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Venerdì, 03 Giugno 2016 10:09

Busseto: un esempio di vita, di umanità e di solidarietà

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Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni "bussetane" della filantropa Anna Sichel - proprietaria della Casa del Giovane Verdi, in cui il Maestro visse dai 10 ai 18 anni. 

Parma, 3 giugno 2016 

E' con grande orgoglio che mi permetto oggi di scrivere dalla Casa del Giovane Verdi. Casa dove visse il grande Genio dai 10 ai 18 anni per poter frequentare il ginnasio situato proprio nell'istituto di fronte e riaperto nel 1820 dalla Duchessa Maria Luigia. Il giovane Verdi studiava giorno e notte e già componeva con la sua amata spinetta. La domenica ritornava a piedi alle Roncole per suonare nelle Chiese. Realizzava qualche soldino necessario soprattutto a quei tempi. Aveva mantenuto il domicilio in Strada Maestra di Busseto come risulta dagli atti ufficiali anche quando si era traferito a Milano prima, a Villa Sant'Agata poi, per il suo grande amore per Busseto. Aveva lasciato con il testamento al Monte di Pietà di Busseto i tre fondi di Sant'Agata per i poveri di Roncole e per far studiare in tecniche agrarie due giovani di cui uno di Busseto ed uno di Villanova. Aveva fatto costruire anche l'ospedale di Villanova, alla fine aveva creato l'opera sua più bella: la Casa dei musicisti di Milano che tutt'ora ospita non solo anziani musicisti ma anche giovani studenti di musica. E' noto che Verdi non era e non è stato amato dai "Bussetani" ma con il governo di Maria Giovanna Gambazza attuale sindaco, le cose sono completamente cambiate. In questi anni lo ha dimostrato non solo attraverso la cultura, ma con i servizi sociali e soprattutto con la messa in sicurezza della città. E' riuscita con la sua tenacia e fermezza ad avere: i contributi di Stato per il recupero e risanamento della Casa Natale e delle ex scuderie dei Pallavicino(mai nessuno in precedenza). Per i servizi agli anziani: il taxi sociale, i centri diurni dal lunedì al sabato per le persone con handicap con la messa a disposizione di un pulmino per i trasporti. Gli aiuti per l'infanzia, per i giovani, per le attività sportive, per le attività produttive, ma soprattutto la messa in sicurezza della città mediante: le attivazioni delle telecamere, la presenza delle forze dell'ordine anche nelle frazioni, le verifiche mediante i vigili in luoghi occupati da persone irregolari. Amare la città di Busseto significa tutto questo, continuare il programma intrapreso perchè tanta è ancora la strada da percorrere.

Anna Sichel (dalla Casa del Giovane Verdi)

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