Martedì, 08 Gennaio 2019 14:08

Premi Ubu: Emilia Romagna Teatro fa il pieno. Il premio come miglior attore a Lino Guanciale In evidenza

Scritto da
Lino Guanciale -La classe operaia va in paradiso-photo  Giuseppe Distefano Lino Guanciale -La classe operaia va in paradiso-photo Giuseppe Distefano

L’attore abruzzese, ormai di casa a Modena grazie alla sua lunga collaborazione con ERT porta a casa il più importante riconoscimento del mondo teatrale italiano per il ruolo di Lulù Massa ne “La classe operaia va in paradiso” con la regia di Claudio Longhi. Ma sono tanti i progetti di Ert premiati e gli attori nati o cresciuti in Emilia Romagna ad avere ottenuto riconoscimenti. 

Bologna –

Ha dato il volto a Guido Corsi nella fiction “Che Dio ci aiuti!”, a Enrico Vinci in “Non dirlo al mio capo”, al cinico Claudio Conforti nella serie “L’Allieva” e, a febbraio, lo rivedremo nella seconda stagione de “La porta rossa” nel ruolo di Cagliostro, ma il primo, grande amore di Lino Guanciale è il teatro, dove chi lo segue ha avuto modo di apprezzare la sua bravura. 

E proprio all’attore abruzzese, ma cresciuto artisticamente con ERT – Emilia Romagna teatro, e con un legame speciale con la città di Modena, è andato il Premio Ubu, il più importante riconoscimento nel mondo teatrale italiano, come migliore attore e performer per il ruolo di Lulù Massa ne “La classe operaia va in paradiso”, per la regia di Claudio Longhi. Il premio è stato assegnato a Guanciale ex equo con Gianfranco Berardi per “Amleto take away”, prodotto dal Teatro dell’Elfo con il sostegno di ERT. 

Sul suo profilo Instagram, Lino Guanciale ha ringraziato uno per uno i suoi compagni di ERT. “Mi sono commosso”, ha dichiarato. Da quando inizia a frequentare l’accademia di arte drammatica vedi gli Ubu come un traguardo. Questo riconoscimento penso però che non premi solo me, ma il lavoro della “Classe operaia”, l’ultima pagina di un libro che scriviamo da tempo con Claudio Longi e con i compagni del gruppo ERY. L’Ubu riconosce una filosofia del fare teatro, che parte dall’idea che l’attore oggi non può essere solo un animale da palcoscenico, ma deve trasformarsi in un intellettuale pronto ad andare incontro al pubblico”.

Lino_Guanciale_-_foto_La_classe_operaia_va_in_paradiso_-_foto_di_Giuseppe__Distefano.jpg

Attualmente, Guanciale è impegnato in teatro insieme a Gabriella Pession con “After Miss July, ad aprile con “Ragazzi di vita” di Pasolini, mentre nel 2019 è attesa la sua prima regia con gli allievi della scuola di Teatro “Jolanda Gazzerro” di ERT, che ha sede a Modena.

Tuttavia, la quarantunesima edizione dei Premi Ubu, tenutasi ieri presso il Piccolo Teatro Studio Melato a Milano ha vista tra i premiati, diversi artisti impegnati in un consolidato rapporto di collaborazione artistica e produttiva con Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Il premio come Miglior Attrice e performer è andato a Ermanna Montanari per Fedeli d’amore Va’pensiero, quest’ultimo coprodotto da ERT Fondazione e Teatro delle Albe, a qui si aggiunge il premio come Miglior nuovo testo straniero o scrittura drammaturgica per Afghanistan: enduring freedom di Richard Bean, Ben Ockrent, Simon Stephens, Colin Teevan, Naomi Wallace, una coproduzione Teatro dell’Elfo ed ERT Fondazione. 

Un premio speciale è andato poi alla pubblicazione La possibilità della gioia. Pippo del Bono, di Gianni Manzella, edito da Clichy (Firenze) in collaborazione con ERT in occasione delle celebrazioni per i quarant’anni della Fondazione. Nella motivazione del premio si legge: “un libro prezioso frutto di vent’anni di studio, osservazione e dialogo, che restituisce con passione militante la vicenda artistica e umana di uno dei protagonisti del teatro contemporaneo; per la rarità di una scrittura avvincente che concede molto al racconto senza mai rinunciare all’analisi».