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Venerdì, 06 Gennaio 2017 09:10

Due autori modenesi firmano in fantasy "Il Serpente di Fuoco" In evidenza

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Sara Bosi e Massimiliano Prandini sono gli autori del primo volume di una serie che ha come filo conduttore il viaggiatore Murgo il Ramingo. Questa prima avventura è ambientata nella immaginaria Città del Sole, dove i destini della giovane principessa Amber e dell'esploratore Dammar stanno per incrociarsi.

Di Manuela Fiorini

MODENA –

Una trama coinvolgente, personaggi dalla personalità spiccata e ben definita, ai quali è impossibile non affezionarsi. E, a fare da sfondo alla vicenda, l'immaginaria Città del Sole, che le descrizioni puntuali e "visive" rendono ancora più concreta di una città reale. Tutt'attorno, il deserto, con le sue regole spietate, i suoi riti e i suoi miti. C'è tutto questo e molto altro nel fantasy "Il Serpente di Fuoco", scritto a quattro mani dagli autori modenesi Sara Bosi e Massimiliano Prandini, pubblicato da Delos Books. I protagonisti sono la giovane principessa Amber, dal carattere ribelle e razionale, che prende le distanze dalle tradizioni religiose e dai riti iniziatici del Popolo del Sole, una civiltà evoluta che vive nel deserto, grazie a una fonte di acqua e che rigetta la violenza, e Dammar, un esploratore che ha il compito di controllare i confini del deserto, ma che in segreto stringe amicizia con il popolo dei Koikoi. I loro destini sono destinati a incrociarsi quando la sorgente che rifornisce la città è sul punto di esaurirsi. Secondo la leggenda, sono necessari un sacrificio di sangue e un assassino: il sangue del primo farà sgorgare l'acqua e la punizione del secondo terrà in vita la sorgente per i prossimi mille anni. Ma per resistere ai tormenti che lo attendono, l'assassino deve essere vestito con la pelle del Serpente di Fuoco, un animale mitico che nessuno a memoria d'uomo ha mai visto.

In questa intervista doppia, ci siamo fatti raccontare dagli autori come si scrive un libro a quattro mani e svelare qualche segreto sul romanzo.

Sara Bosi e Massimiliano  Prandini

Due autori, un solo romanzo. Come vi siete divisi i ruoli?

MAX: Direi che per scrivere a quattro mani ognuno ha il suo metodo e che in parte dipenda anche dalla struttura del libro in sé. Forti della passata esperienza del laboratorio Xomegap in cui scrivevamo a dieci mani direi che scrivere il Serpente di Fuoco è stato particolarmente facile. Inoltre, siccome la cosa più difficile dello scrivere insieme è far quadrare i dettagli, siamo stati facilitati dal fatto che per la maggior parte del romanzo i due personaggi principali sono separati e si muovono in ambienti distinti.

SARA: Rispetto ai ruoli abbiamo gestito un personaggio a testa e assegnato a ciascuno una delle altre due parti che compongono il romanzo, cioè la storia "cornice" e le pagine del diario di Murgo il Ramingo. Siccome il nucleo primario della storia l'aveva pensato Max e ruotava attorno ad Amber, lui ha scritto i capitoli della principessa, io invece quelli di Dammar.

La vicenda si svolge a Città del Sole, città immaginaria situata nel deserto. Tuttavia, nella ritualità, nelle figure di governo e nella religione si possono notare alcuni spunti "reali. A ce cosa vi siete ispirati?

SARA: La parte realistica del mondo attraverso cui viaggia Murgo in questo romanzo è quella che riguarda il popolo dei Koikoi, quello che Dammar incontra al di fuori di Città del Sole. Trattandosi dell'Africa meridionale, nello specifico del deserto del Namib, per scrivere di loro ci siamo documentati sulla popolazione dei Boscimani. Città del Sole invece è nata da una serie di reminiscenze storiche, narrative e da suggestioni personali che ognuno dei due ha inserito per renderla il più possibile vera e credibile per i lettori.

MAX: Data la mia formazione il mio spunto è stato più "ecologico", per così dire, che storico. In un magnifico libro intitolato "Collasso" Jared Diamond spiega la scomparsa di alcune civiltà attraverso l'esaurirsi delle loro risorse primarie, mi solleticava l'idea di scrivere una storia su questo tema.

Amber e Dammar sono personaggi molto bene delineati e approfonditi. Lei è la principessa, lui un esploratore, apparentemente non hanno nulla in comune, eppure il destino li metterà sulla stessa strada, di sacrificio e sofferenza. Come avete sviluppato questi due personaggi?

SARA: All'inizio Amber era l'unico personaggio che esisteva da subito; Max nel brano iniziale di quello che doveva essere un racconto, l'aveva già dotata di una sua spiccata personalità. Quando abbiamo iniziato a lavorare al romanzo e diviso i ruoli quindi lui ha continuato a lavorare su quello che era già il suo personaggio, mentre io ho iniziato a dare vita a Dammar, plasmandolo sull'ambiente selvaggio e molto drammatico in cui si trova a vivere e lavorare. Non ci siamo accordati particolarmente sulle caratteristiche che dovevano possedere; sapevamo da subito dove li avrebbe portati la storia, ma ci siamo lasciati la libertà di crearli nel modo che a ciascuno risultasse più congeniale e coerente.

Nel romanzo compaiono di tanto in tanto le considerazioni di Murgo il Ramingo, che però nella storia non compare mai. Chi è Murgo il Ramingo?

MAX: Murgo il Ramingo è un viaggiatore, o un esploratore, se vogliamo. Ma è anche uno studioso, il suo approccio ai popoli ha qualcosa dell'antropologo o dell'etnografo, ai tempi in cui queste materie però non erano ancora state formalizzate. In questo libro la cosa non emerge granché, ma si capirà meglio nei prossimi che ci troviamo in una sorta di "Terra alternativa", per cui è difficile dare alle nostre storie una collocazione temporale, ma potremmo pensare che Murgo viva in un tempo che si trova al confine tra l'età moderna e quella contemporanea. Potremmo anche pensare che "Le cronache di Murgo il Ramingo" diventeranno, nel futuro di questo nostro passato alternativo, uno dei testi fondativi dell'antropologia o dell'etnografia. Sempre che ad un certo punto, per qualche motivo imperscrutabile, non vada per sempre perduto.

Il romanzo è concepito come il primo di una serie. Nei prossimi libri troveremo qualcuno dei protagonisti del "Serpente di Fuoco"?

MAX: Nessuno a parte Murgo. Il nostro desiderio è quello di creare una sorta di "collana" in cui i romanzi siano completamente autoconclusivi e leggibili in qualsiasi ordine perciò, almeno in questa fase del progetto, saranno tutti ben separati tra di loro anche a livello di personaggi.

SARA: Murgo ci porterà in giro per il suo mondo alternativo e seguendo lui conosceremo le storie di personaggi lontani fra loro, nello spazio e nel tempo. Dopo tante saghe per cui dover penare ogni volta in attesa del volume successivo volevamo proporre qualcosa di diverso, libri in cui perdersi per un ragionevole lasso di tempo, storie sempre nuove per poter vivere ogni volta quel delizioso brivido che prende quando si sta per iniziare una nuova avventura.

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SCHEDA DEL LIBRO

Sara Bosi – Massimiliano Prandini
Il Serpente di Fuoco
Delos Books – pag 168, 12 euro

GLI AUTORI
Massimiliano Prandini e Sara Bosi lavorano insieme dal 2005, quando hanno fondato il laboratorio Xomegap insieme a Marcello Ventilati, Gabriele Sorrentino e Simone Covili. Insieme al collettivo hanno pubblicato due antologie: "Xomegap: Diciotto racconti di sogni e d'ombra" con Il Foglio e "Mutazioni" con Giulio Perrone), alcuni e-book e la saga fantasy di Finisterra pubblicata da Edizioni Domino ("Le sorgenti del Dumrak" nel 2011; "Il risveglio degli Obliati" nel 2012; "L'Ultimo Eroe" nel 2014) che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il "Marchio microeditoria di qualità" del comune di Chiari e due Premi Cittadella. Insieme Massimiliano e Sara hanno sceneggiato due cortometraggi: "Amygdala" e "Il ritorno del fantastico Gibian", finalista al Nonantola Film Festival del 2011. Come singoli hanno pubblicato diversi racconti in antologie di autori vari. Massimiliano nel 2010 ha pubblicato, sotto licenza Creative Commons, un'antologia di racconti orrorifici intitolata "Bestiario Stravagante" con le edizioni Damster
Potete seguirli anche sul blog www.mekbuda.it 

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