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Lunedì, 23 Febbraio 2015 13:18

Crossroads, il più grande festival jazz dell'Emilia-Romagna apre a Casalgrande In evidenza

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una foto di Dee Dee Bridgewater una foto di Dee Dee Bridgewater

Oltre tre mesi di programmazione, 52 concerti in una ventina di città. Sulla scena i migliori musicisti italiani e stranieri tra cui Diane Schuur, Hugh Masekela, Jan Garbarek, Steve Lehman, Enrico Rava, Paolo Fresu, Rita Marcotulli -

Parma, 23 febbraio 2015 -

Il Festival on the road per eccellenza sta per tornare. Crossroads è un viaggio nel jazz moderno che si snoda tra una ventina di città della nostra regione. Per questa sedicesima edizione del festival, i numeri saranno da record, a partire dalla durata senza precedenti, di oltre tre mesi. Dal 28 febbraio sino al primo giugno, prenderanno vita 52 concerti con oltre 500 artisti coinvolti.

Altisonante anche il cast artistico, che come sempre offre un'ampia selezione di 'big' senza rinunciare alle nuove proposte e, soprattutto, ai nomi di grande interesse ma di raro ascolto, specialmente in Italia.
 Crossroads 2015 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e numerose altre istituzioni.
La prima data di Crossroads 2015 sarà ospitata dal Teatro De André di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia: qui il 28 febbraio si esibiranno i Cordoba Reunion, formazione tutta argentina raccolta attorno al sassofonista Javier Girotto, da anni sulla cresta dell'onda del latin jazz.

A segnare momenti salienti della programmazione arriveranno poi musicisti capaci di interpretare l'idioma jazzistico da prospettive assai diverse. La cantante Diane Schuur è la portabandiera di un mainstream venato di virtuosismo (celeberrimi i suoi sovracuti), per l'occasione declinato in forma di omaggio a Stan Getz e Frank Sinatra (Rimini, 17 aprile, Teatro degli Atti). Joshua Redman, col suo trio sax-basso-batteria, incarna un jazz muscolare e vigoroso nel taglio solistico, avventuroso nelle esplorazioni improvvisative (Imola, 21 aprile, Teatro Ebe Stignani). Il sassofonista Jan Garbarek è il creatore di una personale visione lirica, ricca di 'sentimento' nordico, che si abbina in maniera singolare agli spunti world del percussionista indiano Trilok Gurtu, ospite d'onore del quartetto del sassofonista norvegese (Piacenza, 15 maggio, Teatro Municipale). Il flicornista e cantante Hugh Masekela è uno dei più celebri portavoce della musica sudafricana: nella sua lunghissima carriera successi e prestigiose collaborazioni internazionali si affiancano all'impegno sul territorio africano (Correggio, 28 maggio, Teatro Asioli). Sul fronte italiano spiccano le nuove creazioni musicali del trombettista Enrico Rava, in un poetico duo col chitarrista Irio De Paula (Coriano, 10 aprile, Teatro CorTe), e del vocalist John De Leo, impegnato a ricreare dal vivo Il Grande Abarasse con un'orchestra acustico-tecnologica (Cervia, 8 aprile, Teatro Comunale).

Il jazz statunitense compare in numerosi momenti lungo tutto il tragitto geografico di Crossroads: dal dinamismo moderno del quartetto "Fairgrounds" del batterista Jeff Ballard (Parma, 17 marzo, Casa della Musica), alle deliranti e dissacranti avventure dei Sexmob del trombettista Steven Bernstein tra le musiche felliniane di Nino Rota (Lugo, 22 marzo, Teatro Rossini), al recupero di canzoni vintage della vocalist texana Hailey Tuck (Modena, 9 aprile, La Tenda), sino al cantautorato jazz-folk del multistrumentista Raul Midón (Rimini, 25 aprile).

Correggio Jazz

La parte finale del cartellone di Crossroads sarà dominata dalle ben dieci serate di Correggio Jazz. Oltre al già citato Masekela, il Teatro Asioli ospiterà una selezione dei più rappresentativi jazzisti italiani: dal tributo a Don Cherry del policromo ottetto Multikulti del batterista Cristiano Calcagnile (14 maggio) al confronto tra underground e post-bop, portati sul palco in successione dagli Hobby Horse (Dan Kinzelman, Joe Rehmer, Stefano Tamborrino) e dal quintetto Fresh Fish con Daniele Tittarelli e Francesco Lento (il 19), continuando poi con il jazz poliglotta di Pasquale Innarella e Carmine Ioanna, che condivideranno la serata con l'omaggio a John Zorn del quintetto del sassofonista Gabriele Coen (il 20). E in seguito il trio elettronico dell'indomito pianista Franco D'Andrea (22 maggio); la scalpitante tromba di Fabrizio Bosso (il 24, in quartetto); due spregiudicati trombonisti come Gianluca Petrella, con il suo nuovo quintetto "Cosmic Renaissance"(il 27), e Mauro Ottolini, con la più aggiornata versione dei suoi Sousaphonix, ben undici elementi che daranno vita alla mirabolante "Musica per una società senza pensieri" (il 30); il Times Quintet, che annovera Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli (l'1 giugno). Non mancherà un altro sguardo internazionale, garantito dalla presenza del trio di uno dei più noti contrabbassisti, l'israeliano Avishai Cohen (il 21).

Ravenna Jazz 2015

Ma la più sensazionale sfilata di star si avrà a Ravenna, dove dal 2 all'11 maggio si terrà la nuova edizione di Ravenna Jazz, inserita anche quest'anno nel cartellone di Crossroads. Il notevole successo della precedente annata spinge il festival ravennate a proseguire nella sua ritrovata magniloquenza: ben 10 giorni fitti di appuntamenti, con concerti serali al Teatro Alighieri e in vari club della città e dei dintorni, oltre ad appuntamenti pomeridiani nei locali cittadini.

In allegato il programma scaricabile.

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

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