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Dal 26 al 29 novembre, presso il BBC Good Food Show, la Nazionale del Parmigiano Reggiano scenderà in campo al World Cheese Awards con una selezione di prodotto emblema di qualità. Un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. -

Reggio Emilia, 24 novembre 2015 -

"Ci auguriamo il successo che i nostri caseifici e il nostro prodotto meritano, a maggior ragione in un momento in cui, nonostante si registrino primi segnali d'inversione di tendenza, sono ancora evidenti le difficoltà che persistono da quasi due anni sul versante delle quotazioni".
E' questo il commento Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nell'annunciare la partecipazione al concorso World Cheese Awards, edizione 2015 di Birmingham, della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Si tratta di un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici (il 40% in più dello scorso anno) di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova che scenderà letteralmente in campo nella prestigiosa competizione, che si terrà da venerdì 26 a domenica 29 novembre presso il BBC Good Food Show di Birmingham. Oltre 3.000 i formaggi attesi all'appuntamento che richiamerà 40.000 visitatori dal mondo e i 200 esperti che valuteranno i campioni iscritti, nominando, oltre ai premi di categoria, il Campione del Mondo 2015.

Alla squadra che si cimenterà a Birmingham hanno aderito 12 caseifici di Parma e provincia (Cooperativa Casearia Agrinascente; Il Battistero; Bertinazza; Consorzio produttori latte; Caseificio Gennari Sergio e figli; Società Agricola Giansanti; Latteria Coop. di Marano; Parmabio di Carpanini M. e Brugnoli F.; Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica; Caseificio La Traversetolese; Caseificio Sociale di Urzano; Società Agricola La Vittoria s.s.), 4 di Modena e provincia (Caseificio Sociale La Cappelletta; Caseificio Dismano; Cooperativa Casearia del Frignano; Punto Latte;), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 14 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro; Latteria Sociale Barchessone; Caseificio Sociale Castellazzo; La Famigliare; Fattoria Fiori di Fiori Pierpaolo; Grana d'Oro; Latteria La Grande; Latteria Nuova Lago Razza; Caseificio Sociale del Parco; Latteria Sociale San Giorgio; Latteria Sociale San Girolamo; Latteria Sociale San Giovanni della Fossa; Latteria San Giovanni di Querciola; Antica Fattoria Caseificio Scalabrini), 3 di Mantova e provincia (Caseificio Caramasche; Latteria Agricola Venera Vecchia; Latteria Agricola Mogliese).

"E' la più grande spedizione italiana di formaggi all'estero mai realizzata all'estero dai tempi delle esposizioni universali dell'Ottocento", spiega Gabriele Arlotti, ideatore e trainer del gruppo.
"In un mercato importante come quello Inglese - prosegue Arlotti - puntiamo a dare ulteriore visibilità e valore ad un prodotto che nel 2014, proprio al World Cheese Award, si è aggiudicato ben 22 medaglie e un Supergold".
"Il Parmigiano Reggiano affonda le sue origini in dieci secoli di storia – conclude Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano –, durante i quali la realtà produttiva si è sviluppata integrandosi in maniera indissolubile con le differenti realtà territoriali, ambientali e sociali che caratterizzano la zona di origine da Bologna sinistra Reno, a Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova destra Po. Il formaggio Parmigiano Reggiano esprime caratteristiche uniche legate al rapporto con l'alimentazione delle bovine e ad una tecnica di produzione che prevede il divieto assoluto dell'uso di additivi e conservanti. Questi tratti distintivi sono possibili in un modello produttivo che rimane essenzialmente artigianale, e in questo modello il fattore umano rappresenta un elemento essenziale".
Venerdì i lavori, attesissimi in queste ore, della giuria internazionale. Nei tre giorni della fiera, nel frattempo, la presentazione del prodotto negli stand del BBC Good Food Show di Birmingham.

Che cosa è la Nazionale del Parmigiano Reggiano?

La Nazionale del Parmigiano Reggiano è un gruppo spontaneo di caseifici, costituitosi nel 2001, uniti dalla volontà di partecipare a concorsi per conseguire risultati prestigiosi, di promozione e di solidarietà, anche oltre i confini europei.
In più occasioni ha potuto rappresentare nelle varie iniziative, di anno in anno, il comprensorio e il territorio di produzione del Parmigiano Reggiano: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. Opera ora nel Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e nel mondo partecipa a eventi irripetibili come lo sono state tutte le edizioni dei Concorsi "Grolla d'Oro, Formaggi d'Autore", le prestigiose "Olimpiadi dei Formaggi di Montagna" o il "World Cheese Awards" in Inghilterra. La Nazionale, inoltre, è attenta anche alle iniziative di solidarietà: "La Forma del Cuore" è un progetto per aiutare persone e popoli in difficoltà, con la vendita della t-shirt "Italia" della Nazionale .
Pubblico, giurie internazionali e appassionati gastronomi con medaglie, assaggi e acquisti testimoniano il successo di questa idea nazionale: il Parmigiano Reggiano e il suo territorio, unici e veicolati nel mondo.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Il progetto "Cheese – It's Europe" punta a sviluppare le esportazioni nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro. -

Parma, 17 novembre 2015 -

L'Unione Europea crede nella qualità dei formaggi italiani Dop e li premia con uno stanziamento per la promozione sui mercati in crescita. E' così che i Consorzi di Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Asiago vedranno finanziato il loro progetto "Cheese – It's Europe", uno dei quattro progetti italiani che sono stati approvati dalla Commissione Europea nel quadro di un importante stanziamento che ha visto, in totale, l'approvazione di 33 nuovi programmi per promuovere i prodotti agricoli dell'UE.
Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro e punterà a promuovere la conoscenza ed il consumo dei formaggi nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Gli interventi saranno rivolti sia alle catene commerciali, sia direttamente ai consumatori.
Il valore totale dei programmi approvati dalla Commissione, che si realizzeranno in tre anni, è complessivamente di 108 milioni di euro, di cui la metà, pari a 54 milioni di euro, arriva dal finanziamento dell'UE. I programmi sono rivolti ai mercati più promettenti, in cui il consumo dei prodotti è in crescita, sia nell'Unione europea, sia nei paesi terzi.

L'approvazione dei progetti da parte della Commissione è una conferma del valore riconosciuto di quell'autenticità che l'Unione intende sempre più preservare e valorizzare. "Questi programmi – ha affermato Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale – sono importanti per creare nuove opportunità di mercato e aiutano a stimolare crescita e occupazione nel settore agroalimentare"
"Esprimiamo soddisfazione e plaudiamo a questo importante risultato – Giuseppe Alai, Renato Invernizzi e Fiorenzo Rigoni, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Parmigiano Reggiano, del Gorgonzola e dell'Asiago – che riconosce non solo il livello qualitativo dei nostri formaggi ma anche il valore della progettualità italiana. Il progetto 'Cheese – It's Europe' mette in campo un considerevole impegno economico a favore del mondo agricolo e rappresenta una grande opportunità, poiché questi mercati esprimono un grande interesse per i formaggi italiani e ora esiste una fascia sempre più rilevante di consumatori pronta ad apprezzare i formaggi Dop, simbolo dell'eccellenza casearia italiana".

I quattro paesi selezionati hanno importato formaggi e latticini Made in Italy per quasi 20.000 tonnellate nel 2014, per un controvalore superiore a 110 milioni di euro. E il dato più interessante è che si tratta di mercati con i più elevati trend di crescita nell'Unione Europea. Nel complesso questi paesi hanno segnato negli ultimi 3 anni oltre un +30% delle importazioni, livello che per Polonia e Repubblica Ceca supera il +50%.

( Fonte: ufficio stampa CONSORZIO FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO DOP)

Per le due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) a Tokyo, 400 esperti. Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, seguito da un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier. -

Reggio Emilia, 16 novembre 2015 -

"Scuola" di Parmigiano Reggiano per oltre 400 esperti giapponesi nell'ambito delle due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) che si sono tenute a Tokyo.

Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno infatti partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, che ha incluso una degustazione di tre diverse stagionature, il taglio corretto della forma intera e, soprattutto, una serie di indicazioni sull'uso del prodotto in cucina, anche in abbinamento con piatti che appartengono alla tradizione gastronomica giapponese.
Alla lezione per i futuri chef - avvenuta nel contesto dell'evento denominato ""Cheese festa" - si è poi associato anche un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier, che seleziona e distribuisce formaggi di qualità in Giappone. Gli operatori al banco hanno assistito ad un approfondimento sul prodotto e poi ad una prova pratica di taglio della forma, acquisendo le conoscenze di base per un corretto porzionamento del prodotto.
Il Giappone si colloca al nono posto nella graduatoria delle esportazioni di Parmigiano Reggiano con oltre ottocento tonnellate, ed è terzo nella graduatoria dei paesi extra-Ue dopo Stati Uniti e Canada.

Nelle immagini in galleria in fondo al testo, alcuni momenti degli incontri a Tokyo.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mentre in Europa è in corso la "guerra del latte", la filiera del Parmigiano Reggiano ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. Scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione, avvenuta esattamente un anno fa, del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR). -

Reggio Emilia, 13 novembre 2015 -

In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione - avvenuta esattamente un anno fa - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l'unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.

"L'istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal "Pacchetto latte" (che nel rispetto della libera concorrenza consente di programmare e gestire i volumi produttivi dei prodotti caseari di qualità) e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori". "Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l'aspetto più rilevante dell'operazione è proprio l'assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito".

L'operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
"Da quel momento - osserva il Consorzio - le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno".
"In questi dodici mesi - puntualizza al proposito il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco".

"Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l'Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro, cifra particolarmente rilevante proprio in una situazione di difficoltà di mercato ma solo in parte rappresentativa dell'effetto dell'istituzione del Registro".
"Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - spiega il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro".

"Per il 2016 - conclude il Consorzio - è in programma l'aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall'analisi dell'andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano ed il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni".

(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

450.000 contatti nel mese di ottobre, di cui oltre 300.000 solo nel Future Food District. Più di cento caseifici coinvolti in degustazioni ed eventi. All'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici. -

Reggio Emilia, 3 novembre 2015 -

Si è conclusa con il "botto" la partecipazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano ad Expo 2015. Un mese di ottobre da "tutto esaurito" - che ha superato anche i risultati già ottenuti a settembre - ha fatto segnare, all'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici.

"Il bilancio finale, che in ottobre si è arricchito di altri 120.000 contatti tra padiglione Cibus Italia e altri eventi - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - parla così di 2,3 milioni di contatti per il nostro prodotto e di 1,1 milioni di degustazioni, ma anche di una mobilitazione senza precedenti dei caseifici del comprensorio di produzione: le iniziative realizzate ad Expo (dal Future Food District alla "piazzetta" della Regione Emilia-Romagna, agli eventi collaterali) hanno infatti coinvolto 106 caseifici, cioè quasi un terzo del totale".

"Proprio questa partecipazione - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai - ci ha consentito non solo di parlare ai consumatori delle caratteristiche distintive del nostro prodotto, ma soprattutto di far toccare con mano quel forte legame con il territorio che passa da centinaia di strutture artigianali impegnate in una lavorazione assolutamente naturale che fa leva proprio sulla esperienza e sulle capacità dei maestri casari".

Parlando di cifre, il più elevato numero di contatti per il Parmigiano Reggiano si è registrato proprio all'interno del Future Food District, seguito dal padiglione Cibus Italia (oltre 250.000 contatti e 5 settimane di degustazioni guidate) e dalla "piazzetta" dell'Emilia-Romagna, dove il Consorzio ha proposto 9 appuntamenti dedicati alle caratteristiche distintive del prodotto (stagionatura, tipologia di bovine in allevamento, alimentazione, ecc.) e al territorio d'origine, con la presentazione della nuova "APP Visite" (audioguida facilmente scaricabile che consente di seguire ogni fare produttiva e di scoprire i segreti dei caseifici artigianali), cui si è aggiunto il gioco "Spakka il kilo", che ha coinvolto i presenti invitandoli ad indovinare il peso di una punta di formaggio, che di volta in volta è stata consegnata a chi si è avvicinato maggiormente al peso reale.

"Insieme a questo elevatissimo numeri di contatti e degustazioni - osserva il direttore Riccardo Deserti - l'aspetto più rilevante nel bilancio della nostra presenza ad Expo è comunque rappresentato dagli incontri con oltre 500 delegati internazionali: in massima parte si è trattato di esponenti del mondo della distribuzione, cui si sono associati numerosi giornalisti della stampa specializzata, con esiti che si protrarranno nel tempo e in diversi Paesi sui quali puntiamo ad incrementare le nostre esportazioni".
Fra gli eventi che hanno suscitato particolare curiosità di segnalano, infine, il lancio (con l'apertura della prima forma nel padiglione di Israele) del Parmigiano Reggiano Kosher destinato agli ebrei osservanti, l'asta di una forma stagionata dieci anni dal caseificio Vo' Grande (Mn) a favore delle popolazioni del Nepal colpite dal terremoto e la presentazione della prima produzione a impatto ambientale zero in termini di emissioni di anidride carbonica da parte del caseificio Caramasche di Mantova.

"Ora - sottolinea il presidente Giuseppe Alai - l'impegno del Consorzio si concentra sulla messa a frutto di quanto anche Expo ha generato in termini di contatti e conoscenza del prodotto, puntando anche a consolidare i primi segnali di ripresa che vengono dalle quotazioni registrate in alcune province: insieme alla prosecuzione delle iniziative programmate per l'estero, a giorni partirà una nuova campagna sulle reti televisive e radiofoniche nazionali, con l'obiettivo immediato di un sostegno ai consumi in vista di quelle festività natalizie e di fine anno che già nel 2014 segnarono un incremento del 7% rispetto all'anno precedente".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo. La prima forma "Kosher" è stata aperta nel padiglione di Israele ad Expo 2015. Alai: "Nuovi spazi commerciali dal rispetto di norme che vanno ben oltre gli aspetti culturali." -

Parma, 27 ottobre 2015 -

Seguito da Rabbini in tutte le fasi che vanno dalla mungitura del latte alla trasformazione in caseificio, è ufficialmente nato il primo Parmigiano Reggiano destinato al consumo da parte degli ebrei osservanti.
La prima forma - inclusa nella produzione marchiata nei giorni scorsi dal Consorzio di tutela, che certifica l'appropriatezza dell'uso della denominazione solo dopo 12 mesi di stagionatura - è stata infatti aperta oggi ad Expo nel padiglione di Israele, sancendo così la nascita del Parmigiano Reggiano "Kosher", prodotto in stretta osservanza dell'insieme di regole religiose (denominate Kasherut) che da tremila anni, ispirandosi alla Torah, governano l'alimentazione degli ebrei osservanti in tutto il mondo.

Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo.
"Siamo di fronte - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai - ad una realtà nuova e straordinariamente importante per il Parmigiano Reggiano, perchè è ora acquisito il risultato di una attenzione e di un rispetto di norme che vanno oltre i semplici aspetti culturali e, contemporaneamente, si aprono nuovi spazi di vendita e di consumo tra gli ebrei osservanti, ma anche tra quei milioni di persone che, soprattutto negli Stati Uniti, già hanno scelto cibi kosher in quanto riconosciuti ad alto valore sul piano della salubrità o in funzione di scelte alimentari (vegetariani, ad esempio) e di salute (intolleranze o allergie) del tutto specifiche".
Ai 13,5 milioni di persone di fede ebraica che vivono in tante parti del mondo (40.000 in Italia) si aggiungono già, in tal senso, i 12,5 milioni di consumatori di prodotti kosher presenti negli Stati Uniti, dove questi alimenti rappresentano quasi il 30% di quelli venduti nei supermercati.

"E' con molto piacere - commenta Elazar Cohen, Commissario Generale di Padiglione Israele che ospitiamo a Expo questo evento che segna un ulteriore punto di contatto tra il saper fare italiano e la cultura ebraica e israeliana. Insieme portiamo avanti numerosi progetti per l'innovazione scientifica e tecnologica ma anche in progetti sociali e umanitari in ambito agricolo e alimentare in tutto il mondo".
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea Nicola Bertinelli, amministratore delegato dell'omonima azienda agricola produttrice del primo Parmigiano Reggiano "Kosher" - del risultato che abbiamo ottenuto a conclusione di un percorso particolarmente impegnativo, che ha investito tutte le fasi di lavoro sulle quali sono impegnati allevatori, caseifici e maestri casari".
"Il fatto di partire da un'alimentazione delle bovine secondo principi assolutamente naturali già stabiliti dal disciplinare del Parmigiano Reggiano - prosegue Bertinelli - era un primo fondamentale elemento di compatibilità con le norme della Kasherut, ma le norme previste in tema di allevamento e mungitura, così come di impianti e strutture, hanno comportato importanti adeguamenti che sono costantemente monitorati dalla figura di un Rabbino".
La capacità produttiva dell'azienda agricola Bertinelli sarà di 5.000 forme all'anno di Parmigiano Reggiano Kosher: la prima annata disponibile, intanto, è già stata completamente venduta, a testimonianza dell'interesse suscitato da questa assoluta novità per una delle più prestigiose Dop italiane.

PARMIGIANO REGGIANO KOSHER-da sinistra Giuseppe Alai-Nicola Bertinelli-Jack Dwek consulente azienda Bertinelli-Rabbi Yeshaya Prizant rappresentante dellente certificatore OK Kosher rid

Da sinistra Giuseppe Alai, Nicola Bertinelli, Jack Dwek consulente azienda Bertinelli, Rabbi Yeshaya Prizant rappresentante dell'ente certificatore OK Kosher

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Prima forma di Parmigiano Reggiano "Kosher", prodotta in stretta osservanza dell'insieme di regole religiose che da tremila anni, ispirandosi alla Torah, governano l'alimentazione degli ebrei osservanti in tutto il mondo. L'apertura della prima forma il 27 ottobre. Interessati 13,5 milioni di ebrei nel mondo e 12,5 milioni di consumatori di prodotti Kosher già presenti negli Usa. -

Reggio Emilia, 24 ottobre 2015 -

Spicca sicuramente tra le novità di Expo 2015 e sarà protagonista dell'evento in programma il 27 ottobre nel padiglione di Israele: si tratta della prima forma di Parmigiano Reggiano "Kosher", prodotta in stretta osservanza dell'insieme di regole religiose (denominate Kasherut) che da tremila anni, ispirandosi alla Torah, governano l'alimentazione degli ebrei osservanti in tutto il mondo.

Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma che sarà aperta ad Expo fa parte della produzione marchiata pochi giorni fa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano (operazione che non può avvenire prima di 12 mesi di stagionatura), ed è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo.

L'ordine di grandezza dell'interesse e dei possibili scambi commerciali che ruotano attorno al Parmigiano Reggiano "Kosher" emergono da cifre che parlano di 13,5 milioni di persone di fede ebraica nel mondo (40.000 in Italia), ma anche di milioni di consumatori che acquistano prodotti Kosher come simbolo di particolare rigore su qualità e processi produttivi: negli Stati Uniti, ad esempio, si tratta di 12,5 milioni di persone, con i prodotti Kosher che rappresentano quasi il 30% degli alimenti venduti nei supermercati.

L'evento in programma il 27 ottobre ad Expo - promosso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal padiglione israeliano ad Expo - prevede, come si è detto, l'apertura della prima forma di Parmigiano Reggiano "Kosher" alle ore 11,00 nel Padiglione di Israele ad Expo 2015, alla presenza del Commissario generale del padiglione, Elazar Choen, del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, dell'amministratore delegato dell'Azienda Bertinelli di Parma, Nicola Bertinelli, e del Rabbi Yeshaya Prizant, rappresentante dell'ente certificatore OK Kosher.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Da Belluno a Ragusa, una serata all'insegna del "re" dei formaggi. Il maggior numero di adesioni da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania. Ben 160 i ristoranti italiani che sabato 24 ottobre saranno impegnati nella "Parmigiano Reggiano Night". Per partecipare all'evento basta inserire sul sito la propria città di appartenenza, consultare la lista dei ristoranti più vicini e prenotare. -

Reggio Emilia, 22 ottobre 2015 -

Da nord a sud, passando per le isole, sono ben 160 i ristoranti italiani che sabato 24 ottobre saranno impegnati nella "Parmigiano Reggiano Night", l'evento che unisce simbolicamente tutti gli appassionati del "re" dei formaggi celebrando il gusto della tavola e il gusto di stare insieme.
I 160 ristoranti che hanno aderito all'iniziativa del Consorzio di tutela prepareranno un piatto, o un intero menù, a base di Parmigiano Reggiano e distribuiranno un simpatico gadget a tutti i clienti che parteciperanno alla serata. Nei giorni successivi, i locali che caricheranno sul sito web dell'evento le foto della propria serata potranno partecipare all'estrazione di una intera forma di Parmigiano Reggiano del peso di 40 kilogrammi.

"Siamo grati ai ristoranti italiani che hanno aderito ad una iniziativa giunta alla quarta edizione", sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti, "perché in questo modo aggiungono un motivo di interesse in più attorno ad un prodotto che in questi anni ha costantemente aumentato la propria presenza all'interno del mondo della ristorazione di qualità, che abbiamo puntato a coinvolgere in modo sempre più diffuso e attivo in un'opera di marketing diretto e conoscenza del prodotto che passa dalle mani, dalla creatività e dalla passione di tanti chef".

La suddivisione geografica dei ristoranti che hanno aderito alla "Parmigiano Reggiano Night" vede in testa l'Emilia-Romagna con 64 esercizi (equamente divisi tra province di produzione e aree fuori dal comprensorio produttivo), seguiti dai 23 della Lombardia, dai 10 del Veneto e poi via via dai ristoranti di Piemonte e Campania (8 a testa), Liguria, Marche, Calabria, Sicilia, Puglia e altre regioni italiane.
Tra le città al di fuori del comprensorio di produzione (nel cui ambito il primato va a Bologna, con 11 ristoranti), la graduatoria è guidata da Rimini (10 ristoranti), seguita da Milano e Piacenza (7 ristoranti ciascuna), Roma e Verona (entrambe con 6) e poi Napoli (4) e Torino (3).

I consumatori che intendono partecipare all'evento possono visitare il sito dedicato night.parmigianoreggiano.com, inserire la propria città di appartenenza, consultare la lista dei ristoranti più vicini e prenotare (menù e prezzi sono a discrezione dei singoli esercizi).

La "Parmigiano Reggiano Night" - che giunge alla quarta edizione - è nata nel 2012, a seguito del terremoto che colpì duramente anche tanti caseifici del Parmigiano Reggiano, e da allora si è ripetuta ogni anno "come momento di coinvolgimento e unione - sottolinea Deserti - per tutti gli amici del Parmigiano Reggiano e per gli chef che interpretano il nostro prodotto valorizzandolo secondo i propri gusti e il proprio stile".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Nuovo intervento del Consorzio contro prodotti illegittimi esposti in fiera. Tre prodotti, con denominazioni chiaramente evocative rispetto a quelle in esclusivo uso al Parmigiano Reggiano, denunciati alle autorità tedesche. Ritirato il "Reggianito", mentre per gli altri due il ritiro è avvenuto anche per ragioni sanitarie riscontrate dalle autorità. -

Reggio Emilia, 13 ottobre 2015 -

Tre prodotti con denominazioni chiaramente evocative rispetto a quelle in esclusivo uso al Parmigiano Reggiano sono stati individuati all'Anuga di Colonia e denunciati dal Consorzio di tutela alle autorità tedesche.
L'intervento del Consorzio - che ha portato al ritiro di un prodotto denominato "Reggianito", mentre per altri due il ritiro è avvenuto anche per ragioni sanitarie riscontrate dalle autorità - è scattato pochi minuti dopo l'apertura dei cancelli di una delle più importanti rassegne internazionali dell'agroalimentare, che si tiene biennalmente a Colonia in alternanza con il Sial di Parigi.

E proprio nella capitale francese, nell'ottobre di un anno fa, l'Ente di tutela era analogamente intervenuto ottenendo il ritiro di 7 prodotti recanti denominazioni in palese conflitto con la sentenza ottenuta dal Consorzio nel febbraio 2008 presso la Corte di Giustizia delle Comunità Europee, quando venne sancito che il termine "Parmesan" non è generico, ma rappresenta una evocazione della denominazione "Parmigiano Reggiano" e non può essere utilizzato per formaggi non conformi al disciplinare della Dop italiana.

All'Anuga 2015 si è ripetuta una situazione analoga, con l'immediato intervento degli uffici legali del Consorzio del Parmigiano Reggiano in Italia e Germania, la denuncia dei prodotti illegittimi esposti in fiera e l'intervento dell'autorità tedesca che ne ha sancito il ritiro.
"La tempestività dell'intervento delle autorità tedesche a seguito della nostra denuncia - sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai - si lega al fatto che, dopo anni di contenziosi, abbiamo ottenuto dall'Unione Europea una legislazione che non lascia dubbi in materia di tutela, prevedendo, tra l'altro, anche l'obbligo di tutela delle Dop "ex officio" in tutti gli Stati membri della UE, con una responsabilità diretta dei Paesi membri in materia di vigilanza".

"Dopo diverse decisioni favorevoli ottenute in questi anni dal Consorzio dai giudici tedeschi in situazioni analoghe - precisa al proposito Alai - questo è proprio il primo intervento, ad Anuga, della autorità pubblica tedesca che vigila sulle Dop".
"E' proprio su queste basi - prosegue Alai - che in Europa il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare nell'ambito dei negoziati TTIP con gli Stati Uniti, dove si registra un diffuso utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione e all'origine geografica del Parmigiano Reggiano, con evidenti ripercussioni negative sulle nostre possibili esportazioni".
"L'intervento realizzato all'Anuga grazie alla collaborazione con le autorità tedesche - osserva il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - ci soddisfa nel risultato, che è anche un deterrente rispetto ai fenomeni delle evocazioni illegittime, ma è urgente un più severo intervento legislativo e una vigilanza europea che stronchi sul nascere le azioni di chi, comunque, continua a presentarsi illegittimamente e ingannevolmente anche in vetrine così importanti".

(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Code al "supermercato del futuro", dove si alternano 72 caseifici. Incontri con 500 delegati internazionali a Cibus Italia e 1,5 milioni di euro di vendite con "Scegli la qualità, vinci Expo"

Reggio Emilia, 11 ottobre 2015 -

Sono quasi due milioni i visitatori di Expo che sono entrati in contatto con il Parmigiano Reggiano e, di questi, grazie alla mobilitazione più di 100 caseifici del comprensorio, oltre un milione hanno degustato il prodotto.
A tre settimane dalla chiusura dell'Esposizione universale, sono questi i dati principali del bilancio che il Consorzio del Parmigiano Reggiano completerà nei primi giorni di novembre.

"L'aspetto più rilevante della partecipazione ad Expo - spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai - è legato al fatto che abbiamo potuto presentare adeguatamente il nostro prodotto, scegliendo luoghi ed eventi nell'ambito dei quali era possibile parlare con i consumatori delle caratteristiche del Parmigiano Reggiano, dei suoi valori distintivi e delle sue proprietà, fornendo elementi di conoscenza tali da stimolare un consumo consapevole e un acquisto duraturo nel tempo, proprio perchè fondato su ragioni (dalla naturalità all'alta digeribilità, all'artigianalità, al contenuto in proteine, vitamine, sali minerali, ecc.) legate ad una sana alimentazione, oltre che sulla versatilità del prodotto come alimento e ingrediente".

"Il maggior numero di contatti - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - lo abbiamo registrato grazie alla presenza in esclusiva nel padiglione "Supermercato del futuro" (capace di accogliere contemporaneamente 700 visitatori) che ai primi di settembre contava oltre 1,2 milioni di ingressi e chiuderà probabilmente oltre gli 1,5 milioni, anche in considerazione delle code che continuano a registrarsi all'ingresso".

"Qui - prosegue il direttore del Consorzio - si sono alternati 72 caseifici del Parmigiano Reggiano: in un esclusivo corner di 30 mq, personale specializzato ha presentato e continua a presentare, per 11 ore consecutive al giorno, il prodotto di due diverse stagionature, mentre uno spazio specifico è dedicato alla gamma delle particolari eccellenze del Parmigiano Reggiano, con stagionature classiche e lunghissime, il prodotto di montagna, il biologico e quello derivante dal latte di razze di bovine autoctone".
"Nel solo corner, che si è aggiunto alla vendita del prodotto in corsia - osserva Deserti - oltre 10.000 consumatori, di cui oltre il 20% stranieri, hanno anche effettuato l'acquisto, nonostante Expo non fosse e non sia un luogo di vendita, bensì una vetrina delle eccellenze mondiali nel campo dell'alimentazione".

"In questo senso - spiega il presidente Giuseppe Alai - sono sino ad ora giunti ottimi risultati dalla nostra partecipazione al padiglione Cibus Italia, che prevediamo chiuderà Expo con oltre 250.000 visitatori, dove sono state effettuate 5 settimane di degustazioni e, soprattutto, abbiamo partecipato ad incontri con oltre 500 delegati internazionali".
"Le iniziative promosse ad Expo e in contemporanea all'Esposizione - prosegue Alai - ci hanno consentito di parlare a centinaia di medici ed esponenti della ristorazione di qualità e di portare nel comprensorio di produzione decine di delegazioni di giornalisti ed operatori commerciali, in prevalenza stranieri, che hanno potuto toccare con mano tutti gli aspetti legati alla nostra produzione, grazie anche alla preziosa collaborazione di tanti enti presenti nel territorio".

In termini di contatti e degustazioni - aggiunge il direttore Deserti - particolarmente rilevante è stata, poi, l'incidenza della partecipazione del Parmigiano Reggiano alle iniziative della Regione Emilia-Romagna, a quelle realizzate in collaborazione con Unioncamere e Slow Food, dove nel padiglione delle biodiversità si è tenuto un mese di degustazioni guidate".
"Sul versante delle vendite dirette da parte dei caseifici - conclude Deserti - il maggior peso l'ha avuto il concorso "Scegli la qualità, vinci Expo" con 50 caseifici aderenti ed oltre 30.000 cartoline informative distribuite, per oltre 1,5 milioni di euro di vendite negli spacci aziendali".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)