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Giovedì, 28 Luglio 2016 09:26

Divieto di vendita alcolici in Via Inzani

Il Sindaco ha firmato un Ordinanza di limitazione degli orari di vendita di bevande alcooliche e superalcooliche, nei confronti di un esercente attività commerciale operante in Strada Inzani.

Parma, 28 luglio 2016

In data 27 luglio 2016, il Sindaco ha firmato un'Ordinanza di limitazione degli orari di vendita di bevande alcooliche e superalcooliche, nei confronti di un esercente attività commerciale operante in Strada Inzani. L'Ordinanza va ad aggiungersi a quella emessa il 21 marzo 2016 nei confronti di altri quattro esercenti e concerne un esercozio che al tempo non risultava in attività.

L'assessore al commercio e sicurezza, Cristiano Casa, così commenta il provvedimento. "Questa ordinanza – spiega l'assessore – va ad integrare quella del marzo scorso, ordinanza che ha avuto effetti estremamente positivi sul quartiere e questo ci è stato testimoniato dai residenti e dai commercianti della zona, che hanno notato notevoli miglioramenti, rispetto al passato. Tutto questo anche grazie ad un aumento considerevole delle attività di controllo, sia attraverso le telecamere presenti che attraverso interventi della polizia municipale e della altre forze dell'ordine. Visto che si sono ravvisate le medesime problematiche anche sull'esercente oggetto di questa ordinanza, abbiamo reputato opportuno intervenire in questo senso".

Il provvedimento fa seguito alle denunce, segnalazioni ed esposti di cittadini residenti, riscontrate da approfonditi accertamenti della Polizia Municipale ed è diretto a contrastare il degrado ambientale causato da tale esercente, che vende bevande alcooliche indiscriminatamente anche a minori e a soggetti adulti in palese stato di alterazione psico-fisica a prescindere dalle loro condizioni, omettendo di intervenire durante le liti e non attivando neppure le forze dell'ordine.

Conseguenza di tali comportamenti sono l'abbandono indiscriminato dei contenitori delle bevande consumate dalla clientela, liti e risse e complessiva situazione di degrado, con rischi per la sicurezza di automobilisti e pedoni e lesione del decoro e pulizia dei luoghi, che costituiscono un'evidente lesione dell'interesse collettivo dei cittadini e, in particolare, di quelli che abitano in prossimità dell'esercizio stesso.
Per effetto di tale provvedimento, l'esercente non potrà vendere bevande alcooliche e superalcooliche tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 22.00 (è infatti questo l'arco temporale in cui il fenomeno si intensifica) e con decorrenza dalla data della notifica fino al 30 settembre 2016, per prevenire l'ulteriore aggravamento del degrado legato alle favorevoli condizioni climatiche legate al periodo estivo, che inducono un maggiore stazionamento della clientela in esterno. Si fa presente, che dalle 22 alle 6 del mattino è già previsto il divieto di vendita per asporto degli alcolici, sulla base del Regolamento della Convivenza.

L'Ordinanza, preventivamente comunicata e condivisa con il Prefetto è già stata notificata al destinatario e le sue eventuali violazioni saranno punite con la sanzione pecuniaria di Euro 300,00 e con l'applicazione della sospensione dell'attività di vendita fino ad un massimo di 20 giorni, trattandosi di violazione di particolare gravità.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Domenica, 15 Settembre 2013 09:02

Bevande alcoliche, il rischio di consumi illegali

 

ACCISE: PRODUTTORI DI BEVANDE ALCOLICHE CON FEDERALIMENTARE SI APPELLANO AL GOVERNO LETTA PER SCONGIURARE ULTERIORI AUMENTI FISCALI.

Roma, settembre 2013 -
AssoBirra, AssoDistil, Federvini assieme a Federalimentare, la Federazione dell'industria alimentare italiana che rappresenta oltre 6000 aziende e 405.000 addetti, hanno scritto una lettera urgente al capo del Governo Enrico Letta per scongiurare ogni ulteriore aumento delle accise sulle bevande alcoliche, già colpite dagli aumenti introdotti con il decreto legge 91/2013 di agosto. Nella lettera, i Presidenti delle Associazioni Alberto Frausin, Antonio Emaldi, Lamberto Vallarino Gancia e, a sostegno, Filippo Ferrua Magliani chiedono un incontro al Presidente Letta per presentare i dati sull'andamento dei settori, affinché il legislatore faccia una valutazione attenta prima di introdurre ulteriori inasprimenti fiscali sulle bevande alcoliche. "Nonostante siano già stati deliberati degli aumenti per i due prossimi anni – si legge nella lettera - si torna ancora a parlare di possibili ulteriori aumenti e le voci trovano sempre forti echi allorché siano prossimi ad essere adottati nuove misure di intervento da parte del Governo." Ma la missiva congiunta ricorda che "anche se apparentemente di portata limitata, ogni aumento porta con sé importanti oneri amministrativi e finanziari che ne amplificano la portata". In questo particolare momento storico, a tutti sono richiesti sacrifici. Ma, senza alzare i toni, i produttori di bevande alcoliche hanno un invito da rivolgere alla politica: che venga scongiurato l'aumento delle accise sulle bevande alcoliche come strumento per fare cassa o, tantomeno, per eventuali formule di copertura. Il gettito delle accise si è infatti continuamente contratto per la crisi dei consumi alimentari: nel solo primo semestre del 2013 ha mostrato una contrazione superiore al -8%. Inoltre, sulle accise gli operatori si vedono addebitata anche l'IVA del 21% (imposta su imposta). È uno scenario che non ammette spazio per aumenti di sorta, se non mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose piccole e medie imprese che operano sul territorio nazionale nella produzione e vendita delle bevande alcoliche. La Federazione ricorda, a tale proposito, il parere contrario espresso dalla Ragioneria Generale dello Stato sulla copertura indicata in Parlamento nel disegno di legge sugli esodati della scuola, "in quanto lo stesso, incrementando in modo consistente la tassazione sugli alcolici determina, in un contesto di difficoltà economiche diffuse, sicuri effetti regressivi, con diminuzione dei consumi e conseguente aumento dei consumi illegali, peraltro privi dei necessari controlli sanitari, correlati al fenomeno contrabbandiero."
(fonte federalimentare)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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