Martedì, 21 Aprile 2015 09:52

Nel Reggiano in arrivo altri 100 profughi, vertice in Prefettura

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il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi

Individuare altri 100, 150 posti, oltre ai 330 già attuali. Il presidente Manghi: "I Comuni pronti a fare la loro parte, ma l'Europa deve farsi carico di una emergenza umanitaria che rischia di diventare ingestibile" -

Reggio Emilia, 21 aprile 2015 -

Dopo l'ultimo drammatico naufragio nelle acque libiche, ieri mattina il vertice in Prefettura ha fatto il punto sulla situazione profughi, alla luce della richiesta dell'Ufficio territoriale del Governo di Bologna alle varie Prefetture emiliano-romagnole di ampliare le attuali disponibilità. Il territorio reggiano potrebbe dover ospitare anche 150 profughi in arrivo nei prossimi giorni.

Presenti il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, il vicesindaco di Reggio Matteo Sassi e rappresentanti della Questura e della Dimora d'Abramo, cooperativa sociale con la quale è attiva da tempo una convenzione per l'accoglienza di profughi.

"Dall'Ufficio territoriale del Governo di Bologna è stato infatti richiesto alle varie Prefetture emiliano-romagnole di ampliare le attuali disponibilità, nell'eventualità che nei prossimi giorni debbano essere accolti ulteriori profughi - spiega il presidente Giammaria Manghi nella nota della Provincia – Si tratterebbe di individuare altri 100, 150 posti, oltre ai 330 già attualmente accolti, gli ultimi 11 proprio domenica, per due terzi in città, i restanti in provincia. Da parte dei Comuni, dopo contatti con i presidenti delle Unioni, è stata assicurata una disponibilità di massima per individuare, principalmente in strutture alberghiere, questi posti in più, cercando di trovare un equilibrio tra il capoluogo e il resto della provincia".

"Specialmente di fronte alle drammatiche notizie di queste ultime ore da parte degli amministratori reggiani prevale quel senso di accoglienza che fa parte del nostro bagaglio culturale, ma è del tutto evidente che se l'Europa non si farà carico di questa crisi umanitaria, il problema diventerà ingestibile – continua il presidente della Provincia di Reggio Emilia - L'Italia, specialmente in una situazione socio-economica così difficile, non può essere l'unico Paese a farsi carico di questa drammatica emergenza: la notizia del Consiglio europeo straordinario di giovedì è una buona notizia, ma la riunione dovrà produrre azioni concrete. Personalmente, ho fatto sei viaggi di cooperazione in Eritrea, so perché questa gente scappa e continuerà a scappare fino a quando le condizioni politico-sociali nei Paesi del Nord Africa non cambieranno".