Lunedì, 16 Febbraio 2015 10:51

Ricostruzione e Legalità: prima, durante e dopo Aemilia In evidenza

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Ricostruzione e Legalità: prima, durante e dopo Aemilia Vaccari, Silvestri, Senatore, Zincani

A Mirandola pubblico numeroso ed acceso dibattito sulle infiltrazioni mafiose e la ricostruzione post-sisma -

di Federico Bonati -

Modena, 16 febbraio 2015 –

Una Sala Consiliare piena in ogni ordine di posto a Mirandola per l'incontro "Ricostruzione e Legalità". Si è parlato di mafia, di ricostruzione dopo il terremoto del 2012, e lo si è fatto con Vito Zincani, ex Procuratore della Repubblica a Modena, con Alberto Silvestri, sindaco di San Felice sul Panaro e con il senatore Stefano Vaccari, della commissione parlamentare Antimafia.

Ad aprire il dibattito è Pierluigi Senatore, direttore di Radio Bruno e coordinatore dell'evento, che riparte dalle intercettazioni legate all'Operazione Aemilia. Intercettazioni in cui si palesano ignobili risate di chi, nei momenti del terremoto, pensava ai soldi che avrebbe comportato la ricostruzione. Che cosa si può provare davanti a quelle risate?

"È stato devastante per tutti – dice Silvestri - ed è la dimostrazione che le infiltrazioni mafiose ci sono anche da noi. Abbiamo fatto molto per cercare di contrastarle, ma non basta il lavoro delle forze dell'ordine; serve un impegno di tutto il tessuto sociale".
Le risorse che comporta una ricostruzione di questo genere, in chiave economica, sono una forte attrattiva per la malavita organizzata (Aquila docet). Ma, alla luce dei fatti, ci si pone il dubbio che il problema sia stato sottovalutato.

In merito risponde Zincani, secondo il quale il problema non è stato sottovalutato, anche se siamo davanti ad una situazione molto complessa. "Il crimine organizzato è come un virus che si modifica in base alle caratteristiche del DNA di chi lo ospita. Le imprese mafiose sono competitive in economia sotto il profilo del prezzo, offrendo vantaggiosi risparmi. L'unica pecca, sotto questo aspetto è stata il non aver compreso quanto l'abbraccio mafioso potesse essere letale. Ecco perché bisogna tenere gli occhi aperti su questi focolai".

Oltre agli occhi aperti è importante, da parte di tutta la società, parlare e denunciare le attività illecite, poiché è proprio nel silenzio che proliferano e si fanno forti le mafie. Ora, però, è il momento di risposte concrete anche da parte della politica, come spiega l'On. Vaccari: "Interverremo con proposte di modifica delle norme attuali, rendendo più efficace la lotta alla mafia". Tuttavia, ricordando le recenti parole di Giovanni Impastato, sembra che non ci sia una volontà politica di combattere la mafia. Vaccari, però, non ha dubbi: "Non generalizziamo. Gli atti fatti finora parlano chiaro. Abbiamo messo a disposizione del Parlamento, in maniera unanime, gli elementi necessari per la modifica del codice antimafia, partendo dai beni confiscati, che diverranno sempre più celermente risorse per il bene pubblico e la collettività. Inoltre, in occasione delle elezioni regionali dello scorso novembre, ogni forza politica in campo ha ricevuto un codice etico al fine di selezionare i propri candidati, per evitare la presenza di soggetti di impropria appartenenza".

Pierluigi Senatore solleva quindi il dubbio di un possibile rallentamento dei lavori di ricostruzione, prontamente scongiurato da Silvestri. "Siamo stati accusati di lentezza – prosegue il primo cittadino di San Felice - ma affinché le cose siano fatte bene, in maniera trasparente e legale e per la totale sicurezza dei cittadini, ci sono dei tempi importanti da rispettare".
Ha quindi inizio il dibattito, tra applausi per alcuni interventi e mormorii per altri, con anche un acceso botta e risposta tra un cittadino e il sindaco Silvestri.

L'evento si conclude con una saggia riflessione di Zincani: "La lotta alla mafia riguarda tutti. È necessario avere una compattezza che finora non c'è mai stata. Non basta solo rinvigorire le forze dell'ordine, bisogna avere una crescita culturale di tutto il paese. Come diceva il mio amico Falcone: prima o poi, come tutte le cose, anche la mafia avrà una fine".
L'applauso scrosciante che ne è conseguito è l'immagine di un'Emilia che non vuole arrendersi alle mafie, ma che intende reagire, abbracciando la legalità. E, in quest'ottica, resistere, resistere, resistere.