Mercoledì, 18 Febbraio 2015 10:22

Mettersi in gioco contro il gioco In evidenza

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Petroni, Soncini, Tellini, Iori Petroni, Soncini, Tellini, Iori

A Cadelbosco di Sopra si è parlato di come contrastare il gioco d'azzardo ed è stata presentata la campagna "Slot freE-ER".  -

di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 18 febbraio 2015 –

Il gioco d'azzardo, da semplice divertimento nonché oneroso passatempo, rischia di diventare sempre di più una malattia: la ludopatia. Una malattia che ha notevoli risvolti sul tessuto sociale delle comunità, portando ad una situazione di degrado personale dei giocatori più accaniti i quali, a causa del vizio del gioco, arrivano a scommettere il loro stipendio (quando hanno un lavoro) sino a situazioni più tragiche, come la rovina di intere famiglie.

"I dati sono allarmanti: il gioco d'azzardo è in continua crescita e vede il coinvolgimento sempre maggiore dei giovani". È con queste parole che il sindaco Tania Tellini ha introdotto la serata "Sicurezza in gioco", svoltasi nella Sala del Consiglio di Cadelbosco di Sopra.

Si gioca sempre di più, in situazioni sempre diverse e sempre più fruibili ad un vasto pubblico, come dimostrano gli 84,7 miliardi di € spesi dagli italiani nel 2013. A tal proposito è necessaria un'azione politica e sociale per contrastare il gioco, affrontando il problema di petto.

Oltre al sindaco, al capitano dei carabinieri della compagnia di Guastalla Stefano Petroni, al comandante della polizia municipale Unione Terra di Mezzo Flaminio Reggiani, erano presenti Ottavia Soncini (Vice presidente dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna) e Matteo Iori, presidente dell'associazione Papa Giovanni XXIII e del CONAGGA, da sempre in lotta contro le ludopatie.

"I numeri in Emilia Romagna sono preoccupanti – afferma Ottavia Soncini – con ben diecimila giocatori potenzialmente a rischio ludopatia, e tutto ciò implica dei costi sociali importanti. Lo Stato deve tutelare chi è in difficoltà. In un'ottica politica il sistema regionale è il canale preferenziale per intervenire, lo dimostrano gli eventi di divulgazione che faremo nelle scuole dal 25 marzo e lo dimostra la campagna Slot freE-ER". Una campagna che prevede l'adesione degli esercizi commerciali, i quali si impegnano a non avere slot machine, videopoker, vlt e affini all'interno del loro locale. Saranno riconosciuti con una targhetta ed è auspicabile, come dice il primo cittadino Tellini, che si possa far pervenire loro un vantaggio di carattere economico.

Ci si domanda per quale motivo il gioco d'azzardo sia divenuto sempre più dilagante in Italia? La risposta è semplice: sotto ogni governo da Prodi a D'Alema a Berlusconi, sino al 2011, si è registrato un incremento dell'introduzione di nuovi dispositivi per il gioco. Poi, con Mario Monti, questa proliferazione si è arrestata. Problema risolto? Macchè.
Basti pensare che nel 2013 si sono persi ben 17,1 miliardi di € in Italia, con il Paese quarto al mondo per soldi persi, e secondo a livello globale per spesa pro capite. Ma, entrando sempre più nel dettaglio, anche i dati riguardanti Reggio Emilia fanno riflettere.

"A Reggio si gioca tanto – dice Matteo Iori – con un monte di giocate pare a 760 milioni di €. Siamo la sesta provincia italiana per gioco d'azzardo, la seconda in Emilia Romagna dopo Rimini".
Sono quattro le categorie di giocatori presentate da Iori: i giocatori sociali, in Italia circa tredici milioni, i quali non hanno un problema di gioco; i giocatori a rischio, che sono a quota 2 milioni e sono molto vicini alla ludopatia; i giocatori molto a rischio e i giocatori patologici, 400 mila in totale e tra i quali intercorre una linea molto sottile.

Informare, sensibilizzare, fare cultura sul tema e realizzare azioni concrete: è questo ciò che è chiamata a fare la politica locale e nazionale per contrastare il dilagante fenomeno del gioco d'azzardo.
Cadelbosco di Sopra si è già attivata: oltre alla campagna "Slot freE-ER" è stato stampato un opuscolo molto interessante (e assolutamente consigliabile alla lettura di tutti) dal titolo "Il banco vince sempre". Una verità non scritta, ma sempre interpretata, che sarebbe utile ricordarsi ogni volta che ci si pone la domanda se fare un'altra giocata o uscire.