Martedì, 21 Ottobre 2014 17:50

Reggio Emilia – “I clown ci hanno aggredito”: ma era solo una scusa per il ritardo a scuola In evidenza

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Hanno approfittato della psicosi dei clown picchiatori per giustificare un ritardo a scuola: adolescenti nei guai. I carabinieri proseguono le indagini su procurato allarme. I militari temono numerose emulazioni con l'approssimarsi di Halloween. Per questo hanno avviato attività di dialogo nelle scuole con gli adolescenti, dove la psicosi del fenomeno è maggiormente avvertita.

Reggio Emilia, 20 ottobre 2014 – di Ivan Rocchi

Non erano stati aggrediti da una banda di clown mentre stavano andando a scuola. Alla fine i giovani studenti hanno confessato di aver usato questa scusa per giustificare il ritardo. I Carabinieri hanno così concluso l'indagine sull'unica aggressione da parte di pagliacci picchiatori che sia stata denunciata nel nostro territorio.

Ma, bisogna dirlo, a Reggio e provincia ormai è clown-mania. Dall'inizio di ottobre, in tutta Emilia, i Carabinieri sono subissati di telefonate di adolescenti e genitori, che raccontano che un loro conoscente avrebbe visto o avrebbe avuto a che fare con persone mascherate da pagliaccio che aggredivano i passanti.

Secondo i Carabinieri si tratterebbe di uno scherzo, che si è diffuso attraverso la Rete, social network e whatsApp. Ma anche attraverso il territorio, precisamente da Modena. Nei video prodotti dai ragazzi, delle specie di candid camera, le vittime si ritrovano davanti dei clown, che utilizzando dei manichini simulano efferati delitti, per poi inseguire i testimoni.

Ora c'è il rischio concreto che il fenomeno si propaghi ancora di più. Halloween è ormai alle porte e i Carabinieri temono che dei ragazzini possano travestirsi e fingere aggressioni, rischiando di essere aggrediti. Infatti, segnalano i militari, alcuni cittadini starebbero proponendo su internet delle ronde anti-clown.

Visto l'approssimarsi di Halloween, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno deciso di recarsi nelle scuole per aprire un dialogo con i più giovani, tra i quali il fenomeno ha preso maggiormente piede.