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Sabato, 30 Novembre 2019 15:12

Sassuolo, droga e armi in un autolavaggio

Droga e armi in un autolavaggio a Sassuolo: arrestati dalla Polizia di Stato i due proprietari


Personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha tratto in arresto due cittadini italiani, padre e figlio, rispettivamente di 57 e 29 anni, responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, nonché di detenzione illegale di arma da guerra e di pistola con matricola abrasa.


Nel corso di una attività di indagine, che ha preso avvio da segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato un via vai sospetto nei pressi di un autolavaggio alle porte della città, gli agenti attraverso servizi di osservazione e appostamenti hanno potuto confermare la frequentazione dell’attività commerciale, particolarmente intensificata nei fine settimana, da parte di soggetti tossicodipendenti, noti alle Forze dell’ordine, anche in orari notturni, quando l’attività era chiusa al pubblico.
Confermati i sospetti, gli agenti con l’ausilio di due unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, hanno proceduto alla perquisizione dell’autolavaggio, rinvenendo all’interno della roulotte posta nel cortile di pertinenza dell’esercizio commerciale, complessivi 158 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nascosti in vari contenitori di plastica; 126 grammi di hashish e 52 grammi di cocaina, parte in sasso e parte pronta per la vendita. Sotto un divanetto, inoltre, sono stati trovati tre caricatori da mitragliatore, privi di cartucce, rinvenimento che ha fatto sorgere negli agenti il sospetto che i due soggetti detenessero anche delle armi, nonostante avessero negato di possederne. In uno sgabuzzino interno su una scaffalatura, avvolto in un sacchetto di plastica, vi era una arma da guerra, nello specifico un mitragliatore marca Madsen, con accanto altri due caricatori, di cui uno rifornito di cartucce.


La perquisizione è stata estesa al locale ad uso ufficio dell’autolavaggio, dove gli operatori hanno rinvenuto una confezione termosaldata contenente 0,83 grammi di marijuana, quattro bilancini di precisione, un coltello a serramanico con lama di 12 cm, un pugnale con lama di 18 cm e quattro proiettili. Infine, in una scatola, posta accanto al computer, occultata sotto diversi fogli, si trovava una pistola marca FLL con matricola abrasa, dotata di caricatore rifornito con cinque cartucce.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale, unitamente alla somma di oltre 1000 euro in contanti di cui erano in possesso i due malviventi.


Al termine degli accertamenti, su disposizione del Magistrato di turno, padre e figlio sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale.

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Due rapine e un accoltellamento in poche ore. Una rumena di 26 anni arrestata per rapina  a un anziano, un 36enne italiano rapina un esercizio commerciale e un cittadino ucraino di 53 anni accoltella il coinquilino a Sassuolo.

Rapina un anziano: 26enne rumena arrestata dalla Polizia di Stato

Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Volante della Questura, ha tratto in arresto una ragazza romena di anni 26, resasi responsabile dei reati di rapina e di estorsione ai danni di una persona anziana.
Gli agenti su segnalazione di una lite in corso, sono intervenuti in via Corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Parco Ducale, dove un uomo e la 26enne stavano litigando tra loro.
Gli operatori dopo aver placato gli animi, hanno ascoltato il racconto delle parti e di alcuni testimoni presenti durante le fasi della lite.
Nello specifico, l’anziano uomo, ha riferito che nella mattinata, transitando in auto in zona stazione, aveva notato una ragazza che gli aveva chiesto un passaggio per andare al centro stranieri, indicandogli invece la direzione per lo scalo merci della stazione, dove lo aveva fatto fermare sfilando le chiavi dal blocco accensione e pretendendo una somma di denaro in cambio della loro restituzione.
Non volendo assecondare la richiesta della ragazza, quest’ultima gli aveva sferrato un pugno al volto e dopo averlo morso sulla mano aveva preteso di farsi riaccompagnare da dove erano venuti.
L’uomo le aveva, quindi, consegnato prima la somma di 20 euro per riavere le chiavi e poi altri 20 euro per la restituzione del telefono cellulare, con cui lo stesso aveva cercato di chiamare la Polizia e che le era stato prontamente requisito dalla ragazza.
La 26enne è stata effettivamente trovata in possesso delle due banconote.
Accompagnata in Questura per accertamenti più approfonditi, è emerso che la stessa risultava gravata da numerosi precedenti di Polizia.
Su disposizione del Magistrato di turno la ragazza è stata tradotta presso la locale Casa Circondariale.
La vittima è stata refertata presso il locale Pronto Soccorso con prognosi di 10 giorni.

Rapina la titolare di un esercizio commerciale: 36enne italiano arrestato dalla Polizia di Stato
Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha proceduto all’arresto di un cittadino italiano, classe ‘83, resosi responsabile del reato di rapina ai danni della proprietaria di un esercizio commerciale in zona Madonnina.
Su segnalazione di una residente, gli operatori sono intervenuti sul posto e dopo aver raccolto le testimonianze della vittima e di alcuni passanti che avevano prima udito le grida della donna e poi visto scappare l’autore della rapina, sono riusciti ad individuare e bloccare, non lontano dal luogo del delitto, un uomo che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dai testimoni, il quale alla vista degli operatori si è dato invano a precipitosa fuga.
La vittima, sentita in merito all’accaduto, ha riferito che il malfattore, dopo essere entrato nel suo negozio e averle chiesto informazioni su alcuni prodotti, l’aveva afferrata alle spalle e colpita, intimandole di consegnarli i soldi contenuti nel registratore di cassa, per poi rinchiuderla a chiavi in un deposito da cui la stessa era riuscita a scappare e a dare l’allarme.
Il rapinatore aveva asportato il registratore di cassa, contenente la somma di 130 euro circa, il portafoglio con documenti e la somma di 715 euro, oltre all’hard disk del sistema di videosorveglianza.
L’autore della rapina, pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, all’atto dell’arresto è stato trovato in possesso del denaro e dopo aver ammesso la sua colpevolezza ha permesso agli agenti di recuperare anche il registratore di cassa e l’hard disk.
L’uomo, dopo gli accertanti di rito, è stato trattenuto presso le camere si sicurezza della locale Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo

 

Accoltella il coinquilino: arrestato dalla Polizia di Stato per tentato omicidio.

Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sassuolo ha proceduto all’arresto di un cittadino ucraino di 53 anni, per il reato di tentato omicidio ai danni di un suo coinquilino di nazionalità italiana.
Gli operatori su segnalazione al numero di emergenza 112NUE sono intervenuti in un’abitazione sita nel Comune di Sassuolo, riuscendo con grande professionalità ad individuare e bloccare l’autore dell’accoltellamento immediatamente dopo la commissione del fatto.
Dagli accertamenti effettuati nell’appartamento in questione gli agenti sono riusciti altresì a trovare e sequestrare l’arma del delitto, un coltello da cucina riposto sul lavello, che era stato già lavato dall’uomo per eliminare i residui di sangue.
Dalle sommarie informazioni rese da altri coinquilini è emerso che lo straniero forse in preda ai fumi dell’alcool, dopo aver avuto una lite con il ragazzo italiano per motivi legati all’utilizzo del bagno in comune, aveva preso il coltello e dopo aver sfondato la porta del bagno aveva con un fendente il ragazzo.
Lo straniero, in Italia con regolare permesso di soggiorno, privo di precedenti penali o di Polizia, è stato tratto in arresto e su disposizione del Magistrato di turno, associato presso la locale Casa Circondariale.
Il giovane accoltellato è stato trasportato a bordo di un’ambulanza del 118 presso l’Ospedale di Baggiovara per le cure del caso.

 

 

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Personale del Commissariato di Polizia di Sassuolo ha tratto in arresto un uomo di 41 anni e una donna di 32, responsabili in concorso del reato di rapina aggravata.

Intorno alle ore 5.00 di ieri mattina, è giunta una segnalazione sulla linea di emergenza 112NUE da parte della vittima, il titolare di un panificio, che poco prima era stato derubato della somma di circa 1.000 euro, che la donna aveva sottratto dal registratore di cassa, mentre il 41enne lo minacciava con una bottiglia di birra in mano e una spatola tagliente utilizzata per la lavorazione del pane afferrata al momento. La coppia era poi scappata a bordo di una autovettura.

Grazie alla minuziosa descrizione dei due soggetti, gli agenti, esperti conoscitori del territorio, hanno immediatamente capito chi potesse essere l’autore della rapina, indirizzando le indagini nei confronti del 41enne, noto pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, e dopo alcune ricerche sono riusciti ad intercettare la coppia in via Regina Pacis e a bloccarla.

Il malfattore ha restituito solo una parte del denaro rubato perché il resto era già riuscito a spenderlo.

La vittima, che nel corso della rapina era stata afferrata al collo, è stata refertata presso il locale pronto soccorso con prognosi di cinque giorni.

I due malviventi sono stati associati presso la Casa Circondariale Sant’Anna, come disposto dal Magistrato di Turno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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La Guardia di Finanza di Modena ha individuato e sequestrato una vera e propria “industria del tarocco” con tanto di macchinari per contraffare alcuni dei marchi di abbigliamento più in voga, che sono stati sequestrati insieme a 1700 capi e tre siti di vendite online. Nei guai una coppia.

Fiorano modenese (MO) –

Una vera e propria attività commerciale, dalla produzione alla vendita di capi di abbigliamento “griffati”. Peccato, però, che di legale non ci fosse nulla e che gli abiti usciti dall’”azienda” fossero tutti contraffatti.

La Guardia di Finanza di Modena nelle scorse ora ha posto sotto sequestro tre siti di vendita online, www.blockshop.itwww.blackmilk-studio.itwww.unlimitedshop.it, attraverso i quali avveniva la vendita dei capi contraffatti, recanti marchi riprodotti illecitamente di alcune delle case di moda più note, tra cui “Louis Vuitton”, “Nike, “Balenciaga”, “Gucci”, “Champion” e “Kenzo”.

I finanzieri della Compagnia di Sassuolo, coordinati dal PM Giuseppe Amara, sono poi riusciti a risalire a una ditta individuale con sede a Fiorano Modenese e a individuare un capannone, sito nella zona industriale di Fiorano Modenese, dove la merce messa illecitamente in vendita veniva prodotta e stoccata.

All’interno dei locali, privi di qualsiasi insegna, sono stati rinvenuti macchinari, tra telai, giostre, forni serigrafici, plotter per la stampa digitale, presse a caldo e altro ancora utilizzati per l’attività imprenditoriale fuori dalle regole. I macchinari sono stati tutti sequestrati insieme a 1700 capi di abbigliamento contraffatti già pronti per la vendita. 

Nei guai sono finiti un uomo e una donna, conviventi, che gestivano direttamente la produzione e i siti di e-commerce. Secondo le indagini, la coppia acquistava ingenti quantitativi di capi di abbigliamento privi di qualsiasi immagine o logo, poi, grazie all’impiego delle attrezzature sequestrate riuscivano a riprodurre su di essi i marchi più famosi. I vestiti “taroccati” venivano poi messi in vendita online a clienti ignari di stare acquistando un falso. 

La coppia è stata denunciata a piede libero e dovrà rispondere dei reati di contraffazione di marchi e ricettazione.

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Martedì, 01 Ottobre 2019 16:19

Tragico incidente sulla Modena-Sassuolo

L’incidente è avvenuto verso le 12 di oggi, sulla tangenziale Modena-Sassuolo. L’impatto è stato tra due auto, una Fiat 600 e una Kiat Sportage, che procedevano nella stessa direzione. Ad avere la peggio una signora di modenese di 73anni alla guida dell’auto tamponata, che è è deceduta sul colpo ed è stata estratta dall’abitacolo grazie all’intervento dei Vigli del Fuoco. Illesi invece il conducente dell’altra vettura e la moglie che gli era accanto.

Ancora non sono certe le cause dell’incidente. 

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Soddisfazione di Confcooperative Modena per l’avvio dei cantieri della bretella Campogalliano-Sassuolo, annunciato ieri al Cersaie dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. 

«Non solo le piastrelle, ma anche la cooperazione trarrà vantaggi dal prolungamento dell’Autobrennero - dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini -
Basti pensare a tre eccellenze agroalimentari cooperative come il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco e la pera, che dipendono sempre più dall’export.
Per non parlare delle ricadute sull’intera economia non solo locale di un’opera che prevede investimenti per 500 milioni di euro e centinaia di posti di lavoro.
Insieme alla Cispadana, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo permetterà al nostro territorio - conclude il presidente di Confcooperative Modena – di diventare sempre più competitivo sui mercati internazionali».

Fonte: Confcoopetative MO

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È stata la ragazza, da poco maggiorenne, a trovare il coraggio di denunciare il genitore, un operaio di origine straniera. Per lui è scattata la custodia cautelare per pregressi abusi sulla figlia da quando aveva 13 anni.

Sassuolo(MO) –

Non voleva che la figlia, da poco maggiorenne, frequentasse un ragazzo italiano. Per questo un 51 enne di origine straniera, operaio nel distretto ceramico, l’aveva “punita” picchiandola con un tubo di gomma, costringendola a ricorrere alle cure dei sanitari. I fatti risalgono a un mese fa, ma la ragazza non si è lasciata intimorire e ha denunciato il genitore.

I Carabinieri, a cui la giovane si è rivolta, hanno ascoltato il suo racconto, dal quale sono emersi particolari sconcertanti, fatti di abusi e violenze fisiche e sessuali, che la ragazza era stata costretta a subire dal padre da quando aveva solo 13 anni. 

Sono quindi scattati gli accertamenti, a conclusione dei quali il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Monica Bombana, nei confronti del 51 enne per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

L’uomo è quindi stato arrestato e trasferito nel carcere di Sant’Anna.

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L’episodio è avvenuto a Sassuolo, dove i Carabinieri sono intervenuti per una segnalazione di una giovane donna in lacrime, scalza e con in braccio un neonato, che ha riferito di essere stata malmenata dal fratello, un 32 enne di origine marocchina.

SASSUOLO (MO) –

Era fuggita di casa, scalza e con il figlio neonato in braccio, e si aggirava in strada spaventata, piangendo. Diverse segnalazioni hanno convinto i Carabinieri di Sassuolo a intervenire. Giunti sul posto, hanno trovato una 27 enne di origine marocchina e suo figlio, in preda alla disperazione. Una volta calmata e rassicurata, la ragazza ha riferito di essere stata presa a schiaffi dal fratello, che vive con lei, e di essere fuggita in strada con il figlioletto per sottrarsi alle violenze dell’uomo, che l’avrebbe anche inseguita.

I militari hanno così rintracciato l’uomo, un 32 enne in preda ai fumi dell’alcool che, anche di fronte alle Forze dell’Ordine, ha continuato imperterrito a insultare e minacciare la sorella, la quale, portata in caserma, ha riferito che non era la prima volta che il fratello la picchiava e la minacciava.

Il 32 enne marocchino è quindi stato denunciato in stato di libertà e, vista la tua attitudine violenta, nei suoi confronti è scattata anche l’adozione della misura di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, immediatamente eseguita.

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Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha tratto in arresto un cittadino marocchino di 44 anni destinatario di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena il 6 agosto scorso.
Lo straniero deve espiare una pena di mesi 1 e giorni 12 di reclusione a seguito di condanna per il reato di spaccio di sostanza stupefacente.


Il marocchino, che nei giorni scorsi si era reso irreperibile presso la propria dimora, è stato rintracciato - a seguito di indagini - presso la stazione delle autocorriere in via Fabriani a Modena.
Con molta probabilità, il malvivente si stava organizzando per fare rientro nel suo paese d’origine proprio per sottrarsi all’arresto prevendendo il diniego alla sua richiesta di sostituzione della carcerazione con una misura alternativa presentata alla magistratura di sorveglianza.


Nel frangente, il 44enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria in quanto irregolare sul territorio nazionale.
Al termine delle formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale.

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Nella giornata di ieri, nell’ambito del Controllo Integrato del Territorio, è stato effettuato un servizio interforze, realizzato in sinergia tra il Commissariato P.S. di Sassuolo e la locale Polizia Municipale, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia ed una unità cinofila della Polizia di Stato, e finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti prevalentemente nei parchi pubblici.

Complessivamente sono state identificate 21 persone, di cui 5 stranieri, e controllati, anche con il sistema Mercurio, 153 veicoli.

Nel corso dei controlli presso il parco “Tricolore”, oggetto anche di numerose segnalazioni pervenute dai cittadini attraverso l’applicazione della Polizia di Stato “You Pol”, sono stati rintracciati tre cittadini marocchini, di età compresa tra i 25 e i 32 anni, sedicenti e clandestini, uno dei quali in possesso di una modica quantità di “marijuana”, motivo per il quale è stato alla Prefettura quale assuntore. 

I tre stranieri, privi appunto di qualsiasi documento di riconoscimento, sono stati accompagnati presso il Commissariato di P.S. per gli accertamenti dattiloscopici, dai quali sono emersi il loro stato di clandestinità ed una serie di precedenti di Polizia e penali a loro carico. I tre sono stati denunciati per violazione delle norme in materia di immigrazione ed è stato loro notificato un provvedimento di espulsione del Questore.

Grazie al fiuto infallibile del cane Jago della Polizia di Stato sono stati recuperati un panetto di hashish del peso complessivo di grammi 18,4, occultato all’interno di un vaso da fiori, nei pressi dell’ingresso del parco vicino ad una panchina un altro pacchetto di cellophane trasparente contenente marijuana del peso di grammi 0,9 e nascosti in un cespuglio altri 4 involucri in cellophane termosaldato di cocaina per complessivi 2,6 grammi.

Detta sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro a carico di ignoti.

 

Pubblicato in Cronaca Modena