Finanziati dalla Regione Emilia-Romagna i corsi per la formazione di manutentori degli impianti di trasformazione del pomodoro
Rabboni (OI): “Un primo risultato che ci incoraggia a proseguire nella ricerca di fondi pubblici per nuove attività di qualificazione del lavoro"

Due corsi per la formazione di manutentori di macchine ed impianti del comparto industriale del settore del pomodoro da industria si terranno a Parma, per Piacenza e tutta l’Emilia Occidentale, e a Ferrara, per l’Emilia Orientale e la Romagna. I corsi, patrocinati dall’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia e realizzati dagli enti di formazione Dinamica (ente formatore capofila), Agriform e Tadini, sono stati finanziati con 73mila euro dalla Regione Emilia-Romagna, con cofinanziamento del Fondo sociale europeo, e sono rivolti a persone non occupate.

“A marzo – spiega Tiberio Rabboni, presidente dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia – promuovemmo un incontro tra la Regione Emilia-Romagna, i vari portatori di interesse del mondo del lavoro e della filiera del pomodoro da industria e gli enti di formazione per individuare quali fossero le necessità formative del nostro settore. Volevamo dire a tutti, forte e chiaro, che nella filiera del pomodoro del Nord Italia la qualità del lavoro è il principale fattore di competitività e di sviluppo e che l'investimento formativo a favore del personale dipendente ne costituisce la necessaria premessa. E che, pertanto, era giusto, oltre che necessario, contare sul contributo dei fondi pubblici europei e regionali. Con questi due corsi, richiesti dalle industrie dell’OI Nord Italia e finanziati dalla Regione, concretizziamo un primo risultato nella direzione indicata. Naturalmente non è che l'inizio. Per il futuro confidiamo in nuovi bandi ed opportunità in Emilia Romagna e nelle altre regioni del Nord Italia".

Il manutentore di macchine ed impianti, profilo di cui è emersa notevole necessità da parte delle industrie di trasformazione del pomodoro, è una figura in grado di ispezionare, assemblare, smontare e manutenere, in piena sicurezza, gli impianti per la lavorazione del pomodoro da industria. I corsi – della durata di 300 ore, di cui 180 di lezioni in aula ed esercitazioni pratiche e 120 di stage aziendale – si terranno da ottobre 2019 ad aprile 2020 nelle sedi di Agriform a Parma (via Torelli 17) e di Dinamica a Malborghetto di Boara, Ferrara (piazza Chiappini 2) e si concluderanno, a seguito del superamento dell’esame finale, con il rilascio del certificato relativo alla qualifica di manutentore di macchine ed impianti. I posti disponibili sono 24 (12 a Parma e 12 a Ferrara) con iscrizioni aperte sino al 4 ottobre 2019 (dettagli sui siti www.dinamica-fp.com; www.agriform.nete www.centrotadini.com). Possono iscriversi persone non occupate, residenti o domiciliate in Emilia-Romagna, iscritte al Centro per l’impiego. I corsi sono gratuiti.

“Il valore aggiunto di questi due corsi – commenta il direttore di Dinamica Adelfo Magnavacchi – è il fatto che a fronte di una durata contenuta, 300 ore rispetto alle 5-600 di altri corsi, offrono un’opportunità di formazione altamente qualificante che permette di essere molto appetibili sul mercato del lavoro in contesti occupazionali di primo livello quali sono le imprese di trasformazione del pomodoro da industria del Nord Italia”.

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Cavandoli (Lega): "Premiati i progetti di Melloni, Toschi, Romagnosi, Sissa-Trecasali e Salso"

Roma, 17 luglio 2019 - "Dal Governo arriveranno nella provincia di Parma oltre 600 mila euro di contributi per la progettazione di interventi di messa in sicurezza degli Edifici Scolastici. Il contributo premia i progetti presentati dalla Provincia di Parma relativi agli istituti superiori "Melloni", "Romagnosi" e "Toschi" in città e delle scuole dei comuni di Sissa-Trecasali e Salsomaggiore.Il bando del Ministro Bussetti della scorsa primavera testimonia che per la Lega investire nella sicurezza delle scuole sia una scelta necessaria ed urgente, soprattutto se pensiamo alle difficoltà in cui abbiamo trovato molti istituti italiani", dice Laura Cavandoli deputato parmigiano della Lega e membro della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

Il contributo più alto lo riceverà il Comune di Sissa-Trecasali con 326.270 euro seguito dalla Provincia di Parma relativamente agli istituti Melloni (60 mila), Romagnosi (80 mila) e Toschi (90 mila) e dal Comune di Salsomaggiore con 46 mila euro per l'istituto di via Bacchelli.
"La Lega al Governo sostiene con decisione gli enti locali, cui i precedenti governi dell'austerità hanno tagliato i contributi e scaricato sempre nuove responsabilità. Investire sull'educazione e sulla sicurezza dei nostri figli è una nostra priorità e come sempre siamo passati dalle parole ai fatti", conclude l'esponente del Carroccio.
"Già a Febbraio il Governo aveva stanziato oltre 700 mila euro per i piani antincendio delle scuole in provincia di Parma. Questo nuovo contributo segue di poche ore l'allarme su presunti tagli alla scuola lanciato dalla Giunta regionale di Bonaccini sempre più in campagna elettorale. Con curioso tempismo, le polemiche del PD vengono immediatamente smentite dai fatti", ironizza la Cavandoli.

Il mondo del volontariato rappresenta ancora oggi uno dei volti più vivi e dinamici della nostra società. La galassia di associazioni, cooperative sociali, fondazioni ed enti religiosi dove ogni giorno centinaia di migliaia di cittadini prestano gratuitamente la loro opera ha fatto da argine all’onda d’urto provocata dalla crisi dell’ultimo decennio, contribuendo a mantenere la coesione in un contesto di forte crescita dei problemi e delle tensioni sociali. Ma anche per le attuali generazioni di giovani come i Millennials, il volontariato è ancora un valore? In realtà sembra di sì, infatti il livello di partecipazione dei giovani under 30 è in aumento nella misura in cui lo è per fasce di età superiore. C’è quindi una maggiore familiarità e contiguità dei giovani e meno giovani con questo tipo di attività nel quale non necessariamente si vuole ambire al ‘posto fisso’, ma prestare il proprio tempo e la propria dedizione al servizio della comunità e di un obiettivo comune. 

In questo contesto uno degli attori sociali più importanti sembra proprio la famiglia che, mediando tra l’individuo e il contesto socioculturale, gioca un ruolo fondamentale nella formazione di un atteggiamento prosociale e nel favorire il primo ingresso in circuiti di impegno e partecipazione. Là dove vi è un clima positivo, connotato da supporto e apertura, si generano più frequentemente tra i suoi membri comportamenti solidali che possono essere trasferiti nel contesto esterno. La famiglia rappresenta, dunque, il contesto relazionale primario all’interno del quale i giovani maturano atteggiamenti solidali ed entrano in contatto con realtà ed esperienze di volontariato. Questo non significa che non si possano e non si debbano incentivare altri canali di accesso e di coinvolgimento. Il rischio altrimenti è che si vada verso un meccanismo di iniquità che fa sì che abbiano accesso a mondi vitali arricchenti e umanizzanti soprattutto coloro che sono nati in contesti che dispongono di una forte dotazione di capitale sociale e culturale. Diventano allora importanti tutte quelle esperienze e occasioni che, a partire dalle associazioni e dalle realtà del Terzo Settore, gettano dei ponti e accettano la sfida di attivare e coinvolgere i Cittadini, a prescindere dalle loro esperienze e appartenenze pregresse. Il volontariato assolve anche un’altra importante funzione: risarcire la comunità con un lavoro socialmente utile. È l’opportunità che la legge offre in luogo della pena prevista a tutti coloro che, per esempio, hanno infranto pesantemente il codice della strada. Fare volontariato è un antidoto alle chiusure e agli egoismi che possono generarsi di fronte a momenti di difficoltà personali o collettive di intere comunità; il singolo dona il proprio servigio come esempio e come snodo nevralgico di legami sociali, valori morali, rapporti umani. Il volontariato mette al centro la persona e va oltre l’individuo. E’ un modo di pensare in grande, una spinta a mettersi nei panni degli altri e, non di meno, una fonte di benessere soggettivo oltre che collettivo. 

Rino Basili – Segretario Intesa San Martino 

Il past Governatore del Lions del Distretto 108TB Bernardino Salvati applica a Guido Zaccarelli il PIN Excellence Centennial 2017 - 2018 per l'attività svolta come Presidente del Lions Club Mirandola, il cui club si è particolarmente distinto nel servizio alla comunità, nella crescita associativa, nella comunicazione e nell'efficienza organizzativa.

"Grazie all'immediato Past Governatore Piero Nasuelli e a tutti i soci che hanno permesso di ricevere questo prestigioso riconoscimento lionistico", ha commentato Guido Zaccarelli

 

 

Convegno di Apertura dell'Anno Lionistico 2019/2020 del Distretto 108 Tb: Campo Emilia, dove l'integrazione è possibile.

Sabato 13 luglio 2019, alla presenza delle alte cariche lionistiche e dei rappresentanti delle istituzioni civili e militari locali, si è svolto presso all'Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, il Convegno di Apertura dell'Anno Lionistico 2019/2020 del Distretto 108 Tb che vedrà per l'anno 2019 – 2020 governatore Gibertoni Maria Giovanna che ha adottato il motto: Condivisione, Armonia Entusiasmo.
Come Presidente del GST (Global Service Team) del Lions Club Mirandola, ho avuto l'occasione di incontrare i ragazzi del Campo Emilia che hanno la loro sede presso l'Ostello della Gioventù del Castello di Rossena di Reggio Emilia e in particolare il loro responsabile, Marco Tioli:

Cos'è il campo Emilia?:
«Il campo Emilia è un luogo dove incontriamo tantissimi ragazzi provenienti da ogni parte del globo. Lo scopo del campo è quello di far capire ai ragazzi che si può stare insieme nonostante le diversità e imparare a stare insieme nonostante le diversità de mondo.In questo momento abbiamo 27 ragazzi di 19 paesi del mondo tra cui ad esempio l'Australia, l'Ungheria, la Francia e tanti altri stati europei. Il campo è inclusivo, abbiamo anche ragazzi che hanno problemi alla vista. Da Modena abbiamo una ragazza completamente cieca. Da Hong Kong alcuni ragazzi sono ipovedenti. Alcuni ragazzi sono anche italiani».

"Il Campo Emilia è la testimonianza tangibile della mission dei Lions: promuovere la comprensione tra i popoli – ha commentato il direttore del Campo Daniela Gardini – l'inclusione rappresenta lo strumento più efficace per raggiungere questo scopo di sensibilizzazione e comprensione reciproca anche su temi come la cecità". https://www.lions.it/2018/08/09/campo-emilia-lions-2018/ 

(Guido Zaccarelli)

Da 248 a 310 euro l’una per il biennio, di 310 euro per gli studenti del triennio, per un importo complessivo di 465mila euro. Come sapere se si è stati ammessi e le procedure di pagamento.

Reggio Emilia -

Sono ben 1.571, per un importo di circa 465.000 euro, le borse di studio concesse quest’anno agli studenti reggiani delle scuole superiori. Ne dà notizia – a conclusione delle operazioni di validazione delle domande presentate entro il 26 febbraio scorso con la preziosa collaborazione degli istituti superiori – la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi.

Per quanto riguarda le prime due classi delle scuole superiori (e le prime tre del sistema di formazione professionale), le borse assegnate agli studenti con un reddito familiare Isee non superiore a 15.748,78 euro, sono state 895 per un importo complessivo di 246.698 euro (8 quelle non accolte per mancanza di requisiti o a seguito dei controlli effettuati). Di queste, 496 risultano essere borse di studio “base” da 248 euro l’una, mentre 399 sono quelle di importo “maggiorato” (310 euro), previste per gli studenti che hanno conseguito una media dei voti uguale o superiore al sette e per studenti in situazioni di handicap certificato. Gli importi sono stati determinati dalla Regione Emilia-Romagna per soddisfare integralmente tutte le domande ammissibili.

Sul sito Internet della Provincia di Reggio Emilia – nella sezione Scuole e Università  - consultando gli allegati A (domande ammesse) e B (domande escluse) è possibile verificare, attraverso il numero identificativo di domanda assegnato al momento del caricamento nell'applicativo predisposto dalla Regione, l’eventuale concessione del contributo. La Provincia procederà ora con le operazioni relative alla liquidazione degli importi: i beneficiari riceveranno l’importo della borsa, senza ulteriore comunicazione, in base a quanto dichiarato nella domanda o direttamente sul conto corrente o con una lettera che indica le modalità di ritiro presso uno sportello bancario del Tesoriere provinciale.

Per quanto riguarda gli studenti del triennio delle superiori, le borse di studio assegnate (ciascuna di 323 euro) sono state invece 676 a fronte di 678 domande. In questo caso gli importi – trattandosi di borse di studio ministeriali - saranno erogati tramite bonifico postale domiciliato.  La data a partire dalla quale ci si potrà recare presso gli Uffici postali per riscuotere il bonifico e le relative modalità (chi dovrà presentarsi, con quale documentazione eccetera) saranno pubblicate su siti di Provincia e Regione Emilia-Romagna non appena comunicati dal Miur. Per sapere se si è stati ammessi al contributo, occorre accedere al sito Scuola Er-Go (https://scuola.er-go.it/esiti_bds_18).

“Le borse di studio rappresentano uno degli strumenti per favorire la frequenza scolastica e garantire pari opportunità di successo, tutelando uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona e quell’eguaglianza sostanziale fra i cittadini che è sancita dalla nostra Costituzione – sottolinea la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi – Gli aiuti assicurati da enti locali e Ministero a quasi 1.600 famiglie, inoltre, non solo contribuiscono a sostenere economicamente chi è più in difficoltà, ma permettono anche di investire sull'istruzione, sulla crescita e sul talento de nostri giovani”.

Ieri sera, Marco Mengoni ha aperto il suo “Fuori Atlantico Tour” al Labirinto della Masone a Fontanellato, Parma. Le foto della serata a cura di Francesca Bocchia.

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Sabato, 13 Luglio 2019 17:10

Dario Argento a "I giardini della Paura"

Breve ma molto intenso l'intervento del maestro italiano del terrore, Dario Argento, al San Paolo per la proiezione de "Gli Incubi di Dario Argento", una serie di nove cortometraggi, ideati per "Giallo", programma Rai del 1987 di Enzo Tortora.

Un ospite eccezionale per festeggiare il traguardo dei 20 anni de "I giardini della Paura" . Una manifestazione cresciuta costantemente, edizione dopo edizione, testimoniando un successo di pubblico e di critica che l'hanno resa appuntamento imprescindibile per gli amanti del genere.

Con una formula originale, che mescola senza pregiudizi pellicole d'autore e splatter, film del presente e capolavori del passato, I Giardini della Paura quest'anno giungono a un punto di svolta e si proiettano verso un futuro ricco di sorprese e novità all'interno del progetto globale di Parma Capitale della Cultura 2020.

(sotto: Nicola Comparato incontra Dario Argento)

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Mercoledì 10 Luglio, ore 16,30: Visita guidata straordinaria all'interno del Duomo di Mirandola.
Grande emozione ha suscitato tornare a visitare il cuore pulsante della Chiesa di S. Maria Maggiore che, a pochi mesi dall'apertura (21 settembre 2019), ha allontanato da sè i segni del sisma del 2012, mostrandosi nella sua imponenza architettonica, recuperata, grazie al lavoro di esperti che hanno condiviso le azioni e gli interventi per portarlo all'antico splendore.

L'ing. Susanna Carfagni, direttore dei lavori, ha illustrato i singoli interventi che sono stati effettuati partendo dalla storia della chiesa, dai restauri e dagli ampliamenti avvenuti nel tempo.

Un particolare, le volte a vela realizzate in legno per l'occasione e pronte per essere installate.
Appuntamento per tutti il 21 settembre 2019, quando finalmente il Duomo di Mirandola aprirà le porte, a tutti, per sempre.

 

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(Guido Zaccarelli Mirandola 11 luglio 2019)

Venerdì, 12 Luglio 2019 07:35

Parma: Scuole "Anna Frank" e "Sergio Neri"

Le rappresentanze ufficiali del personale scolastico (docente e non) non hanno mai incontrato amministratori del Comune

In merito alle affermazioni rilasciate da esponenti istituzionali e privati relative al caso dei plessi scolastici "Anna Frank" e "Sergio Neri", che fanno parte nell'Istituto Comprensivo Statale "Ferrari", la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza precisa che, ad oggi, non è mai giunta la richiesta di alcun incontro tra rappresentanti istituzionali e le organizzazioni contitolari della rappresentanza collettiva del personale scolastico delle scuole statali (docenti e non).

Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Provincia Salvatore Pizzo,puntualizza: "Onde evitare equivoci, riteniamo di dover precisare che per adesso non esiste alcuna situazione concordata tra rappresentanti di categoria ed enti competenti"

La Gilda degli Insegnanti precisa anche che il ruolo dei sindacati è quello di assicurarsi che siano assicurate condizioni di lavoro congruenti con il Contratto collettivo del comparto "istruzione e ricerca", oltre che con le norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809

Venerdì, 12 Luglio 2019 07:13

"Carracci, la rivoluzione silenziosa"

A Palazzo Magnani la proiezione del road-movie dedicato ai tre maestri dell'arte cinquecentesca, realizzato grazie al sostegno di Fondazione del Monte, UniCredit e Regione Emilia-Romagna. Il 21 luglio il documentario sarà proiettato in piazza Maggiore, nell'ambito della rassegna "Sotto le Stelle del Cinema"

BOLOGNA, 11 luglio 2019 - Un viaggio nell'arte e nella storia di un patrimonio prezioso e ancora troppo poco conosciuto: andata e ritorno da Bologna al resto del mondo occidentale, nel documentario che racconta la vita e la maestria di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci. È "Carracci, la rivoluzione silenziosa", road movie che vede Marco Riccòmini, curatore della Quadreria di Palazzo Magnani di Bologna, nel ruolo di presentatore protagonista e co-autore con Giulia Giapponesi che ne firma la regia. La produzione è di Codalunga, società di produzione cinematografica, mentre la realizzazione è sostenuta da Fondazione del Monte e UniCredit, all'interno del progetto artistico di valorizzazione di Palazzo Magnani, sede anche del meraviglioso fregio realizzato dai Carracci e dedicato alle storie della Fondazione di Roma.
Il film è stato realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, grazie alla vincita del bando a sostegno delle produzioni cinematografiche regionali.
Il documentario, distribuito quest'anno in occasione dei 400 anni dalla morte di Ludovico Carracci, è stato presentato alla città in anteprima proprio nel salone dei Carracci di Palazzo Magnani, nel corso di un incontro aperto dai saluti di Giusella Finocchiaro, Presidente Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, e di Fabrizio Saccomanni, Presidente UniCredit; e che ha visto partecipare Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit; Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna; Matteo Lepore, Assessore alla Cultura Comune di Bologna; Marco Riccòmini e Giulia Giapponesi.

"Il progetto di valorizzazione di Palazzo Magnani, della sua Quadreria e in particolare della sala dei Carracci rientra in uno dei progetti strategici della Fondazione – spiega la Presidente Giusella Finocchiaro –. Dalla sua inaugurazione, nel 2017, la Quadreria ha ospitato una folla di visitatori, bolognesi e non solo, che ha testimoniato un crescente interesse verso le opere d'arte del Palazzo di via Zamboni. Un interesse di livello internazionale, come provano anche le collaborazioni al docufilm: l'attestato forte di partecipazione dell'ambasciata di Francia, che ospita nella sua sede romana di Palazzo Farnese i più importanti affreschi di Annibale Carracci, ma anche il coinvolgimento di esponenti del Louvre, della National Gallery di Londra, del Met di New York, per citarne alcuni. Questo film è emblematico del modo in cui la Fondazione del Monte si pone verso le iniziative che sostiene: non ci limitiamo ad erogare finanziamenti, ma sempre di più cerchiamo di partecipare ai progetti, collaborando allo sviluppo delle idee e passando così dal ruolo di mecenati a quello di investitori di risorse, per realizzare nuovi valori collettivi. Il modo in cui la Fondazione del Monte ha operato in questi anni in qualche modo richiama la modalità di collaborazione che fra di loro avevano i Carracci: un lavoro di squadra che punta a mettere insieme diverse forze e diversi protagonisti del territorio, con un obbiettivo comune. In questo caso, scoprire il tesoro – che abbiamo sotto gli occhi – dei tre Carracci."

"UniCredit – sottolinea il presidente del Gruppo, Fabrizio Saccomanni – è una banca commerciale paneuropea determinata a mantenere un forte radicamento nei territori in cui opera e a intrattenere un rapporto positivo con le comunità. Ciò non soltanto dal punto di vista strettamente bancario. Per questo il Gruppo, anche attraverso selezionate partnership, si impegna a sostenere iniziative di rilievo con l'obiettivo di avvicinare la cultura ad un pubblico sempre più ampio. "Carracci, la rivoluzione silenziosa" ne è un esempio tangibile. UniCredit conferma così il proprio interesse e la volontà di supportare concretamente attività artistiche capaci di promuovere lo sviluppo sociale ed economico, attraverso forme di dialogo che favoriscono la circolazione di idee e la coesione sociale. Progetti culturali di spessore, dedicati all'arte nelle sue molteplici declinazioni, costituiscono una risorsa sempre preziosa per la comunità".

Il road movie – che sarà anche proiettato in piazza Maggiore, il 21 luglio, nell'ambito della rassegna "Sotto le Stelle del Cinema" – narra l'essenza dell'arte dei Carracci, le dinamiche del lavoro di gruppo (i Carracci sono il primo collettivo artistico della storia) e l'enorme eredità lasciata dall'insieme delle opere che i tre artisti hanno prodotto secondo un'estetica portatrice di un valore ancora attuale, che si potrebbe definire "del fare". I Carracci erano infatti più che semplici pittori: a Bologna fondarono l'Accademia degli Incamminati, scuola d'arte e di vita, dove gli allievi imparavano a concentrarsi sulla riproduzione del reale anziché del verosimile.

Nel suo viaggio costruito come un road-mentary, Marco Riccòmini ricerca i luoghi dove i Carracci o le loro opere sono approdati. Il documentario, in un susseguirsi di incontri in caffè, librerie, musei, palazzi e strade, parte dai quattro angoli del mondo occidentale per convergere su Bologna, dove i tre Carracci hanno lavorato insieme, nella seconda metà del Cinquecento, in particolare a Palazzo Magnani e Palazzo Fava.

Il road-movie si svolge così, come una caccia al tesoro che tocca anche i grandi musei del mondo, alla ricerca di opere come la "Piccola Macelleria", visibile al Kimbell Museum di Fort Worth (Texas), e la "Grande Macelleria", esposta alla Christ Church Gallery di Oxford, che con il "Mangiafagioli" (Roma, Galleria Colonna) sono considerate pietre miliari della storia dell'arte e testimoniano fin da subito, in maniera rivoluzionaria, la perizia e il coraggio della pittura dal vero.

 

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Il Liceo Marconi di Parma con i suoi 2200 alunni è sicuramente l'Istituto scolastico più frequentato del nostro territorio, un'eccellenza parmense divenuta tale grazie all'ottimo lavoro dei docenti e di tutto il corpo scolastico che vi opera.

La sede storica dell'Istituto sita nel cuore di Parma, in via Costituente, ovviamente non riesce a contenere i numerosi studenti che desiderano iscriversi al Marconi, per questo nel corso degli anni sono state reperite aule anche in altre strutture sparse per la città: nel prossimo anno scolastico saranno ben sette le sedi, creando difficoltà di non poco conto.

A tal proposito la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro alla Provincia, (ente competente per gli immobili delle scuole di statali di 2° grado), oramai sono passati 20 giorni e l'associazione sindacale coordinata da Salvatore Pizzo non ha ancora ricevuto risposta. La Gilda degli Insegnanti auspica che gli amministratori locali si pongano obiettivi lungimiranti, che vadano oltre il loro mandato, ovvero iniziare un percorso finalizzato a reperire fondi necessari per realizzare un edificio scolastico ex novo, affinchè una delle eccellenze del nostro territorio possa svolgere nel migliore dei modi la sua attività.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine dichiara: "Speriamo che gli attuali amministratori della Provincia ci ascoltino e si pongano il problema, il fatto che sul punto snobbano una delle più rappresentative associazioni professionali dei docenti italiani non è certo un buon segnale".

20 anni di Giardini della Paura: un traguardo importante per una manifestazione, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma – Ufficio Cinema, che è cresciuta costantemente, edizione dopo edizione, testimoniando un successo di pubblico e di critica che l’hanno resa appuntamento imprescindibile per gli amanti del genere.

Con una formula originale, che mescola senza pregiudizi pellicole d’autore e splatter, film del presente e capolavori del passato, I Giardini della Paura quest’anno giungono a un punto di svolta e si proiettano verso un futuro ricco di sorprese e novità all’interno del progetto globale di Parma Capitale della Cultura 2020.

La più importante novità riguarda la settimana inaugurale di programmazione, un piccolo festival di due giorni saluterà infatti l’inizio di questa edizione, con un ospite che, come già annunciato, andrà a coronare la fedeltà e la lunga attesa dei tantissimi fan dei Giardini della Paura: giovedì 11 luglio vedrà l’arrivo a Parma del re del brivido, il regista di fama internazionale simbolo del cinema italiano della paura, Dario Argento, che tornerà al Teatro Regio alle ore 21 per presentare proprio il film girato in quella location nel 1987, “Opera”.

Il giorno dopo, venerdì 12 luglio, alle 17.30, il regista interverrà all’Auditorium di Palazzo del Governatore per un incontro dedicato ai suoi libri e, la sera, al San Paolo per la proiezione de “Gli Incubi di Dario Argento”, una serie di nove cortometraggi, ideati per “Giallo”, programma Rai del 1987 di Enzo Tortora.

Lo stesso giorno un altro importante regista italiano di genere, Aldo Lado, sarà nella nostra città per accompagnare i suoi libri e il film L’ultimo treno della notte (1975) nelle medesime location. Gli incontri saranno moderati dal critico cinematografico e consulente artistico Manlio Gomarasca, fondatore della rivista Nocturno.

La rassegna proseguirà poi per altri sei appuntamenti dal 17 luglio, ogni mercoledì, fino al 21 agosto presso i Giardini di San Paolo, a ingresso libero, e vedrà la presenza di un altro importante regista quale Luigi Cozzi (17/7) sceneggiatore e collaboratore storico di Argento, con “Contamination” (1980) e Ruggero Deodato (24/7), alias “Monsieur Cannibal”, con il suo ultimo lavoro “Ballad in Blood” ancora inedito in sala. Ma I Giardini della Paura non sono solo cinema italiano. Anche quest’anno l’orrore verrà raccontato a 360 gradi attraverso la presentazione di alcuni delle pellicole più interessanti della passata stagione, come “Revenge” (Belgio, 31/7), “Zombi contro Zombi” (Giappone, 7/8) e una speciale notte di Ferragosto (14/8) con ben due film: si susseguiranno infatti “La Bambola assassina” (1988) e il suo recentissimo remake (USA 2019). Chiuderà le danze il film brasiliano “Motorrad” (21/8), un horror “su due ruote” e già un piccolo cult tra gli addetti ai lavori.

Completerà il cartellone ufficiale la collaudata collaborazione con l’arena estiva del Cinema Edison per due martedì: “La Casa delle bambole” (Francia, 16/7) e “Escape Room” (USA, 23/7), sempre a ingresso libero.

Infine, si segnala la partecipazione delle altre due arene d’essai della città, Astra D’Azeglio, e per la prima volta, del Labirinto della Masone, che contribuiranno ad alimentare un ricco programma di extra.

Il programma completo:

Giardini De LuXXe

Giovedì 11 luglio - Teatro Regio, h 21.30

Dario Argento presenta Opera (Italia 1987, 103’)

Venerdì 12 luglio

h 17.30

Auditorium Palazzo Governatore

Tra Regia e Scrittura:

Dario Argento

Aldo Lado

h 21.30 – Giardini di san Paolo

Dario Argento presenta “Gli Incubi di Dario Argento” (Italia 1987)

Aldo Lado presenta “L’ultimo treno della notte di Aldo Lado” (Italia 1975, 94’)

Mercoledì 17 luglio

Sarà presente il regista Luigi Cozzi

“Contamination” di Luigi Cozzi (di Lewis Coates, Italia/Germania 1980, 95’)

Mercoledì 24 luglio

“Ballad In Blood” di Ruggero Deodato (Italia 2016, 93’) Inedito in sala

Mercoledì 31 luglio

“Revenge” di Coralie Fargeat (Francia 2017, 108’)

Mercoledì 7 agosto

“Zombie Contro Zombie” di Shin'ichirō Ueda (One cut of the dead) Giappone 2017, 96’ v. o. sub ita

Mercoledì 14 agosto –Ferragore 2x1

“La Bambola Assassina” Tom Holland (Child’s Play) USA 1988, 87’

A seguire

“La Bambola Assassina” Lars Klevberg (USA 2019, 120’)

Mercoledì 21 agosto

“Motorrad” di Vicente Amorim (Brasile 2017, 92’) Inedito in sala

Cinema Edison arena estiva

Martedì 16 luglio

“La casa delle bambole” di Pascal Laugier (Ghostland, Francia Canada 2018, 91’)

Martedì 23 luglio

“Escape Room” (di Will Wernick, USA 2017, 81’) Inedito in sala

More Chills - Giardini Extra

Cinema D’Azeglio arena estiva - Giovedì 18 luglio – h 21.30

“La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati (Italia 1976, 106’) Ingresso libero

Cinema Astra arena estiva - Lunedì 12 agosto – h 21.30

I morti non muoiono di Jim Jarmush (The Dead Don’t Die) USA Svezia 2019, 105’- Ingresso € 7– Riduzione XX Giardini € 5,50

Sabato 24 agosto - Labirinto della Masone, Fontanellato (PR) – h 21.30

“I misteri del giardino di Compton House di Peter Greenaway” (The Draughtsman's Contract) GB 1982, 108’, v.o. sub ita) Ingresso € 10 – Riduzione XX Giardini € 8

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Fondatore dei Bluvertigo, icona televisiva nazional-popolare, giudice record man di talent show. Ieri sera, Morgan è andato in scena all'Arena Shakesperare di Teatro Due a Parma per un concerto per pianoforte solo, con un repertorio senza tempo che ha spaziato fra i grandi successi della musica cantautorale italiana ed internazionale.

Una performance a un tempo generosa e intima con una selezione dei suoi maggiori successi e con riletture dei grandi autori che lo hanno accompagnato durante la sua crescita artistica: tra i tanti David Bowie, Duran Duran, Pink Floyd ed il cantautorato italiano di grande livello, Bindi, Tenco, Modugno, De André (solo per citare alcuni autori). 

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Il presidente Giorgio Zanni si è recato in visita ieri pomeriggio all’ex Ospedale psichiatrico giudiziario, storico complesso architettonico di proprietà della Provincia di Reggio Emilia, dove da alcuni giorni la casa di produzione Palomar sta girando le riprese di “La guerra è finita”, serie televisiva diretta da Michele Soavi interpretata, tra gli altri, da Michele Riondino e Isabella Ragonese e sostenuta dall’Emilia-Romagna Film Commission.

Le riprese dureranno fino ad agosto e interesseranno diversi centri dell’Emilia-Romagna, ma soprattutto Reggio Emilia, dove la stessa Palomar come noto ha aperto una proprio base al Parco Innovazione alle ex Reggiane, e la nostra provincia: da Villa Spalletti a San Donnino di Liguria di Casalgrande alla Corte Ospitale di Rubiera, ed ancora Guastalla, Novellara Scandiano, Sant’Ilario d’Enza, Gualtieri e Quatto Castella.

“Si tratta dell’ennesimo film che, in questi ultimi anni, contribuirà a portare sui piccoli e grandi schermi i nostri luoghi e le nostre eccellenze, offrendoci dunque una importante opportunità di marketing territoriale – ha commentato il presidente della Provincia Giorgio Zanni – Altrettanto significativo è l’indotto economico per tutto il nostro territorio che si genererà grazie all’attenzione della Palomar e al prezioso lavoro della Regione, attraverso l’Emilia-Romagna Film Commission, per valorizzare il nostro patrimonio culturale, ambientale e storico, nonché le risorse umane che vi operano”. 

“La guerra è finita” – che narra la storia di un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno vissuto gli orrori dei lager e che, al termine del conflitto, tentano di ricostruirsi una vita - dovrebbe andare in onda in otto puntate, presumibilmente sulla RAI, all’inizio del 2020. 

 

Un edificio storico si apre per la prima volta ai cittadini di Parma. Parliamo della Torre dell’Acquedotto di Via Solari, che grazie alla collaborazione di Iren ospita Insolita Mostra, una selezione delle fotografie del giornalista Antonio Mascolo, raccolte recentemente in un libro, Oltre il torrente Parma, edito da Berti: scatti, anche inediti, che raccontano i luoghi e la gente del quartiere, la sua complessa transizione nella modernità globalizzata, tra contraddizioni, resistenze e scatti di nuova energia. 

Questo è solo uno degli appuntamenti in corso a Parma sino al 30 luglio, per «Insolito Festival», la rassegna di spettacoli, incontri, esplorazioni urbane per adulti e bambini, che punta a rafforzare la relazione tra il teatro e la città, tra un insieme di pensieri e linguaggi artistici sul mondo e un insieme di spazi urbani che è al tempo stesso un insieme di cittadini, una comunità di persone. Il dialogo vuole far emergere, attraverso le arti della scena, la natura profonda dei luoghi, la loro cultura, la loro voce, che si tratti di spazi celebrati o di luoghi della quotidianità.

Foto a cura di Francesca Bocchia

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IL CALENDARIO

4 LUGLIO, ORE 21

Palazzetto Eucherio Sanvitale

I COLORI DELL’ACQUA

regia Andrea Buzzetti,

con Giada Ciccolini e Sara Lanzi

produzione La Baracca – Testoni Ragazzi

dai 2 anni, ingresso 5 €, ridotto 3 €

9 E 10 LUGLIO, ORE 21.30

Palazzetto Eucherio Sanvitale

A MANO

Compañia El Patio (Spagna)

di e con Julián Sáenz-López e Izaskun Fernández

prima nazionale - dai 6 anni

ingresso 5 €, ridotto 3 €

15 luglio, ore 21

Palazzetto Eucherio Sanvitale

VALENTINA VUOLE

Piccola narrazione per attrici e pupazzi

Progetto g.g.

con Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti

dai 3 anni, ingresso 5 €, ridotto 3 €

24 e 25 luglio, ore 21.30

Boschetto delle Querce

BAMBOO ORCHESTRA TRIO (Francia/Giappone)

per tutti, ingresso libero

30 luglio, ore 19, 20.30 E 21.30

Giardino Ducale, spettacolo Itinerante, partenza dal Teatro al Parco

LA Fiaba istruzioni per l’uso

Gioco teatrale radioguidato

una creazione di Carlo Presotto

produzione La Piccionaia

dai 5 anni, ingresso unico 3 €, capienza limitata, prenotazione obbligatoria

SPETTACOLI PER UN PUBBLICO ADULTO

27 giugno, ore 21.30

Arena Estiva del Teatro al Parco

Soul Music – dal lato opposto

di e con Oscar De Summa

produzione La Corte Ospitale

ingresso 5 €, ridotto 3 €

3 luglio, ore 21.30

Arena Estiva del Teatro al Parco

MBIRA

Nessuno è migliore

progetto, coreografia e regia Roberto Castello

una produzione ALDES – Teatro della Cooperativa

anteprima - ingresso 5 €, ridotto 3 €

11 luglio, ore 21.30

Arena Estiva del Teatro al Parco

Calcinculo

Babilonia Teatri

di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi

musiche Lorenzo Scuda

una produzione Babilonia Teatri, La Piccionaia

ingresso 5 €, ridotto 3 €

17 e 18 luglio, ore 21.30

Parco dei Poeti, ingresso da Via Montebello

Pankine

un progetto di Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti e Associazione Micro Macro, ideato da Elisa Cuppini, documentazione e creazione video Lorenzo Bresolin, con il sostegno di Fondazione Pizzarotti - ingresso libero

22 luglio, ore 21

Giardino Ducale, spettacolo itinerante, partenza dal Tempietto d’Arcadia

SilvÆ / Oro d’orE

coreografia e regia Silvia Bertoncelli

una produzione Compagnia Naturalis Labor

ingresso libero

in collaborazione con Network Anticorpi – Azione danza Urbana XL

22 LUGLIO, ORE 22

Giardino Ducale, Chiosco Bar

LA BASSA NOVA

di e con Savino Paparella, musiche dal vivo Giulio Vecchi
ingresso libero

29 LUGLIO, ORE 21.30

Arena Estiva del Teatro al Parco

ROBERTA GIALLO IN CONCERTO

Diario delle mie canzoni colorate
ingresso 5 €, ridotto 3 €

Laboratori

9 LUGLIO, DALLE 17 ALLE 20

Teatro al Parco

OGGI È IL MIO GIORNO

Laboratorio condotto da Silvia Gribaudi

per tutti, iscrizione 5 €prenotazione obbligatoria

24 e 25 luglio,  ore 22.30

Boschetto delle Querce

LE SONORITÀ DEL BAMBÙ

Per tutti, ingresso libero, segue il Concerto delle 21.30.

MOSTRA

DAL 2 AL 4 LUGLIO, DALLE 18 ALLE 21

Torre dell’acquedotto di Via Solari

INSOLITA MOSTRA

fotografie di Antonio Mascolo

visite guidate, prenotazione obbligatoria, ingresso libero

in collaborazione con Iren

Installazione sonora

 

Dialoghi dell’infanzia on tour

di Beatrice Baruffini

Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti

per adulti, ingresso libero

si ringraziano Complesso Monumentale della Pilotta, Ad Personam, Avalon

22 GIUGNO, ORE 18-20, Cortile del Guazzatoio nel Palazzo della Pilotta

(data inserita nell’anteprima di Parma 2020)

25 GIUGNO, ORE 21-23, Giardino Ducale, davanti al Palazzo Ducale

26 GIUGNO, ORE 21-23, Portici dell’Ospedale Vecchio

2 LUGLIO, ORE 19-21, Piazza Duomo

9 LUGLIO, ORE 19-21, Piazzale Maestri

10 LUGLIO, ORE 19-21, Piazzale Lubiana

16 LUGLIO, ORE 19-21, Parco Pubblico di Villa Parma

23 LUGLIO, ORE 21-23, Fattoria di Vigheffio

30 LUGLIO, ORE 19-21, Piazzale Pablo

BIGLIETTERIA

Per gli appuntamenti a pagamento, i biglietti si acquistano a partire dal 12 giugno nei punti vendita Vivaticket e sul sito www.vivaticket.it, presso i luoghi di spettacolo la biglietteria apre un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni.

In caso di maltempo contattare lo 0521 992044 o consultare il sito www.insolitofestival.org.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Insolito Festiva c/o Teatro al Parco

Parco Ducale 1, Parma

0521 992044, www.insolitofestival.orgQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

A Parma una delegazione di apicoltori etiopi per raccontare il progetto "rete dei mieli", sostenuto dall'ONG Parma per gli altri.

- Tra i prodotti che accomunano il territorio parmigiano con quello etiope c'è sicuramente il miele. Per lo stato africano l'apicoltura è tra le più importanti attività dal punto di vista economico e sociale, parte integrante della loro attività agricola oltre che uno dei prodotti più rappresentativi del paese.

Un mestiere antico quanto pregiato che racchiude in sé molti segreti, legati soprattutto ai metodi di raccolta e gestione degli alveari. A raccontarlo la delegazione di apicoltori etiopi giunta a Parma nell'ambito del progetto "We Can - dal nord al sud dell'Etiopia le donne ed i giovani di Hadiya e Makallè protagonisti della loro inclusione lavorativa e dello sviluppo delle comunità di riferimento", l'iniziativa co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna e di cui l'ONG Parma Per gli Altri è promotrice.

Presso la sala di Rappresentanza del Comune di Parma, lo scorso 19 giugno, si è tenuto l'incontro istituzionale per dare il benvenuto ai due apicoltori etiopi Sumoro Higiso Helelo ed Erdolo Handiso Telore, arrivati in città insieme al collaboratore di Parma Per gli Altri in Etiopia Zerihun Dessalegn Hailemariam. All'incontro ha preso parte la Consigliera Regionale dell'Emilia-Romagna Barbara Lori, l'Assessore alla Cooperazione Internazionale e ai Diritti dei Cittadini del Comune di Parma Nicoletta Paci, la Presidente di Parma Per gli Altri Paola Salvini, Azalech Demissie della Comunità etiope di Parma e Matilde Marchesini dell'Associazione Cibopertutti

«Un particolare ringraziamento va alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Parma che, attraverso il progetto We Can, hanno permesso l'arrivo dei due apicoltori etiopi. La loro permanenza sarà una grande opportunità di arricchimento culturale. Il viaggio si inserisce all'interno del progetto "Rete dei Mieli" di cui Parma Per gli Altri è tra i sostenitori, grazie al quale siamo riusciti a formare ben 11 comunità di apicoltori sulle buone pratiche apicultorie che assicurano loro una grandissima fonte di reddito»Paola Salvini, Presidente di Parma Per gli Altri.

Dal 19 al 23 giugno la delegazione etiope è rimsta in città per vivere un'esperienza formativa insieme ad alcune realtà agricole locali del territorio tra cui il Vivaio Forestale Ponte Scodogna di Collecchio, l'Azienda Sperimentale Stuard di San Pancrazio, l'Azienda Agricola Rural di Parma, l'Azienda Agricola Manghi e l'Azienda agricola S. Paolo, entrambe di Medesano, la delegazione e le aziende coinvolte potranno condividere saperi e pratiche in diversi ambiti, promuovendo così un reciproco scambio, collaborazioni e progettualità comuni. Per festeggiare il loro arrivo, inoltre, domani sera è in programma una cena di benvenuto "Sapori d'Etiopia" con piatti tipici della cucina etiope organizzata da Parma Per gli Altri.

Il viaggio della delegazione etiope alla scoperta della nostra cultura si inserisce all'interno di Rete dei Mieli, progetto nato nel 2009 in collaborazione con diverse realtà nazionali che vuole promuovere l'apicoltura come volano dello sviluppo delle comunità in ambito rurale fornendo assistenza tecnica, promuovendo l'associazionismo e lo scambio tra produttori etiopi.

L'iniziativa promossa da Parma Per gli Altri è realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna insieme al Comune di Parma, le associazioni Modena Per gli Altri, Volontari Etiopi di Parma, Cibopertutti, Ordine degli Architetti - pianificatori paesaggisti conservatori della provincia di Parma, l'Ong CISP e la Fattoria Borghesi di Pisa.

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(Parma, 19 giugno 2019)

Due monumenti della cultura mondiale che non si sono mai incontrati, il letterato Thomas Mann, premio Nobel nel 1929, e il grande compositore Giuseppe Verdi.

Hanno vissuto in epoche diverse, tuttavia l'autore tedesco era un grande appassionato del Cigno di Busseto ed è nota la funzione culturale che il maestro ebbe per l'autore dello Zauberberg, un elemento che è dialogo tra due discipline: la musica e la letteratura.

Questi aspetti sono stati illustrati dalla ricercatrice verdiana Meri Rizzi in un incontro che si è tenuto domenica nella Casa del Giovane Giuseppe Verdi, in via Piroli a Busseto. La storica dimora in cui il Maestro visse dai 10 ai 18 anni, come sempre è stata messa gratuitamente a disposizione da Anna Sichel che ne è proprietaria.

L'incontro, che ha richiamato un folto pubblico accorso nella cittadina verdiana, è stato allietato dalle note dell'Aida, eseguite al pianoforte dal famoso Maestro Matteo Cavicchini. Giuseppe Verdi ha avuto un forte rapporto con la cultura tedesca, infatti sono numerosi i circoli verdiani presenti in Germania e che hanno contatti con i luoghi in cui Verdi visse.

È innegabile che la conformazione delle città sottoposte a estesi fenomeni di immigrazione ed emigrazione siano soggette a costanti cambiamenti; tali cambiamenti sono conseguenti agli spostamenti migratori che da generazioni e generazioni hanno interessato non soltanto l’Italia, ma il mondo intero. Parma stessa ha conosciuto importanti mutamenti della sua struttura demografica. 

Secondo i dati Istat del Comune di Parma, aggiornati al 1° gennaio 2018, i cittadini non italiani residenti nel capoluogo sono circa 32.306 e rappresentano il 16,5% della popolazione residente.

La formazione di un mondo sempre più globalizzato, se da una parte ha portato con sé importanti possibilità di scambio culturale, ha anche amplificato un certo sentimento di dispersione che, come afferma Bauman nella sua La società dell’incertezza (1999), può divenire un’opportunità o un rischio per tutti gli attori sociali che, attraverso il fenomeno migratorio, esperiscono cambiamenti radicali di contesto e di stile di vita. In questo senso il concetto di identità diventa materia complessa e difficilmente cristallizzabile, soggetta a studi di carattere sociologico, antropologico, psicologico etc.. Ed è proprio in questo contesto in cui tante realtà, storie e tradizioni si incrociano  in una città come Parma, con la sua storia secolare e particolarità, che entra in gioco il concetto di multiculturalismo. Per multiculturalismo si intende la concezione secondo cui all’interno della società sono presenti più culture e più comunità che convivono nello stesso ambiente rispettandosi reciprocamente, senza assimilarsi – direttamente o indirettamente -  alla cultura dominante. Il termine vuole definire un tipo di società caratterizzato dalla presenza simultanea di una pluralità di gruppi differenti che fungono da base di riconoscimento per tutti i loro membri. Il tema rimanda inevitabilmente al contatto e confronto con le varie culture che, nel convivere, si conoscono e si rispettano. Il concetto ha sicuramente bisogno di ulteriori approfondimenti di carattere sociologico, soprattutto per quanto riguarda il tema dell’identità che, come già definito, è un concetto di una complessità difficilmente inquadrabile. Ciò che però si vuole esaltare con questo articolo è come ogni comunità porti con sé tradizioni, usi e costumi con la volontà di valorizzare e conservare la propria peculiarità in uno scambio reciproco arricchente e costruttivo. 

A questo proposito, Il Forum di Solidarietà organizza anche quest’anno la Festa Multiculturale nel Parco Nevicati di Collecchio - evento diviso in sei giornate, tra la fine di giugno e inizio luglio - nato ventitré anni fa insieme a quattro comunità migranti. Oggi partecipano tra le 27 e 33 comunità ogni anno. Come si può leggere nel sito della Festa Multiculturale: “certamente la festa è cresciuta negli anni ma il numero dei partecipanti, soprattutto coloro che provengono da diverse parti del mondo, è rappresentativo di ciò che oggi è la provincia di Parma: un meticciato che costruisce, su questo territorio, il proprio progetto di vita, anche solo per un pezzettino”. Le associazioni che aderiscono alla Festa sono tante e, tra queste, ci saremo anche noi con uno stand del Punto Parma Terre des Hommes. Venerdì 5 luglio, inoltre, alle 21.30 sul Palchetto di Parco Nevicati, Paolo Ferrara, Responsabile Comunicazione di Terre des Hommes Italia Onlus, introdotto da Antonella Darcante, coordinatrice del Punto Parma Tdh, presenterà la settima edizione del dossier “La condizione delle bambine e delle ragazze nel Mondo 2018”, presentato in concomitanza con la campagna TDH Indifesa. Il Rapporto, valido strumento informativo e di sensibilizzazione - utilizzato da Istituzioni, giornalisti, organizzazioni e studiosi – vuole affrontare il tema delicato e sempre attuale della difficile condizione in cui milioni di bambine e giovani donne si trovano nei vari paesi del Mondo. 

La Festa Multiculturale rappresenta dunque l’occasione per confrontarsi con l’alterità e capire quanta ricchezza può nascere dal reciproco scambio. 

 

Sabato 29 e domenica 30 giugno, dalle 19 a notte fonda, si è tenuta la quarta edizione di Fontanincanto. Gli spettacoli mirabolanti di artisti di tutto il mondo si sono susseguiti intorno alla meravigliosa Rocca Sanvitale di Fontanellato (PR). Foto a cura di Francesca Bocchia.

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Il fotogiornalista Erberto Zani, www.erbertozani.com , è stato premiato al PX3-Prix de la Photographie Paris con un Gold Award nella categoria Press/General News, per il reportage, realizzato recentemente in Uganda, sulla produzione cinematografica di Wakaliwood (un'anteprima del servizio fotografico verrà pubblicato sul catalogo PX3 2019 in uscita nel prossimo autunno).

Wakaliwood non è solo una piccola industria di film di azione a basso budget, ma è anche un esperimento artistico e sociale. All'interno della bidonville di Wakaliga, una delle aree più povere di Kampala, il regista e fondatore del progetto Isaac Nabwana ha creato in oltre dieci anni di attività dozzine di film: lavorando con attori alle prime armi, soprattutto giovani provenienti da tutta l'Uganda, Nabwana si prefigge anche il compito di tenerli lontani da alcol e droga attraverso allenamenti fisici quotidiani e lo scambio di idee per nuove sceneggiature.

Tra i vari aspetti singolari di Wakaliwood c'è sicuramente il "Wall of Fame" (Muro dei Famosi), noto anche come "Wall of deads" (Muro dei morti), una lista di persone straniere che hanno partecipato con piccoli ruoli e sono tutte immancabilmente morte nella finzione dei vari film di Nabwana.

https://px3.fr/winners/px3/2019/10476/ 

Domenica, 30 Giugno 2019 06:11

La fotografa e il musicista - (2 di 2)

Un racconto di Nicola Comparato - seconda parte - Dopo aver salutato il Nonno, mi ritrovo nuovamente nello scenario iniziale. Tra le macerie e le automobili distrutte, noto alcuni cani randagi. Mi guardano. Sembrano affamati. Non so che fare. Passo accanto a loro spaventato e preoccupato, ma proprio in quel momento ricomincia la musica. Il branco si allontana, forse influenzato da quella melodia, quindi proseguo il mio cammino. Nella mia testa la voce della fotografa si fa sempre più chiara:

_Aiutami Nick.... Tutto dipende da te.

La musica continua e mi porta nei pressi di una baracca semidistrutta. La porta è aperta. All' interno sono presenti armi di ogni tipo e seduto su una sedia, davanti ad un tavolo, con un fucile tra le mani, trovo un ragazzo dal fisico possente, tatuato e con la testa rasata, vestito con canottiera bianca, pantaloni mimetici e stivali neri.

_Benvenuto Nick. Sono Davide il Guerriero, non temere. Ti stavo aspettando!

Mi accorgo che nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite, tutti conoscono il mio nome.

_Grazie Davide. La melodia del musicista e la voce della fotografa mi hanno condotto qui.

_Lo so. Tutto comincia e finisce con te. Ma è ancora troppo presto per capire quale sarà il tuo compito. Ti ho preparato dei vestiti nuovi. Getta gli stracci che hai addosso e riposati.

Faccio ciò che mi dice il Guerriero, che nel frattempo mi ha procurato una sedia.

_Non esistono strade per arrivare qui, nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite. Le uniche vie sono l'amore e l'odio. Quando troverai la fotografa e il musicista troverai le risposte che cerchi. Ora dormi. Domani ti porterò dal Nano Filippo. Lui sa dove si trovano la fotografa e il musicista.

Il guerriero posa accanto a me una pistola:

_Questa ti servirà!

Chiudo gli occhi. Nelle mia testa sento di nuovo la voce della fotografa che mi dice:

_Buona notte Nick.

Ed io, sottovoce, poco prima di addormentarmi le rispondo:

_Buona notte fotografa.

Dopo una notte di assoluto riposo, vengo svegliato dalla melodia del musicista. Io e il Guerriero ci prepariamo a partire. Porto con me la pistola, il Guerriero invece decide di iniziare il viaggio disarmato. La sua forza è tutta nelle sue braccia. Per raggiungere il Nano Filippo attraversiamo un ponticello poco distante dalla nostra baracca. Sotto di noi scorre un piccolo torrente. Ne approfittiamo per rinfrescarci e dissetarci. Al di là del ponticello troviamo ad attenderci un uomo di corporatura robusta, con i capelli corti e gli occhiali.

_Vi stavo aspettando, sono lo Scillitano, il guardiano di questo torrente. Nulla sfugge ai miei occhi e alle mie orecchie.

Incuriosito mi rivolgo allo Scillitano:

_Allora anche tu puoi sentire la melodia del musicista e la voce della fotografa?

_Nick, tutti possono sentirla. Bisogna solo volerlo. E in questo mondo dove la fotografia e la musica sono proibite, nessuno ha più voglia di ascoltare. Andiamo tutti insieme dal Nano Filippo. Anche io, come il Guerriero so esattamente dove si trova.

Rattristato e stupito, seguo lo Scillitano insieme al Guerriero. Giunti dinanzi ad un vecchio e gigantesco palazzo di 4 piani, lo Scillitano si ferma.

_Qui è dove dimora il Nano Filippo insieme ai suoi genitori, la fotografa e il musicista. Eccolo, sta arrivando.

Ci raggiunge un ragazzino con i capelli color oro e gli occhi color mare, vestito con un simpatico completo verde e un buffo cappello dello stesso colore. Che sorpresa scoprire che è figlio della fotografa e del musicista!

_Ciao Nick, ciao Guerriero, ciao Scillitano, venite!

Non appena il Nano Filippo ci fa cenno di seguirlo, comincia di nuovo la melodia del musicista.

_Venite, questa è la musica del mio papà, Jacopo il musicista. È un grande compositore! La mia bellissima mamma, la fotografa Valentina lo ama tantissimo. Ma degli uomini cattivi li tengono prigionieri. Seguiamo la melodia, ci porterà da loro.

Ci addentriamo nel palazzo, e ad attenderci al primo piano troviamo i teppisti punk che mi avevano aggredito in precedenza. Dietro di loro, incatenato ad un pianoforte c'è Jacopo il musicista.

_Salvate il mio papà!- Grida il Nano Filippo.

Nella mia testa risuona la voce della fotografa:

_Stai attento Nick!

Decido di combattere per salvare il musicista, infondo ho con me la pistola, ma Davide il Guerriero e lo Scillitano mi bloccano, ed in coro esclamano:

_Ci pensiamo noi!

In un attimo i teppisti sono a terra. Lo Scillitano e il Guerriero da abili combattenti li hanno sconfitti. Il musicista è salvo.

_Non so come ringraziarvi. Ora sarà di nuovo possibile suonare e ascoltare la musica. Nick, corri al quarto piano, troverai mia moglie Valentina, la fotografa.

Stringo la mano allo Scillitano, al Guerriero e al musicista. Il Nano Filippo mi abbraccia dicendomi:

_Grazie Nick, sono felice. Tra poco sarà tutto finito.

Mi dirigo al quarto piano. Eccola li davanti a me, la fotografa Valentina, la ragazza più bella che io abbia mai visto. Sembra una fata. I suoi occhi sono dello stesso colore del cielo e profondi come l'oceano. I suoi capelli sono rossi come il fuoco. Si avvicina a me.

_Grazie Nick. La fine di questo mondo dipende da te. La musica è salva. Ora dobbiamo salvare la fotografia. Prendi la pistola che hai con te, questo è l'ultimo scatto. Solo con la tua fine ci sarà un nuovo inizio.

Non posso credere alle parole della fotografa. Ma decido di crederci. La guardo negli occhi. Lei mi sorride. Senza chiedere spiegazioni mi punto la pistola alla testa e premo il grilletto. Bang!

Mi sveglio di colpo. E scopro.... Che era tutto un sogno.....Peccato!

FINE

"Per rileggere il Cap. 1 https://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/24024-la-fotografa-e-il-musicista-1.html"  

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Nicola Comparato

Sabato, 29 Giugno 2019 07:13

La fotografa e il musicista - (1)

Un racconto di Nicola Comparato - I miei vestiti sono a brandelli. Intorno a me solo macerie e automobili distrutte. In sottofondo si ode una musica dolce che nulla ha a che fare con lo scenario circostante. In questo panorama apocalittico vago senza meta, senza ricordare chi sono e dove mi trovo, senza sapere come sono arrivato qui. La voce di una ragazza risuona nella mia testa, sembra chiedere aiuto e mentre sto quasi per impazzire, un losco personaggio addobbato come un punk e armato di manganello si materializza davanti a me gridando:

"Hey tu questa non è zona tua!"

Tra lo stupore e la paura rispondo:

"Non cerco guai, cerco solo delle risposte. Dove mi trovo?"

Il "punk" si avvicina emettendo un suono, una specie di segnale, e nel giro di pochi secondi mi ritrovo accerchiato da una decina di suoi scagnozzi sbucati da chissà dove, armati dalla testa ai piedi.

"Per favore non fatemi del male! Aiutatemi!"

Non faccio in tempo a dire altro, che uno di loro mi colpisce in testa con una mazza facendomi perdere i sensi.

Mi sveglio ore dopo in una specie di officina abbandonata. La voce della ragazza risuona ancora nella mia testa accompagnata da quella musica dolce sentita in precedenza. Mi muovo lentamente cercando una via di uscita, ed arrivato finalmente davanti ad una porta, vengo fermato da un uomo dalla folta barba bianca e i capelli lunghi, vestito con una tuta da meccanico, che non avevo notato fino a quel momento.

"Ragazzo, come ti senti? Quei teppisti combinano solo guai. Uno di loro, il primo che hai incontrato, purtroppo è mio figlio. Solo per questo sei ancora vivo. Gli ho detto di portarti qui quando ho visto che ti stavano trascinando per il sentiero privo di sensi. Qui sei al sicuro. "

Finalmente provo un senso di serenità e fiducia.

"Grazie buon uomo. Ho perso la memoria, non so dove mi trovo e non ricordo il mio nome. Chi è la ragazza che parla nella mia testa? Da dove proviene quella musica? Come vi chiamate?"

L'uomo risponde:

"Qui tutti mi chiamano Nonno. Il tuo nome è Nick. Ti trovi nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite. Cerca la fotografa e il musicista. Sono prigionieri da qualche parte la fuori, in questo mondo reso brutto apposta per non essere fotografato. Segui la melodia del musicista. Lui ti indicherà la strada giusta da percorrere. Dopo averli liberati potrai finalmente tornare a casa. Ma stai attento. Li fuori è pieno di pericoli."

L'uomo apre la porta. Spaventato ma senza alternative, lo saluto e comincio il mio viaggio alla ricerca della fotografa e del musicista.

 

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Nicola Comparato

Tanti gli appuntamenti che hanno cadenzato la giornata del 26 giugno. (foto di Francesca Bocchia)

Se ci fosse un uomo
(UN UOMO NUOVO E FORTE FORTE NEL GUARDARE SORRIDENTE LA SUA OSCURA REALTÀ DEL PRESENTE)
IL FESTIVAL DÀ LA PAROLA A...
AUSL E COMUNITÀ TERAPEUTICHE DI PARMA E PROVINCIA

Il 26 giugno è la Giornata mondiale contro il consumo e il traffico di droga. L'obiettivo del World Drug Day, indetto dalle Nazioni Unite nel 1987, è quello di contrastare e rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze e ricordare l'obiettivo comune a tutti gli stati membri di creare una comunità internazionale libera da droghe.
"Le parole che usiamo ogni giorno possono ferire, ma possono anche essere scialuppe in un mare in tempesta; ponti invisibili verso destini comuni. Nella nostra quotidianità siamo continuamente chiamati ad ascoltare le speranze e le angosce degli altri." (Eugenio Borgna)
Dipendenza – dolore – diritto – dubbio – diverso – donne – desiderio. Esperti delle dipendenze dialogheranno sull'importanza del valore delle parole e del dialogo per ritrovare una relazione di aiuto in una società segnata dalla vulnerabilità e dalla fragilità, perché prendersi cura delle emozioni vuol dire prendersi cura delle persone.

Elena Saccenti: direttore generale AUSL Parma
Maria Caterina Antonioni: direttore SerDP Parma
Don Luigi Valentini: presidente della Comunità di Servizio Accoglienza Betania
Marco Begarani: presidente Associazione Gruppo Amici Casa di Lodesana
Roberto Berselli: vice presidente Gruppo CeiS

 

Si può
I bambini, protagonisti del laboratorio corale organizzato dall'associazione ARS CANTO, alle prese con due famosi brani di Gaber.

MAESTRO DEL CORO: EUGENIO MARIA DEGIACOMI, COADIUVATO DA CLAUDIA ZUCCONI.

E pensare che c'era il pensiero
(ORA INERTI E ASSOPITI ASPETTIAMO UN QUALSIASI FUTURO CON QUEL TENERO E VAGO SAPORE DI COSE ORAMAI PERDUTE)
Il linguaggio? La memoria storica? L'arte? La creatività? Sono questi gli unici percorsi salvifici per ridestare le coscienze, le aspirazioni di una comunità che fatica ad esaltare i propri talenti, alimentare il fuoco della curiosità, generare un proprio pensiero? C'è un modo per stimolare l'intelligenza critica nelle nuove generazioni? Perché risulta così difficile comprendere che, senza istruzione e cultura, la giustizia sociale sarà sempre qualcosa di vacuo? Perché in Italia non si è mai deciso di investire seriamente sull'arte, intesa in tutte le sue forme espressive?

Umberto Broccoli: archeologo, autore televisivo, conduttore televisivo e radiofonico, saggista, accademico
Duccio Forzano: autore e regista televisivo
Luca Sommi: giornalista, autore televisivo, esperto di arte e letteratura
Francesco Specchia: "firma di Libero" e Direttore di PopEconomy, la prima piattaforma di economia dedicata ai millennials, presente anche sul Canale 224 del digitale Terrestre

80 voglia di Gaber
(PRIMA NAZIONALE)
Giorgio Gaber ha ancora qualcosa da dire e da dare: qui la sua arte prenderà vita grazie a Giulio Casale, tra i migliori interpreti del Signor G, in questa prima nazionale supportato non solo dalla sua chitarra, ma anche dagli arrangiamenti in chiave classica di Fabrizio Castania, eseguiti dagli archi della FOI BRUNO BARTOLETTI.

 

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Uno spettacolo appartenente al cosiddetto Teatro Civile, ma con toni di commedia. Siamo in piena tangentopoli (1992) e due comuni cittadini, giocando a fare gli ispettori, si soffermano su tre strani suicidi eccellenti, nello specifico quelli di Sergio Castellari, Gabriele Cagliari e Raul Gardini, tutti uomini Eni. Tre casi tragici e contigui di cronaca giudiziaria finanziaria, tre morti annunciate tutte nel giorno fissato dell'incontro coi magistrati. Pensavamo di vedere la corruzione finalmente sconfitta sotto i colpi della giustizia. Perché quella speranza è andata tradita? Le prove dei finti suicidi, traendo spunto dal libro inchiesta del giudice Almerighi, catapultano lo spettatore in una sorta di teatro dell'assurdo, provocandone incredula ilarità.

DI FABRIZIO CONIGLIO E MARIO ALMERIGHI CON BEBO STORTI E FABRIZIO CONIGLIO.

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Successo della giornta del FAI alla Chiesa di San Francesco del Prato, il gioiello dell'arte gotica italiana che venne edificata nel XIII secolo e divenne la prima sede dei francescani a Parma.

Da qualche anno la Diocesi di Parma si sta interessando per restaurare la chiesa e riaprirla al culto e alla fruizione di tutti.

Questo progetto sta ora entrando in fase decisiva grazie alla costituzione di un Comitato ad hoc.

Aperta al pubblico dal FAI di Parma durante le Giornate FAI di Primavera 2018, è stato il bene più visitato in Italia, con oltre 12.000 ingressi.

(Galleria immagini di Francesca Bocchia)

 

 

 

 

 

di Guido Zaccarelli Mirandola 22 giugno 2019 - Illusione e delusione hanno la stessa radice nel gioco, la dimensione ludica nella quale spesso l'uomo si ritrova nel corso della propria vita. Il prefisso "il" ci porta all'interno del gioco mentre il prefisso "del" invita ad uscire. Il gioco diventa il terreno fertile per aspettare qualcosa, che dipende dagli altri, ai quali le persone spesso fanno ricadere le proprie responsabilità, nel caso di mancata adesione alle loro aspettative. Una mancata vincita al gioco, una partita di calcio persa all'ultimo secondo, un esame che non ha prodotto gli esiti sperati.

Momenti nei quali ognuno di noi si è certamente imbattuto nel corso della propria vita, come nel caso di una persona che afferma di essersi messa in gioco partecipando ad una prova, e non superandola, è rimasta profondamente delusa dal risultato. A questo punto si chiede il perché e afferma che le persone avanzano a forza di conoscenze e spintoni.

Come si nota, non c'è nessun riferimento al motivo che ha portato al mancato successo. La delusione è un sentimento negativo che le persone provano e attribuiscono spesso ad altri, liberandosi dal peso della responsabilità sperando che questo consenta di vivere più serenamente la quotidianità, perché si liberano del senso di colpa. Non è facile attribuire a se stessi il peso della sconfitta. L'analisi del testo riferito al caso sopra riportato, pone in evidenza come la persona si sia messa in gioco, (illusione) partecipando ad una prova e non avendola superata (non era preparata, non specifica) è uscita sconfitta (delusione), attribuendo ad altri il mancato superamento dell'esame. Il gioco è regolato da principi e da regole ben precise e per praticarlo occorrono conoscenze, competenze e saperi i quali opportunamente combinati sono in grado di accompagnare l'uomo verso il risultato finale.

Mettersi in gioco significa" mettersi alla prova", e come tale, essere sottoposti ad un giudizio altrui che per natura è frutto di coincidenze che spesso sfuggono al controllo soggettivo e ad una analisi reale della situazione, perché il gioco, qualsiasi esso sia, è sempre immerso nell'alveo della competizione, sia che si affronti nella dimensione ludica che professionale: una gara tra amici al bar, una competizione agonistica o partecipare ad un esame dove il risultato finale prevede l'accesso al mondo del lavoro.

È l'uomo che sceglie, in base al contesto, il valore associato al risultato finale, mescolando tra loro stati situazionali soggettivi e oggettivi che sono frutto del momento e della circostanza e non osservati con occhio critico. In ogni caso l'illusione e la delusione, in misura diversa, intervengono sempre nella fase in cui viene espresso il verdetto finale condizionando gli stati emotigeni della persona e lo spettro dell'aspettativa.

La parola aspettativa, nella sua etimologia latina, è formata dal prefisso ex, che significa fuori, e spectare che porta l'uomo a guardare fuori dal tempo presente, nel quale sta vivendo la realtà che lo circonda, proiettando l'immagine di sé in un'altra dimensione temporale, un mondo possibile, la cui esistenza è vera solo in presenza della condizione se: «se è vero, allora»: è vero che se partecipo al concorso lo vinco e posso accedere al lavoro?. È vero nel caso in cui è presente un mondo di cui le persone immaginano l'esistenza, dove ipotizzano che le cose possono accadere e nel quale riversano tutte le proprie speranze e aspettative. Se ottengo il lavoro tanto ambito ecco che l'illusione abbandona la strada del mondo reale per entrare nel mondo possibile, che a sua volta diventa reale per la presenza di luoghi e di persone che vivono il tempo di una nuova esistenza. Anche nel mondo possibile è presente l'illusione e la delusione perché è vissuta da uomini che decidono le regole del gioco. La delusione delle persone affiora anche quando non vengono rispettate le regole del gioco, modificando le aspettative dei partecipanti che vivono l'attesa come un momento di grande illusione, per accorgersi al termine che il risultato finale non corrisponde ai precetti iniziali.

Contesti diversi che prendono strade diverse e che portano entrambe a vivere la delusione. La delusione si vince con il coraggio del fare quotidiano, allontanandosi dall'illusione che limita l'azione dell'uomo e con la saggezza del fare popolare che offrono entrambi strumenti di grande opportunità per cambiare la strada intrapresa e aprire le porte a nuove aspettative, consapevoli dell'opportunità offerta dal momento e del fatto che la strada non è sempre in discesa, (illusione) ma anche in salita (delusione) e occorre affrontarla, perché una volta raggiunta la sommità, il panorama che si osserva è unico in ogni suo aspetto.

L'attesa invita l'uomo a dare l'opportunità al tempo di respirare, di prendere fiato, e donare all'aspettativa il valore che si aspetta di ricevere e di evitare di addossare agli altri il mancato raggiungimento della vetta perché è tutto nella mani dell'uomo. Per scalare la montagna bisogna attrezzarsi, come raggiungere le profondità delle acque marine. Aspettare l'aspettativa è vivere l'attesa per prepararsi al meglio ad affrontare il viaggio, e sarà un successo.

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.

Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Maria Luisa Gatti, etimologia e Filosofia, Strategie comunicative del filosofo nel «Cratilo di Platone, 2006
Aristotele, Metafisica, Volume 3 a cura di Giovanni Reale, Vita e pensiero, 1993
Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaP/platonejhkldfvcmxxsw.htm 
https://www.soluzionidimpresa.it/Active_Learning/mod/resource/view.php?id=17 
http://www.filosofico.net/cratilo.htm 
https://www.studentville.it/appunti/vita-e-filosofia-di-cratilo/ 

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GUIDO ZACCARELLI

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Edita da Historica Edizioni, vede al primo posto gli autori bolognesi, seguiti da forlivesi e reggiani. Il genere più rappresentato è il giallo, seguito dal fantasy e dai racconti della memoria. Il curatore Stefano Andrini: “È un’antologia dalle molte facce: divertente, accattivante, a volte cattiva. Che ti accalappia il cuore e non lo lascia più scappare”.

Di Manuela Fiorini

Emiliano romagnoli popolo di scrittori ma, soprattutto, con la voglia di raccontare e raccontarsi, di mettersi alla prova e di fare uscire i loro racconti dal famoso “cassetto”. Lo dimostra il successo del concorso letterario RuleDesigner “Racconti Emiliano Romagnoli”, che anche quest’anno ha visto arrivare più di duecento racconti, da Piacenza a Rimini

Un concorso che piace ed è molto atteso. Il suo punto di forza? Non c’è un “genere” o un tema a cui attenersi e la fantasia è libera di esprimersi. Unico “vincolo”, è essere nati o residenti in Emilia Romagna. Di questa “marea” di racconti sono stati selezionati quelli che sono entrati a fare parte dell’antologia in due volumi edita da Historica Edizioni, uscita lo scorso 15 giugno e presentata presso la sede di RuleDesigner a Ravenna, in una serata-evento durante la quale sono stati consegnati gli attestati, preceduta da un breve trailer introduttivo di ogni racconto. 

E, come ogni anno, il difficile compito di coordinare la commissione, leggere, “promuovere” i racconti ed editarli è spettato al curatore Stefano Andrini, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico bolognese. Ci siamo fatti raccontare questa “avventura” e svelare perché questo concorso piace tanto, al punto da essere tra i più attesi dalle “penne” di casa nostra. 

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Quali sono le novità di questa edizione?

“Il format del Concorso RuleDesigner promosso da Historica Edizioni è ormai consolidato. Anche in questo caso vale il detto sportivo “Gli autori in gara non raccontano necessariamente storie tra la via Emilia e il West” L'unico vincolo è un legame, anche indiretto o lontano nel tempo, con la terra del grande fiume e dell'antica via consolare che presta il nome alla Regione”.

Quanti racconti sono arrivati e quanti ne sono stati selezionati? Da dove arrivano gli autori?

“Anche quest'anno abbiamo registrato una partecipazione da record. Duecento sono stati testi inviati. La commissione giudicante ne ha selezionati 113, pubblicati in una antologia in due volumi da Historica. Al tradizionale dominio dei bolognesi, sotto il profilo della partecipazione, si è affiancata una presenza massiccia di forlivesi. E un grande ritorno di fiamma degli emiliani (da Reggio soprattutto)”.

Ci sono stati dei temi o dei generi preponderanti?

“Agli autori abbiamo concesso ampia libertà di generi e ne hanno approfittato. Nella hit parade dell'antologia svettano il giallo (in tutte le sue sfumature) e il fantasy. Buona performance dei racconti della memoria, spesso autobiografici. In sintesi. Uno sguardo al mondo e un altro al vecchio negozio sotto casa. Nei racconti della nuova edizione del Concorso letterario RuleDesigner la fantasia degli emiliani e dei romagnoli si sbizzarrisce tra globalizzazione e localismo. Le scorribande toccano tutti i generi letterari. Ma al centro ci sono sempre le persone, donne e uomini, con i loro sogni, i loro tormenti, i loro drammi, i loro trionfi. Il risultato è un’antologia dalle molte facce: divertente, accattivante, a volte cattiva. Che ti accalappia il cuore e non lo lascia più scappare. Sullo sfondo, special guest di tutte le storie, quel convitato di pietra che si chiama destino e, volenti o nolenti, ci riguarda tutti”.  

Quali sono secondo te le ragioni del successo del concorso e dei libri?

“Nella diversità le storie qui raccontate hanno una cifra comune: l’epica della porta accanto rilanciata da penne che scrivono e al contempo sono capaci di ascoltare i suoni e le sfumature della vita. A ragione, e vale anche per tutti gli autori qui presenti, Italo Calvino scriveva: "Non è la voce che comanda la Storia: sono le orecchie". Il Concorso ha successo perché è diventato un riferimento per il nostro fiume carsico della fantasia”.

A fronte della crisi dei valori che sta attraversando la nostra società, valorizzare le buone pratiche - genuine ed educative - acquisisce sempre più importanza. Una di queste buone pratiche è indubbiamente lo sport. Non a caso, proprio perché l’associazione Intesa San Martino di Parma crede fortemente e si spende per l’obiettivo di far crescere la comunità attraverso la cultura, domenica 2 giugno, ha preso vita - in collaborazione con il punto Parma Terre des Hommes - Sportinfanzia, l’evento per i bambini e le famiglie all’insegna dello sport, della cultura ma anche di una buona dose di divertimento

All’interno dell’evento, in occasione della II edizione del Memorial Roberta Venturini - nato per ricordare la socia fondatrice e moglie del Presidente Pasquale Leone Galimi - abbiamo organizzato con la UISP un Torneo under 8 tra sei storiche squadre del territorio parmigiano: San Leo, Circolo Inzani, Inter Club, Montanara, Audace e Montebello. La scelta di organizzare un torneo tra bimbi è nata proprio dalla volontà di incentivare il valore educativo dello sport attraverso una sana competizione e il gioco di squadra. Sempre più spesso capita che i malumori degli adulti vengano trasmessi ai piccoli giocatori che, invece di godersi la partita, la gara o l’esibizione come momento di divertimento e confronto, si concentrano solo su un unico obiettivo: la vittoria.

Il messaggio che abbiamo voluto lanciare attraverso l’inserimento del premio Fair Play ‘Roberta Venturini’-  grande novità di quest’anno - non è stata tanto quello di premiare il “più bravo, il più forte, il più veloce” - che innegabilmente sono doti da valorizzare e riconoscere - ma quello di premiare “il più corretto”, il piccolo giocatore o piccola giocatrice che meglio avrebbe interpretato i valori di correttezza, spirito di squadra e genuino contatto con gli altri. A vincere questo riconoscimento è stata la giovane calciatrice Brenda Osemwingie, dell’Inter Club, che ha sollevato la coppa tra gli applausi dei suoi compagni e di tutti i giocatori delle altre squadre.

La potenza comunicativa ed educativa dello sport, soprattutto a partire dai primi anni dell’infanzia, risiede proprio nella sua capacità di trasmettere e insegnare ai bambini cosa significa sentirsi liberi nel rispetto dell’altro attraverso il rispetto delle regole che, nel gioco e nella vita, sarà in grado di guidarli nei vari contesti. L’intento dell’iniziativa non è di far scendere in campo i piccoli con l’idea di essere o diventare presto campioni, ma quello di lasciarli divertire e imparare, perché come si suol dire “per crescere c’è tempo”.  

Pier Paolo Nulli, Responsabile eventi sportivi di Intesa San Martino

 

 

 

Lunedì, 17 Giugno 2019 15:51

Massimo Recalcati per Anteprima Parma 2020

Massimo Recalcati per Anteprima Parma 2020. Il noto psicanalista e saggista parlerà del tempo dell'amore, giovedì 20 giugno, alle ore 21, all’Arena Shakespeare di Parma.

Parma -
 
Sarà Massimo Recalcati ad aprire il ricco programma di iniziative gratuite di Anteprima Parma 2020giovedì 20 giugno, alle ore 21, all’Arena Shakespeare, il noto psicanalista e saggista Massimo Recalcati dedicherà il suo incontro con il pubblico a “Il tempo dell’amore. Incontro e promessa”. 

L'appuntamento dà il via ad “Anteprima Parma 2020. Il nuovo ritmo della città”, una grande festa cittadina organizzata dal Comune di Parma, coinvolgendo tante  realtà del territorio, che da giovedì 20 a domenica 23 giugno, invaderà la città nel segno della cultura e della musica. E’ la prima di una serie di iniziative con cui si intende avvicinare cittadini e turisti al 2020, anno in cui la città ducale sarà Capitale Italiana della Cultura, offrendo un assaggio dell’atmosfera in cui Parma sarà avvolta.

Massimo Recalcati e "Il tempo dell’amore. Incontro e promessa": l’incontro d’amore sembra interrompere il tempo. Nulla sembra più come prima ma questa sospensione del tempo ordinario è destinata a durare o a esaurirsi? Ogni amore è sospeso all’enigma del tempo; ogni amore gioca nel tempo la sua promessa.

Il progetto "Anteprima Parma 2020" è realizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma, con il sostegno del MIBAC – Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, di Fondazione Cariparma e di Parma, io ci sto!, con il patrocinio dell’Università di Parma e la collaborazione delle principali istituzioni e realtà culturali del territorio.