.
Detto piano straordinario cesserà a giugno 2018.

LA SITUAZIONE NEI DISTRETTI Distretto di Parma: è attivo il Servizio di Pediatria di Comunità a Parma città in via L. Da Vinci; sono stati sospesi gli ambulatori di Parma, via Vasari, Colorno e Sorbolo. Sono previsti 24.000 accessi oltre a ulteriori 6.000 in quest'anno di avvio. Le sedute annuali in programma, ampiamente potenziate rispetto a quelle fino ad oggi garantite, sono 1.120 di 4 ore, 25 a settimana. Distretto di Fidenza: sono attivi i Servizi di Pediatria di Comunità a San Secondo, Fidenza (Vaio) e Noceto. E' stata sospesa l'attività a Busseto, Salsomaggiore e Fontanellato. Nel distretto di Fidenza, si prevedono circa 12.600 accessi l'anno, oltre a ulteriori 3.000 in quest'anno di avvio. Le sedute annuali in programma, con il piano di riorganizzazione, sono 502, da 4 ore ciascuna, 11 a settimana, circa il doppio di quelle garantite prima dell'entrata in vigore della legge 119/2017. Distretto Sud-Est: sono attivi i Servizi di Pediatria di Comunità a Langhirano, Traversetolo e Collecchio; è sospesa l'attività a Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza, Calestano, Tizzano, Neviano, Palanzano e Monchio. Si prevedono 8500 accessi oltre a ulteriori 2000 in quest'anno di avvio. Le sedute annuali in programma sono 370 di 4 ore, 7 a settimana. Distretto Valli Taro e Ceno: sono attivi i Servizi a Borgotaro, Fornovo, Medesano e Bardi (una volta al mese); è sospesa l'attività a Bedonia e Berceto. Si prevedono 4200 accessi oltre a ulteriori 1400 in quest'anno di avvio. Le sedute annuali in programma sono 180di 4 ore, ovvero 3,5 a settimana.

NUMERI TELEFONICI DEDICATI Da novembre 2016, l'AUSL ha attivato due call center dedicati, con più operatori alla risposta. Per modificare l'appuntamento proposto dalle Pediatria di Comunità per le vaccinazioni (comprese quelle obbligatorie per frequentare la scuola), occorre chiamare il numero 0521.1686811, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18, il sabato dalle 7.30 alle 13.30, per avere informazioni sanitarie sulle vaccinazioni, il numero da chiamare è lo 0524.515777, dalle 10 alle 13 da lunedì a venerdì.

MASSIMA COLLABORAZIONE L'AUSL rinnova la massima disponibilità a collaborare con Amministratori locali e Associazioni per incontrare i cittadini, per spiegare l'importanza della vaccinazione e la nuova organizzazione, e, più in generale, per ridurre possibili disagi, in particolare alle fasce più fragili della popolazione.

 

(Fonte: Ausl Parma)

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In caso di arresto cardiaco un'App avvisa la rete dei defibrillatori, mettendo in allarme il più vicino.

Pochissimi minuti, spesso anche solo una manciata di secondi può fare la differenza in caso di arresto cardiocircolatorio. Ecco perché la nuova applicazione per telefoni cellulari che mette in rete i defibrillatori semi-automatici può aiutare la vita. Defibrillare entro 3-5 minuti dall'inizio dell'arresto può consentire, infatti, la sopravvivenza del paziente nel 50-70% dei casi.

Con un clic gli operatori del 118 allertano l'apparecchio defibrillatore e la persona che lo sa usare e lo invitano a correre sul posto. Sempre grazie alla applicazione sul telefono, si consente agli operatori del 118 che rispondono alla chiamata di individuare con estrema precisione dove si trova la persona in crisi, elemento di particolare efficacia nei casi di grande ansia o di incertezza sull'indirizzo di chi sta male.

Il sistema, di particolare utilità per tutto il mondo dello sport, nasce grazie al progetto regionale "defibrillazione precoce territoriale" con un utilizzo rapido e diffuso dei defibrillatori semiautomatici ed è realizzato dal Sistema 118 grazie a un finanziamento della Regione di 127mila euro, cui se ne aggiungono altri 30mila dalla Fondazione del Monte.

"Nel panorama nazionale, questa è la prima App integrata con il Sistema 118 attivo a livello regionale - sottolinea Antonio Pastori, dirigente infermieristico della Centrale Emilia ovest e coordinamento rete 118 regionale - Siamo quindi molto orgogliosi perché è uno strumento salvavita che non sostituisce il 118 ma entra a tutti gli effetti nella catena del soccorso e consente di velocizzarlo".

Ecco come funzionano il progetto e la App
Una persona è colta da malore, i presenti chiamano il 118. Sugli smartphone delle persone che collaborano al progetto -i DAE First Responder- arriva una notifica, con cui si avvisa che la Centrale Operativa 118 ha registrato un probabile arresto cardiocircolatorio nelle loro vicinanze. I componenti del gruppo aprono la App e visualizzano le informazioni di base, quali la propria distanza dall'evento e dal defibrillatore. Per confermare alla Centrale Operativa 118 la propria disponibilità a intervenire, basta premere sul display "Posso intervenire" senza eseguire alcuna chiamata. Il sistema accetta la disponibilità e guida la persona fino al luogo dell'evento e lo indirizza passo a passo. Una volta raggiunta la persona che sta male, sempre in contatto telefonico con l'operatore del 118, eseguirà le operazioni di soccorso.

L'applicazione è scaricabile per qualsiasi smartphone da Playstore o Itunes.

(fonte - Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)

 

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In arrivo dai campi profughi due bambini affetti da labbro leporino per essere operati in Maxillo facciale e Chirurgia plastica del Maggiore.

Parma, 18 dicembre 2017

Continua senza sosta l'impegno di Help for Children di Parma in favore del popolo del Sahara occidentale la cui terra d'origine è occupata militarmente dal Marocco. Ora, insieme alle associazioni Jaima Sahrawi di Reggio Emilia, Kabara Lagdaf di Modena e El Quali di Bologna, ha deciso di dare vita ad un progetto strutturato per rispondere il più possibile alle emergenze sanitarie dei campi profughi, organizzando con la locale struttura sanitaria un primo filtro capace di scindere i casi in cui è possibile intervenire chirurgicamente in loco, dai casi invece che richiedono l'aiuto di strutture esterne. Con la Regione Emilia Romagna il dialogo è aperto da tempo, per aiutare in primo luogo i bambini.

E la prima destinazione sarà Parma dove le equipe chirurgiche di Enrico Sesenna, direttore della Maxillo facciale e di Edoardo Caleffi direttore della Chirurgia plastica e Centro ustioni accoglieranno una bimba di appena un anno e un bambino di due affetti da labbro leporino e palatoschisi.

"Siamo in attesa delle necessarie autorizzazioni – spiega Giancarlo Veneri di Help for Children - ma tutto è pronto per dare il via a questa iniziativa, particolarmente preziosa dato purtroppo il livello di precarietà che caratterizza la vita ai campi profughi del deserto".
Per rafforzare il legame con le strutture della regione e ringraziare le tante istituzioni che aiutano il suo popolo questa mattina il Ministro della Salute Pubblica della Repubblica Araba Sahrawi Democratica Mohamed Lamin Daddi e il Rappresentante ufficiale in Italia Omar Mih insieme a Giancarlo Veneri dell'associazione Help for Children e Fabio Campioli dell'associazione modenese Kabara Lagdaf hanno visitato l'Ospedale dei Bambini di Parma guidati dalla responsabile assistenziale del dipartimento Rita Dicembrino con il direttore del dipartimento Gian Luigi de' Angelis e il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi.

"Il rapporto con il Sahrawi è consolidato da tempo e la nostra regione è all'avanguardia nella cooperazione internazionale sanitaria" ha affermato Fabi ringraziando il Ministro per la visita e presentando i professionisti che opereranno i bambini, in prima fila Sesenna e Caleffi, disponibili a dare seguito a questo progetto.

Con loro l'assessore del Comune di Parma con delega alla Cooperazione internazionale Nicoletta Paci, la consigliera regionale e membro dell'Intergruppo di amicizia con il popolo Sahrawi dell'Assemblea Regionale Barbara Lori, che ha ricordato l'accoglienza estiva dei bambini nelle famiglie e ha annunciato una missione umanitaria nei campi profughi del Sahrawi per il prossimo anno, e l'onorevole Giuseppe Romanini membro del gruppo parlamentare di amicizia con il popolo Sahrawi che ha auspicato un riconoscimento politico per quel popolo.

HELP FOR CHILDREN PARMA ha iniziato il progetto Sahrawi nel 2002, organizzando un periodo di accoglienza estiva per i piccoli ambasciatori di pace sahrawi provenienti dai campi profughi situati nel deserto algerino. L' accoglienza dei bimbi sahrawi in ambito regionale si svolge a Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini attraverso l'opera di associazioni locali di solidarietà.
Tutte le associazioni emiliano romagnole sono impegnate da anni in progetti di cooperazione umanitaria nei campi profughi e molti di questi progetti sono di carattere sanitario. In questo contesto il ruolo di supporto fornito dalla Regione Emilia Romagna assume un valore fondamentale.

(Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma)

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Nuovi spazi e nuovi strumenti per i laboratori di manipolazione delle cellule staminali dell' unità operativa di Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dal prof. Franco Aversa.

I laboratori si spostano dalla vecchia sede della Clinica medica nei locali riqualificati al piano terra del padiglione Centrale (ex Monoblocco) a fianco del servizio trasfusionale. Una nuova sede che oltre a garantire alti standard di qualità è stata arricchita da importanti apparecchiature, acquistate anche grazie al contributo di molti benefattori, che consentiranno l'applicazione di innovative terapie cellulari per la cura delle malattie del sangue. Il taglio del nastro è previsto per sabato 16 dicembre alle ore 11. Interverranno il Magnifico Rettore dell'Università di Parma, Paolo Andrei, il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Massimo Fabi, i donatori e le associazioni di volontariato che hanno sostenuto il progetto e i professionisti della struttura di cura dell'Ospedale Maggiore.

In occasione dell'inaugurazione sarà fatto il punto sulle attività della struttura, i progressi della ricerca e sulle nuove terapie di cura. Il programma:

Sabato 16 dicembre, ore 11
Inaugurazione Laboratori di Ematologia e CTMO
Ingresso dal Servizio Trasfusionale pad.
L'entrata è sotto la rampa del padiglione Monoblocco

Ore 11.30 presentazione del Centro e delle donazioni
Sala Congressi Aula G
Ingresso consigliato via Abbeveratoia
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
Via Gramsci 14, Parma

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Grazie alla creatività dei baristi dell'autogrill San Martino ovest arrivano in Neonatologia quattro pulsossimetri e un apparecchio per individuare la Rop.

Parma, 7 dicembre 2017

E' iniziato tutto nel 2013 con la nascita del piccolo Giulio e un ricovero inaspettato in Neonatologia. Il viaggio della mamma Valeria Donno e dei suoi colleghi di Chef Express è continuato con una mobilitazione che ha portato a scrivere un libro, "Racconti di viaggio", una raccolta di aneddoti ambientati nell'autogrill vicino a Parma. Amici e collaboratori si sono trasformati in autori e scrittori per un canovaccio creativo tutto pensato allo scopo di fare solidarietà. Una volta scritte, le storie, sono state raccolte in un volume che, edito a stampa grazie alla generosità dei titolari, è stato venduto.

Oggi, a un anno di distanza dalla comparsa del volume, e a quattro anni dalla nascita di Giulio, gli autori consegnano alla Neonatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, una donazione destinata all'acquisto di quattro pulsossimetri per la sicurezza dei neonati, che seguono la donazione di un'apparecchiatura per la diagnosi della Rop, la malattia congenita oculare che ha colpito Giulio.

Settemila euro per strumenti destinati allo screening della patologia congenita e per il controllo dell'ossigenazione dei piccolissimi, in sala parto, sala operatoria, nelle stanze di degenza della Ostetricia e ginecologia, e in caso di trasferimento. La cerimonia di donazione ha raccolto tutte le ventuno persone di Chef Express che hanno partecipato alla raccolta fondi alle quali Cinzia Magnani ha testimoniato la sua riconoscenza di direttore del reparto: "La vostra vicinanza, oltre a procurarci strumenti di lavoro di elevata tecnologia, ci ricorda il valore del nostro operato per la salute dei più piccoli e ci sostiene nella motivazione".

Il racconto emozionato di Valeria Donno illustra bene lo spirito di tutto il gruppo: "Nei giorni di ricovero di mio figlio, ho capito che la sua salute dipendeva da questi professionisti. Per la prima volta io non potevo fare nulla; così è stato evidente che avrei voluto provare a sostenere le famiglie che potrebbero trovarsi nella nostra stessa situazione".

(Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)

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Donazione all'Ospedale dei Bambini di Parma: l'apparecchiatura verrà utilizzata per i piccoli pazienti della struttura pediatrica con difficoltà respiratorie.

Anziché regali costosi e cene di saluto, un ex dipendente Barilla, che chiede di rimanere anonimo, al momento del suo congedo dall'azienda ha preferito avviare una raccolta fondi da devolvere nell'acquisto di un'apparecchiatura che verrà utilizzata dal reparto pediatrico dell'Ospedale dei Bambini intitolato proprio a Pietro Barilla. A fare da tramite l'associazione Snupi che da oltre vent'anni contribuisce a migliorare la dotazione strumentale e tecnologica dell'Ospedale di Parma, prestando particolare attenzione alla gastroenterologia e ai pazienti più giovani.

"È un piacere per noi cercare di sostenere le esigenze di assistenza che ci vengono rivolte da una struttura con cui collaboriamo da sempre – afferma il presidente di Snupi Giulio Orsini. - A maggior ragione quando l'offerta di sostegno arriva da persone non coinvolte direttamente dalla malattia ma che sentono comunque la necessità di dare una mano a migliorare i percorsi di cura di chi ha bisogno".

La strumentazione donata rappresenta infatti un sistema innovativo per l'ossigenoterapia. Grazie alle sue caratteristiche - priva di cavi e sonde esterne - consente di somministrare la terapia al bambino in modo più confortevole, prevenendone i disagi con paziente attraverso un circuito monouso termoregolato collegato a cannule nasali per bambino che aumentano il comfort e l'accettazione della terapia stessa da parte del paziente, mantenendo l'idratazione della mucosa e prevenendo così i disagi. Inoltre essendo di facile spostamento permette di gestire il bambino in reparto risparmiando la ventilazione artificiale.

Il benefattore non ha chiesto né nome né targhe, solo un ringraziamento pubblico da trasferire ai tanti che lo hanno aiutato a raggiungere questo traguardo, deciso insieme alla moglie, con cui ha condiviso l'attenzione verso gli altri. "Sono un ex dipendente Barilla - afferma il donatore - e quando sono andato in pensione ho deciso di destinare l'intera somma che i colleghi avevano raccolto per fare un regalo a me. D'accordo con mia moglie, abbiamo voluto essere concretamente vicini ai più piccoli e abbiamo condiviso una proposta della Associazione Snupi, riuscendo così a donare uno strumento che migliorerà i percorsi di cura dei pazienti ricoverati nella pediatria del nostro ospedale. I bambini sono la nostra speranza ed il nostro futuro. Da loro abbiamo ricevuto in prestito questo mondo in cui viviamo. Poter fare qualche cosa per loro, è una grande soddisfazione per noi".

Un ringraziamento speciale a chi ha mostrato attenzioni nei confronti dei pazienti della pediatria arriva dal direttore del Dipartimento materno infantile Gian Luigi de'Angelis "Grato a chi si prende cura dell'Ospedale e della Pediatria in particolare" così come dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi: "Fare in modo che l'ospedale funzioni al meglio, per i grandi e in questo caso per i più piccoli, è un gesto che va oltre la grande generosità della donazione. Farsi carico della salute dell'ospedale è farsi carico della salute di una comunità".

(Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma)

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