Mercoledì, 22 Dicembre 2021 15:00

Svelato progetto inedito di Puccini, sullo sfondo c'è la Serenissima: pubblicato "Sogno Veneziano" In evidenza

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Immagine di copertina del libro "Sogno Veneziano – L’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto” Immagine di copertina del libro "Sogno Veneziano – L’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto”

Il professor Carlo Vivaldi Forti porta alla luce e fa rivivere, attraverso il racconto omonimo, l'idea alla quale il Maestro (del quale oggi ricorre l'anniversario della nascita) stava lavorando prima della morte e che l'autore ha potuto conoscere in esclusiva grazie all'amicizia della famiglia con il noto compositore

Di Gloria Callarelli per VeneziaToday 22 dicembre 2021- Lo sfondo è quello della gloriosa Serenissima, a fare da scenografia il carnevale che porta con sé un certo fascino e Mistero (non a caso con la lettera maiuscola), e poi ci sono i temi prepotenti dell’amore, della redenzione e della morte. 

L'opera

L’opera è inedita e il suo titolo è “Sogno Veneziano”, la firma è nientemeno che quella di Giacomo Puccini che il professor Carlo Vivaldi Forti, Vice-Rettore e professore ordinario di Sociologia e Psicologia sociale presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona, Istituto INDEF , ha il pregio, l’onore e l’onere di portare alla luce e far rivivere, in esclusiva, attraverso il racconto omonimo “Sogno Veneziano – L’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto”. Un racconto composto riproducendo fedelmente la narrazione lasciata dallo stesso Maestro in persona al nonno e allo zio del professor Vivaldi Forti in uno dei tanti incontri conviviali della famiglia con l’autore nella calda e bucolica cornice di Pescia, borgo medievale della toscana. In quell’occasione, tarda primavera del 1924, appena dopo aver concluso la Turandot, già provato dal brutto male che poi lo avrebbe condotto alla morte, il Maestro narrò alla famiglia amica il progetto su cui stava lavorando, “Sogno Veneziano” appunto, che sarebbe dovuto essere un po’ il suo testamento artistico.

La trama

La vicenda parla di un nobile mercante veneziano, bandito dalla Repubblica per indegnità morale ed esule a Cipro, che viene richiamato dal Doge in un momento drammatico  della storia della Serenissima, in quel momento minacciata dall'invasione di Bonaparte, affinché anche lui fosse inserito nelle liste militari. Tornato in patria, durante una festa di Carnevale in maschera, ritrova la ragazza di cui era innamorato e che aveva abbandonato a causa dell'esilio. La ragazza però non si fa inizialmente riconoscere, apparendo sempre mascherata, e facendosi chiamare Mistero, fino a quando non avviene la scoperta dell'identità della bella sconosciuta. Un scoperta scioccante…perché alla partenza del giovane si era sparsa la voce che la donna si fosse tolta la vita.

Esclusività

Non narreremo certo il finale dell’opera inedita di Puccini ed edita dallo scrittore, per l’occasione in veste di librettista, e riproposta appunto con forza in questi giorni in concomitanza con l’anniversario della nascita del Maestro (che cade proprio il 22 dicembre 1858). Un testo, quello disponibile in vendita, la cui genesi ci viene spiegata proprio dall’autore Carlo Vivaldi Forti: «Chiesi a zio Gino, il solo testimone dell’intero episodio rimasto vivo quando compii 23 anni, i particolari di quella visita e annotai su un taccuino parola per parola il suo racconto. Questo è il motivo per il quale sono solo io oggi a conoscenza della trama dell'opera in preparazione, che peraltro non era ancora definita nei particolari in quanto ne stava discutendo con i suoi librettisti e in particolar modo con Giuseppe Adami».

Puccini "inedito"

Ma al di là del fascino dello svelamento di un’opera rimasta praticamente inedita fino alla pubblicazione del testo, il prof. Vivaldi Forti ha ritenuto non soltanto curioso ma anche doveroso premettere alla trama vera e propria un paio di capitoli  dedicati ad aspetti divertenti, e potremmo dire goliardici, che riguardano il Maestro. Ne risulta anche un affresco inedito, fresco, spiritoso e di straordinaria umiltà: «Puccini non era per nulla pieno di sé , ma aperto a tutti gli scherzi e alle facezie delle diverse occasioni, ponendosi assolutamente alla pari con gli amici e non facendo per nulla pesare la propria popolarità. Appassionato di ciclismo, organizzava spesso insieme ai miei nonni gite sugli Appennini lucchesi e pistoiesi».

L'invito

Un testo dunque che diventa un dono per gli amanti del Maestro e per gli amanti della musica e della tradizione nostrana. Una preziosa chicca che sembrava destinata a restare solo il racconto di un caldo pomeriggio toscano se non fosse stato per la geniale intuizione (sfida ardua ma al contempo avvincente e riuscita) di Carlo Vivaldi Forti prima di appuntare gli aneddoti sul suo taccuino e poi di omaggiarlo con il racconto che vuole essere anche un invito, a pochi anni dal centenario della morte, di riportarlo al posto che merita soprattutto nel desolante scenario della musica di oggi: «Ho cercato di offrire non soltanto agli storici – conclude- ma anche ai musicisti di oggi, uno spunto, nella speranza  che qualcuno si senta di trarne un libretto e musicarlo in ricordo del Maestro, magari in vista del centenario della morte, che ricorre esattamente fra tre anni». Un invito quello di “Sogno Veneziano – L’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto” che non può restare e ci auguriamo che non resterà, è proprio il caso di dirlo, inascoltato.