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Il Comune di Parma dà ragione a Legambiente nel merito tecnico sulle Osservazioni alla VIA dell'ampliamento dell'aeroporto

Il Comune di Parma dà ragione a Legambiente ed è già una notizia. Stiamo parlando delle Osservazioni alla VIA per l'ampliamento dell'aeroporto, da ieri liberamente consultabili sul sito del Ministero dell'Ambiente.
( http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/6878/9619?RaggruppamentoID=9&pagina=1 ).

In molti punti i rilievi avanzati dai tecnici del Comune coincidono con quelli evidenziati da Legambiente. Questo significa preliminarmente due cose: la prima è che il lavoro svolto da Legambiente, WWF, ADA, cittadini di Baganzola ed esperti, è stato di alto livello. La seconda è che tale analisi e deduzioni sono oggettive, scientifiche e non pretestuose.

Sul piano tecnico riportiamo in fondo alla nota i punti di contatto tra Comune e Legambiente, ma sottolineiamo subito un aspetto importante che non era nelle nostre Osservazioni, ossia l'appunto della Protezione Civile che richiama la necessità di predisporre un piano di evacuazione per 12 mila abitanti. Già solo il dirlo fa venire i brividi. Ricordiamo, anche, che ci sono tre scuole, che ricadrebbero nella fascia B di tutela del rischio aeroportuale.

Sul piano politico, invece, le valutazioni sono più articolate e, una tantum, ci permettiamo di farle.
Innanzitutto è lampante che se gli Uffici del Comune sono in linea con Legambiente , significa che la nostra associazione non attacca pregiudizialmente questo Sindaco e questa Amministrazione Comunale ma fa il suo dovere di difesa dell'ambiente e della salute e della sicurezza dei cittadini. Chi latita, su questo punto, è dunque chi amministra il Comune e che persegue un'altra linea politica più vicina ad interessi particolari e ad un'idea di sviluppo superata, piuttosto che alla tanto sbandierata sostenibilità e conversione ecologica.

È la seconda volta che Legambiente ottiene ragione nel merito. Adesso le Osservazioni del Comune all'ampliamento dell'aeroporto. Prima dalla Procura della Repubblica e dal Tribunale del Riesame sui permessi a costruire del mall - mega centro commerciale definiti "macroscopicamente illegittimi".

Noi siamo qui, disponibili come sempre a confrontarci e sostenere i progetti realmente sostenibili. Anche sulle infrastrutture, come dimostrato nel convegno dello scorso 19 novembre, dove incassammo anche i complimenti della presidente dell'Unione Parmense Industriali, Annalisa Sassi.

Lo stesso ragionamento si propone nei confronti della Regione Emilia-Romagna e del suo presidente che offre entusiastico supporto a prescindere dalle criticità riscontrate nella VIA, come ha ben evidenziato Legambiente Emilia-Romagna recentemente ( https://www.legambiente.emiliaromagna.it/2019/01/23/aereoporto-di-parma-bonaccini-appoggia-il-progetto-indipendentemente-dalla-via/ ).

In apparenza tutte le forze politiche sono a favore dell'allungamento della pista aeroportuale e del Mall, senza preoccuparsi dei costi e dell'impatto ambientale che invece - come evidenziano non solo le Osservazioni di Comune e Legambiente ma anche quelle di Arpae e Consorzio di Bonifica - sarà molto pesante e e tale da rendere a nostro avviso quantomeno dubbio il rilascio del parere positivo sulla VIA.

Però, dicevamo, abbiamo percepito da pareri e silenzi, che Italia in Comune-Effetto Parma è a favore senza se e ma, così come il PD (vedi il presidente della Regione) e la Lega. Il M5S è non pervenuto. I Verdi, i nuovi alleati del sindaco, chissà ... gli unici ad avere perplessità sono i consiglieri civici di minoranza e Potere al Popolo.
Invece molti cittadini sono preoccupati e non trovano rappresentanza.

Noi crediamo che sia ora di cominciare ad aprire un dibattito franco e libero in città sul destino dell'aeroporto e dell'area nord-ovest , dove i cittadini sembrano abbandonati a loro stessi. Ci vuole più coraggio, da parte della politica, della classe imprenditoriale e dell'informazione.

Noi siamo qui, non facciamo campagna elettorale, e quindi siamo aperti al confronto e al colloquio con chi è maggioranza e amministra e chi fa opposizione. Certo continueremo a difendere l'ambiente e mettere in evidenza le contraddizioni di chi fa Green washing.

Analisi tecnica delle Osservazioni alla VIA del Comune di Parma e relativi punti di incontro con le osservazioni presentate da Legambiente

Ufficio Ambiente
- "Lo Studio di Impatto Ambientale non è completo di tutti gli approfondimenti necessari per un tale intervento, specialmente per gli effetti sulle preesistenze esterne alla delimitazione aeroportuale. Infatti non si fa cenno all'interferenza di un elettrodotto che si troverà a fine pista, si danno per irrilevanti gli effetti dovuti all'interruzione di due strade e incremento delle acque di scolo".
- p.1 Per il rumore si segnala che «manca un quadro relativo alle attuali pressioni acustiche ai recettori che definisca l'area di superamento dei limiti all'esterno della delimitazione aeroportuale» si segnala che dai gestori «non è mai pervenuto il piano di risanamento acustico [...] che avrebbe costituito ora la documentazione dello stato di fatto (stato zero)».
- per l'aria «sono necessari approfondimenti che consentano di verificare lo 'stato zero' sul territorio comunale e la rispondenza del progetto alle norme del Piano Aria Integrato Regionale 2020, con particolare riferimento al criterio del 'saldo zero', come compensazione di tutte le emissioni di PM10 e NOx emesse nello scenario futuro.» esattamente come diceva Legambiente.

Pianificazione Territoriale
- punto 2. «Il Piano di Sviluppo Aeroportuale è concentrato ad elaborare una progettualità sostanzialmente delimitata dalla recinzione della struttura aeroportuale e poco si occupa del territorio di prossimità e dell'areale di impatto»
- punto 3. sui piani di Rischio «il Piano di Sviluppo Aeroportuale contiene un breve capitolo 8.4 in cui non sembra adeguatamente sviluppata la complessità dell'argomento e due elaborati grafici riportanti le proiezioni geometriche su cartografie prive di contenuto fisico ed urbanistico. Sostanzialmente, i due importanti argomenti per la sicurezza del territorio sono stati enunciati e non elaborati». Tale elaborato «non indaga le implicazioni e le ricadute sul territorio e sulle previsioni di sviluppo dello stesso. Tuttavia, è visibile il nuovo coinvolgimento della frazione di Baganzola posta a nord della pista». Ancora si afferma che «si ritiene quindi fondamentale un approfondimento in merito all'impatto ed alle
implicazioni che il nuovo Piano di Rischio Aeroportuale verrebbe ad avere rispetto al Piano di Protezione Civile ed alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti e adottati in particolare in relazione all'eventuale necessità di delocalizzare strutture sensibili per utenza, carico antropico e/o per motivi di natura fisica (ostacoli)». Chissà quali sono questi ostacoli...
- Punto 5. Si afferma la conformità con le previsioni del PSC, ma la non conformità al POC e al RUE, sia per i nuovi edifici aeroportuali che per la demolizione di edifici di interesse storico in via Parmarotta. Pertanto chiede di «indicare e predisporre gli elaborati tecnici di variante degli strumenti urbanistici interessati dal recepimento della nuova previsione». Si fa poi riferimento a «eventuali opere di mitigazione, compensazione e di diversa infrastrutturazione». Qui l'ufficio pare ipotizzare, correttamente, che le conseguenze sulle infrastrutture e le opere di mitigazione e compensazione dovrebbero essere individuate, a carico degli attuatori, e comprese nel piano economico, come sempre detto da Legambiente. Eppure in conferenza stampa il sindaco promette di rifare la viabilità a carico del Comune.
- Al punto 6, di nuovo incredibilmente, il documento constata che per la Zonizzazione Acustica (ZAC) rileva che gli elaborati del SIA rappresentano unicamente lo stato di fatto e le opere di ampliamento «non risultano conformi» allo strumento comunale. Paradossale la richiesta, poiché anziché imporre comportamenti o prescrizioni al proponente SOGEAP, il Comune fa prescrizioni a sé stesso concludendo che «pertanto si rende indispensabile un adeguamento del ZAC»
- Come sempre sostenuto da Legambiente il settore ambiente del Comune evidenzia «la mancata coerenza degli elaborati depositati con la normativa nazionale e regionale in tema di espropri per pubblica utilità» e pertanto chiede di adeguarsi e «l'assunzione dell'onere di esproprio». Legambiente ha sempre sottolineato che nel piano economico mancano queste cifre.

Pubblicato in Economia Parma

Nella mattinata di ieri, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Parma hanno sottoposto a vincolo cautelare l'area di cantiere, pari a circa 300.000 mq, del costruendo Centro Commerciale denominato "Parma Urban District" adiacente all'aeroporto "Giuseppe Verdi".

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto -presentato all'Autorità Giudiziaria da parte di un'associazione ambientalista- nel quale venivano ipotizzate criticità nell'iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che l'erigendo centro commerciale ricade pienamente in un'area, che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (Regolamento E.N.A.C. – Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

In particolare, proprio per la sua posizione a ridosso dell'aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e/o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (quali scuole, centri commerciali etc, aventi un elevato "carico antropico").

Viceversa, non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all'ultima versione del regolamento che l'E.N.A.C. aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l'ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l'attività edificatoria. Invero il citato Regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l'ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente -per chiari motivi di sicurezza- il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l'appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell'incolumità pubblica.

Per le su esposte ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del locale Tribunale l'adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell'edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d'ufficio in concorso. Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Sequestro Cantiere: presunzione innocenza, ma pessima notizia. Cavandoli (Lega): danni per immagine città. Aeroporto sempre più isolato. 

Parma, 19 ottobre 2018 – "Le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato al sequestro del cantiere del Centro Commerciale di Baganzola e ai 3 indagati in Comune fanno male a Parma. Ancora un nuovo scossone giudiziario che colpisce la città, scalfisce la sua immagine e aumenta la sfiducia dei parmigiani verso le istituzioni", dice Laura Cavandoli, parlamentare e consigliere comunale parmigiana della Lega, nel commentare la notizia del provvedimento disposto dal Tribunale, in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio.

"A questo – prosegue Cavandoli - si sommano i danni diretti: cantiere bloccato con rischio di nuovo degrado, danni da pagare, aeroporto sempre più isolato".
"Ribadendo convintamente la presunzione d'innocenza fino a sentenza definitiva e la fiducia nelle indagini giudiziarie – conclude l'esponente del Carroccio - l'Amministrazione comunale avrebbe potuto prestare più attenzione a regole e normative come più volte ho auspicato in consiglio comunale ricevendo le "spallucce" del sindaco come risposta".

Inchiesta sul nuovo mall di Parma, Gambarini (FI): "Invece che girare l'Italia per il suo nuovo partito, Pizzarotti vigili su cosa succede in Comune"

PARMA, 19 ott. - "Prendiamo atto di questa iniziativa giudiziaria relativa al futuro centro commerciale di Baganzola e che coinvolge anche l'assessore del Comune di Parma Alinovi. Essendo garantisti, non entriamo nel merito dell'inchiesta e non tiriamo conclusioni in ordine alla legittimità della procedura urbanistica adottata. Sta di fatto che questo episodio ricorda come ancora una volta l'amministrazione Pizzarotti abbia fatto una inversione di 180 gradi rinnegando uno dei suoi principi cardine della campagna elettorale del 2012: mai più centri commerciali, mai più consumo di suolo, principio rinnegato che si aggiunge all'ormai famosa promessa di sospendere la realizzazione dell'inceneritore, per la quale sappiamo come è andata a finire. Sarebbe, perciò, meglio che il sindaco Pizzarotti, invece di fare il giro d'Italia per promuovere il suo nuovo partito, stia in Comune a verificare e controllare l'operato dei suoi assessori". Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, commissario provinciale di Forza Italia.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Nella mattinata odierna, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Parma hanno sottoposto a vincolo cautelare l'area di cantiere, pari a circa 300.000 mq, del costruendo Centro Commerciale denominato "Parma Urban District" adiacente all'aeroporto "Giuseppe Verdi".

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto -presentato all'Autorità Giudiziaria da parte di un'associazione ambientalista- nel quale venivano ipotizzate criticità nell'iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che l'erigendo centro commerciale ricade pienamente in un'area, che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (Regolamento E.N.A.C. – Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

In particolare, proprio per la sua posizione a ridosso dell'aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e/o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (quali scuole, centri commerciali etc, aventi un elevato "carico antropico").

Viceversa, non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all'ultima versione del regolamento che l'E.N.A.C. aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l'ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l'attività edificatoria. Invero il citato Regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l'ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente -per chiari motivi di sicurezza- il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l'appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell'incolumità pubblica.

Per le su esposte ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del locale Tribunale l'adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell'edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d'ufficio in concorso. Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Esposto Mall e aeroporto, il Comune: sempre applicate trasparenza e correttezza

Parma, 30 giugno 2018 – Il Comune di Parma intende fare chiarezza rispetto alla notizia uscita a mezzo stampa con la quale vengono fatte affermazioni imprecise e tendenziose circa la correttezza e la legittimità degli atti inerenti la realizzazione del centro commerciale Parma Urban District e l'aggiornamento del Piano di Rischio dell'Aeroporto Giuseppe Verdi.

Nessun silenzio ostile da parte delle istituzioni: l'amministrazione comunale, in più occasioni, è stata chiamata a dare risposta a dubbi e quesiti relativi sia al centro commerciale sia al piano di sviluppo dell'aeroporto (interrogazioni consiliari, regionali, Enac ...) e tali risposte sono sempre state fornite in modo pubblico, trasparente e puntuale. Il Comune, quindi, operando nel pieno rispetto del proprio ruolo e delle proprie funzioni, con trasparenza e completezza, non ha mai mancato di fornire le informazioni richieste nella sede istituzionale deputata: il Consiglio Comunale.

Nulla di poco chiaro, inoltre, per quanto riguarda il recente affidamento di incarico per l'aggiornamento del piano di rischio aeroportuale. L'Amministrazione Comunale ha dato avvio alla procedura di aggiornamento del Piano alla luce dello stato di avanzamento del progetto di sviluppo dell'aeroporto presentato da Sogeap così come stabilito dal Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti di Enac.

Lunedì, 30 Aprile 2018 11:49

Il fiuto di Calma intercetta la droga dal perù

Un altro duro colpo al narcotraffico è stato inflitto dai militari del Comando Provinciale di Bologna presso l'aeroporto "Guglielmo Marconi", ogni giorno impegnati nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti.

Nei giorni scorsi, circa un chilogrammo di cocaina purissima è stato sequestrato dai finanzieri nel corso di un'operazione antidroga, che ha portato all'arresto del corriere e alla denuncia del complice che lo attendeva all'arrivo, entrambi cittadini sudamericani.
Nonostante l'accurato confezionamento, il "corriere", un quarantenne peruviano residente da tempo in Italia, non è riuscito a eludere il controllo dei finanzieri e soprattutto il fiuto del cane antidroga "CALMA", che ha segnalato il soggetto e il bagaglio al seguito.

La bravura dei finanzieri "a 2 e 4 zampe" ha portato al rinvenimento di numerosi involucri, occultati all'interno di appositi doppifondi ad hoc ricavati sia nei capi d'abbigliamento che nelle scarpe del passeggero. Ogni involucro era accuratamente confezionato ed imbottito con abbondante polvere di caffè, nel tentativo – risultato vano - di eludere il fiuto del cane antidroga.

Gli immediati approfondimenti dei finanzieri hanno consentito altresì di identificare e segnalare all'A.G. il complice del corriere, che lo aspettava in aeroporto per portare il prezioso carico sul litorale adriatico.

Su disposizione del Magistrato di Turno, il corriere è stato immediatamente associato presso la casa circondariale "Dozza", mentre il complice è stato denunciato a piede libero.

Lo stupefacente sequestrato, se immesso sul mercato, avrebbe reso al dettaglio centinaia di migliaia di euro.

L'attività in questione si inserisce nel più ampio contesto operativo di contrasto ai traffici illeciti perpetrati attraverso il trasporto aereo, attuato dalla Guardia di Finanza a tutela dei cittadini, anche grazie al contributo delle unità cinofile del Corpo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Giovedì, 08 Dicembre 2016 10:03

Aeroporto di Parma, quale futuro?

L'aeroporto é 'votato' ai cargo. Si punta sullo scalo commerciale per la posizione strategica di Parma, che affiancherebbe Malpensa. Per il direttore, Federico Wendler, le previsioni sono ottimiste. Obiettivo: avere 1.100 voli in tutto, tra cargo e passeggeri.

di Alexa Kuhne

Parma, 8 dicembre 2016

Quale sarà il futuro dell'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma?
Uno scalo su cui la Città ha puntato tutto, dal momento della sua apertura ufficiale, avvenuta il 5 maggio 1991.
Tra aspettative disattese e notizie che si sono rincorse in questi ultimi mesi, facendo pensare a una sorte tutt'altro che positiva, l'aerostazione gioiello continua a rimanere operativa con i suoi voli che collegano Parma a Trapani, Cagliari e Chisinau, in Moldavia.
Sono piani alla 'lunga' quelli che riguardano l'aeroporto internazionale di Parma.
Ma i presupposti per uno sviluppo dello scalo ci sono tutti, secondo il direttore generale del Verdi, Federico Wendler, che sottolinea proprio la non immediatezza di risultati che però saranno certi, visto che si tratta di un piano industriale quinquennale.
Fino ad ora, la perplessità dei detrattori del progetto ha riguardato i finanziamenti e le prospettive per il turismo.
Del resto, se mancano i soldi per mantenere il livello attuale di personale e gestione quotidiana - è stato detto- come si arriverà al 2019, anno in cui il Verdi dovrebbe far decollare il primo volo cargo, secondo i nuovi accordi con il colosso Etihad Airways?
La risposta di chi spera nel progetto aeroporto risiede in un 'dettaglio', tutt'altro che banale: ad alimentare le speranze sono stati soldi privati.
Il 'Giuseppe Verdi' è in gran parte proprietà privata, con istituti di credito austriaci (in testa la Meinl Bank) con il 53,6%, Unione industriali con 30,3% ed enti pubblici — Comune, Provincia e Camera di Commercio — con il 16,1%.
Parma, dunque, può essere un punto commerciale strategico che potrebbe affiancare l'importante scalo di Milano Malpensa, l'hub di riferimento per il trasporto su cargo perché "ha tutte le caratteristiche - sostiene Wendler - per accogliere trasporti commerciali".
Perché questo scalo nasce davvero con la vocazione per i cargo, per i quali sembra si stia qualificando...
Amazon, il gigante americano del commercio elettronico, starebbe valutando la possibilità di utilizzare il "Verdi", che è a otto minuti dalla stazione e a pochi chilometri di autostrada dal mega deposito di Piacenza.
Wendler non conferma e non smentisce: "Abbiamo appreso anche noi dagli organi di stampa - precisa - di un interessamento di Amazon che stava prendendo in considerazione quattro scali e fra questi vi era anche il nostro: staremo a vedere...".
Il direttore della Sopgeap, la società che gestisce lo scalo, spiega così il progetto: "Oggi il 40% delle merci viaggia su Malpensa ma Parma, più vicina all'autostrada e alla ferrovia è più invogliante. In Italia non esiste un aeroporto quasi ad assoluta vocazione al cargo e il Paese non ha un piano progettuale per le proprie merci".

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Nel 2017 inizieranno i lavori di manutenzione, nel 2019 si dovrebbe avere il decollo dei cargo quando saranno ultimate le operazioni di allungamento della pista. "L'adeguamento doganale - dice Wendler -, come pure il controllo radiogeno con gli ultimi sistemi, sono stati approntati".
Indispensabile sarà l'ampliamento della pista che arriverà ad una lunghezza di 2960 metri, contro i 2124 attuali: "L'allungamento produrrà meno inquinamento grazie all'ottimizzazione delle fasi di decollo e di atterraggio".
Cosi come si punterà a implementare una zona di manutenzione che sarà una grossa risorsa in più.
L'aeroporto è, effettivamente, a pochi chilometri dal centro città ma anche a pochi metri dall'ente fiera, altro polo attrattivo importantissimo per Parma. E' questa una delle novità su cui incide il Direttore della società: "Sarà realtà un collegamento diretto fra terminal e polo fieristico, che dista dall'aeroporto 800 mt in linea d'area...".
Una sinergia di cui si parla da molto tempo...
Non meno promettente sembrerebbe la situazione del trasporto passeggeri. L'attuale movimento di 4000 utenti l'anno fa presagire una crescita del flusso:«La posizione del nostro aeroporto è unica, per potenzialità e capacità - spiega Federico Wendler. - Gli ultimi voli annunciati per il sud durante il periodo estivo hanno già ottenuto fattori di riempimento superiori a quelli ipotizzati».
Finora si è puntato su Ryanair che con i suoi scali a Trapani e a Cagliari assicura un movimento costante, con picchi a seconda della stagione.
"Giornalmente, viene anche assicurato il collegamento è con Chisinau perché - chiarisce il Direttore dell'aeroporto - c'è una grossa comunità moldava".
C'è un'ultima questione, non poco spinosa: quella dell'inquinamento.
Un problema che un ampliamento dell'aeroporto può comportare, soprattutto per i residenti di Baganzola, Roncopascolo e Fognano. Si è parlato di un forte, dannoso impatto ambientale relativo a inquinamento, rumore acustico e territorio. Legambiente aveva sollevato la questione della salute dei cittadini cehe, specie nel periodo estivo, quando si dorme con finestre aperte, subiranno il rumore dell'atterraggio e del decollo degli aerei cargo, che avviene dalle 23.30 alle 4.30.
Wendler, ancora una volta, rassicura: "Le valutazioni di impatto ambientale (VIA) sono state fatte tutte e sono stati rispettati tutti i parametri".

Pubblicato in Cronaca Parma
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