Lunedì, 05 Settembre 2016 12:51

Piacenza, Festival internazionale dei giovani: domani lo spettacolo conclusivo

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Domani sera in piazza Cavalli lo spettacolo di chiusura con tre protagonisti: il gruppo folcloristico Tallentalegra di Giacarta (Indonesia), il coro Gerberto di Bobbio e il Nuovo Balletto Classico di Reggio Emilia. Ingresso gratuito.

Piacenza, 5 settembre 2016

Si chiude domani il Festival che ha portato nella città di Piacenza giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Spettacoli con canti e balli di giovani artisti che nel mese di agosto hanno regalato performance tipiche della cultura dei rispettivi Paesi d'origine. Il Festival Internazionale dei Giovani, manifestazione ideata e condotta ogni anno con grande successo dal direttore Carlo Devoti, si conclude domani, martedì 6 settembre alle ore 21. Piazza Cavalli ospiterà lo spettacolo di chiusura dell'edizione 2016 con tre protagonisti: il gruppo folcloristico Tallentalegra di Giacarta (Indonesia), il coro Gerberto di Bobbio e il Nuovo Balletto Classico di Reggio Emilia.

Il gruppo Tallentalegra (nome tratto dal libro di Harry Potter "La maledizione dei piedi sempre in movimento") è composto da studenti - di età compresa tra i 15 e i 18 anni - della scuola superiore Garuda Cendikia di Giacarta. Nelle loro danze coreografiche tradizione e modernità si fondono in un cocktail sapiente e suggestivo. L'esibizione piacentina è resa possibile grazie la collaborazione con la "Iov Indonesia", dipartimento dell'Onu che s'interessa alla preservazione e alla promozione delle culture del mondo.
Il "Nuovo balletto classico" di Reggio Emilia presentato dall'etoile Liliana Cosi, ha tra gli interpreti i primi ballerini Elena Casolari e Alexandr Serov, che hanno raccolto l'eredità della Compagnia Cosi - Stefanescu. Il programma dell'esibizione piacentina prevede l'esecuzione dei brani: "Come una colomba", musica di Tommaso Albinoni, coreografia di Marinel Stefanescu (durata 6 minuti); "Don Chisciotte" pas de deux, musica di Ludwig Minkus, coreografia classica russa, interpreti Bianca Assad e Rezart Stafa (durata 8 minuti); "Spartacus", musica di Aram Kaciaturian, coreografia di Marinel Stefanescu, interpreti Elena Casolari e Alexandr Serov (durata 9 minuti).
Il Coro Gerberto, fondato nel 1967 da don Michele Tosi e il cui nome deriva da Gerberto di Aurillac, abate del monastero di S. Colombano a Bobbio intorno all'anno Mille e che in seguito salì al soglio pontificio con il nome di Silvestro II, è diretto dal 1998 da Edo Mazzoni e consta attualmente di 33 elementi, che eseguono un ampio repertorio che spazia dai canti tradizionali della montagna al folklore internazionale.