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Voto unanime del Consiglio di amministrazione dell'Ente di tutela. Alla vicepresidenza Guglielmo Garagnani (vicario), Sergio Frignani e Ugo Scalabrini.

Reggio Emilia, 8 aprile 2017 - Nicola Bertinelli, 44 anni, imprenditore ai vertici dell'Azienda Agricola Bertinelli di Medesano (PR), è il nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Laureato in Scienze Agrarie e in Economia e Commercio, un master in Business Administration all'Università di Guelph (Canada), Bertinelli è stato eletto all'unanimità dal Consiglio di amministrazione dell'Ente.

A tre giorni di distanza dall'Assemblea generale dei consorziati, si è così completato il percorso che ha portato al rinnovo degli organi di governo del Consorzio attraverso le assemblee sezionali di Parma (10 consiglieri), Reggio Emilia (9), Modena (5), Mantova (3) e Bologna (1 consigliere).
Bertinelli sarà affiancato alla vicepresidenza da Guglielmo Garagnani (vicario, sezione di Modena), Sergio Frignani (presidente della sezione di Mantova) e Ugo Scalabrini (sezione di Reggio Emilia).
Del nuovo Comitato esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano fanno parte, insieme al presidente e ai vicepresidenti, Andrea Bonati (presidente della sezione di Parma), Emilio Braghin (presidente della sezione di Modena), Mario Gualazzi (sezione di Parma), Lorenzo Pinetti (presidente della sezione di Reggio Emilia), Angelo Romagnoli (presidente della sezione di Bologna) e Alberto Viappiani (sezione di Reggio Emilia).

"Il primo obiettivo del nuovo Consiglio - sottolinea Bertinelli - è quello di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l'azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, a partire da quei caseifici e da quegli allevatori che continuano rischiare e ad investire in lavoro e risorse finanziarie per mantenere alto il nome di una straordinaria eccellenza".
Da qui, dunque, anche gli specifici programmi del Consorzio, "sorretti da elementi di innovazione - afferma il nuovo presidente - che puntano a rafforzare ulteriormente l'efficacia dell'azione consortile".
In particolare, Bertinelli parla di azioni e riforme che toccheranno diversi ambiti, a partire - spiega - "dal potenziamento dei controlli di filiera, alla lotta alla contraffazione, alla vigilanza nelle linee di grattugia e di confezionamento industriale, alla strategia espansiva sui mercati esteri".
"Linee di lavoro - prosegue Bertinelli - che si orientano ad una nuova centralità del Consorzio, che deve diventare più proattivo ed affermarsi come modello di autorevolezza ed eticità, potenziando innanzitutto i controlli di filiera a tutela sia dei produttori che dei consumatori".
"Non solo", aggiunge il neopresidente; "come Consorzio dovremo fare uno sforzo di comunicazione ulteriore per far percepire i plus e gli elementi distintivi che rendono il Parmigiano Reggiano DOP un formaggio davvero unico al mondo, guidati dalla consapevolezza che il consumatore al quale ci rivolgiamo è evoluto e ricerca nel Parmigiano Reggiano qualcosa che va oltre la funzione pratica del prodotto". "Nel contesto del mercato attuale - spiega Bertinelli - occorre allora rivolgersi a chi cerca, dietro al prodotto, il legame con il territorio, la genuinità, una storia italiana. Così si riesce a comunicare in modo efficace e coerente la distintività di prodotto".
"Un discorso specifico - conclude Bertinelli - merita l'export: dobbiamo portarne l'incidenza dal 37% al 50%, puntando a intercettare il segmento dei consumatori premium, che in un grande prodotto italiano ricercano, a maggior ragione, non solo un'esperienza organolettica, ma anche esclusività, tradizioni, storie e legami con il territorio di origine".

NICOLA BERTINELLI-NOTE BIOGRAFICHE
Nicola Bertinelli, 44 anni, è CEO dell'Azienda Agricola Bertinelli, che opera dal 1895 a Medesano, sulle colline parmensi, producendo Parmigiano Reggiano DOP. Ha un background formativo singolare: dopo le lauree in Scienze Agrarie e in Economia e Commercio conseguite all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Nicola Bertinelli si è infatti trasferito in Canada per frequentare un master in Business Administration (MBA) presso la prestigiosa Facoltà di Agraria dell'Università di Guelph. In Nord America è rimasto oltre tre anni, lavorando come professor assistant. Al ritorno in Italia, Nicola Bertinelli ha assunto le redini dell'azienda di famiglia, affiancando il padre Gianni. In pochissimi anni, ha trasformato profondamente l'Azienda Agricola Bertinelli, inventandosi un modello di business totalmente nuovo. La sua filosofia imprenditoriale si basa su alcuni concetti chiave. Innanzitutto filiera, perché l'Azienda Agricola Bertinelli gestisce in proprio tutta la catena del Parmigiano Reggiano DOP, dalla produzione dei foraggi all'allevamento delle bovine, dalla produzione del latte alla lavorazione dello stesso in caseificio, dalla stagionatura alla distribuzione. Poi "distintività", intesa come volontà di valorizzare e promuovere il Parmigiano Reggiano DOP, con un'offerta per consumatori moderni ed evoluti, che tenga conto delle esigenze di mercato e delle specificità culturali dei vari Paesi, così da crescere anche in termini di export. Ne sono un esempio prodotti come il Parmigiano Reggiano DOP Millesimato,il Parmigiano Reggiano DOP Kosher e il recente ottenimento della certificazione Halal (dall'arabo "lecito").

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Reggio Emilia, 5 aprile 2017 - Approvato dall'Assemblea il bilancio 2016 del Consorzio del Parmigiano Reggiano, nell'ambito del quale spicca un investimento di 10,6 milioni in comunicazione al consumo, cui si sono aggiunti 2,47 milioni di progetti specifici per l'incentivazione delle esportazioni. Due voci che, insieme, hanno inciso per il 60% sulle azioni condotte dall'Ente di tutela nel corso di un'annata che, dopo due anni di crisi delle quotazioni, ha registrato un incremento del 12% dei prezzi all'origine, una crescita dei consumi sul mercato interno pari allo 0,3% e un incremento dell'export del 5,8%.
L'Assemblea del Consorzio ha proceduto anche al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'Ente, composto da 28 membri con diritto di voto e 4 designati dagli enti pubblici d'Emilia-Romagna e Lombardia senza diritto di voto. Nel primo Consiglio avverrà l'elezione di presidente e vice.

I NOMI DEI NUOVI CONSIGLIERI
L'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha proceduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'Ente.
Questi i componenti: Francesco Bertacchini, Nicola Bertinelli, Arnaldo Bertozzi, Vanni Binacchi, Emilio Braghin, Andrea Bonati (presidente sezione Parma) Giuseppe Cobianchi, Luca Cotti, Sergio Frignani (presidente sezione di Mantova), Guglielmo Garagnani (presidente sezione di Modena), Roberto Gelfi, Mario Gualazzi, Luciano Labadini, Ivan Magliani, Kristian Minelli, Ermanno Mora, Enrico Bruno Mori, Andrea Nascimbeni, Cristian Odini, Pier Antonio Pelosi, Lorenzo Pinetti (presidente sezione Reggio Emilia), Angelo Romagnoli (presidente sezione di Bologna), Roberto Rondini, Ugo Scalabrini, Giuseppe Scarica, Renato Torricelli, Alberto Viappiani e Vincenzo Zanichelli.

Del Consiglio, senza diritto di voto, fanno inoltre parte Paolo Carra (Unioncamere Lombardia), Andrea Zanlari (Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Benedusi (assessorato Agricoltura Regione Lombardia), Maria Cristina Zarri (assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna).

I CONSIGLIERI SUDDIVISI PER PROVINCIA
Questa la suddivisione dei 28 consiglieri con diritto di voto, così come indicati dalle assemblee sezionali.
Parma: Nicola BertinellI, Arnaldo Bertozzi, Andrea Bonati (presidente di Sezione), Giuseppe Cobianchi, Luca Cotti, Roberto Gelfi, Mario Gualazzi, Luciano Labadini, Ermanno Mora, Giuseppe Scarica.
Reggio Emilia: Ivan Magliani, Enrico Bruno Mori, Pier Antonio Pelosi, Lorenzo Pinetti (presidente di Sezione), Roberto Rondini, Ugo Scalabrini, Renato Torricelli, Alberto Viappiani, Vincenzo Zanichelli.
Modena: Francesco Bertacchini, Emilio Braghin, Guglielmo Garagnani, Kristian Minelli, Andrea Nascimbeni.
Mantova: Vanni Binacchi, Sergio Frignani presidente di Sezione), Cristian Odini.
Bologna: Angelo Romagnoli (presidente di Sezione).

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Oltre 350 gli iscritti al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano". Successo del primo appuntamento con informazioni, degustazioni, istruzioni sulla presentazione, valutazioni di costi e benefici rispetto ad altri prodotti.

Reggio Emilia, 1 marzo 2017

Ristoratori a "lezione" di Parmigiano Reggiano. E' questo il senso dell'ampia partecipazione registrata al primo evento promosso dal Consorzio di tutela nell'ambito delle iniziative destinate agli iscritti al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano", del quale fanno già parte oltre 350 ristoranti italiani.
Ad essi il Consorzio offre un percorso che entra nel merito non solo delle caratteristiche del prodotto e del suo legame particolare con il territorio, ma suggerisce le strade più efficaci perché l'affezione al prodotto diventi un elemento che genera un particolare valore per i ristoranti.
"Il progetto - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - si innesta su una relazione che cambia sostanzialmente nella sua natura, trasformando un rapporto commerciale tra produttori e acquirenti del mondo della ristorazione in una vera e propria partnership, dove sono ben chiari gli interessi comuni, quelli di ciascuna delle parti e, soprattutto, quelli dei consumatori, che potranno apprezzare meglio l'originalità e le diverse tipologie di Parmigiano Reggiano, arrivando fino alla conoscenza dei diversi caseifici del comprensorio".
Il primo appuntamento - tenutosi a Eataly Milano Smeraldo - ha visto esauriti i 30 posti disponibili e una lista d'attesa che già prefigura nuovi imminenti appuntamenti.
Nel corso dell'evento - condotto da Simone Ficarelli, dell'ufficio marketing del Consorzio - ai ristoratori presenti sono state fornite informazioni generali sul prodotto, per giungere poi ad un focus legato alle diverse caratteristiche del prodotto in base al tempo di stagionatura, affiancato da una degustazione di Parmigiano Reggiano di 18, 24 e 48 mesi, dalla dimostrazione pratica del modo migliore di apertura della forma e al come si porziona e si scaglia il prodotto per la migliore presentazione in tavola.
Un confronto, comunque, orientato non solo alla valorizzazione dei gusti che il prodotto assume nel tempo, ma anche ad approfondire, cifre alla mano, i costi e i vantaggi dell'uso del Parmigiano Reggiano rispetto ad altri prodotti, nonché il valore che si lega all'associare ai piatti il nome del caseificio produttore, la specifica area di provenienza e le sue particolarità.
"Il progetto - spiega Deserti - va così a rafforzare anche il legame diretto tra ristoratori (e quindi i consumatori) e produttori, in un percorso di trasparenza che valorizza la scelta sulla qualità che, anche alla luce dei costi, è perfettamente compatibile (e lo dimostrano proprio le adesioni al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano") con ristoranti di tutti i tipi e fasce di prezzo".
Dopo il successo del primo evento, altri appuntamenti saranno ora programmati in diverse aree italiane, mentre le iscrizioni al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano" restano aperte attraverso il sito ioscelgo.parmigianoreggiano.com

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Non ancora completa la tutela della Dop, ma passi in avanti sulle quote esportabili e sul freno all'"italian sounding". Un precedente importante per il Ttip

Reggio Emilia, 16 febbraio 2017

Soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano, per l'approvazione del trattato commerciale tra Unione Europea e Canada (Ceta).
"Non spetta a noi entrare nel merito complessivo dell'intesa Il vantaggio per i nostri produttori - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - ma il buon esito per i nostri produttori si riscontra su due fattori, ovvero sul raddoppio della quota dei formaggi comunitari esportabilii e, a maggior ragione, sull'avvio di nuovi meccanismi di protezione rispetto alle imitazioni e alle contraffazioni".
"Se si considera il fatto che il Canada sta già facendo segnare costanti e rilevanti aumenti delle importazioni di Parmigiano Reggiano (oltre il 12% nel 2016), è evidente - spiega Bezzi - che con la firma del trattato si potranno cogliere al meglio le opportunità commerciali che nel Paese nordamericano abbiamo costruito con forti azioni di comunicazione e, soprattutto, con accordi che hanno interessato le maggiori catene distributive canadesi".
"Il trattato commerciale - osserva Bezzi - non interviene in modo del tutto restrittivo sulle produzioni canadesi che si ispirano alla Dop originale (con l'uso, ad esempio, della denominazione "parmesan"), ma vieta di associarle ad elementi di "italian sounding" (il tricolore, città o monumenti italiani, ecc.) che risultano ingannevoli per i consumatori".
"Questo passaggio - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - assume una straordinaria rilevanza anche come precedente in vista dell'auspicabile ripresa dei negoziati Ttip con gli Stati Uniti, dove questi fenomeni sono diffusissimi (ben più che in Canada) e, ingannando i consumatori, danneggiano i nostri produttori".
"In questa fase - conclude Bezzi - era comunque assai improbabile ottenere di più, e in attesa di sviluppi degli accordi che incidano maggiormente sulla tutela delle denominazioni, grazie al lavoro impostato con gli esportatori e con le catene distributive riteniamo si aprano comunque migliori spazi per l'affermazione del Parmigiano Reggiano sul mercato canadese".

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

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Prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura. Dal Consorzio del Parmigiano Reggiano una forma di Parmigiano Reggiano di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio Rosola di Zocca.

Reggio Emilia, 7 febbraio 2017

Insieme alla prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura (creatore di quella "Osteria Francescana" che nel 2016 è stata riconosciuta come miglior ristorante al mondo dalla classifica "World's 50 Best Restaurants") è giunto anche il particolare riconoscimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
A Bottura, infatti, l'Ente di tutela ha consegnato, con una dedica incisa sul piatto, una forma di Parmigiano Reggiano di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio Rosola di Zocca.

La consegna è avvenuta da parte del presidente della Sezione di Modena, Aldemiro Bertolini, del direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, e del presidente del caseificio di Rosola di Zocca, Alessandro Marchi.
Sul piatto della forma, come si è detto, è incisa la scritta, ricordando l'anno in cui Bottura iniziò la sua attività di ristoratore rilevando la Trattoria del Campazzo a Nonantola (MO). L'espressione scelta è una delle preferite di Massimo Bottura, ed esprime molto dell'approccio alla vita e alla professione del grande cuoco modenese.

"Il riconoscimento da parte del Consorzio - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - è un segno di particolare gratitudine nei riguardi di Bottura, che ha sempre avuto parole di grande apprezzamento per il Parmigiano Reggiano, ma è anche il segno di un'unione più profonda e di un sogno comune".
"Siamo accomunati - afferma al proposito Bezzi - dal vivere in questo territorio, molto ricco di cultura, di saperi gastronomici, di tradizioni produttive molto radicate, di cui tutti noi dobbiamo andare fieri, ma ci unisce ancor di più il guardare alto, il guardare oltre, il sapere che nasciamo da tradizioni forti, che costituiscono la nostra spina dorsale, la nostra ossatura, e che al tempo stesso alimentano il nostro sogno".

Del legame profondo che ha Massimo Bottura con il suo territorio e con la tradizione si ha testimonianza di un passaggio nella lectio magistralis tenuta ieri davanti al senato accademico della città felsinea: "L'avanguardia si fa solo se si ha padronanza della tradizione e delle basi classiche. Al centro di tutto c'è il prodotto, la religione dell'ingrediente. Da considerare sacro come si faceva in passato quando il cibo scarseggiava, ma da valorizzare come le tecniche moderne consentono".
Territorio e apertura al mondo, materia prima e utilizzo della tecnica per rispettare al meglio gli ingredienti, ancoraggio con la tradizione e visione innovativa. "Per tutto questo – conclude Bezzi – coloro che, nella nostra regione, vivono grazie alla produzione di alimenti devono riconoscere a Bottura la capacità di valorizzare il patrimonio di prodotti come un prezioso tesoro da custodire, da spendere al meglio per farlo conoscere in tutto il mondo".

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Forte ripresa - dopo la crisi 2014-2015 - dei prezzi all'origine, soprattutto nella seconda parte dell'anno. Produzione in crescita del 5,1%, scorte in calo del 2,2%. Più di 2.300 azioni di vigilanza e 2.500 analisi sul prodotto all'estero. Bene i consumi interni (+0,3%) e l'export (+5,8%). 15 milioni di nuovi investimenti.

Bologna, 24 gennaio 2017 - Dopo un 2015 che sarà ricordato come uno degli anni peggiori dell'ultimo decennio (quotazioni medie a 7,65 euro/kg, con un solo precedente peggiore nel 2008, fermo a 7,40 euro/kg), per il Parmigiano Reggiano il 2016 si è chiuso all'insegna di una decisa ripresa.
La svolta più marcata è venuta nella seconda parte dell'anno, quando i prezzi all'origine sono balzati dai poco più di 8 euro/kg di giugno ai 9,66 euro/kg di dicembre, consentendo di chiudere l'anno con una quotazione media pari a 8,63 euro/kg, con un incremento del 12% rispetto al 2015.
"Una decisa inversione di tendenza - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che continuiamo a registrare anche in queste prime settimane del 2017, con quotazioni vicine ai 10 euro/kg".
"Siamo lontani - spiega Bezzi - dalle quotazioni medie del 2011 e 2012 (rispettivamente 10,76 e 9,12 euro/kg),ma gli attuali valori, uniti alla buona tenuta dei consumi interni, ad un flusso di esportazioni che continua a crescere in modo rilevante e ai nuovi investimenti previsti dal piano quadriennale del Consorzio, creano condizioni complessive in grado di offrire migliori prospettive a quei 3.000 allevatori e 339 caseifici artigianali che compongono il nostro sistema e che nel 2014 e e 2015 hanno pagato il prezzo di una pesante crisi".

I dati forniti dal presidente Bezzi e dal direttore Riccardo Deserti confortano queste previsioni, a partire da un andamento dei consumi interni che ha registrato un incremento dello 0,3%, per arrivare poi al + 5,8% segnato dai mercati esteri, che con oltre 49.000 tonnellate rappresentano ora il 37% sul totale, con una quota raddoppiata negli ultimi dieci anni.

"In Italia - spiegano Bezzi e Deserti - gli effetti positivi delle nuove azioni del Consorzio a sostegno dei consumi si sono avvertite soprattutto nel dettaglio tradizionale e nelle vendite dirette (anche online) da parte dei caseifici, ma anche all'interno della GDO, con vendite sostanzialmente stabili in presenza di una flessione degli altri formaggi duri Dop e di una crescita dei prodotti similari non Dop del 2%".
L'export e le nuove prospettive
Decisamente positivi, e per alcuni aspetti sorprendenti, i dati sull'export, che stanno registrando un testa a testa tra USA e Francia, per molti anni indiscusso mercato leader per il Parmigiano Reggiano. "Se si considera il fatto che proprio negli Stati Uniti e in Canada registriamo il concentrarsi di imponenti fenomeni di imitazione e di "italian sounding" che disorientano e danneggiano consumatori e produttori - sottolineano il presidente e il direttore del Consorzio - è evidente che questa crescita è particolarmente importante e rende evidente l'efficacia delle azioni intraprese in questi anni con le catene distributive nordamericane e gli esportatori, ma anche delle azioni di informazione e di denuncia rispetto a pratiche che in quei Paesi sono comunque ritenute legittime e non contrastate per legge, come invece accade nell'Unione Europea".-

Sulle prospettive future del Parmigiano Reggiano, orientate ad un cauto ottimismo, incide anche il calo delle scorte nei magazzini, con giacenze che al novembre 2016 apparivano del 2,2% inferiori a quelle dello stesso mese 2015.

La produzione e i nuovi investimenti per 15 milioni
"L'insieme di questi fattori, ma soprattutto le nuove risorse che il Consorzio investirà a sostegno dei consumi - sottolinea Bezzi - consente di valutare senza eccessive preoccupazioni la crescita della produzione registrata nel 2016, che ha visto salire a 3.469.000 il numero delle forme, con un aumento del 5,1%".
"Nel prossimo quadriennio - spiega al proposito il presidente del Consorzio - investiremo 15 milioni in più sulla comunicazione in Italia e all'estero e sulla vigilanza (in particolare sul prodotto grattugiato, cui sono destinate nuove risorse per 1,25 milioni), e a questa cifra si aggiungeranno i flussi derivanti dalla contribuzione differenziata legata ai piani produttivi (una contribuzione aggiuntiva, in sostanza, a carico di quanti non rispettano i livelli produttivi assegnati), che per il 2016 ammonteranno a circa 5 milioni".
"In un quadro di regole stabilite dai piani produttivi - che per il 2017 prevedono un incremento dello 0,8% della produzione rispetto ad una quota di riferimento che ammonta a 17.620.000 quintali di latte destinato alla trasformazione - nostro obiettivo - prosegue Bezzi - non è comunque quello di "ingessare" la produzione, ma, al contrario, quello di aumentare le vendite in Italia e di rafforzare ulteriormente i progetti con gli esportatori per conquistare nuovi mercati, rafforzando ulteriormente anche tutto il sistema di vigilanza e di contrasto alle imitazioni".

La vigilanza e il contrasto alle imitazioni ed evocazioni
Anche su questo versante il 2016 ha evidenziato significativi valori.
"La vigilanza sulle imprese che sono legate in vario modo al Parmigiano Reggiano - sottolinea il direttore Riccardo Deserti - ha comportato non solo una selezione di qualità su tutte le forme prodotte, ma 2.325 azioni di vigilanza che hanno incluso 1.980 punti vendita, cui si sono aggiunte 650 imprese della ristorazione italiana e altrettante realtà della distribuzione in 20 Paesi esteri, con oltre 2.500 analisi sul prodotto".
"Nei primi dieci mesi del 2016, e nella sola Unione Europea - prosegue Deserti - il Consorzio ha messo in atto più di quaranta azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d'ufficio da parte delle autorità competenti in otto Paesi europei: emblematico, al proposito, quello avvenuto al Sial di Parigi, ma anche lo "stop" imposto in Polonia al deposito del marchio "Parmezza".

Cinque interventi di diffida sono poi stati messi in atto negli Stati Uniti a carico di altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano, tre in Vietnam, con opposizione del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore. Sui canali web sono stati effettuati 390 interventi di rimozione di offerte e siti ingannevoli, mentre altre opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio "Parmessano") e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio "Parmedzyano").

"Questo significa - conclude Deserti - che il sistema di vigilanza funziona, ma che è contemporaneamente necessario continuare ad investire per bloccare questi fenomeni, non solo per contrastare azioni sleali, ma per creare nuovi spazi all'affermazione commerciale del Parmigiano Reggiano e, conseguentemente ampliare le opportunità di reddito per i produttori".

La nazionale dei record in sala del tricolore. I riconoscimenti ad una squadra di 42 caseifici che a San Sebastian ha fatto del Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato al World Cheese Award 2016. 38 medaglie e tre "Supergold". L'elenco dei caseifici premiati.

Reggio Emilia, 14 gennaio 2017

Saranno premiati martedì 17 gennaio alle 11,00 in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, i 42 caseifici che hanno partecipato alla spedizione della nazionale del Parmigiano Reggiano al World Cheese Awards 2016 di San Sebastian, conseguendo un risultato senza precedenti. Dalla Spagna, infatti, la squadra dei caseifici reggiani, parmensi, modenesi, mantovani e bolognesi è rientrata con 38 medaglie e tre "supergold".
Proprio questi risultati hanno fatto del Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato in un concorso internazionale che ha visto scendere in campo oltre 2.000 campioni di formaggi.
E' dunque questa affermazione che il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano andrà a celebrare il 17 gennaio in Sala del Tricolore.
"In questo luogo storico, dove una settimana fa è giunto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - renderemo il giusto merito a quanti hanno tenuto alto il nome e il prestigio del nostro formaggio in una severa competizione internazionale molto seguita anche dal mondo della distribuzione e della ristorazione".
La manifestazione, come si è detto, inizierà alle 11,00 e prevede la consegna di attestati di riconoscimento sia ai caseifici che ai casari che hanno "sbancato" a San Sebastian, "sottolineando così - osserva Bezzi - il valore di un lavoro che unisce allevatori e maestri casari, grandi protagonisti di un sistema d'eccellenza che anche nel 2016 ha collocato il Parmigiano Reggiano nella top ten dei grandi marchi mondiali ritenuti più affidabili dai consumatori italiani, unica dop presente nella parte alta della classifica".

Di seguito, l'elenco dei caseifici vincitori a San Sebastian suddivisi per provincia.

Parma

Il Battistero, bronzo categoria "22– 29 mesi"
Caseificio Gennari Sergio e figli, bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica, bronzo categoria "18 -21 mesi"
Caseificio Sociale di Urzano, argento categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Sociale Berettinazza, argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio La Traversetolese, oro categoria "22 – 29 mesi", argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio Sociale Palazzo, argento categoria "Oltre i 30 mesi"

Reggio Emilia

Caseificio sociale del Fornacione, Supergold, categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Latteria sociale Barchessone, Supergold categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Azienda agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, Supergold, categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "22 – 29 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi", bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio sociale Castellazzo, argento categoria "18 – 21 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi", argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio sociale di Cavola, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria San Girolamo, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Milanello – Terre di Canossa, bronzo, categoria, "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale Roncadella, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale Nuova, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale San Giovanni di Querciola, argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Latteria Sociale San Pietro Valestra, bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"

Modena

Caseificio Dismano, argento, categoria "18 - 21mesi"
4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro categoria "Oltre i 30 mesi", argento categoria "18 – 21 mesi"
Cooperativa Casearia del Frignano, oro categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Punto Latte, argento categoria "22 -29 mesi", bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"

Bologna

Caseificio sociale Fior di latte, matricola 3624, oro categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Sociale di Querciola, matricola 3623, oro categoria "22 - 29 mesi"

Mantova

Caseificio Caramasche, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Venera Vecchia, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Via al piano quadriennale del Consorzio. 15 milioni in più in comunicazione al netto della contribuzione differenziata legata ai piani produttivi, che per il 2016 ammonterà a circa 5 milioni. Cresce anche la sorveglianza con 1,2 milioni in più.

Reggio Emilia, 15 dicembre 2016

Aumenteranno di 15 milioni le risorse che il Consorzio del Parmigiano Reggiano investirà nel prossimo quadriennio.
Già a partire dal 2017, l'Ente di tutela metterà in campo 3,1 milioni in più per sostenere il buon andamento del mercato interno, portando gli investimenti da 8,8 a 11,9 milioni, e contemporaneamente aggiungerà 1,6 milioni sulle azioni all'estero, il cui valore passerà da 4,2 a 5,8 milioni.
Una strategia tutta all'attacco approvata stamane dall'Assemblea dei consorziati, che proprio per questo ha dato il via all'aumento del contributo versato annualmente al Consorzio, che in due anni salirà di un euro-forma (da 6 a 6,50 nel 2017 e poi a 7 euro dal 2018).
"Risorse rilevanti e programmate nel tempo - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che ci consentono di impostare un piano quadriennale meno legato a situazioni congiunturali e più decisamente orientato a trainare una crescita del sistema per la quale vi sono buone prospettive sia sul mercato italiano che all'estero".
"I consumi interni - prosegue Bezzi - sono cresciuti del 2,2% nel 2015, e mentre altri formaggi Dop stanno pagando la crescita delle vendite di prodotti similari, il Parmigiano Reggiano chiuderà il 2016 con un ulteriore consolidamento delle sue posizioni, tanto che stimiamo una crescita dello 0,3%".
"Contemporaneamente - spiega il presidente del Consorzio - l'export è aumentato di quasi il 7% nei primi nove mesi del 2016, e le vendite dirette da parte dei caseifici (che rappresentano quasi il 10% sul totale) evidenziano una crescita che si attesta al 14%. Questa è una testimonianza importante del rapporto di grande fiducia tra consumatori e prodotto nel segno dell'artigianalità e della qualità".
"Le quotazioni - prosegue Bezzi - sono finalmente ritornate su intonazioni più consone alle caratteristiche e ai costi di produzione di una Dop che i consumatori italiani inseriscono nella top ten dei marchi mondiali ritenuti più affidabili, ma la crescita degli ultimi mesi (1 euro/kg in più da luglio a novembre, con valori che oggi si collocano al di sopra dei 9 euro/kg per il prodotto stagionato 12 mesi) va oggi decisamente sostenuta con nuove azioni e nuovi investimenti a fianco di esportatori, commercianti, distribuzione e con il rafforzamento delle azioni di vigilanza internazionale a beneficio dei consumatori".
Da qui, dunque, il nuovo piano di investimenti del Consorzio, che sarà integrato anche dalle risorse eventualmente derivanti dalla contribuzione differenziata che scatta a carico dei produttori che superano i valori assegnati con le quote legate al piano di regolazione dell'offerta.
Proprio su questo fronte, dopo che il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il piano validato dai caseifici il 21 novembre scorso, l'Assemblea dei consorziati ha dato il via libera, oggi, ad un aumento contenuto nello 0,8% per il 2017, avendo a riferimento una produzione comprensoriale pari a 17.620.000 quintali di latte.
"Il 2016 - spiega il presidente Bezzi - chiuderà su valori più alti (un 5% in più rispetto al 2015) e, conseguentemente, scatterà la contribuzione differenziata che dovrebbe generare un gettito di circa 5 milioni in più da destinare al sostegno delle vendite in Italia e all'estero". "Proprio grazie a queste azioni, che vengono decisamente implementate e rese stabili dal nostro piano quadriennale - conclude il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - guardiamo al futuro con fiducia e, soprattutto, convinti che proprio questa continuità nella crescita degli investimenti rappresenti l'elemento fondamentale per aprire nuove e buone prospettive per la redditività dei 350 caseifici e dei 3.200 allevamenti che costituiscono l'asse portante del nostro sistema".
L'Assemblea dei caseifici del Parmigiano Reggiano ha approvato anche il bilancio preventivo del Consorzio per il 2017, che prevede 28,75 milioni di entrate e, tra le voci di spesa, vede spiccare i 17,81 milioni di investimento per rafforzare le vendite in Italia e all'estero, ma anche interventi ulteriori sulla sorveglianza (1,2 milioni in più) e progetti speciali sul mercato per 1,75 milioni.

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Dieci caseifici e tanti operatori specializzati alla scoperta delle diverse tipologie e stagionature del prodotto. L'evento a Milano il 28 novembre all'interno dell'evento di Witaly: Cooking For Art Milano 2016 (Spazio W37).

Reggio Emilia, 25 novembre 2016

I professionisti della ristorazione incontrano i caseifici del Parmigiano Reggiano per scoprire, insieme, come le diverse tipologie, stagionature e caratteristiche del prodotto possano abbinarsi al meglio a piatti della tradizione e alle più innovative offerte che la ristorazione di qualità può offrire ai consumatori.

E' questo il senso della Parmigiano Reggiano Identity, l'evento che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha organizzato per il 28 novembre a Milano allo Spazio W37 dalle 10,00 alle 18,00 all'interno dell'evento di Witaly: Cooking For Art Milano 2016 (Spazio W37).
Un'iniziativa già realizzata con successo del febbraio scorso, che punta a far sì che i professionisti della ristorazione (cuochi, ristoratori, pizzaioli, enotecari) e della distribuzione di qualità (gastronomie, delicatessen, gourmandises) possano avere incontri diretti con i produttori per conoscere le diverse realtà dei caseifici e, grazie alle previste degustazioni, poter scegliere in modo più consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze e a quelle del proprio locale e di ogni specifica attività. 
La giornata milanese metterà in contatto 10 caseifici – rappresentativi dei vari territori della zona di origine e delle differenti declinazioni produttive del Parmigiano Reggiano, delle sue biodiversità, delle diverse razze bovine – con decine di utilizzatori qualificati, con i quali potranno essere stabiliti rapporti e collaborazioni commerciali dirette.

"L'iniziativa - spiega il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti - si inserisce in un contesto che vede molti caseifici proiettati ad una più incisiva valorizzazione della propria marca aziendale a fianco della denominazione collettiva e, contestualmente, registra un crescente apprezzamento dei consumatori verso tipologie particolari e distintive quali le produzioni di montagna e collina, di vacche brune, di vacche rosse, di vacche bianche, quelle ottenute secondo le procedure dell'agricoltura biologica o con la certificazione kosher". "Un processo questo della valorizzazione dei caseifici agli occhi dei consumatori – conclude il direttore Deserti – che è iniziato da tempo, che il Consorzio vuole favorire e che ha avuto recentemente un passaggio importante con la pubblicazione della Guida Slow Food ai caseifici del Parmigiano Reggiano".

La Parmigiano Reggiano Identity offre proprio la possibilità di conoscere tutte queste diverse declinazioni e queste particolarità al mondo dei professionisti che utilizza il Parmigiano Reggiano, che possono così scegliere il prodotto più adatto alle esigenze individuali e legarsi ai caseifici anche sulla base del loro patrimonio di tradizioni, localizzazioni e storie.
L'evento è inserito all'interno di "Cooking For Art" (il concorso che premia il miglior chef e pizzaiolo emergente d'Italia) organizzato da Luigi Cremona e Lorenza Vitali (giornalisti) nello stesso luogo dal 26 al 28 novembre (Spazio W37, Via Giacomo Watt 37, Milano).

locandina parmigiano reggiano identity

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Una riflessione approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Tavola rotonda e presentazione del volume Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Opera di professori e ricercatori universitari parmensi. Domani, 23 novembre, alle ore 18 presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi in vicolo delle Asse.

Parma, 22 novembre 2016

Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Questa è il titolo in italiano di un testo – il titolo originale è in inglese: Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the TTIP? – opera di professori e ricercatori universitari dell'ateneo parmense – Filippo Arfini, Maria Cecilia Mancini, Mario Veneziani e Michele Donati – che verrà presentato domani sera, 23 novembre, alle ore 18, a Parma, presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, in vicolo delle Asse (traversa di borgo Parmigianino) nel corso di una tavola rotonda che vedrà l'apporto di diversi contributi. Infatti alla tavola rotonda parteciperanno Filippo Arfini, professore dell'Università di Parma e capofila degli autori del testo, Vincenzo Carrozzino, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e in rappresentanza dei consorzi locali interverranno Simone Calzi (Prosciutto di Parma), Giorgio Bocedi (Parmigiano Reggiano) e Federico De Simoni (Aceto Balsamico di Modena). Moderatore sarà Domenico Dentoni, dell'Università di Wageningen (Olanda).

L'incontro ha il patrocinio della Fondazione Bizzozzero.
 Significativo è che proprio nell'università di Parma nasca una riflessione così approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Il volume è infatti la raccolta rielaborata degli atti di un convegno che si è tenuto nel maggio del 2016 che ha visto la partecipazione di studiosi e ricercatori convocati da tutto il mondo per dibattere su una domanda che sta a cuore a gran parte dei produttori delle eccellenze del nostro territorio: quali strumenti giuridici per proteggere sui mercati mondiali al meglio i prodotti di origine e le denominazioni, i marchi e i loghi? E quali le conseguenze per le implicazioni commerciali, per l'identificazione e la protezione della qualità e del consumatore e per lo sviluppo territoriale delle Indicazioni Geografiche?E soprattutto, come inserire l'uso dei vari strumenti legislativi di protezione nella prospettiva degli accordi di partenariato che sono stati realizzati (CETA tra UE e Canada) e soprattutto che erano all'orizzonte (TTIP tra UE e Usa)?

La riflessione appare di grande attualità, non solo per i temi approfonditi ma soprattutto dalle recenti perplessità emerse a livello europeo, sollevate dalla Francia, e dalle affermazioni del futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affermato di voler aumentare la protezione economica dei prodotti Usa.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano)