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Sabato, 15 Ottobre 2016 10:04

Guido Zaccarelli presenta la "Conoscenza condivisa" In evidenza

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Domenica 16 ottobre alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di Modena, incontro con l'autore che parlerà del suo saggio in cui teorizza un nuovo modello di organizzazione aziendale.

Di Manuela Fiorini

Modena, 15 ottobre 2016

Si può "vivere felici" nella propria azienda? Rispondere "sì" dovrebbe essere semplice, invece, purtroppo, la realtà è molto diversa. Le gerarchie, il rapporto con i superiori e i colleghi sono spesso causa di malcontento e frustrazione. La conoscenza viene trasmessa secondo un modello verticale, dove, a ogni piano si perdono informazioni importanti, nella fretta di soddisfare un mercato sempre più dinamico e competitivo. Cambiare, tuttavia, si può. E' quello che sostiene Guido Zaccarelli, docente di Informatica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e Referente del Servizio Informativo dell'AUSL di Modena presso il Distretto di Mirandola nel suo saggio "La Conoscenza condivisa – Verso un nuovo modello di organizzazione aziendale" (Franco Angeli Editore), che sarà presentato domenica 16 ottobre, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di Via Fonte d'Abisso, nel centro storico di Modena. L'evento è promosso dall'Associazione di scrittori I Semi Neri con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna.

Guido, come nasce questo libro?
"Dal desiderio di portare la propria esperienza personale, professionale e la visione d'azienda alle persone che lavorano e operano ogni giorno all'interno delle organizzazioni, affinché nasca in ognuno il senso della condivisione. Il mutare delle aziende, da micro, piccole a medie fino alle multinazionali hanno subito negli ultimi anni continui e profondi capovolgimenti di fronte per rispondere celermente alle richieste provenienti da un mercato dinamico e altamente competitivo, che chiede ogni giorno di soddisfare in breve tempo i bisogni e i desideri delle persone. Questo ha contribuito in modo rilevante a creare aziende sempre più piramidali e verticistiche dove la comunicazione si è prima dilatata fino a interrompersi creando vere e proprie situazioni di "interruzione dei canali informativi e relazionali", dove la conoscenza è diventata "parcellizzata". Lo scopo del libro è suggerire un cammino di ricerca all'interno delle organizzazioni per condurre le persone verso la conoscenza condivisa e creare una "Wiki azienda" dove la conoscenza è "liquida". Il lettore viene accompagnato a osservare il Medioevo, il Taylorismo, la globalizzazione e il mondo cloud e per ognuno di questi periodi viene messo nelle condizioni di chiedersi: "Com'era la conoscenza in quei tempi, prima lontani e ora prossimi a noi come il mondo della nuvola digitale?"

Che cosa è la conoscenza condivisa
"E' una filosofia, uno stile di vita che consente alle persone di" vivere felici" all'interno dei luoghi di lavoro dove vengono rispettate e valorizzate. Nasce osservando il comportamento dell'uomo nelle organizzazioni aziendali, un atteggiamento che è sempre più declinato a trattenere la conoscenza per sé evitando di condividerla con gli altri. Il malessere è l'anima che sostiene questo comportamento che, nel tempo, si consolida fino a creare blocchi relazionali incapaci di dirigere il pensiero e l'azione verso lo scopo condiviso indicato dall'azienda. La "piramide organizzativa" crea una gerarchia ben espressa dalle frazioni aritmetiche, dove la linea di frazione ( fractus-interrotta) che separa il capo dal sottoposto suggerisce l'idea di una conoscenza spezzata tra chi comanda e chi riceve un ordine. La conoscenza condivisa toglie la linea di frazione che indica il "rapporto" tra le persone per creare un modello circolare dove "la relazione" è l'anima che alimenta il benessere della conoscenza viene condivisa".

Come si può applicare alle realtà aziendali di oggi?
"La Conoscenza condivisa deve superare diversi anfratti che si collocano tra il mondo dove la conoscenza è in mano a pochi, e viene trattenuta per farne un simbolo di potere, e le imprese che desiderano ardentemente modificare la struttura organizzativa, consapevoli che la loro presenza sul mercato dipende da un deciso cambiamento economico e culturale. La formazione orizzontale è la prima linea d'azione che deve essere impiegata per diffondere il senso di una nuova cultura etica, dove le persone possano riconoscersi per identità e senso di appartenenza. La form-azione consente di dare azione alla mente, di formarsi per modificare giorno dopo giorno l'atteggiamento verso i colleghi e la realtà aziendale. Il clima mite che gradualmente si viene a creare all'interno dell'organizzazione consente di rivedere meccanismi e schemi d'azione consolidati nel tempo che necessitano di essere modificati alla luce della nuova traiettoria educativa adottata dall'impresa. La possibilità di avviare una riflessione interiore a tutti i livelli aziendali consente di recuperare sacche di inefficienza sostenuti dalla visione a specchio che ognuno ha di se stesso in relazione agli altri. Il tempo filtra e modifica situazioni che inizialmente si mostravano resistenti a ricevere un nuovo colore con il quale dare una mano di vernice al passato per infondere una nuova luce alla stanza della propria anima aziendale".

Quali sono gli strumenti di cui si avvale?
"La formazione, la tecnologia, il marchio d'impresa, le Wiki learning, la comunicazione e ora il documento tecnico T/R 11642 emanato dall'UNI – Nazionale (Ente di Normazione) sono i cardini sui quali costruire le colonne portanti della conoscenza condivisa. La riorganizzazione interna consente di modulare in senso circolare il sistema delle relazioni interne creando percorsi di partecipazione al raggiungimento degli obiettivi aziendali mai disgiunti da quelli personali. La partecipazione collettiva consente di accrescere il valore delle idee che nell'azienda 4.0 dividono le imprese "analogiche" da quelle che vedono nella persona la svolta di un futuro eticamente sostenibile. L'intangibile in bilancio diventa un valore non-economico che opportunamente valorizzato può trasformarsi in un valore monetario di valore assoluto in grado di recuperare risorse finanziarie da destinare a futuri investimenti".

Chi sono i destinatari, i fruitori e i fautori di questa conoscenza?
"La Conoscenza condivisa potrebbe essere vista come uno strumento orientato solo al management per ri-organizzare la struttura operativa e relazionale dell'azienda. In realtà, è destinata a tutte le persone, ai cittadini, a tutti NOI, che ogni giorno varchiamo il cancello della nostra azienda oppure entriamo in contatto con organizzazioni aziendali, pubbliche e private. L'intento è di creare una unicità d'intenti per consentire alle persone di unirsi per creare una nuova consapevolezza civile e sociale orientata a promuovere ogni forma d'iniziativa e a farsi portatrice di nuovi e coinvolgenti interessi comuni. Gli organi istituzionali, l'ambiente economico e sociale, gli stakeholder sono gli ambienti nei quali più di altri dovrebbe nascere spontaneo il desiderio di mutare gli scenari di una realtà sempre più complessa ed esposta ai richiami di comportamenti individualistici concentrati sull'IO anziché sul NOI. Le persone sono stanche e l'unica via di uscita è avviare un cambiamento culturale che proietti gli individui nel vedersi proiettati all'interno di un sistema che lo veda collocato al centro dell'ecosistema organizzativo per identità, interessi, competenze e desiderio di fare".

INFO
Guido Zaccarelli
La Conoscenza condivisa – Verso un nuovo modello di organizzazione aziendale
Franco Angeli Editore – 134 pag, 18 euro

Presentazione domenica 16 ottobre c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena Centro
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel 349/5369707 – INGRESSO GRATUITO

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