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Di Mario Vacca Parma 14 novembre 2021 - Con un provvedimento, firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, sono state definite le regole per beneficiare dei fondi a sostegno dei contribuenti colpiti dall’emergenza Covid-19 che hanno attivato la partita Iva tra il 1° gennaio e il 31 dicembre  2018 e la cui attività di impresa è iniziata nel 2019.

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Mercoledì 3 novembre si è tenuta presso l’Acetaia Leonardi con sede in Formigine (Mo), la finale del contest “Balsamicando 2021” per cuochi professionisti organizzato dalla federazione Italiana cuochi.

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Mercoledì, 07 Agosto 2019 07:19

DOP IGP, la qualità dei territori.

E' online il nuovo sito del Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Turismo. Ogni mese una regione è messa in evidenza con i propri prodotti tipici di qualità. Presto anche una  APP integrata con agriturismi e beni Culturali.
 
Di LGC 7 agosto 2019 - "Vuoi scoprire il territorio italiano e il suo patrimonio eno-gastronomico? Vuoi scoprire i prodotti DOP, IGP e STG tipici di una specifica area geografica? Cerca direttamente un prodotto o una regione e inizia la tua scoperta dell’Italia all’insegna della qualità garantita."
E' questo l'invito che viene dalla Home Page del nuovo sito messo recentemente online dal MIPAAFT e che ogni mese pone in evidenza una Regione italiana e i suoi prodotti tipici.
 
Facile e intuitivo, il nuovo sito del Ministero consente di navigare tutta l'Italia attraverso i suoi prodotti. Il portale è perciò una raccolta organizzata dell'immenso giacimento enogastronomico del Bel Paese (299 prodotti agroalimentari, 524 vini) che, attraverso le chiavi di ricerca per prodotto, piuttosto che per territorio, consente di raggiungere rapidamente ai contenuti relativamente ai prodotti piuttosto che agli eventi e alle notizie  raccolte e proposte  per il pubblico dei consumatori o invece degli operatori.
 
Presentato lo scorso 25 luglio e pubblicato dal primo di agosto, il portale è un progetto innovativo, per Target (mette insieme Consumatori, Turisti, Operatori Economici), per le Tematiche (Valorizzazione, Educazione, Nuove Tecnologie), per l'Approccio (condotte survey dedicate per raccogliere le esigenze degli Operatori) e per le Informazioni (il patrimonio dei disciplinari reso fruibile ad un vasto pubblico).   
"I prodotti Dop e Igp rappresentano - ha dichiarato il Ministro Sen. Gian Marco Centinaio -  uno strumento di tutela delle eccellenze italiane e delle produzioni legate al territorio ma anche un'attrattiva per il settore turistico con importanti ricadute sull'economia locale.  Lo sviluppo del territorio è sempre più connesso a quelle che sono le sue tipicità. Dobbiamo continuare a lavorare sulla promozione, l'innovazione e la tutela. Unire i prodotti agroalimentari al turismo. Celebrare il made in Italy nel mondo".


Il Portale può diventare una opportunità per i tanti Territori e Denominazioni che rappresentano un Patrimonio del nostro Paese, talvolta ancora poco esplorato. Tutti i prodotti e territori, con questo Portale, hanno occasione di essere allo stesso modo presenti in rete, di farsi conoscere, creare rete.


 "Il mondo oggi chiede informazione attraverso la rete - ha proseguito il Ministro -  ed è in questa direzione che ci dobbiamo muovere, per cogliere appieno il potenziale che offre il digitale. Questo portale può contribuire a rafforzare l'immagine delle DOP e delle IGP e attrarre visitatori che vogliono mangiare, bere, vivere ciò che offrono i nostri territori".
 
Come anticipato, il Ministero sta già lavorando, per quanto riguarda l'App a integrare i dati sugli Agriturismi riconosciuti dal Mipaaft e i dati relativi ai Beni Culturali. 
 
WEB SITE: https://dopigp.politicheagricole.it/web/guest
 
Foto copertina: Ministro Gian Marco Centinaio a Confcooperative Parma 11 novembre 2018.
 

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Sabato, 15 Dicembre 2018 07:18

Il Sale italiano in mani francesi?

La saga del sale italiano. La più grande salina d'Italia in Puglia (800.000 ton/anno) passa di mano a una multinazionale del sale europea e mondiale. Il sale e' un prodotto strategico per il belpaese. Il sale italiano può essere riconosciuto made in Italy . Alcuni siti e saline devono essere igp.

Di Giampietro Comolli - Le più grandi saline marine d'Europa di Salins spa, leader europea e co-leader mondiale nella commercializzazione di sale industriale, sale stradale e sale alimentare. Una asta di vendita del credito gestito da Monte Paschi Siena, banca finanziata dallo Stato e dal Governo Renzi, in assoluta forma riservata e a chiamata, ha assegnato a Salins spa tramite la controllata Cis oltre 500 ettari di sale marino italiano, inseriti in un contesto di 4000 ettari di parco e riserva, in zona altamente turistica.

I sindacati dei lavoratori, gli ex titolari di Atisale-Salapia Sale spa detentori della concessione Demaniale fino al 2029 e autori del forte crack debitorio che ha portato l'impresa al concordato e alla cessione del 100% pacchetto azionario, al pegno fideiussorio delle azioni e alla garanzia delle proprietà personali dei soci tutto verso Mps, hanno scritto lettere di fuoco e le maestranze sono entrate immediatamente in sciopero.

Come Ceves – centro studi attivo nelle ricerche tecniche-scientifiche-economiche sul #saleitaliano per valorizzarlo rispetto ad altri sali mondiali – chiediamo al Governo, al Demanio, alla Regione Puglia, al Comune di Margherita, a Coldiretti di attivarsi per una verifica delle procedure e delle azioni avviate, affinché il #saleitaliano non faccia la fine dello #zuccheroitaliano che negli anni '80-'90 passò di mano non con una cessione di impresa, ma anche in quel caso attraverso meccanismi di debiti e crediti contratti con Banche e scambi finanziari per necessità e interessi ben lontano dalla tutela dello zucchero italiano. Sollecitiamo quindi che un bene collettivo dello Stato italiano non sia ceduto a chi ha una leadership che potrebbe inficiare la "italianità", l'origine e la provenienza del sale tricolore compreso il coinvolgimento diretto delle miniere di salgemma di Volterra.

Anche attraverso il #saleitaliano può passare la valorizzazione dell'agroalimentare e del made in Italy dell'enogastronomia per tutti i risvolti culinari, ricette, cucina che implica, come segnalano a Ceves da tempo i più importanti chef e cuochi italiani all'estero e in Italia, costretti ad acquistare sali di altri paesi sostenuti da campagne di qualità, di sostenibilità, di pregio ben orchestrate, ma spesso non inerenti alle caratteristiche alimentari, cosmetiche, salutari che le recenti ricerche e analisi scientifico-universitarie stanno avvalorando e dimostrando.

Il sale alimentare, da non confondere con quello per uso chimico e industriale, non è un nemico della salute se consumato con misura, con dosi e in modi corretti essendo sia un condimento a tavola ma anche un coadiuvante terapeutico per certe cure dell'organismo umano, dallo stress alla salute dermatologica, dalle vie respiratorie alla stanchezza congenita.

Il recente DL del Sanato a tutela dell'agroalimentare italiano dovrebbe interessarsi anche del #saleitaliano e anche aggiornare, rispetto ai tempi e modi di gestione monopolistica, le norme di qualità e qualificazione del sale per consumo umano oramai entrato nel libero mercato e soggetto a una ampia concorrenza. Non è possibile che nei supermercati italiani ed europei ci siano sali confezionati e commercializzati integrali-grezzi a disposizione di un consumatore spesso non informato provenienti da altri continenti, sia marini che di miniera, con il 93% di purezza tecnica quando le norme di produzione nazionale prevedono un minimo del 97%.

Stiamo verificando l'importanza salutistica e sanitaria dei diversi limiti. Inoltre perché il sale purissimo, bianco, grosso a fiocchi o a chicchi made in Italy ha un prezzo medio al consumo di 2-3 euro al chilo nei migliori casi e tutti i sali di importazione partano da 5 euro e fino a 40 euro al chilo? E' evidente che non si vuole limitare il libero mercato, ma lo stesso vale anche nella leale concorrenza, a difesa dell'antitrust e sulla corretta informazione al consumatore.

Come Ceves chiediamo una "etichetta parlante" sulle confezioni, un trattamento normativo uniforme fra sale nazionale e estero, oltre a vedere se è possibile identificare, tracciare e certificare altri siti produttivi nazionali meritevoli del riconoscimento Dop o Igp o di Presidio come già avviene per due sole parti ristrette delle saline di Trapani e di Cervia. Come Ceves abbiamo valutato tutte le saline attive in Italia e si potrebbero riconoscere, con un grande valore aggiunto anche per il territorio locale come parchi, ambiente, paesaggio, terme, musei e altre attività agricole, almeno altri 10 siti meritevoli di una Igp all'interno anche di più grandi saline marine e minerarie.

L'auspicio è che si intervenga prima possibile per salvare il #saleitaliano prima che finisca , anche svenduto, in mani straniere (800.000 ton/anno di estrazione potenziali di Atisale-Salapia sale spa su un totale nazionale di 2,2 mio/ton/anno è una bella fetta) che non garantirebbero gli attuali posti di lavoro, il valore aggiunto territoriale, una libera concorrenza, la certezza dell'origine italiana del sale nelle confezioni commercializzate con marchio italiano, ma di contenuto assai dubbio e proveniente da chissà quale luogo magari anche più inquinato e meno controllato di quello delle coste italiane, del mar Mediterraneo.

Il messaggio è anche indirizzato a Coldiretti e Slow Food notoriamente paladini di queste realtà produttive di nicchia: un valore aggiunto che deve restare al made in Italy anche per il "sale da cucina" come chiedono i ristoratori italiani.

Giampietro Comolli
Presidente Ceves-Ovse - Economista Agronomo Enologo Giornalista - Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

 

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Dal convegno formativo di AICIG a Reggio Emilia, i Consorzi di Tutela DOP e IGP lanciano proposte di evoluzione normativa sull'attività di vigilanza e chiedono un giro di vite al nuovo Ministro delle Politiche Agricole.

Si è sviluppato sul tema dell'evoluzione normativa e sull'attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell'utilizzo di termini generici - l'incontro formativo del 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Ad organizzare detto incontro, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell'attività ordinaria dell'Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

"Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal "campo di gioco". L'obiettivo per l'intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti".

Da proteggere infatti c'è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell'atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L'agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall'estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.

"Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all'estero, per combattere l'italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delle indicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l'Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare".

Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l'agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.

Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal segretario generale AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell'Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania.

Un intervento sulla strategicità dell'essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull'importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE.

L'ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch'esso di primaria rilevanza nell'attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull'importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato "Consortium" il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell'Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull'impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo "i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni".

A seguire AICIG si è riunita per l'assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea AFIDOP.

Domenica, 02 Luglio 2017 09:00

Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT

Tre eccellenze DOP e IGP entrano a far parte dell'Associazione dei Consorzi di Tutela della salumeria italiana. Soddisfazione da parte del Presidente Lorenzo Beretta per l'ingresso dei Consorzi di Tutela della Coppa di Parma IGP, del Prosciutto di Carpegna DOP e del Salame Felino IGP

Milano, giugno 2017 – Cresce ulteriormente la rappresentanza dell'associazione dei Consorzi dei salumi italiani tutelati (ISIT) grazie all'ingresso dei tre Consorzi dei prodotti Coppa di Parma IGP, Prosciutto di Carpegna DOP e Salame Felino IGP.
L'ammissione dei nuovi Consorzi è avvenuta ufficialmente nel corso dell'ultima Assemblea di ISIT, svoltasi a Parma pochi giorni fa.

Costituitosi nel giugno 1999, ISIT svolge azioni di coordinamento strategico e operativo tra i Consorzi di tutela della salumeria italiana che vi aderiscono e si fa portavoce di un comparto sempre più "fiore all'occhiello" per il settore agroalimentare del nostro Paese.

"E' sempre una grande soddisfazione, come Presidente di ISIT - ha affermato Lorenzo Beretta - accogliere nuovi Consorzi nel nostro Istituto. Ciò permette di essere sempre più rappresentativi nel comparto della salumeria DOP e IGP, creare importanti sinergie ed operare per il raggiungimento di obiettivi comuni anche nei confronti delle Istituzioni. Come Istituto, lavoriamo quotidianamente a fianco dei Consorzi per mettere in atto iniziative di promozione, valorizzazione e salvaguardia di queste denominazioni, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e la cultura dei prodotti DOP e IGP sensibilizzando i consumatori sulle qualità uniche e distintive dei salumi tutelati."

Origo il primo forum internazionale dedicato ai prodotti Dop e Igp ha aperto i battenti oggi a Parma anticipando il "Cibus Connect", la fiera del food made in Italy.

di Virgilio, Parma 11 aprile 2017 - Da oggi fino al 13 aprile Parma ospiterà produttori e consorzi provenienti da tutto il mondo. Opportunità anche di incontri commerciali in collegamento con Cibus Connect. A fine 2016 sono 2.959 i prodotti riconosciuti. Italia ed Emilia-Romagna leader in Europa. Un comparto che rappresenta un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso del territorio.

20170411-INFOGRAFICHE SCENARIO-L'Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine, raggiunge i 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale. Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all'export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%.

In questo scenario d'eccellenza nazionale però spiccano su tute le tre province emiliane sorte sulla Via Emilia che, come Parma, quest'anno festeggerà il 2.200esimo anno di vita.

Parma, Reggio Emilia e Modena infatti confermano l'importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP IGP (34)
che insistono nel territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP, in primis).

Ecco quindi che non è un caso che sia stata scelta la città ducale per accogliere il primo forum dedicato alle produzioni di eccellenza internazionale inaugurato questa mattina alla presenza 300 ospiti provenienti da tutto il mondo. 

"Origo non poteva che aver luogo in Emilia-Romagna, una regione che in tutto il mondo è conosciuta e apprezzata per l'eccellenza delle sue produzioni alimentari e che detiene il record di prodotti a Indicazione d'origine con ben 44 specialità- ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini aprendo i lavori- le nostre esportazioni valgono quasi 6 miliardi di euro e prodotti come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l'Aceto Balsamico di Modena, la Mortadella Bologna per citarne solo alcuni tra i tanti, ne rappresentano una voce importante. Origo Global Forum è un'occasione preziosa di confronto, per far crescere ulteriormente questo importante comparto, creando sviluppo e occupazione".

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20170411-ORIGO-AUDITORIUM-PAGANINI-079-BonacciniPromosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal ministero delle Politiche agricole, insieme all'Unione parmense degli industriali e a Fiere Parma, con il patrocinio e il supporto della Commissione e del Parlamento europeo e del Comune di Parma, Origo, in collegamento con Cibus Connect, da oggi al 13 aprile, offrirà ai produttori e ai consorzi anche l'opportunità di incontri con i grandi buyer internazionali. In particolare la Regione Emilia-Romagna ha a disposizione un'area dedicata per presentazioni e degustazioni, cui hanno dato la loro adesione tutti i principali Consorzi di prodotti Dop e Igp emiliano-romagnoli.

"In una fase in cui l'agricoltura nel mondo è sempre più sottoposta ai meccanismi delle commodity, siamo di fronte a un settore che mette al centro la qualità delle materie prime, l'irrinunciabile legame con il territorio, il rispetto di rigorosi disciplinari di produzione, il contenuto fortemente identitario- ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli partecipando alla tavola rotonda dedicata al futuro delle Indicazioni geografiche e alle sfide aperte - anche per questo è importante promuoverne la diffusione e sostenerne il posizionamento sui mercati." .

Apre domani mercoledì 12 aprile a Parma la fiera "Cibus Connect", organizzata da Federalimentare e Fiere di Parma, che rimarrà allestita fino a giovedì 12 aprile. Cibus Connect è un nuovo format di fiera light, una due giorni con un mix di esposizione, forum internazionali, workshop e incontri d'affari con migliaia di buyer italiani ed internazionali.
Le aziende espositrici sono 400, selezionate tra quelle maggiormente vocate all'export. Presenti anche 45 espositori selezionati da Slow Food. In esposizione i nuovi prodotti del food and beverage made in Italy destinati al mercato interno ed estero. Gli chef più accreditati saranno impegnati in numerosi show cooking per far conoscere i nuovi prodotti.

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(Foto Francesca Bocchia)

 

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ORIGO, Geographical Indications' Global Forum, il Forum europeo ed internazionale dedicato alle DOP e IGP l'11-12-13 aprile 2017 a Parma. Gli scritti sono oltre 300 e provengono dall'Italia e Paesi UE ed Extra UE.

Parma, 7 aprile 2017

Il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Regione Emilia-Romagna, Unione Parmense per gli Industriali e Fiere di Parma, con il patrocinio ed il supporto della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e di Comune di Parma, promuovono la prima edizione di Origo Global Forum, un evento europeo ed internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione Europea.

ORIGO, il Global Forum che nasce dalla necessità di creare una nuova consapevolezza del valore strategico delle produzioni di qualità sia all'interno del contesto europeo sia nei mercati internazionali.
I principali partner sono le reti europee ed internazionali del settore: oriGIn, AREPO, A.R.E.F.L.H., Fondazione Qualivita, AICIG. Oggi sono più di 300 gli iscritti, rappresentanti delle aziende certificate, che hanno scelto di aderire all'evento. ORIGO è realizzato in sharing con Cibus Connect, l'importante fiera internazionale dell'alimentazione di Fiere di Parma, dedicata in particolare nel 2017 alla promozione di relazioni di business B2B con i principali top buyers internazionali. Durante le giornate del 12 e 13 aprile, presso Cibus Connect, saranno promosse infatti le relazioni tra DOP e IGP europee ed extraeuropee ed i top buyers internazionali che saranno presenti a Cibus Connect 2017. La giornata di apertura di martedì 11 aprile si svolge invece presso l'Auditorium Paganini di Parma – Sala Ipogea – ed ospita un un evento di confronto ed analisi sull'agenda europea ed internazionale delle Indicazioni Geografiche, che si aprirà con l'intervento del Ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, a cui seguirà un messaggio di Phil Hogan, Commissario UE per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale.

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Simona Caselli, Assessore Regionale all'Agricoltura
"Dobbiamo proteggerci dai protezionismi e dal falso Made in Italy. La sfida che abbiamo di fronte è proprio questa: sostenere e rafforzare il posizionamento sui mercati di queste eccellenze che rappresentano un modello virtuoso di sviluppo, in un'epoca in cui anche l'agricoltura troppo spesso è sottoposta alla logica delle commodity. Il recente accordo Ceta tra Ue e Canada è un risultato importante che va in questa direzione e che ha aperto le porte del Paese nord americano a 142 indicazioni geografiche europee, di cui 38 italiane e ben 12 della nostra regione. La via degli accordi commerciali che salvaguardino gli standard ambientali e sanitari è fondamentale e quello canadese non deve rimanere un caso isolato."

Cristiano Casa, Assessore Attività Produttive Turismo Commercio Sicurezza Urbana / T.S.O.
"Comune di Parma non poteva mancare a questo evento europeo ed internazionale: Parma è la città della gastronomia, rappresenta un territorio che è espressione di tanti prodotti DOP IGP pertanto è la sede ideale per Origo Global Forum. Inoltre è proprio un nostro obiettivo quello di far divenire Parma una piattaforma internazionale di riferimento per il comparto gastronomico e agroalimentare".
Antonio Cellie, Ceo Fiere di Parma
«Fiere di Parma ha accolto con entusiasmo la proposta di affiancare un evento della portata di Origo Global Forum a Cibus Connect. I top buyer esteri, che ormai frequentano regolarmente Cibus, sono sempre alla ricerca di prodotti e specialità alimentari DOP e IGP, tesori di cui l'Europa, ma in particolar modo l'Italia,è ricca . Il 12 e il 13 aprile Cibus Connect ospiterà una lounge dedicata ai partecipanti al Forum per facilitare gli incontri con gli operatori interessati che anche qui potranno scoprire la specificità dei prodotti internazionali.»

L'agenda del Global Forum dell'11 aprile prevede una prima sessione dedicata alla policy europea, per discutere del presente e del futuro delle IG in Europa, senza dimenticare che le IG non rientrano solo nella Politica agricola (primo e secondo pilastro della Politica agricola comunitaria), ma anche nella Politica ambientale (agro-ambientale) e in quella commerciale, e che anche i consumatori guardano con grande interesse alla qualità e alla varietà del cibo. L'obiettivo della seconda sessione sarà dimostrare come i prodotti IG siano sostenibili e possano esserlo ancora di più attraverso interventi e politiche mirati.
Saranno infine posti in evidenza l'esigenza di realizzare una sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale, illustrando in che modo questi prodotti possono rappresentare una svolta per molte aree geografiche. Oggi, i temi della sostenibilità sociale, dell'impiego e della resilienza del sistema agroalimentare locale sono particolarmente attuali e lo saranno ancora di più nel prossimo futuro e nella nuova Politica agricola comunitaria post-2020.

Origine, territorio, valore, diversità, natura, tutela e identità sono i tratti distintivi tipici delle produzioni oggetto di questo innovativo Forum, che sceglie Parma: capitale della food valley italiana, città creativa della gastronomia UNESCO, riferimento mondiale per il cibo.
Le nuove sfide globali impongono a tutti i produttori e gli esperti del settore UE di unire le energie e creare nuove modalità di relazioni culturali ed economiche, questa la premessa di Origo, un Forum fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna, terra di tradizione, ricerca, innovazione per tutta la cultura e la produzione del cibo e l'agricoltura sostenibile e che, forte delle sue 44 DOP e IGP nel settore Food e 29 nel settore Wine, fa di questo territorio la perfetta sintesi e sede ideale di ORIGO.

SCENARIO DOP IGP EUROPA E ITALIA
L'Italia mantiene il suo primato mondiale nel settore delle produzioni certificate DOP, IGP e STF, con 814 prodotti dei comparti Food e Wine e ben 13 nuove registrazioni nel corso del 2016. Anche a livello globale con 69 nuovi prodotti registrati del comparto Food, di cui 65 in Paesi UE e 4 in Paese Extra UE, le Indicazioni Geografiche continuano a crescere e chiudono il 2016 con 2.959 IG all'appello (23 fuori dall'Europa).

XIV RAPPORTO 2016 SULLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI E VITIVINICOLE DOP IGP STG (FONTE ISMEA E FONDAZIONE QUALIVITA)

DOP e IGP confermano il proprio ruolo strategico di traino dell'export del Made in Italy: +9,6%. L'Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine raggiunge 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale. Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo, con un valore all'export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%. Il settore Food – composto da oltre 80mila operatori – vale 6,35 miliardi di euro alla produzione e registra una crescita al consumo del +1,7%, con un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5%. Il comparto Wine – che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie – vale 7,4 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +5,8%.
Il Sistema delle DOP IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, nel 2016, conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 162mila interventi annui – in Italia, all'estero e sul web – effettuati da Organismi di controllo pubblici.

Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. L'analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere DOP IGP nelle Province italiane restituisce una fotografia dell'impatto del sistema IG a livello territoriale. L'analisi conferma una forte concentrazione – soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest – con il 20% delle province italiane che copre oltre l'80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diversi sui territori d'Italia per le varie filiere produttive. Nel comparto agroalimentare, le prime tre Province – Parma, Modena, Reggio nell'Emilia – confermano l'importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP IGP (34) che insistono nel territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di parma DOP e Aceto balsamico di Modena IGO, in primis). Nel comparto Wine è il "Sistema Prosecco" a determinare il maggiore impatto sul territorio di Treviso e Verona, Province che presentano, comunque, altre numerose importanti denominazioni; seguono le Province di Siena, Cuneo, Asti e Firenze areali di produzione delle denominazioni storiche" toscane e piemontesi.

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Giovedì, 06 Aprile 2017 09:10

ORIGO, Geographical Indications’ Global Forum

ORIGO, Geographical Indications' Global Forum. Il Forum europeo ed internazionale dedicato alle DOP e IGP si svolge martedì 11 aprile 2017, presso l'Auditorium Paganini di Parma. Tra gli ospiti interverrà anche il Ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina.

Parma, 6 aprile 2017

Il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Regione Emilia-Romagna, Unione Parmense per gli Industriali e Fiere di Parma, con il patrocinio della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Comune di Parma, promuovono la prima edizione di Origo Global Forum, un evento europeo ed internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione Europea.
ORIGO, il Global Forum che nasce dalla necessità di creare una nuova consapevolezza del valore strategico delle produzioni di qualità sia all'interno del contesto europeo sia nei mercati internazionali. I principali partner sono le reti europee ed internazionali del settore: oriGIn, AREPO, A.R.E.F.L.H., Fondazione Qualivita, AICIG.

L'agenda della giornata scientifica dell'11 aprile apre con una sessione dedicata alla policy europea, per discutere del presente e del futuro delle IG in Europa, senza dimenticare che le IG non rientrano solo nella Politica agricola (primo e secondo pilastro della Politica agricola comunitaria), ma anche nella Politica ambientale (agro-ambientale) e in quella commerciale, e che anche i consumatori guardano con grande interesse alla qualità e alla varietà del cibo. L'obiettivo della seconda sessione sarà dimostrare come i prodotti IG siano sostenibili e possano esserlo ancora di più attraverso interventi e politiche mirati.

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Saranno infine posti in evidenza l'esigenza di realizzare una sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale, illustrando in che modo questi prodotti possono rappresentare una svolta per molte aree geografiche. Oggi, i temi della sostenibilità sociale, dell'impiego e della resilienza del sistema agroalimentare locale sono particolarmente attuali e lo saranno ancora di più nel prossimo futuro e nella nuova Politica agricola comunitaria post-2020.

ORIGO è realizzato in sharing con Cibus Connect, l'importante fiera internazionale dell'alimentazione di Fiere di Parma, dedicata in particolare nel 2017 alla promozione di relazioni di business B2B con i principali top buyers internazionali. Durante le giornate del 12 e 13 aprile saranno promosse le relazioni B2B tra DOP e IGP europee ed extraeuropee ed i top buyers internazionali che saranno presenti a Cibus Connect 2017. Origine, territorio, valore, diversità, natura, tutela e identità sono i tratti distintivi tipici delle produzioni oggetto di questo innovativo Forum, che sceglie Parma: capitale della food valley italiana, città creativa della gastronomia UNESCO, riferimento mondiale per il cibo.
Le nuove sfide globali impongono a tutti i produttori e gli esperti del settore UE di unire le energie e creare nuove modalità di relazioni culturali ed economiche.

(Fonte: Ufficio stampa ORIGO)

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Latte e formaggi in Italia: origine in etichetta obbligatoria dal 19 aprile su tutte le confezioni. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto, già lo scorso 21 gennaio, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che introduce in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia.

L'obbligo scatterà dal 19 aprile 2017 su tutte le confezioni e si applicherà al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.
Questo nuovo sistema rappresenta una vera e propria sperimentazione in Italia e consente di indicare con chiarezza ai consumatori la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini.

"Vogliamo garantire - ha dichiarato il Ministro Martina - la massima tutela e trasparenza per consumatori e produttori. Con la sperimentazione dell'origine in etichetta, infatti, chi acquista potrà scegliere in modo informato e consapevole il Made in Italy. Si tratta di una svolta storica che consente un rapporto nuovo tra gli allevatori, i produttori e i consumatori." "L'Italia - conclude il Ministro - continuerà a spingere perché questo modello si affermi a livello europeo e per tutte le produzioni agroalimentari, perché è una chiave decisiva per la competitività e la distintivita' dei modelli agricoli."

COSA CAMBIA
Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Le diciture utilizzate saranno le seguenti:
a) "Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte";
b) "Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte".

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio "ORIGINE DEL LATTE: ITALIA".

Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall'Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
- latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
- latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei.

Se le operazioni avvengono al di fuori dell'Unione europea, verrà usata la dicitura "Paesi non UE".
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.

(fonte originale MIPAAF Roma 21 gennaio 2017)

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