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Lunedì, 11 Marzo 2019 16:19

Scuola: domani protesta dei docenti di Parma a Piacenza In evidenza

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I dirigenti sindacali che hanno indetto la protesta da sinistra: Paola Votto (Cisl Scuola Parma e Piacenza), Giovanni Zavattoni (Flc Cgil), Giovanna De Fusco (Uil), Salvatore Pizzo (Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza) I dirigenti sindacali che hanno indetto la protesta da sinistra: Paola Votto (Cisl Scuola Parma e Piacenza), Giovanni Zavattoni (Flc Cgil), Giovanna De Fusco (Uil), Salvatore Pizzo (Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza)

Martedì 12 marzo, il personale docente e non docente di tutte le scuole statali di Parma protesterà dalle ore 16 alle ore 18 davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza, in Corso Garibaldi 50 a Piacenza.

Il sit in è stato indetto dai cinque sindacati maggiormente rappresentativi del settore scolastico: Gilda, Snals, Cgil, Cisl e Uil. Manifestazioni simili si svolgeranno contemporaneamente in molte città italiane.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, illustra i motivi della protesta che riguarda per lo più l'annoso problema del precariato scolastico: "Il numero di precari che lavorano regolarmente nelle scuole nell'attuale anno scolastico è superiore a 100 mila. Lo scorso anno, a fronte delle quasi 60.000 cattedre disponibili per l'immissione in ruolo, solo la metà sono state effettivamente assegnate con il risultato di avere vacanti più di 32.000 cattedre in organico di diritto Il numero di pensionamenti previsto, grazie anche all'introduzione della Quota 100, risulta aggirarsi intorno alle 40.000 unità, portando quindi ad una disponibilità di più di 70.000 cattedre per il prossimo anno scolastico, l´età media dei docenti italiani è tra le più alte al mondo al punto che nei prossimi anni si prevede un numero di pensionamenti pari a 150/200 mila unità. Le procedure concorsuali previste sono quindi assolutamente inadeguate a fronteggiare una situazione che è destinata a diventare esplosiva se non si interviene con un provvedimento mirato. Lo Stato che ha bisogno di docenti, in particolare quelli di sostegno, preparati e specializzati; sarebbe logico e giusto che questi docenti fossero incentivati e stipendiatinon che ad essi venga chiesta una sorta di tangente di almeno un centinaio di euro per partecipare al test selettivo ed altri 2500/4000 € per partecipare al corso".

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