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Sabato, 14 Novembre 2015 10:34

Food Design: cos’è, a cosa serve e perché studiarlo In evidenza

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Non sono solo gli chef gli unici professionisti nel mondo del food, a contendersi lo scettro arrivano i food designer: veri esperti nella progettazione del mondo alimentare. Il Food Design passa attraverso  ricette, attrezzature, preparazione e presentazione, ma anche ideazione dell’alimento dalla creazione fino alla sua  vendita.

Di Chiara Marando – 14 Novembre 2015 -

Ormai non basta più dire solo food, è necessario essere ben più precisi perché il mondo che ruota attorno al cibo, oltre ad essere estremamente piacevole e divertente, ha anche molteplici sfaccettature, tutte con loro caratteristiche specifiche, ma tutte legate alla sfera creativa.

Creatività tra i fornelli, creatività di presentazione, creatività di abbinamenti sfiziosi e creatività nella scelta dei dettagli e degli ingredienti. E poi ammettiamolo, ormai l’argomento è più che mai gettonato.

Le vere star non sono più solo i calciatori, oggi gli chef hanno conquistato i media ed il pubblico che li cerca e conosce. Ma non sono solo loro gli unici professionisti del cibo, a contendersi lo scettro sono arrivati anche i food designer.

Cosa sono?

Tecnicamente, e in modo tutt’altro che fantasioso, si possono definire dei “progettisti del mondo alimentare, ma sul piano più pratico si occupano di studiare sempre nuovi modi per rendere le preparazioni appetibili per occhi, palato e non solo. Infatti, l’analisi della presentazione del cibo non è così semplice come si potrebbe pensare, anzi, molto spesso viene confusa esclusivamente con l’importanza dell’impiattamento di una portata.

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In realtà, il Food Design è una materia vasta che passa attraverso  ricette, attrezzature, oggetti per la preparazione e presentazione, ideazione dell’alimento dalla sua forma originaria fino alla sua trasformazione ed alla creazione di un packaging accattivante , per arrivare anche verso la comunicazione e la pubblicità che lo faranno conoscere. Il tutto senza dimenticare l’esame del pubblico di riferimento e delle sue preferenze, nonché l’impatto su consumi ed abitudini di vita delle persone. 

Nell’ambito del Food Design, progettare vuol dire trovare e proporre soluzioni efficaci tenendo presente il contesto nel quale il prodotto viene inserito, renderlo funzionale al tipo di ambiente, consumo ed esigenza di chi lo sceglierà. Si tratta di un’attività complementare a quella dell’alimentazione vera e propria, si fonde con essa accrescendone il potenziale e la forza attrattiva.

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Non a caso esistono delle scuole che propongono corsi per diventare provetti food designer. Realtà come l’Italian Genius Academy di Roma, struttura interamente dedicata alle eccellenze gastronomiche e creative del Made in Italy: dalla cucina alla pasticceria, fino al design legato a gioielli, scarpe e sartorialità artigianale.

Lezioni durante le quali approfondire tutti i diversi aspetti correlati al food design, quindi l’attenzione all’estetica del piatto attraverso la sperimentazione e la combinazione di forme, colori e sapori, ma anche lo studio di packaging ed utensili per la preparazione ed il consumo, e la progettazione dei giusti spazi per meglio garantire una corretta produzione, vendita e consumo del cibo.

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Dalla teoria alla pratica in una full immersion per poter diventare degli esperti professionisti capaci di offrire un servizio a 360 gradi nel mondo del food, ovvero non solo preparare al meglio e presentare piatti e pietanze per ogni situazione, ma anche organizzare eventi enogastronomici o ideare incontri ad hoc

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