Sabato, 02 Luglio 2016 09:12

g-Lens, obiettivo sulla natura In evidenza

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La mostra di Francesca Pradella, ospitata fino al 26 luglio presso il locale del Modena Golf & Country Club, diventa un'occasione per parlare del difficile e affascinante lavoro di fotografa. Per scoprire quanta passione, fatica e lavoro si nasconde dietro a ogni scatto.

Di Manuela Fiorini – foto di Francesca Pradella

FORMIGINE (MO) – Lo sguardo fiero di una tigre, l'espressione un po' annoiata di un leone che fissa un orizzonte sconfinato, l'occhio di un elefante da cui traspare un'arcana saggezza, un macaco giapponese che si riscalda in una piscina di acqua termale. E' la natura nella sua meravigliosa complessità e bellezza la protagonista di g-Lens, la mostra della fotografa modenese Francesca Pradella che si potrà visitare fino al prossimo 26 luglio presso il Modena Golf & Country Club di Colombaro di Formigine. Il titolo, g-Lens, nasce dall'incontro di due parole: glance (sguardo), e lens (obiettivo), per sottolineare il confronto tra l'occhio umano sta dietro l'obiettivo della macchina fotografica, e lo sguardo dell'animale che viene ritratto, un duello visivo in cui il confine tra chi osserva ed è osservato diventa labile.

In mostra sette fotografie, di cui una in formato 180 x 60 e le altre in formato 61 x 41, stampate su dibond, una lega di alluminio, e impreziosite da cornici in corten, un particolare tipo di acciaio che subisce un processo di ossidazione naturale e che rende ogni cornice un pezzo unico. Le cornici sono realizzate da Met Materia e Tecnica di Formigine di Tania Dieci e Monica Rivi.

Le immagini, che rivelano un'attenzione per il particolare e un vero talento nel saper "cogliere l'attimo" sono anche un'occasione per parlare con l'autrice del suo lavoro e di quanto sacrificio, passione e impegno richieda il "mestiere" di fotografo. Francesca Pradella, 32 anni, nata a Modena, è di una bellezza raffinata. Potrebbe tranquillamente stare davanti a quell'obiettivo che, invece, si è ostinata a voler impugnare dalla parte di chi scatta, studiando, perfezionandosi in Italia e all'estero e viaggiando parecchio per realizzare il suo sogno di fare di una grande passione un mestiere. Da quando, racconta "mio nonno Enrico, scomparso da poco, a cui è dedicata la mostra, da bambina mi regalò la Grande Enciclopedia degli animali".

C'è qualcuna delle foto di g-Lens che ha una storia particolare?

"Sicuramente la più grande, quella che ritrae un macaco giapponese. L'ho scattata vicino a Nagano lo scorso febbraio. Ero in Giappone, tra Tokyo e Kyoto, per fotografare i backstage dei videoclip del pianista italiano DeLord. Nel mio unico giorno libero ho preso qualche treno, qualche bus, ho fatto un po' di trekking e sono andata in questo bosco dove ci sono queste scimmie. La loro caratteristica è che, quando le temperature scendono, e possono arrivare anche a -5°C/-10°C, si immergono nelle piscine termali per riscaldarsi. Questa foto ritrae proprio questo macaco immerso in una piscina termale mentre si riposa".

in pagina Francesca Pradella rid

Gli animali, a differenza delle persone non si mettono in posa. Quanto è importante e difficile cogliere l'attimo?

"Vengo da una scuola, intesa come esperienza, in cui non mi era consentito margine di errore. Mi sono specializzata nel reportage, non sono ritraendo animali, ma seguo anche il Festival di Cannes o quello di Venezia, dove ci sono davvero pochi secondi per scattare. Fotografare gli animali, poi, non vuol dire solo scattare, ma documentarsi sempre prima sulla specie, sulle abitudini e caratteristiche, sull'habitat in cui vive. E per avere la foto si possono aspettare anche ore o giorni. Senza contare che anche la fortuna spesso gioca un ruolo fondamentale".

Come hai deciso di fare della tua passione una professione?

"Mio padre è un fotoamatore e fin da piccola avevo a casa delle macchine a pellicola con le quali mi divertivo a far degli scatti. Non avevo mai pensato di farne una professione. Poi un giorno, (avevo da poco comprato la mia prima reflex digitale) ero in giro per il centro di Modena con una mia amica e abbiamo visto in un negozio l'annuncio "Cercasi assistente fotografa". Lei mi ha letteralmente buttata dentro! Ho mostrato al fotografo qualche lavoro che avevo messo on line e mi ha subito proposto di affiancarlo nel fare le foto a un matrimonio. Da lì poi ho iniziato ad affiancarlo in maniera più professionale. Ho poi deciso di perfezionarmi studiando in un istituto di fotografia di New York il cui diploma in fotografia è riconosciuto da tutte le Università Americane. Per quanto riguarda il giornalismo, sto studiando alla London School of Journalism".

leopardo rid

I tuoi progetti per il futuro?

"Nei prossimi mesi mi dedicherò a un progetto natura che è già parzialmente coperto, ma andrò alla ricerca di altri sponsor. Dietro a ogni foto, infatti, c'è tanto sacrificio, sudore e fatica, ma anche diversi costi. Tra questi c'è quello dell'attrezzatura, ma anche le spedizioni, che oltre a trasporti, vitto e alloggi comprendono anche i permessi per poter fotografare gli animali in parchi e riserva nel mondo. Un permesso per utilizzare una foto a scopo commerciale può arrivare a costare anche 700/800 dollari al giorno e poche testate possono permetterselo. Un tempo era la rivista, l'editore che coprivano le spese per i reporter, ma oggi non è più possibile, quindi dobbiamo rivolgerci a sponsor esterni. Quindi, ne approfitto per fare un appello: chi desidera finanziare un progetto fotografico di salvaguardia della fauna selvatica mi contatti!".

Quali consigli ti senti di dare a un giovane che volesse diventare fotografo?

Ho avuto la fortuna di contribuire a Fotografia Europea e di partecipare a workshop di grandi fotografi di agenzie internazionali come Magnum e Seven. La lezione che ho imparato è che oggi, per fare il reporter, più che il diploma o la laurea in fotografia serve una formazione integrata. Se per esempio voglio fare il reporter di guerra, posso laurearmi in Scienze Politiche per avere le basi per saperne di più nel momento in cui scenderò in campo. E ' poi importante specializzarsi in una tipologia specifico, ma essere anche in grado di coprire diversi ambiti, dal momento che bisogna anche mantenersi. Tuttavia, avere una branca in cui si è particolarmente ferrati è importante. Se si sviluppano le tecniche e ci si specializza si può maturare un proprio stile, che è la cosa che poi ci distingue dagli altri e ti fa vendere le foto".

leone rid

INFO
g-Lens
fino al 26 luglio
c/o Modena Golf&Country Club,
via per Castelnuovo Rangone 4, Colombaro di Formigine (MO)
il sito di Francesca Pradella è www.10photography.com