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Domenica, 13 Maggio 2018 08:33

Il Governo “populista”

Si prospetta il "Governo Populista" che l'Europa non avrebbe mai voluto. Il silenzio degli oppositori al "Grillismo" e a Salvini è molto sospetto. Che si stia preparando un trappolone?

di Lamberto Colla Parma 13 maggio 2018 -

La minaccia di un nuovo Governo tecnico o del Presidente infarcito di burocrati in ogni dicastero ha convinto i "Vincitori" del 4 marzo a allearsi con il beneplacito di Berlusconi che, facendo un passo indietro, ha salvato baracca e burattini, coalizione compresa.

Lo spauracchio di Bruxelles, ovvero un governo dei populisti, si è invece avverato senza che particolari polemiche o paure si siano levate né dall'interno del Paese e tantomeno dalla nutrita schiera di oppositori dei grillini e di Salvini in seno all'UE.

Se fossi nei due giovani leader mi preoccuperei. Quest'assordante silenzio potrebbe essere prodromico a qualche feroce trappolone che i loro nemici, interni e esterni ai confini italici, potrebbero essere in procinto di far scattare.

Voglio accennare a come era stata particolarmente critica, all'indomani delle elezioni del 4 marzo, la stampa europea. Il quotidiano economico britannico Financial Times, in un editoriale dedicato parte dal possibile ritorno al governo di Silvio Berlusconi, dichiarava che "L'Italia si merita di meglio".
L'altra testata inglese, Telegraph, aveva affidato le sue osservazioni addirittura all'ex capo delle strategie della Casa Bianca Steve Bannon come inviato a Roma per registrare "il più grande avvenimento politico del momento" reputando come il voto italiano abbia espresso un'avanguardia e una vittoria del movimento sovranista, più della Brexit e più di quanto sia accaduto negli Stati Uniti con Trump".

La Spagna, con El Mundo parlava di confusione e instabilità, mentre l'altro giornale iberico spagnolo, Abc, auspicava una grande coalizione che vedesse emergere Gentiloni, ma soprattutto Tajani, attuale presidente del parlamento Europeo, capace, a loro dire, di porre un freno alla corrente euroscettica di Salvini e Di Maio.
Infine il tedesco Handelsblatt rimarcava sull'assenza di un vero vincitore e sulla lotta per il potere che i partiti anti-Ue si prestano a combattere.

Un gran rumore per nulla perché, dopo 60 giorni di manfrine, ecco che l'impossibile si è avverato e il profetico murales che tanto scalpore fece, oggi diventa l'icona di questo nuovo, strano e chissà, auguriamocelo, Buon Governo!

Comunque, il "bacio" definitivo è rimandato a lunedi perché, come insegna la saggezza popolare, "Né di venere, né di marte. non si sposa né si parte, né si dà principio all'arte".

Murales-di-maio-e-salvini-verticale.jpg

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 06 Maggio 2018 14:43

Gli italiani non esistono?

Il Governo non si riesce a fare, salvo l'ipotesi di un "Governo del Presidente che raccolga il consenso "trasversale" dei neo eletti (per ragioni di opportunismo personale). Intanto però ogni occasione è buona per trarne sterili discussioni politiche, condite magari con infiltrazioni di complottismo internazionale.

di Lamberto Colla Parma 6 maggio 2018 -

Ormai frantumata l'ipotesi di un Governo M5S-PD in attesa di conoscere quale soluzione estrarrà dal cappello a cilindro il Presidente Sergio Mattarella, a stuzzicare la fantasia degli italiani, e al tempo stesso a preoccuparli, sono due notizie che stanno circolando in queste ultime ore.

Due notizie che, in qualche misura, sono tra esse correlate e riguardano il drastico calo demografico, che nel 2045 conterà 6 milioni di italiani in meno, e la "scoperta" sensazionale, rilanciata dal Corriere della Sera, che gli italiani non esistono.

Il risultato al quale sono giunti i ricercatori del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna, mette in luce che le diversità sono molto più marcate da EST a OVEST piuttosto che da NORD a SUD, ad esclusione della Sardegna che ha una sua specifica identità genetica.
Un lavoro che peraltro non è così sconvolgente come qualcuno ha tentato di fare apparire anche perché, già nel 2014 venne pubblicato (riportato anche da AffariItaliani.it e Eunews.it ), dopo 7 anni di ricerca, uno studio coordinato dalla Sapienza di Roma che rivelava la ricchezza della biodiversità umana nel Belpaese: "c'è maggiore distanza genetica tra i Sardi o le popolazioni Alpine e i loro gruppi vicini che tra Portoghesi e Ungheresi".

Quello che sembrava informazione, più di costume, che scientifica è diventata, secondo la lettura che ne fa il professor Paolo Becchi (ideologo della prima ora del M5S), una informazione politica - d'impronta complottista - intenta a minare la riaccesa forza identitaria della nostra cara nazione.

Il filosofo ligure, su lospecialegiornale.it,, ha infatti così tuonato: "Io sono davvero senza parole. Ma come si fa? Nel momento in cui in Italia si sta creando un polo sovranista che potrebbe andare al governo con lo slogan 'prima gli italiani', ecco che spuntano scienziati e biologi a dirci che gli italiani non esistono". Il professor Becchi quindi ha chiosato che "un'ottica globalista più rivolta a favorire la disgregazione dei popoli dal loro tessuto storico, culturale e sociale, in favore di quella mescolanza di culture tipica dell'ideologia mondialista".

In conclusione, siamo quasi al ridicolo. Una notizia di costume, che di fatto non è nemmeno una novità. è riuscita a scatenare una discussione politica di valenza addirittura "mondiale".

Nel mentre l'Italia resta ultima, a onor del vero è seguita solo dalla Grecia, su tutti gli indicatori economici e sociali all'interno della UE, le altre potenze economiche europee Francia, Germania e Regno Unito, fanno il bello e cattivo tempo all'interno e all'esterno della UE, mentre la Spagna, a parte "qualche problemino indipendentista", sta lavorando alacremente e in rigoroso silenzio, riportando successi su successi dal punto di vista economico (PIL al 3,1 nel terzo trimestre 2017 e al +2,8% quello stimato dal FMI per il 2018).

Pur partendo da una posizione ben peggiore della nostra, la Spagna, nei 5 anni scorsi, è riuscita a:
- abbattere il debito pubblico (il rapporto è sceso da 165 a 114%);
- sistemare (almeno in buona misura) i crediti deteriorati delle banche;
- abbattere la disoccupazione (dal 50 al 20%);
- a innalzare il PIL (superiore al 3% negli ultimi 4-5anni);
- ridurre la spesa pubblica.

E noi, invece, qui a farci delle s...e mentali.

Forse dipende dal fatto che di questa crisi non abbiamo capito un bel nulla?

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 29 Aprile 2018 08:03

Il Totogoverno.

Dopo la prossima scissione PD, che potrebbe consumarsi mercoledi 2 maggio, non resterà che fare un contratto di Governo tra Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto. Di Maio sarà finalmente Premier e Mattarella darà un Governo all'Europa ma non agli italiani.

di Lamberto Colla Parma 29 aprile 2018 -

Ormai sono trascorsi due mesi dalle elezioni del 4 marzo ma di un Governo, che possa soddisfare le aspettative del popolo italiano, non c'è manco l'ombra.
I due esploratori, mandati in campo dal Presidente Mattarella, dopo che la trattativa privata tra Di Maio e Salvini non aveva prodotto nulla se non dei paletti irremovibili da una o dall'altra parte, non sembra abbiano portato a nulla.

Certamente non hanno avuto alcun esito positivo i colloqui condotti da Maria Elisabetta Alberti Casellati che, almeno a livello teorico, avrebbe dovuto intercettare i punti di comunione sui quali far convergere le aspettative M5S e Coalizione di Centro Destra.

Non più efficace, nonostante le ottimistiche dichiarazioni ufficiali, sembra essere stato il risultato esplorativo del presidente della Camera Roberto Fico.
Rappresentante della quota di sinistra del movimento, Fico è anche il testimonial dell'ala più rigida e intransigente del Movimento di Grillo e Casaleggio.
Il suo tentativo, c'è da scommetterci, è stato di cercare una convergenza operativa tra M5S e PD, gli stessi che avevano fortemente contestato anche a male parole, sulla rete e nelle dichiarazioni ufficiali sino a poche ore prima.

Invece, con la scusa del "Contratto di Governo" tutti quanti avrebbero dovuto turarsi il naso, incoronare Luigi Di Maio premier e costituire un Governo M5S e PD. E qualcuno all'interno del PD sarebbe pure contento.

"Il dialogo è stato avviato" - ha commentato Fico al termine del colloquio con Mattarella, "Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente della Repubblica ha avuto un esito positivo". Ed ora occorre attendere i risultati della direzione del PD, convocato per mercoledi 2 maggio, che vedrà scontrarsi la stragrande maggioranza renziana, contraria a un accordo con M5S, e i residuali scissionisti che caldeggiano una continuità governativa anche al fianco dei "grillini" antiberlusconiani.

Si prospetta quindi una nuova e definitiva epurazione del PD che, grazie a queste consultazioni, potrebbe restare totalmente in mano a Renzi e ai suoi discepoli, completando definitivamente la "rottamazione" della sinistra più tradizionale, ancora albergata all'interno del partito di derivazione Ulivista di Romano Prodi.

A questo punto non resterà che fare sottoscrivere un "accordo" tra M5S e gruppo misto per fare decollare un "Governo del Presidente", ma non del Popolo e, con la scusa di modificare la legge elettorale, il nuovo esecutivo resterà in carica sino a fine legislatura.

Vorrei essere smentito dai fatti, ma ho difficoltà a credere che riusciranno a creare un Governo di Scopo per giungere a nuove elezioni entro l'autunno.

Avremo, con buona probabilità, un Governo, provvisorio (all'italiana, quindi permanente), zoppo e incapace.

Tutto ciò che gli elettori, da sinistra a destra per passare dal M5S, non hanno espresso nelle ultime elezioni.

(per restare sempre informati sugli editoriali)

Pubblicato in Politica Emilia

Carabinieri tra i banchi. Nel solco della tradizione dell'Arma dei Carabinieri che da sempre mette in atto campagne d'informazione e formazione sulla legalità presso le scuole, sono stati accolti con piacere i commenti positivi originati dal messaggio che un Maresciallo dei Carabinieri della Provincia di Bologna aveva lasciato sulla lavagna di un'aula dell'Istituto Comprensivo di Luzzara (RE), sede dei seggi elettorali durante le elezioni politiche del 4 marzo. Nel messaggio, il Maresciallo, salutava, ringraziava e invogliava allo studio gli alunni di quella scuola.

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Pubblicato in Cronaca Emilia
Domenica, 11 Marzo 2018 10:04

Elezioni 2018 - “Annamo bene, propio bene”

4 marzo 2018 - il ritorno delle comiche. Dal tagliando antifrode che "frega" Bersani alle code ai CAF di gente che chiede il modulo per fare richiesta del reddito di cittadinanza.

di Lamberto Colla Parma 11 marzo 2018 -

Non sembra proprio che tutto abbia girato secondo copione. Da una legge elettorale (Rosatellum, dal nome dell'On Rosato - PD) che avrebbe dovuto mettere fuori uso il M5S e invece lascia fuori il partito di Governo, al tagliando antifrode che mette fuori il voto di Bersani, alla composizione del Parlamento che non consente a nessuno di governare con una certa stabilità salvo rimangiarsi gli slogan della campagna elettorale.

In attesa delle decisioni di Sergio Mattarella guardiamo il lato comico di questa tornata elettorale.

Due sono le immagini che rimarranno nella memoria a ricordare le elezioni 2018: l'attivista "Femen" che salta sull'urna a seno nudo mentre Berlusconi sta votando e la foto di rito di Pierluigi Bersani mentre infila la scheda elettorale nell'urna con il tagliando antifrode ancora ben in vista e saldamente attaccato alla scheda. Un voto in meno a sé stesso che comunque non avrebbe cambiato il volto della sconfitta personale. La "tenera" figuraccia di cui è stato vittima l'ex segretario PD non è rimasta isolata ma altri illustri colleghi sono stati colti dalla mala sorte.

Alessandro Di Battista, l'uomo immagine dei grillini, quello che si è fatto tutte le piazze a sostenere Di Maio, si è invece presentato al seggio sbagliato, dimenticando la circostanza di aver cambiato residenza qualche mese prima. Le immagini ritraggono un "Dibba" piuttosto imbarazzato mentre gli addetti al seggio cercano invano il suo nominativo nella lista degli aventi di ritto.

Molto meno grave, ma pur sempre imbarazzante, l'episodio capitato all'ex Presidente del senato Pietro Grasso, ripreso dalle telecamere mentre abbandona il seggio senza aver ritirato la carta di identità.

Ma la ciliegina sulle torta elettorale è stata messa da Bari e dintorni, una volta usciti i dati ufficiali che hanno visto stravincere il M5S al Sud. Centinaia di persone si sono presentate ai CAF e a 'Porta Futuro', il centro servizi per l'occupazione di Bari, a reclamare i moduli per fare richiesta del reddito di cittadinanza.

Quello che, a così poche ore dalle elezioni, poteva sembrare solo l'opera di qualche buontempone o una fake news confezionata ad opera d'arte dagli avversari sconfitti, è invece risultata una notizia vera, diramata dal sindaco Giovinazzi (Bari) e diffusa anche dall'agenzia ANSA .

Come direbbe la Sora Lella: "Annamo bene, propio bene!"
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(per restare informati - editoriali)

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(Foto Tempi moderni credit: Di movie studio - ebay, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29131104  )
(Video votazione Bersani: https://youtu.be/oEYEz0fkwZs )
(Video votazione Di battista: http://tv.liberoquotidiano.it/video/politica/13315027/alessandro-di-battista-sbaglia-seggio-cambio-residenza-umiliazione-da-andarsi-a-nascondere.html 

Pubblicato in Politica Emilia
Martedì, 06 Marzo 2018 07:18

Asfaltata la seconda repubblica.

Luigi di Maio e Matteo Salvini, col contributo attivo di Matteo Renzi, hanno, forse definitivamente, messo il coperchio sulla seconda repubblica, aprendo quindi la strada a una nuova e fresca stagione della politica italiana.

Di LGC Parma 5 marzo 2018 - Evviva i populisti! L'Europa adesso si affida a Mattarella perché scongiuri un Governo a trazione M5S o Lega, i due principali partiti "populisti" che, insieme a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, vogliono riscrivere i rapporti con l'UE e, a loro modo, impostare una politica sociale nazionale.

Una preoccupazione non da poco per Junker & C., posto che quanto è uscito dalle urne italiane è di gran lunga l'ondata "populista" che sia uscita dalle elezioni Europee del 2017. Di Maio, Salvini e Meloni, dall'alto del loro 55%, avrebbero i numeri per portare in approvazione tutte le modifiche strutturali utili al nostro Paese sarebbero una spina nel fianco degli Uemanoidi che hanno preso in ostaggio l'UE facendola diventare qualcosa di molto diverso dalle intenzioni dei padri fondatori.

Tornando all'attualità, invece, toccherà al compassato Presidente della Repubblica trovare la quadra per riuscire a comporre un Governo capace di portare avanti una maggioranza per lungo tempo senza scontentare le volontà degli italiani e dei partiti che li rappresentano.

Non potrà escludere il M5S, come vorrebbero gli euroburocrati, perché il movimento a guida Di Maio è diventato abbondantemente la formazione politica più rappresentativa con ben 13 punti percentuali di distacco sul secondo partito (PD 19%). Ma non potrà escludere il Centro Destra che, dall'alto del suo 37% e per di più a trazione Lega, è il plotone di parlamentari più corposo e perciò necessita di molti meno seggi per raggiungere un maggioranza di governo.

Purtroppo, al di là della pura matematica, ben difficile che M5S e Centro Destra possano trovare una intesa e altrettanto difficile che la Lega possa uscire dalla coalizione per appoggiare l'invenzione, rivista e corretta, di Grillo e Casaleggio. Ecco quindi che, nonostante la batosta, il PD potrà diventare l'ago della bilancia, potendo contare su molteplici punti di comunione sia con il centro destra e sia con il Movimento 5 Stelle.

Una posizione che in prospettiva potrebbe rilanciare il PD renziano, che andrà allo scontro finale con le opposizioni interne al prossimo congresso, trovando per di più lo spunto per un suo processo di rinnovamento.

Staremo quindi a vedere quale soluzione troverà il Presidente Sergio Mattarella. Se deciderà, come è altamente probabile, di andare alla elezione delle due alte cariche dello stato, i presidenti di Camera e Senato, verificando in questa circostanza quali forze saranno più propense per comporre il nuovo esecutivo e da lì, dando un mandato esplorativo al Presidente del Senato, tirar fuori dal cilindro un Governo che, finalmente, rimetta in carreggiata il Paese dando vita alla Terza Repubblica.

Pubblicato in Politica Emilia