Martedì, 18 Novembre 2014 11:51

Campegine - Dal libro al film: sfumature di narrativa nei lungometraggi

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La rassegna a Campegine analizza quali sfumature e quali caratteristiche sono trasposte nel passaggio dai testi letterari ai film ad essi ispirati -

Reggio Emilia, 18 novembre 2014 - di Federico Bonati -

Organizzato dal Circolo di Lettura della biblioteca di Campegine, questo ciclo di incontri ha come scopo valutare e considerare le sfaccettature narrative dei libri nella loro trasposizione sul grande schermo, appunto dal libro al film.
Relatore dell'occasione è il Dott. Enzo Motta, che parte analizzando la figura del cinema, nato come spettacolo di puro intrattenimento fino ad arrivare alla completa espressione di quelle potenzialità che la letteratura non può far ottenere.

Un tipo di film, quelli presi in considerazione in questi incontri, che hanno tratto grande ispirazione dalla letteratura.
In questo incontro sono stati analizzati Piccole Donne, di Louisa May Alcott, anno 1868, con i seguenti film del 1933 con Katharine Hepburn, del 1948 con Liz Taylor e del 1994 con Winona Ryder, Kirsten Dust e Susan Sarandon. Si è passato poi a Lolita di Vladimir Nabokov (1955) cui seguì il film di Stanley Kubrick del 1962, concludendo con Doppio Sogno di Athur Schintzler (1926) che ispirò un altro capolavoro di Kubrick, Eyes Wide Shut (1999) con Tom Cruise e Nicole Kidman.

Risulta evidente come la figura centrale del tema in questione sia la figura della donna.
Figure, quelle delle protagoniste, con connotanti differenti: si parte dalla classicità delle protagoniste di Piccole Donne, passando poi ad una Lolita ribelle, spregiudicata e maliziosa, concludendo con Eyes Wide Shut in cui le donne, di qualunque tipo, sono le autentiche protagoniste legate al Tom Cruise filo conduttore della trama.
Oltre alle figure in questione, si è analizzato anche l'uso delle pause e della musica nei film, sempre diverse in ogni lungometraggio, figlie di un'evoluzione cinematografica costante.

Il Dott. Motta analizza poi la figura dei doppiatori. Il doppiaggio è da sempre un'arte che contraddistingue l'Italia rispetto al mondo; sono difatti italiani i migliori doppiatori nel corso della storia (Ferruccio Amendola e Oreste Lionello per citarne alcuni) sino ai giorni nostri (Tonino Accolla, scomparso recentemente, Luca Ward, Pino Insegno, Francesco Pannofino).
"Sono i doppiatori- aggiunge Motta- a creare il carattere, il contorno e le sfumature dei personaggi, attraverso le loro voci", ed è interessante notare come questa considerazione sia vera e reale nei film proposti nell'incontro.
Una serata interessante su un tema che ha appassionato il pubblico in sala.