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Allerta smog nei comuni PAIR. Fino lunedì 24 dicembre compreso, si confermano le misure emergenziali già in vigore a Reggio Emilia e Modena, per il perdurare dei valori degli inquinanti superiori alla soglia di legge (50ug/m3). Scatta l´allerta anche a Ferrara e Cento (Fe), mentre a Parma rientra l'allerta grazie al temporaneo abbassamento degli inquinanti sotto soglia.

 

LA SITUAZIONE SMOG IN REGIONE

Restano superiori al limite di 50ug/m3 i valori delle polveri registrati in particolare nelle giornate del 16, 17 e 19 dicembre in diverse stazioni della regione; in particolare a Reggio Emilia e Modena, dove erano già in vigore le misure emergenziali dal 18 dicembre. A Parma, in emergenza smog sempre dal 18 dicembre, si sono verificati due giorni consecutivi di rientro sotto soglia di legge del PM10 e quindi, da oggi, le misure emergenziali non sono più attive. Il superamento dei limiti di legge per 3 giorni consecutivi anche a Ferrara, dove il PM10 ha raggiunto il valore massimo di 68ug/m3 il 16 dicembre, 64, 61 e 52 ug/m3 nei tre giorni seguenti, scatta l´allerta smog sempre dal 21 fino dicembre 24 compresi.

 

LE MISURE EMERGENZIALI

Le misure emergenziali in vigore nei comuni di Reggio Emilia, Modena, Carpi (Mo), Castelfranco Emilia (Mo), Formigine (Mo), Sassuolo (Mo), Ferrara e Cento (Fe). Le misure emergenziali previste a livello regionale prevedono l'estensione dei limiti alla circolazione anche ai veicoli DIESEL EURO 4 (nelle aree delimitate dai Comuni - vedi le ordinanze dei Comuni di interesse). I limiti alla circolazione nei centri urbani per i veicoli più inquinanti restano validi, inoltre, tutti i giorni - compresi il sabato e la domenica - dalle 8,30 alle 18,30.

Sono inoltre previste ulteriori misure:

divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle
abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C nelle abitaizioni e 17°C nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali
divieto di combustione all´aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d´artificio ecc...)
divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nei centri urbani e sulle altre misure
divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tenciche ecosostenibili

Le misure previste nel testo dell'Ordinanza del Comune di interesse.

Fonte: Arpae

Pubblicato in Cronaca Emilia

Ordinanza per la tutela della qualità dell'aria, ecco le principali novità a seguito delle variazioni indicate dalla Legge Regionale 22 Ottobre 2018.

Parma -

Di seguito sono indicate le principali novità previste dall'ordinanza per la tutela della qualità dell'aria con cui il Comune di Parma ha recepito le variazioni indicate dalla Legge Regionale 22 Ottobre 2018 N.14 art 40 e 41.

 

PIÙ DOMENICHE ECOLOGICHE

Sono state previste più domeniche ecologiche, delle quali la prima è in programma per domenica 28/10/2018, con limitazioni al traffico entro l'anello delle tangenziali, dalle 8.30 alle 18,30, per i veicoli a benzina fino all'Euro 1 e per i veicoli diesel fino all'Euro 3.
 

A seguito del cambiamento della manovra antismog, con modifiche varate dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, ed adottate a livello territoriale dal Comune di Parma con apposita Ordinanza Sindacale, è, infatti, ufficiale lo spostamento al 1° ottobre 2020 del blocco alla circolazione dei diesel euro 4 sostanzialmente compensato dagli incentivi per rottamare i veicoli commerciali e di privati più inquinanti, dalla stretta sulle misure emergenziali e dal raddoppio delle domeniche ecologiche.

 

BLOCCO VEICOLI

Fino al 31 marzo 2019, per il miglioramento della qualità dell’aria, sarà attuato il blocco dei veicoli diesel fino all’euro 3misure d’emergenza più restrittive in caso di sforamento delle emissioni che scatteranno dopo soli 3 giorni di superamento continuativo del valore giornaliero di pm10, e che comprenderanno anche gli stessi diesel euro 4e raddoppio delle domeniche ecologiche, almeno due al mese.

Queste, in sintesi, le variazioni avvenute dopo l’approvazione di un emendamento presentato dalla Giunta Regionale al progetto di legge ‘Sessione europea 2018’ dopo la riunione dell’8 ottobre scorso, con il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore Gazzolo e i sindaci dei Comuni superiori ai 30 mila abitanti e dell’agglomerato di Bologna, da cui era emersa la richiesta di togliere il divieto generalizzato alla circolazione dei diesel euro 4 prevista nel Pair 2020 (Piano aria integrato regionale), costruito con tutti i Comuni interessati e senza voti contrari di nessuna forza politica in Aula. Richiesta accolta dalla Regione per dare risposte alle richieste di cittadini e imprese raccolte dai sindaci e per uniformità con le altre Regioni dell’accordo di Bacino Padano (Lombardia, Veneto e Piemonte).

 

LE MISURE EMERGENZIALI: BLOCCO DOPO 3 GIORNI DI SFORAMENTO E RADDOPPIO DELLE DOMENICHE ECOLOGICHE

Con le misure approvate in Assemblea legislativa ed adottate da apposita Ordinanza Sindacale emessa dal Comune di Parma, vengono inasprite le misure emergenziali che scatteranno dopo soli 3 giorni di superamento continuativo del valore limite giornaliero di PM10 con il divieto di circolazione che si estenderà, in questo caso, anche ai diesel euro 4. Inoltre, scatterà il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa fino alla classe 3 stelle compresa (se in presenza di impianti di riscaldamento alternativi), e ci sarà l’obbligo di abbassare a 19 gradi il riscaldamento nelle case e negli uffici e a 17 gradi nelle attività produttive e artigianali. Previsto il divieto di combustione all’aperto e di spandimento dei liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili (interramento immediato dei liquami o iniezione diretta al suolo). Per far sì che le misure emergenziali vengano rispettate, saranno potenziati i controlli e sarà applicato il divieto di sostare in strada con il motore acceso.

Le altre misure fino al 31 marzo 2019 - Blocco alla circolazione dei veicoli diesel fino all’euro 3, benzina fino all’euro 1 e ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche previste il 28/10/2018, 04/11/2018, 18/11/2018, 02/12/2018, 20/01/2019, 03/02/2019, 17/02/2019, 03/03/2019, 24/03/2019 dalle 08.30 alle 18.30, in tutta l’area interna alle tangenziali.

 

RESTRIZIONI PER CAMINI E STUFE

Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o “caldaiette” con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe “1 stella”.Il divieto si applica però solo per l’uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio se non interessati dalla procedura di infrazione comunitaria. Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commerciali: nessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque, ecc. Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all’acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l´incremento dell´efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

 

GLI ECO-BONUS PER I VEICOLI COMMERCIALI

Prenderanno il via dal mese prossimo gli eco-bonus per i veicoli commerciali destinati alle micro, piccole e medie imprese. In tutto, è a disposizione un pacchetto di 3 milioni e 850mila euro (1.850.000 di fondi regionali e 2 milioni statali) per incentivare la rottamazione dei diesel fino all’euro 4 fino a 12 tonnellate (categoria N1 e N2). Ogni impresa potrà sostituire fino a due veicoli per avere diritto a due contributi ed è ammessa anche la formula del leasing con ‘obbligo del riscatto’. Potranno essere acquistati mezzi elettrici, ibridi a benzina (full hybrid o hybrid plug in), a metano(mono e bifuel benzina) euro 6 o gpl (mono o bifuel benzina) sempre euro 6. A seconda del mezzo acquistato sarà corrisposto in forma diretta un contributo variabile dai 4 ai 10 mila euro. E a questo, grazie a un accordo tra Regione e associazioni Anfia, Unrae e Federauto, si aggiunge uno sconto non inferiore al 15% che i concessionari dovranno applicare a chi acquisterà i mezzi con il contributo regionale. Nella manovra sono ammessi anche i veicoli già rottamati a far data dal 1° gennaio 2018.

 

Fonte: Comune di Parma

 

Ambiente. Cambia la manovra antismog: blocco diesel euro 4 dal 1^ ottobre 2020, da subito quello dei diesel euro 3, il raddoppio delle domeniche ecologiche e misure emergenziali dopo 3 giorni di sforamento. E dal mese prossimo eco-bonus per i veicoli commerciali con contributi da 4 a 10mila euro e nel 2019 per quelli privati con un investimento complessivo di circa 9 milioni di euro

Via libera in Assemblea legislativa alla nuova manovra antismog proposta dalla Giunta al Piano aria. L'assessore Gazzolo: "Abbiamo ascoltato i territori con correttivi condivisi che lasciano invariate le stime sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Il mancato blocco degli euro 4 sostanzialmente compensato da quanto messo in campo. E ora il Governo raddoppi i fondi per la rottamazione da parte dei privati stanziando la nostra stessa cifra". Caminetti, nessuna restrizione per uso ricreativo, alimentare e per ristoranti e pizzerie

Bologna – La manovra antismog che cambia, accogliendo la richiesta della maggioranza dei territori, senza che vengano modificate le stime sul taglio alle emissioni inquinanti. Con lo spostamento al 1^ ottobre 2020 del blocco alla circolazione dei diesel euro 4 sostanzialmente compensato dagli incentivi per rottamare i veicoli commerciali e di privati più inquinanti, dalla stretta sulle misure emergenziali e dal raddoppio delle domeniche ecologiche. "Perché da parte della Regione non c'è alcuna intenzione di fare un solo passo indietro o allentare la presa sulla tutela della salute e dell'ambiente", afferma l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo.
Le misure, dunque, in vigore fino al 31 marzo 2019 per il miglioramento della qualità dell'aria: blocco dei diesel fino all'euro 3; misure d'emergenza più restrittive in caso di sforamento delle emissioni che scatteranno dopo soli 3 giorni di superamento continuativo del valore giornaliero di pm10, e che comprenderanno anche gli stessi diesel euro 4 (come lo scorso anno), e raddoppio delle domeniche ecologiche, almeno due al mese.

Queste, in sintesi, quelle varate oggi in Assemblea legislativa dopo l'approvazione di un emendamento presentato dalla Giunta al progetto di legge 'Sessione europea 2018' dopo la riunione dell'8 ottobre scorso, con il presidente Stefano Bonaccini, l'assessore Gazzolo e i sindaci dei Comuni superiori ai 30mila abitanti e dell'agglomerato di Bologna, da cui era uscita la richiesta di togliere il divieto generalizzato alla circolazione dei diesel euro 4 prevista nel Pair 2020 (Piano aria integrato regionale), costruito con tutti i Comuni interessati e senza voti contrari di nessuna forza politica in Aula. Richiesta accolta dalla Regione per dare risposte alle richieste di cittadini e imprese raccolte dai sindaci e per uniformità con le altre Regioni dell'accordo di Bacino Padano (Lombardia, Veneto e Piemonte).

Ma non basta. Dal mese prossimo le micro, piccole e medie imprese potranno usufruire dell'eco-bonus per i veicoli commerciali fino all'euro 4 e dal 2019 il contributo alla rottamazione dei mezzi più inquinanti fino ai diesel euro 4 sarà estesa anche ai privati grazie ai 5 milioni che la Regione stanzierà entro la fine dell'anno.

"Abbiamo ascoltato i territori com'è nello stile di questa Giunta- spiega Gazzolo-. Ci siamo fatti carico delle richieste dei sindaci e nello stesso tempo abbiamo svolto una seria valutazione per definire il bilancio emissivo dopo le decisioni prese nell'incontro dell'8 ottobre. Il risultato è un sostanziale pareggio rispetto allo scenario originario del blocco strutturale della circolazione per i diesel euro 4, ovvero 280 tonnellate all'anno in meno di ossidi di azoto e 31,5 tonnellate di pm10, così come stimato dalle valutazioni di Arpae che saranno verificate con il monitoraggio che interesserà tutte le 90 misure del Piano aria. E questo anche grazie a due misure innovative: gli eco-bonus per i veicoli commerciali con un investimento regionale di poco meno di 4 milioni di euro e quelli per i privati previsti nel 2019 finanziati sempre dalla Regione con 5 milioni di euro. Con un impegno economico rilevante di cui la Giunta si è fatta carico- conclude l'assessore-, abbiamo accolto le richieste dei territori senza deroghe al taglio delle emissioni inquinanti che rimane il nostro obiettivo prioritario. Ora chiediamo la stessa sensibilità al Governo, di investire altri 5 milioni di euro per i veicoli privati per rafforzare la manovra a beneficio della salute di tutti i cittadini. Marciare insieme vuol dire proprio questo: farsi carico ognuno delle proprie responsabilità per azioni condivise ed efficaci per un'aria più pulita".

Il taglio alle emissioni inquinanti
Equilibrio raggiunto nel bilancio delle emissioni inquinanti rispetto allo scenario che prevedeva il blocco alla circolazione dei diesel euro 4 con una diminuzione di 280 tonnellate all'anno di ossidi di azoto (NOx) e 31,5 di pm10. Grazie alle misure emergenziali previste, con il blocco dopo 3 giorni di sforamento e il raddoppio delle domeniche ecologiche, e la rottamazione dei veicoli commerciali e privati l'obiettivo complessivo sarà infatti mantenuto (scenario stimato da Arpae ).

Gli eco-bonus per i veicoli commerciali: contributi da 4 a 10mila euro
Prenderanno il via dal mese prossimo gli eco-bonus per i veicoli commerciali destinati alle micro, piccole e medie imprese. In tutto, è a disposizione un pacchetto di 3 milioni e 850mila euro (1.850.000 di fondi regionali e 2 milioni statali) per incentivare la rottamazione dei diesel fino all'euro 4 fino a 12 tonnellate (categoria N1 e N2).

Ogni impresa potrà sostituire fino a due veicoli per avere diritto a due contributi ed è ammessa anche la formula del leasing con 'obbligo del riscatto'. Potranno essere acquistati mezzi elettrici, ibridi a benzina (full hybrid o hybrid plug in), a metano (mono e bifuel benzina) euro 6 o gpl (mono o bifuel benzina) sempre euro 6.

A seconda del mezzo acquistato sarà corrisposto in forma diretta un contributo variabile dai 4 ai 10 mila euro. E a questo, grazie a un accordo tra Regione e associazioni Anfia, Unrae e Federauto, si aggiunge uno sconto non inferiore al 15% che i concessionari dovranno applicare a chi acquisterà i mezzi con il contributo regionale. Nella manovra sono ammessi anche i veicoli già rottamati a far data dal 1^ gennaio 2018.

Le misure emergenziali: blocco dopo 3 giorni di sforamento e raddoppio delle domeniche ecologiche
Con le misure approvate oggi in Assemblea legislativa, vengono inasprite le misure emergenziali che scatteranno dopo soli 3 giorni, un giorno in meno rispetto al Pair 2020, di superamento continuativo del valore limite giornaliero di pm10 con il divieto di circolazione che si estenderà, in questo caso, anche ai diesel euro 4. Inoltre, scatterà il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa fino alla classe 3 stelle compresa (se in presenza di impianti di riscaldamento alternativi), e ci sarà l'obbligo di abbassare a 19 gradi il riscaldamento nelle case e negli uffici e a 17 gradi nelle attività produttive e artigianali. Previsto il divieto di combustione all'aperto e di spandimento dei liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili (interramento immediato dei liquami o iniezione diretta al suolo).
Per far sì che le misure emergenziali vengano rispettate, saranno potenziati i controlli e sarà applicato il divieto di sostare in strada con il motore acceso.

Le altre misure fino al 31 marzo 2019
Blocco alla circolazione dei veicoli diesel fino all'euro 3, benzina fino all'euro 1 e ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche. Norme ancora più dure in caso di sforamenti: il blocco scatterà infatti con un giorno di anticipo, 3 giorni di sforamento, rispetto allo scorso anno. Sono interessate da queste limitazioni 30 città dell'Emilia-Romagna: 19 tra capoluoghi di provincia o comunque aree urbane con oltre 30 mila abitanti - in ordine alfabetico Bologna, Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo) - e gli 11 centri dell'agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa. ha aderito volontariamente all'accordo. Altri comuni anche di altre province l'hanno chiesto.

L'attuazione delle misure del Pair 2020 è affidata all'adozione di apposite ordinanze da parte dei sindaci dei Comuni interessati. Sul sito regionale "Liberiamo l'aria" (www.liberiamolaria.it) saranno tempestivamente pubblicate, comune per comune, tutte le informazioni per i cittadini, con i testi delle ordinanze, i dati in tempo reale, le mappe, le misure emergenziali e le deroghe in vigore.
Tra queste ultime, ricordiamo, il via libera alla circolazione per i mezzi alimentati a metano, gpl, elettrici, ibridi e quelli che viaggiano con almeno 3 persone a bordo, se omologati per 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologati per 2 o 3 posti a sedere (car pooling).
Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o "caldaiette" con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe "1 stella".
Il divieto si applica però solo per l'uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio se non interessati dalla procedura di infrazione comunitaria. Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commerciali: nessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque, ecc. Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all'acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni./BB

(In allegato le altre misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per il sostegno alla mobilità sostenibile)

Giovedì, 30 Novembre 2017 11:17

Cinquestelle contro lo smog della Pianura Padana

Dell'Orco annuncia emendamenti in legge di Bilancio e Sassi prepara risoluzione in Regione Emilia-Romagna

"Smog e pessima qualità dell'aria in Pianura Padana, è ora di correre ai ripari". Lo dichiarano i pentastellati Michele Dell'Orco, deputato modenese, e Gianluca Sassi, consigliere regionale dell'Emilia Romagna, che annunciano che il Movimento 5 Stelle sta 20171130-M5S-On-michele dellorcoconducendo una forte campagna nei confronti del Governo e delle Regioni interessate, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, affinchè si predispongano misure per fronteggiare l'inquinamento atmosferico in primis ma anche quello dei suoli e delle falde acquifere della Pianura Padana.

Spiegano i Cinquestelle: "La qualità dell'aria del nostro Paese costituisce un urgente problema sanitario, ma anche un grave problema sociale ed economico; secondo OMS e OCSE gli oltre 90 mila decessi prematuri annui causati della pessima qualità dell'aria ci costano 88,5 miliardi di euro ogni anno, quasi il 5% del PIL. Abbiamo tre procedure di infrazione comunitarie in corso che coinvolgono tutte le Regioni della pianura Padana compresa l'Emilia Romagna perchè presentano livelli di inquinamento superiori alle soglie fissate".

20171130-M5S-RER-SassiIn Regione – annuncia Sassi- ho depositato una risoluzione per impegnare il Presidente Bonaccini ad attivarsi con una serie di misure, a partire dalla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza che significherebbe l'intenzione di affrontare seriamente il problema, con risorse e tempi certi per una bonifica dell'area e per la realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio, tra cui una moratoria degli impianti più inquinanti, nonché una seria pianificazione ecologica, ai fini della reale tutela della salute pubblica".

"In Parlamento –aggiunge il deputato Dell'Orco- il Movimento 5 Stelle, presenterà un pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio per affrontare sin da subito l'emergenza smog in Pianura Padana. Proporremo misure per investire nelle energie rinnovabili, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano. Le soluzioni tampone come il blocco delle auto e le domeniche ecologiche non bastano più, c'è bisogno di un'azione coordinata tra Governo, Regioni e Comuni che interessi il trasporto, gli impianti industriale ma che arrivi a coinvolgere anche le azioni e le abitudini quotidiane dei cittadini perché la salute di noi tutti non può più essere considerata un aspetto secondario delle programmazioni politiche".

29 novembre 2017

Michele Dell'Orco
Cittadino Deputato
Movimento 5 Stelle

Scatteranno domani, martedì 17 ottobre, sino a giovedì 19 incluso, le misure emergenziali previste dal Piano regionale integrato per la qualità dell'aria, a seguito del superamento continuativo – nei quattro giorni precedenti l'odierno bollettino Arpae – dei valori limite di Pm10 sul territorio provinciale.

L'allerta di 1° livello prevede che le consuete limitazioni al traffico già in vigore dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, si estendano anche alla categoria Euro 4 per i veicoli a diesel, confermando invece il fermo fino all'Euro 1 per i mezzi a benzina e pre-Euro per i ciclomotori e motocicli a due tempi. Permane per tutti l'obbligo di spegnere il motore dei veicoli in sosta.
La prima fase di emergenza comporta inoltre il divieto assoluto di combustioni all'aperto di qualsiasi tipologia (falò, barbecue, fuochi d'artificio, ecc.), il divieto di spandimento di liquami zootecnici e di utilizzo di generatori domestici di calore alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianti di riscaldamento alternativo), se di classificazione inferiore a 3 stelle. Obbligatorio, infine, ridurre di almeno un grado centigrado le temperature negli ambienti riscaldati, fino a un massimo di 19° C nelle case, uffici, luoghi di culto, commerciali o ricreativi, non oltre i 17° C nelle sedi di attività industriali e artigianali.

Con il prossimo bollettino, la cui emissione è in programma giovedì 19, Arpae comunicherà l'eventuale rientro a una situazione di normalità, il mantenimento dell'allerta di 1° livello o l'eventuale passaggio all'emergenza di 2° livello.

(Fonte: Comune di Piacenza)

A rischio una sanzione di oltre 1 miliardo di euro. Ministro Galletti: "sono stati fatti notevoli passi in avanti per mettere in condizione le Regioni, che sono responsabili degli interventi, di operare con la massima rapidità: abbiamo reso disponibili 11 milioni per quei comuni che hanno attuato nei periodi di maggiore concentrazione di smog una serie di misure anti-inquinamento"

Roma 11 marzo 2017 - E' in via di scadenza l'ultimo avvertimento pervenuto da parte della UE relativamente alla messa in sicurezza della qualità dell'aria. Il richiamo dell'Unione Europea, peraltro l'ultimo prima che scatti un provvedimento sanzionatorio, ha riguardato le persistenti violazioni dei limiti imposti per il biossido d'azoto (NO2).

Un inquinante che è legato a doppio filo con il traffico veicolare e per il quale il numero di decessi di cui è responsabile sono considerevoli.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, nel 2015 sono state ben 66.630 le vittime imputabili al particolato (polveri ultrasottili PM2,5), 21.040 per il biossido d'azoto e 3.380 relativamente all'ozono (O3). Tre inquinanti per i quali la direttiva 2008/50/CE stabilisce ben precisi limiti.

Ecco perciò che, in caso di superamento di tali limitazioni, gli Stati membri hanno l'obbligo di adottare le opportune contromisure.

In questo periodo invernale che sta andando a esaurirsi, ben 12 sono state le aree del Bel Paese interessate dal fenomeno inquinante tra cui Roma, Milano e Torino, facendo perciò scattare l'ennesimo richiamo.

Già in passato l'Italia venne ripresa e una volta condannati dal tribunale europeo per la violazione dei limiti PM10 in 55 aree geografiche nel 2006 e nel 2007. Da quel momento leggeri miglioramenti sono stati registrati ma le violazioni sono proseguite anche nel 2008-2012 obbligando quindi la Commissione a avviare due procedure d'infrazione, una per il particolato e una per il biossido d'azoto.
Ed ora siamo ormai prossimi alla scadenza dei due mesi concessi dall'ultimo richiamo, peraltro inviato anche a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, con il quale la Commissione chiede di compiere maggiori sforzi ai tre livelli istituzionali (Nazionale, Regionale e Comunale) per tutelare la salute pubblica.

Per il Ministro Gian Luca Galletti, da fine 2015 sono stati fatti notevoli passi in avanti per mettere in condizioni le Regioni, che sono responsabili degli interventi, di operare con la massima rapidità avendo reso disponibili 11 milioni per quei comuni che hanno attuato misure anti-inquinamento nei periodi di maggiore concentrazione di smog.
"Governo, Regioni e comuni - ha dichiarato il Ministro galletti - hanno già scelto di lavorare insieme per la qualità dell'aria e di farlo programmando misure finalmente strutturali, uscendo dalla logica delle risposte emergenziali. E' chiaro a tutti che il problema dello smog non si risolva da un giorno all'altro: è il motivo per cui non può sorprendere l'apertura della seconda fase dell'infrazione, rispetto alla quale siamo del resto in buona compagnia in Europa. Siamo convinti che la Commissione riconoscerà il nostro cambio di marcia".

Ora si tratta di verificare se gli sforzi sono stati sufficienti o se invece la "pratica" dovrà passare alla Corte di Giustizia che sarà anche titolata a stabilire la reale consistenza della sanzione che potrebbe risultare di importo superiore al miliardo di euro.

In proposito il Ministro Galletti ha rilasciato un ottimistico comunicato: "Nel bacino padano, area per sua conformazione tra le più critiche sotto il profilo dell'inquinamento il lavoro con le quattro regioni interessate sta dando i risultati, a partire dal decreto sulla certificazione di qualità delle 'caldaiette'. L'attuazione della direttiva Nec e il relativo programma nazionale di riduzione delle emissioni – conclude Galletti – sarà un ulteriore tassello di un'azione mai così determinata per elevare la qualità ambientale dei nostri centri urbani" a cui ha fatto eco Ekoclub: "Ancora un volta - osserva il presidente Fabio Massimo Cantarelli – la complessa articolazione di competenze non giova ad una spedita risoluzione dei problemi. Va preso quindi come un lodevole auspicio la citata "azione mai così determinata" come viene definita dal Ministro...".

Dal 1 ottobre divieto di circolazione entro le tangenziali per i veicoli inquinanti, e domenica 2 ottobre prima giornata ecologica. Il Comune di Parma aderisce al protocollo regionale insieme alle altre città. Consentito l'accesso ai parcheggi. L'ordinanza firmata dal sindaco Pizzarotti.

Parma, 30 settembre 2016

Scattano da sabato 1 ottobre e saranno applicate fino al 31 marzo 2017 le misure di limitazione alla circolazione previste dal primo "Piano Aria Integrato Regionale" (PAIR2020). Le misure condivise ed applicate da tutti i Comuni della Regione sopra i 50.000 abitanti, in continuità con quelle già applicate lo scorso anno, saranno messe in atto per tutelare l'ambiente e la salute e che interesseranno, a livello di traffico urbano, un'ulteriore categoria di veicoli rispetto all'anno scorso. E il 2 ottobre sarà la prima domenica ecologica.

Le misure prevedono la limitazione strutturata sui giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 delle sole tipologie di mezzi più inquinanti. Le limitazioni alla circolazione trovano applicazione per il periodo dal 1 ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, per tutti i mezzi diesel fino all'Euro 3 , benzina fino all'Euro 1 e ciclomotori fino all'Euro 0. Scatterà quindi il divieto di circolazione anche per i veicoli commerciali diesel Euro 3 , a differenza di quanto contemplato nel provvedimento dello scorso anno.
Nello stesso periodo, dal 1 ottobre al 31 marzo, in occasione della prima domenica di ogni mese si svolgeranno le "domeniche ecologiche", con sospensione dall' 1 dicembre al 6 gennaio.
Sono inoltre state individuate deroghe specifiche per l'accesso ai parcheggi scambiatori e parcheggi di struttura per accesso al centro (Pellico, Traversetolo Esselunga, Ospedale Volturno e Ospedale Abbeveratoia , Toschi e Stazione FS Villa S.Angelo), e per alcune tipologie di veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee bassa e i veicoli per l'accompagnamento degli alunni a scuola. Inoltre sono esclusi dai provvedimenti i mezzi che effettuano il car pooling e che sono quindi in almeno 3 in auto, guidatore compreso.
Proseguono inoltre le misure contro l'emergenza inquinamento già adottate negli anni precedenti dai Comuni in base all'Accordo di programma in caso di superamento prolungato del valore limite giornaliero di Pm10 rilevato dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio dell'aria.
In caso di sforamento per 7 giorni consecutivi dei valori limite di Pm10, è previsto un giorno aggiuntivo di limitazione della circolazione nella domenica successiva, con estensione all'intero territorio regionale nel caso di prolungamento degli sforamenti per ulteriori 7 giorni.

"Liberiamo l'aria"
Le limitazioni sono accompagnate dalla campagna di comunicazione regionale "Liberiamo l'aria". Tutte le informazioni sulle misure adottate sono disponibili sul sito della Regione Emilia-Romagna, all'indirizzo www.liberiamolaria.it  e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/liberiamolaria.er

Ideogramma liberiamo l aria

(fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Da ottobre riprende lo stop ai veicoli più inquinanti nei Comuni emiliano-romagnoli. Fino a marzo prossimo scattano i provvedimenti previsti dal Piano integrato regionale dell'aria. Le misure nei singoli Comuni.

Bologna, 29 settembre 2016

Al via ad ottobre e fino al 31 marzo 2017 le misure di limitazione alla circolazione previste dal "Piano aria integrato regionale", con il quale la Regione Emilia-Romagna mette in campo le misure per ridurre lo smog.

Nel dettaglio, le modalità dello stop agli autoveicoli e motocicli sono definite dalle ordinanze dei sindaci dei 30 Comuni emiliano-romagnoli interessati: i Comuni capoluogo, quelli con più di 30.000 abitanti e, per la prima volta da quest'anno, anche i Comuni appartenenti all'agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, Sasso Marconi e Zola Predosa.

In generale le limitazioni al traffico sono previste per i veicoli a benzina fino all´euro 1, i diesel fino all'euro 3 e i ciclomotori euro 0, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e nelle domeniche ecologiche (previste la prima domenica di ogni mese, tranne a gennaio quando si terrà la seconda).

Al momento sono 16 i Comuni nei quali sono state emanate le ordinanze con i dettagli e che hanno fissato al 2 ottobre la prima domenica ecologica: Modena, Ferrara, Rimini, Riccione, Ravenna, Reggio Emilia, Piacenza, Forlì e nel bolognese, oltre al capoluogo, Argelato, Castelmaggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Calderara di Reno, Casalecchio e San Lazzaro di Savena.

Nelle ordinanze comunali sono indicate anche misure emergenziali che saranno adottate in caso di picchi di inquinamento. L'obiettivo della pianificazione regionale, in continuità con gli anni passati, è quello di proteggere la salute dei cittadini e la qualità dell'ambiente, per far rientrare nel più breve tempo possibile il livello degli inquinanti nei valori limite fissati dall'Unione europea.

Tutti i dettagli sulle limitazioni e sulle deroghe sono sul sito "Liberiamo l'aria".

(Fonte: ufficio stampa Regione ER) 

Dal Governo confermati quasi 400 milioni di euro. L'assessore Gazzolo: "Misure importanti, che consentono di operare in modo strutturale". Polveri sottili fuori limite per 14 giorni consecutivi: scattano le misure emergenziali in tutti i Comuni capoluogo sopra i 50mila abitanti.

Di A.K.

Bologna, 3 febbraio 2016

I fondi sono stati stanziati. Da questo momento in poi si dovranno attuare le misure che non solo dovranno fronteggiare l'emergenza aria inquinata, ma risolverla in modo strutturale.
Lo ha annunciato l'assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo al termine del Tavolo per la qualità dell'aria che si è svolto ieri a Roma. "Abbiamo analizzato i provvedimenti da assumere nel medio e lungo termine - afferma Gazzolo - . Si tratta di misure importanti per interventi strutturali e non solo emergenziali per migliorare la qualità dell'aria. Una più immediata efficacia delle azioni antismog necessita di interventi omogenei sull'intero territorio nazionale e le decisioni assunte oggi vanno proprio in questa direzione". 
Sono stati confermati i 376,5 milioni di euro messi a disposizione per il miglioramento della qualità dell'aria e a breve verrà convocato il Tavolo del bacino Padano per l'attuazione di misure coordinate.

Nel dettaglio si tratta di 12 milioni di euro per incentivare il trasporto pubblico locale, 6 milioni per la mobilità condivisa e 35 per la mobilità casa-scuola, casa-lavoro. 50 milioni derivano dal Fondo Kioto, 252 milioni saranno destinati alle esigenze di miglioramento energetico delle scuole, a cui si aggiungono 21,5 milioni per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica amministrazione. Rimangono da quantificare le risorse derivanti per gli incentivi al cosiddetto "conto termico". 
Il Comitato di coordinamento ambientale sarà convocato periodicamente, con cadenza possibilmente mensile, per tenere monitorati in modo coordinato i decreti attuativi delle risorse complessive i cui stanziamenti sono di competenza di diversi Ministeri.

I dati Arpae sulla qualità dell'aria in Emilia-Romagna


Tra il 20 e il 30 gennaio tutta la Pianura Padana è stata interessata da un episodio di inquinamento particolarmente intenso: in diverse zone della Lombardia e del Veneto sono stati registrati valori di PM10 prossimi a 200 ug/m3 per diversi giorni consecutivi. L'Emilia-Romagna è stata interessata in modo più marginale, ma le concentrazioni sono state comunque superiori al limite di legge (50 ug/m3) per l'intero periodo su gran parte del territorio. Una situazione simile a quella normalmente registrata nei mesi di gennaio dal 2012 al 2015.
Questo episodio è legato alla presenza di un'area di alta pressione sull'Europa sud occidentale. Nella Pianura Padana i venti sono stati deboli e la situazione è stata aggravata da temperature particolarmente elevate (+ 3°C rispetto al clima), che hanno pesantemente influito sull'accumulo degli inquinanti. 
Ieri si è verificato a Modena il superamento per 14 giorni consecutivi del limite di legge per le polveri (PM10), con la conseguente estensione dei provvedimenti di limitazione della circolazione (la cosiddetta "domenica ecologica") alle aree urbane di tutti i Comuni capoluogo e dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, e l'introduzione di ulteriori misure emergenziali, fino alla successiva verifica di martedì prossimo, previste in questi casi: la riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati (fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive. Vietato l'utilizzo delle biomasse (legna, pellet, cippato, altro) in sistemi di combustione del tipo camino aperto. Saranno inoltre potenziati i controlli sui veicoli circolanti sulla base delle limitazioni della circolazione in vigore. 
Secondo le previsioni meteo, verso sera il transito di una veloce onda depressionaria favorirà un generale ricambio della massa d'aria presente sulla Pianura Padana, determinando una sensibile diminuzione delle concentrazioni di PM10 su tutto il territorio regionale.

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