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L' avvio dei lavori di rafforzamento della Topcon Positioning System, multinazionale giapponese, che prevede a regime 500 posti di lavoro in più per personale qualificato. Un investimento fondamentale, circa 60 milioni di euro, per la zona colpita dal sisma. Il progetto è stato preceduto da un protocollo con la Regione -

Parma, 16 giugno 2014 -

Un innovativo polo tecnologico nella cittadina modenese di Concordia sulla Secchia, realtà colpita dal terremoto. Oggi, in via Per Vallalta 1, è stata posata la prima pietra simbolica che dà l'inizio ai lavori per la realizzazione di un progetto che prevede a regime 500 posti di lavoro, in prevalenza per tecnici e laureati in un'area di 127 mila mq con 33 mila mq di edifici, per un investimento globale di circa 60 milioni di euro.
Si tratta del rafforzamento di un'azienda già presente nel territorio del terremoto, la Topcon Positioning System, multinazionale con sede in Giappone (consociata Toshiba) leader nel settore delle apparecchiature elettroniche per il posizionamento con 720 milioni di fatturato e 3.900 dipendenti.
Decolla così un progetto che porta investimenti, occupazione qualificata e giovane, contenuti di ricerca e ricadute positive sulle principali filiere produttive locali, regionali ed oltre. Un progetto di grande importanza in un Comune colpito dal terremoto e che si inserisce nel solco del nuovo Piano regionale delle attività produttive, tra politiche per l'innovazione e per l'attrattività territoriale. L'avvio del progetto è stato preceduto da un protocollo siglato con l'assessorato alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna in data 12 ottobre 2012. Il protocollo anticipa in forma embrionale l'idea dei contratti di insediamento e sviluppo della proposta di legge della Giunta per la promozione degli investimenti (attrattività). Nel protocollo sono racchiuse le intenzioni dell'azienda e le possibilità di collaborazione con la rete regionale per l'alta tecnologia (Aster, laboratori, tecnopoli, ivi compreso il nuovo tecnopolo biomedicale di Mirandola). La domanda di Topcon Infomobility sul bando regionale 'Ricerca, innovazione e crescita' per un cofinanziamento di ricerca è stata accolta, per un contributo di 505.575 euro.
L'intervento viene realizzato da due società partecipate di Topcon: Topcon Infomobility (hardware) e Topcon Tierra (software). Sono previsti tre step: una nuova sede di Infomobility e spostamento in loco di aziende e dipartimenti dislocati fuori dall'Emilia-Romagna (laboratori e campi prova); un villaggio per Pmi e Campus per atenei, centri di ricerca e incubatori; capannoni, albergo e area verde.

La ricerca nelle aree del sisma
Fin dai primi giorni del dopo sisma la Regione ha chiesto al Governo un fondo per il sostegno alla ricerca industriale: nel decreto 74/2012 sono stati stanziati 50 milioni, impegnati successivamente con l'ordinanza 109/2013. Il primo filone di finanziamento per l'acquisto di servizi di ricerca delle PMI è già stato assegnato a 68 imprese, per 2,9 milioni di euro. Il secondo filone di contributi per la ricerca delle PMI si chiude in questi giorni. A seguire il terzo, che prevede 20 milioni a disposizione delle medie e grandi imprese per progetti rilevanti (c'è anche Topcon). Con il bando Por Fesr "Ricerca, innovazione e crescita" sono arrivate 1209 domande di finanziamento. Ne abbiamo sostenute oltre 900, con un impegno di 70 milioni di euro e una previsione di circa 2.000 nuovi posti di lavoro.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Venerdì 6 giugno a Concordia incontro con on. Edo Patriarca e Gaetano De Vinco, per illustrare la proposta del governo e confrontarsi su di essa, raccogliendo le opinioni di chi opera nel terzo settore, dei cittadini sostenitori e degli utenti finali.

Modena, 4 giugno 2014 -

Si parla di volontariato, no profit e welfare partecipativo nell'incontro sulla riforma del terzo settore in programma dopodomani – venerdì 6 giugno – a Concordia. L'iniziativa, che si svolge alle 21 presso la sala conferenze del nuovo municipio (piazza 29 maggio 2), è organizzata dalla cooperativa culturale "Alcide De Gasperi" e dalla Consulta del Volontariato di Concordia in collaborazione con Confcooperative Modena. Intervengono Gaetano De Vinco (presidente Confcooperative Modena), Luca Barbari (consigliere Centro Servizi per il Volontariato di Modena), Cristina Muzzioli (consulente legale Centro Servizi Volontariato), il deputato Edoardo Patriarca (membro della commissione Affari sociali e presidente del Centro nazionale per il Volontariato), Federico Tassi (presidente della cooperativa "De Gasperi") ed Enrico Benetti (presidente della Consulta Volontariato di Concordia).

Ricordiamo che il 13 maggio scorso il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avviato una consultazione per conoscere l'opinione dei cittadini in merito alle linee guida per una riforma del terzo settore che mira a una revisione della legislazione sul volontariato, la cooperazione sociale, l'associazionismo no-profit, le fondazioni e le imprese sociali. Il convegno di Concordia offre l'opportunità di illustrare la proposta del governo e confrontarsi su di essa, raccogliendo le opinioni di chi opera nel terzo settore, dei cittadini sostenitori e degli utenti finali. Tra i temi affrontati nell'incontro ci sono la riforma del Codice Civile per dare riconoscimento a tutti i soggetti privati con finalità pubbliche, la stabilizzazione del 5 per mille, il servizio civile universale e il potenziamento degli strumenti di finanziamento.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

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A due anni da terremoto, il Giro d'Italia nel corso della decima tappa Modena-Salsomaggiore Terme di 184 km, ha toccato alcuni centri della provincia di Modena profondamente segnati dal terribile sisma che li colpì nel maggio 2012 -

Modena, 20 magggio 2014 -

Grande presenza di appassionati, stamani, alla partenza dal parco Novi Sad di Modena e lungo il percorso, che ha portato la carovana in alcuni comuni della bassa colpiti esattamente 2 anni fa, dal devastante terremoto, come Mirandola, Camposanto e Concordia. Il gruppo ha poi proseguito la sua corsa verso l'arrivo di Salsomaggiore.

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Pubblicato in Sport Modena

Il presidente della Regione e commissario delegato Vasco Errani: "Oltre 4 miliardi di risorse messe in campo. Il percorso è robusto e va avanti grazie all'impegno di istituzioni e comunità. Problemi da affrontare ce ne sono ancora, e li affronteremo fino all'ultimo giorno. Non abbiamo promesso e non promettiamo miracoli" -

Modena, 19 maggio 2014 –

Oltre 4 miliardi messi in campo per l'emergenza, l'avvio della ricostruzione e il rilancio dell' economia. Sette famiglie su dieci tornate a casa. 215 lavoratori in cassa integrazione rispetto ai 40 mila iniziali.
"Questo terremoto costerà quello che avevamo previsto costasse. E i tempi della ricostruzione non saranno più lunghi rispetto a quelli di altri che hanno dato buoni risultati finali" ha detto il presidente della Regione e commissario delegato Vasco Errani presentando a Bologna il bilancio della ricostruzione a due anni dal sisma, insieme al sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli e agli assessori Patrizio Bianchi (scuola), Carlo Lusenti (salute), Alfredo Peri (urbanistica) e Tiberio Rabboni (agricoltura).
"Il percorso è robusto - ha sottolineato Errani - e va avanti grazie all'impegno di tutti: istituzioni, volontari e gli stessi cittadini che dal primo giorno hanno lavorato insieme per ripartire. Non abbiamo promesso e non promettiamo miracoli. Problemi da affrontare ce ne sono ancora, e li affronteremo fino all'ultimo giorno".
A oggi il totale delle risorse impegnate ammonta a 4,03 miliardi. Ad esse si sommano 726 milioni di prestiti senza interessi accesi dalle imprese per il pagamento di tributi, contributi e premi. "Comunque, per completare la ricostruzione, rispetto alle necessità finanziarie ed economiche manca ancora un miliardo, che contiamo di ottenere nei prossimi mesi, unitamente alla fiscalità di vantaggio. Sarà un percorso difficile per il quale, però, ci impegneremo fino in fondo" ha sottolineato il presidente.

Il bilancio dopo il sisma
Dopo le due scosse principali, il 20 e il 29 maggio 2012, il territorio colpito registrava: 19 mila famiglie che avevano lasciato le proprie abitazioni, di cui 16 mila (per un totale di 45 mila persone coinvolte) avevano chiesto assistenza; 14 mila edifici residenziali danneggiati; 13 mila attività economiche danneggiate (capannoni e impianti aziende agricole, negozi) nonché 1.500 edifici pubblici e strutture socio-sanitarie lesionati. Oltre 40 mila i lavoratori in cassa integrazione, scesi oggi a 215. L'area del sisma - in cui si realizza il 2% del Pil italiano - ha interessato 58 comuni (di cui 4 capoluoghi), due comuni per i danni produttivi e diversi comuni limitrofi con danni puntuali a edifici pubblici e privati.

Prosegue la ricostruzione
La ricostruzione vera e propria è iniziata 14 mesi fa, con il riconoscimento del 100% del contributo (il Dpcm di febbraio 2013). Tra gli altri indicatori della ricostruzione, le 6.345 pratiche presentate per ricostruire abitazioni e imprese per un totale di 1,9 miliardi di euro, di cui 960 milioni registrati dalla piattaforma Mude (5312 abitazione) e 934 milioni registrati da Sfinge (1.033 imprese).
Ben 110 enti pubblici coinvolti attuatori degli interventi, 1.200 i professionisti (registrati da Mude con ruolo di progettista architettonico) che salgono a 2.400 se si considerano tutti quelli che a vario titolo intervengono nella costruzione, nonché 1600 imprese esecutrici di lavori (il numero indica solamente le capofila e non le subappaltatrici). Rispetto agli anni di attività ordinaria le pratiche edilizie nei Comuni sono più che raddoppiate. L'esame delle pratiche Mude richiede un impegnativo supplemento di istruttorie: gli stessi uffici tecnici, oltre all'ordinarietà, curano le opere provvisionali e le opere pubbliche.
Inoltre, 23 milioni di euro sono serviti per la rimozione di 595 mila tonnellate di macerie,con l'apertura di 1.764 cantieri, di cui oggi 1.562 già chiusi.

Gli strumenti di sostegno
A oggi le famiglie che percepiscono un sostegno, trovandosi in soluzioni provvisorie, sono complessivamente 5.831 (le cui abitazioni per l'80% con danno E, che prevede una riparazione più complessa e con tempistiche lunghe): il 30% di quelle inizialmente coinvolte.
Il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) è stato messo a disposizione di coloro che, in attesa della propria abitazione, hanno preferito trovare un'autonoma soluzione abitativa. É stato scelto dall'80% delle famiglie. Da 15.000 famiglie iniziali quella che lo utilizzano oggi sono 4.691 (l'85% delle quali ha un'abitazione con danno E), corrispondenti a 11.900 persone, il 30% degli assistiti iniziali.
Alloggi in affitto. La misura prevede che il canone di locazione sia a carico dei fondi per la ricostruzione gestiti dal Commissario. Dalle 550 le famiglie iniziali, ora sono 320 (l'80% con danno E) con un calo di oltre il 40% quelle che ne usufruiscono.
Modulo abitativo prefabbricato (Map). E' stato destinato a tutti coloro che non ritenevano di trovarsi nelle condizioni per affrontare il mercato dell'affitto o per organizzarsi autonomamente. Ne sono stati realizzati 977, allestiti nei comuni più danneggiati, soprattutto nel modenese, assegnati alle famiglie tra dicembre 2012 e gennaio 2013. A oggi dei 220 rurali ne risultano occupati 200, ospitano 600 persone tra agricoltori e dipendenti che necessitavano di restare in loco per esigenze produttive. Mentre dei 757 moduli abitativi prefabbricati urbani ne risultano occupati 620, per un totale di circa 2.000 persone. Di questi, 100 nuclei familiari hanno un'abitazione con un danno B e si prevede l'uscita entro il 2014 mentre per altre 300 famiglie, con situazioni più complesse, si prevede che lasceranno la sistemazione entro il 2015. Per i nuclei senza percorso certo di rientro le azioni messe in campo prevedono la sistemazione derivante dal ripristino degli alloggi pubblici Acer (programma di intervento di 40 milioni di euro), l'acquisto di nuovi alloggi pubblici (170-180 per cui sono disponibili 25 milioni euro di fondi regionali per i 17 comuni più colpiti), mentre i nuclei che già prima del sisma alloggiavano in situazioni precarie o irregolari entreranno in un percorso sociale, gestito dai comuni, con risorse extra terremoto.

Edifici e imprese
Abitazioni. Delle 5.312 domande di contributo in iter (edifici, comprensivi di abitazioni e locali a uso produttivo e commerciale), 2.986 sono le Ordinanze di pagamento per 440 milioni di euro di contributi concessi.
Le prenotazioni per accedere al contributo sono 7.305. Le domande e le prenotazioni (12.617 edifici) rappresentano il 90% dei danneggiati: i cantieri a oggi ultimati sono 1.572 (oltre il 50% delle domande finanziate).
Il costo medio per pratica/edificio risulta di 60 mila euro per i B e C; 235 mila euro per gli E0 (meno gravi); 438 mila euro per gli E1, E2, E3 (le più gravi). L'entità dei contributi concessi aumenta con la complessità degli interventi.

Imprese. Delle 1.033 domande di contributo presentate (immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione), sono 512 i Decreti di concessione per 342 milioni di euro. Le prenotazioni per accedere al contributo sono 3.998. Le domande e le prenotazioni (5.031 imprese) raggiungono quota 8.016 unità se si considerano anche 2.985 immobili a uso produttivo e commerciale, registrati dalla piattaforma Mude in quanto inseriti in edifici.
Il costo medio per pratica risulta per l'industria di 1 milione e 121 mila euro, per l'agricoltura di 589mila euro e per il commercio di 388 mila euro.
Gli interventi di ricostruzione si sono concentrati per oltre il 60% nei comuni modenesi di Concordia, Cavezzo, Finale Emilia, Mirandola, Medolla, Novi e San Felice sul Panaro. La maggior parte riguarda gli immobili (circa il 76%) del totale, a seguire i progetti per il ripristino dei beni strumentali (13%), la ricostituzione delle scorte (7%) e la delocalizzazione temporanea (4%). Si tratta prevalentemente di imprese di piccole e medie dimensioni (67%). La maggior parte dei progetti non oltrepassa i 500.000 euro di contributo (79%), mentre 8 superano la soglia dei 10 milioni, che da soli rappresentano oltre il 50% dei contributi concessi. Vi è una netta prevalenza della meccanica, seguita dal settore agricolo e immobiliare. Quasi tutte le imprese sono riuscite a non interrompere completamente l'attività produttiva, attraverso soluzioni temporanee di delocalizzazione o distribuzione delle commesse alla propria rete di imprese collegate o in collaborazione, attenuando così l'impatto in ambito occupazionale.

Sviluppo del tessuto produttivo
Investimenti per lo sviluppo delle imprese. Oltre ai contributi per la ricostruzione delle imprese sono state previste numerose forme di sostegno, tra cui gli aiuti per gli investimenti in ricerca e sviluppo e i contributi con fondi Inail, a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per le quali fosse necessario aumentare la sicurezza. Per il sostegno agli investimenti produttivi, con il ricorso alle risorse del Fesr sono state raccolte 1.297 domande, per un contributo richiesto pari a 134 milioni di euro. Ne sono state finanziate 950 per un totale di 92 milioni.
La dotazione messa a disposizione dall'Inail è di 74 milioni di euro: a oggi, a fronte di 775 domande presentate, per un valore complessivo di 29 milioni di euro, sono state assegnate risorse per 19 milioni.
Aziende agricole. Per garantire una rapida ripresa del sistema agricolo e agro-industriale, caratterizzato da industrie alimentari e imprese agricole specializzate nella produzione di Dop e Igp, la Regione ha attivato numerosi interventi destinati al finanziamento della ricostruzione di immobili, impianti e macchinari. Sono pervenute 1.357 prenotazioni, localizzate principalmente a Mirandola, Finale Emilia, San Prospero, San Felice sul Panaro, Novi di Modena, Medolla, Concordia sulla Secchia, Cento, Bomporto, Carpi e Poggio Renatico.
Agricoltura. Con le risorse rese disponibili dal fondo di solidarietà Feasr (Fondi europei agricoli per lo sviluppo rurale) complessivamente sono state finanziate 1.688 domande per un ammontare di 122 milioni di euro. Misure per l'ammodernamento delle aziende agricole: ammesse 695 domande, per un ammontare dei contributi di circa 44 milioni di euro e l'attivazione di quasi 119 milioni di investimenti; aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e della loro trasformazione e commercializzazione: ammesse 39 domande per quasi 19 milioni di contributi, con un volume di investimenti che sfiora i 59 milioni di euro; ripristino del potenziale produttivo danneggiato: 524 domande ammesse, per un contributo di 38 milioni e oltre 47 milioni di investimenti previsti; prevenzione e miglioramento sismico: destinati oltre 21 milioni di euro di contributi.

Ricostruzione pubblica
Finanziati e realizzati circa 2.000 interventi (per oltre 200 milioni di euro) di opere provvisionali e di somma urgenza per riaprire le "zone rosse", mettere in sicurezza chiese e monumenti, opere idrauliche, ripristinare la viabilità, facilitare il rientro di coloro che avevano le abitazioni con rischio esterno.
Costruite 12 sedi di municipi temporanei per la continuità dei servizi pubblici. A maggio 2012 erano inagibili: 570 scuole (70mila studenti coinvolti): in pochi mesi sono state riparate le scuole in B e C e costruiti 30 edifici scolastici temporanei (Est), 32 prefabbricati modulari scolastici (Pms) e 26 palestre scolastiche.
Il "Programma per le opere pubbliche, beni culturali e edilizia scolastica" prevede ben 1.540 interventi per 1 miliardo e 354 milioni di euro. Il Piano operativo 2013-2014 stanzia 537 milioni di euro per 664 interventi di cui: 179 interventi per opere pubbliche per 131 milioni di euro; 363 interventi per beni culturali, 288 milioni; 122 interventi per scuole e Università per 123 milioni.
Sono stati realizzati, dopo le scosse, interventi di ripristino in ospedali e strutture socio sanitarie per un totale di 156 milioni.
Predisposte misure per sostenere la rinascita dei centri storici, che si aggiungono a quelle già emanate, in particolare attraverso le Umi, i Piani urbanistici della ricostruzione e i Piani per il ripristino degli edifici pubblici e dei beni culturali.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Il titolare Dott. Manuele Rossi: "Abbiamo dovuto affrontare un percorso lungo e complesso, ma l'entusiasmo e il desiderio di tornare a svolgere il nostro lavoro al servizio della comunità escono, se possibile, rafforzati" -

Modena, 19 maggio 2014 -

Si ricompone la rete delle farmacie territoriali dell'area nord della provincia di Modena. Da oggi, lunedì 19 maggio, infatti, la Farmacia Rossi di Concordia, dopo circa due mesi di chiusura necessari per compiere il definitivo trasloco, riapre i battenti in via Martiri della Libertà. Per il Comune della bassa si tratta di un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità che arriva esattamente a due anni dalla prima terribile scossa.

"La riapertura della farmacia Rossi consente di riportare alla piena efficienza l'offerta di servizi che le farmacie, attraverso la rete capillare della quale fanno parte, garantiscono a tutta la comunità: per i cittadini la farmacia del territorio è un vero e proprio punto di riferimento con valenza sia sanitaria sia sociale, anche perché alla professionalità riconosciuta spesso si accompagna un rapporto personale tra farmacista e cittadino.

Nell'augurare al dottor Rossi e ai suoi collaboratori un proficuo lavoro, desidero anche ringraziare ancora volta tutti i colleghi che sin dai momenti immediatamente successivi al terremoto hanno lavorato, spesso in situazione straordinariamente critica, per garantire la continuità di un servizio essenziale come la dispensazione dei medicinali. I modenesi e tra loro anche tanti farmacisti, da subito, hanno reagito in modo esemplare mostrando uno straordinario spirito di servizio: credo che in questi giorni sia importante ricordarlo" spiega il presidente provinciale di Federfarma Modena, l'associazione che riunisce la totalità delle farmacie private, Silvana Casale.

"Abbiamo dovuto affrontare un percorso lungo e complesso, ma l'entusiasmo e il desiderio di tornare a svolgere il nostro lavoro al servizio esce, se possibile, rafforzato. Ora speriamo di poterci concentrare sul nostro lavoro quotidiano per guardare al futuro con maggiore serenità" aggiunge il dottor Manuele Rossi, farmacista titolare dell'omonima farmacia di Concordia

La Farmacia Rossi ha sede in via Martiri della Libertà 10/H. 

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

Giovedì 3 aprile ore 21 un Enigma a Concordia. Presso la Biblioteca Comunale, presentazione del thriller L’Enigma del Toro -

 

Modena, 2 aprile 2014 -

Giovedì 3 aprile, dalle ore 21,00 alle ore 22,00, la Biblioteca Comunale di Concordia sulla Secchia, ospita gli autori de L’Enigma del Toro (Damster 2013), thriller collettivo scritto da sette autori membri dell’Associazione modenese I SEMI NERI. La serata sarà introdotta da Carlo Marchini, Sindaco di Concordia. Il Romanzo è dedicato alla ricostruzione delle terre della bassa modenese, colpite dalle calamità della natura perché, come ha sottolineato il Primo Cittadino “Anche un libro può tenere accesi i riflettori su una tragedia”.

 

Ma perché l’Enigma del Toro? Perché il romanzo – scritto da ADALGISA PINI, DANIELA ORI, ENRICO SOLMI, FRANCESCA POGGIOLI, GABRIELE SORRENTINO, MANUELA FIORINI, MARCO PANINI – lega idealmente il terremoto del 1570 che colpì Ferrara e la bassa, con quello del 2012. “I due avvenimenti sono snodi fondamentali nella storia della famiglia Tarvisi, protagonista del romanzo, perché porteranno i membri del Casato a prendere decisioni difficili per la salvezza della famiglia” - chiarisce Daniela Ori, presidentessa de I Semi Neri, che precisa: “L’enigma del Toro è un thriller, ma è anche un affresco di cinque secoli di storia modenese e non solo.

 

Il romanzo comincia nel giugno 2012 quando in un incidente stradale perde la vita Marco Antonio Tarvisi stilista di successo e figlio del Marchese Gherardo Tarvisi, patriarca di un’antica famiglia che ha origini dal ‘500. La crisi economica della famiglia leader della moda a livello mondiale, che vive a Cà del Toro nei pressi di Cavezzo (Mo), si è aggravata a causa del terremoto del maggio 2012. Durante le indagini, l’ispettore Marcello Prandi conosce Lucrezia Guicciardi, che gli mostra una lettera avuta da sua nonna, Marchesa Artemisia Tarvisi, nella quale un’anziana governante denuncia l’omicidio di Carlo Alberto Tarvisi. La scoperta porta Prandi a indagare nel passato della famiglia Tarvisi. Marcello e Lucrezia sono così proiettati in un viaggio attraverso i secoli, dalla fine della seconda guerra mondiale al cinquecento. Attraverso lettere, indizi, diari segreti, Marcello e Lucrezia scopriranno un segreto inquietante. Alle origini di tutto, la presenza di due figure tragiche e carismatiche, Padre Ruperto Tarvisi, il fondatore della fortuna di famiglia e la contessa Caterina Barigazzi vedova Tarvisi, madre di Francesco Niccolò, morto in circostanze misteriose nel 1571. 

 

 

Info: Biblioteca Comunale di Concordia, tel.0535/412937 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La Biblioteca è in Via per S.Possidonio 1- 41033 Concordia sulla Secchia (Mo).

 

(Fonte: ufficio stampa I Semi Neri)

 

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Unicapi, la principale cooperativa modenese a proprietà indivisa, sta per costruire tredici alloggi a Fossa di Concordia e Medolla -

Modena, 21 febbraio 2014 -

Nonostante la crisi economica, e delle costruzioni in particolare, c'è chi continua a realizzare edilizia sociale senza consumare nuovo suolo. Unicapi, la principale cooperativa modenese a proprietà indivisa, sta per costruire tredici alloggi a Fossa di Concordia e Medolla. «Grazie alla collaborazione con i due Comuni interessati, gli appartamenti saranno tutti affittati a canoni concordati - spiega il vicepresidente di Unicapi Loris Bertacchini - È un'opportunità preziosa per chi cerca una casa in affitto a costi sostenibili». A Fossa di Concordia Unicapi realizzerà sette alloggi nell'area della vecchia scuola elementare che, chiusa dai primi anni Novanta, è stata abbattuta. In accordo con il Comune, oltre agli appartamenti la cooperativa edificherà anche un centro civico destinato a rilanciare le attività sociali della frazione. A Medolla Unicapi ricaverà sei alloggi dalla ristrutturazione e ampliamento di un edificio denominato "Villette Anna Bitassi", di proprietà del Comune. Gli appartamenti verranno destinati, attraverso opportune soluzioni distributive e tecnologiche, a famiglie con persone disabili. «I due interventi di Fossa e Medolla sono caratterizzati da criteri edilizi di bioarchitettura ed efficienza energetica, oltre che da una forte valenza sociale – aggiunge Bertacchini - Il costo complessivo è di 2,5 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del programma Ers (Edilizia residenziale sociale) finalizzato a soddisfare la domanda di alloggi in affitto a canone sostenibile». Intanto a S. Felice sul Panaro si stanno completando i lavori di costruzione, rallentati dal terremoto del 2012, di dodici alloggi sul sedime della vecchia scuola professionale di via Campi. Infine Unicapi è al lavoro per ricostruire un edificio a Camposanto (venti alloggi) e uno a Rovereto di Novi (nove alloggi) rimasti gravemente danneggiati dal sisma. «Questi interventi - conclude Bertacchini – avverranno con tecnologie di massima sicurezza e risparmio energetico».


(Fonte: Ufficio stampa Confcooperative Modena)

Da domani giovedì 16 gennaio sarà chiusa la struttura temporanea donata da "Trenta ore per la vita". A partire da lunedì prossimo gli ambulatori verranno riattivati nella struttura di via Dante Alighieri che li ospitava prima del sisma -

Modena, 15 gennaio 2014 -

Da giovedì 16 gennaio i servizi del Poliambulatorio di Concordia, ospitati al "Parco Fiera" nelle strutture prefabbricate donate alla fine del 2012 dall'associazione "Trenta ore per la vita", saranno chiusi per consentire il loro trasferimento nella sede originaria di via Dante Alighieri 13 (accanto a Villa Richeldi). Unica eccezione, il Consultorio Familiare che rimarrà aperto anche durante la mattina di venerdì 17 gennaio.

A partire da lunedì prossimo (20 gennaio) i servizi riprenderanno la propria attività, con i consueti orari d'apertura, tornando nella sede che li ospitava prima del terremoto del maggio 2012. Nella sede 'storica' del Poliambulatorio, che è stata completamente ristrutturata, saranno riattivati gli sportelli CUP, il Consultorio Familiare, la Pediatria di Comunità, un Centro Prelievi e la Medicina di Gruppo "Concordia Medica".

Si conclude quindi, da giovedì prossimo, l'attività del modulo prefabbricato consegnato ai cittadini di Concordia alla fine del 2012 dalla nota conduttrice Lorella Cuccarini, fondatrice e testimonial della Onlus "Trenta ore per la vita" a cui l'Azienda Usl di Modena ribadisce la propria gratitudine per la generosa donazione.

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

 

Cinque mesi per costruire il nuovo municipio di Mirandola e quello di Concordia, entrambi in classe energetica A e con elevati standard antisismici, 7 mesi per l’asilo in legno di Finale Emilia, sempre nel  modenese, e 300 giorni per il primo edificio industriale multipiano di classe A d’Italia, a Sant’Agata Bolognese -

Bologna, 5 dicembre 2013 -

Sono alcuni degli esempi di progetti realizzati nella ricostruzione post-sisma e nell’edilizia industriale e al centro del workshop “Costruire bene insieme”, in programma nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 dicembre, nel nuovo municipio di Mirandola. Costruire in maniera eco-compatibile e in tempi brevi è stata una delle sfide affrontate dagli amministratori dei centri colpiti dal terremoto del maggio 2012 e dagli addetti ai lavori.

Al centro dell’incontro, promosso dallo studio di progettazione architettonica Archilinea, i metodi, le tecniche e le problematiche connesse alla realizzazione “veloce” di opere edili con requisiti di sicurezza, architettonici ed energetici di qualità. Sul tema, grazie anche ai casi e alle buone pratiche realizzate recentemente, dibattono operatori pubblici e privati del territorio impegnati nel settore dell’edilizia e della progettazione architettonica. Tra gli intervenuti previsti, quelli di Maino Benatti, Carlo Marchini, Fernando Ferioli, Lucia Bursi e Daniela Occhiali, sindaci rispettivamente di Mirandola, Concordia, Finale Emilia, Maranello, Sant’Agata Bolognese. E ancora: Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, e Pietro Ferrari, presidente Confindutria Modena.A chiudere i lavori del pomeriggio, l’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi. “L’emergenza del terremoto- afferma Costi- sta mettendo in tutta evidenza il fatto che solo la sinergia tra i diversi attori in campo, pubblici e privati, consente il più alto livello di qualità dei risultati. Il bello, il buono e il veloce possono e debbono stare insieme. E i progetti fin qui realizzati, rispondenti a parametri estetici e funzionali e al contempo rispettosi dell’ambiente e in linea con elevati standard di sicurezza, ne sono una dimostrazione. Abbiamo dovuto ingaggiare una gara contro il tempo, una variabile che qui rappresentava anche il nostro ostacolo principale. Un ostacolo però superabile. Per fare questo sono state messe in campo le competenze tecniche più avanzate. A queste si è dovuto affiancare l’impegno quotidiano degli amministratori locali e più in generale delle istituzioni, alle quali è stato chiesto di trovare soluzioni di semplificazione e sburocratizzazione. Il confronto continua, ma l’esperienza acquisita in questi mesi – conclude la presidente– ci ha portato un grande bagaglio di conoscenze che dovremo sapere mettere al servizio di tutta la comunità regionale”.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)



Lunedì 4 novembre (h 20.45) presso il Nuovo Municipio di Concordia.
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