Venerdì, 17 Maggio 2013 00:00

Contrabbando ed evasione, nei guai una società emiliana In evidenza

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La Spezia, 17 Maggio 2013 -

 A seguito di una complessa attività di controllo, condotta anche sulla base degli esiti di una missione intrapresa nelle Filippine dall'O.L.A.F. - Ufficio Europeo per la lotta antifrode - i funzionari dell'Ufficio Antifrode delle Dogane della Spezia hanno accertato l'esistenza di una massiccia frode fiscale connessa alla importazione di viti, bulloni ed elementi di fissaggio in acciaio inox, posta in essere da una società, avente sede in Emilia, facente parte di uno dei principali gruppi, a livello comunitario, operanti in questo particolare settore commerciale.

La società importatrice acquistava la merce da stabilimenti di produzione siti a Taiwan, e, anziché spedirla in Italia, la faceva trasferire nelle Filippine, per essere scaricata e riposta in contenitori diversi.
Al momento dell'importazione, non era dichiarata la reale origine taiwanese ma, invece, la falsa origine preferenziale filippina, con conseguente evasione del dazio e del dazio antidumping, nonché della correlata I.V.A. Per il solo anno 2010, la società in questione risulta avere evaso i diritti di confine per un importo complessivo pari a € 2.030.000.
Nei confronti dei legali rappresentanti della società importatrice è stata presentata informativa di reato presso la Procura della Repubblica della Spezia, per i reati di contrabbando pluriaggravato e di dolosa induzione in errore di pubblico ufficiale in sede di emissione di atto pubblico.
Nell'ambito di tale procedimento, sotto l'egida del P.M. dott. Maddaleni, i funzionari della dogana spezzina hanno proceduto, con la preziosa collaborazione dei colleghi di Bolzano, Bologna, Rimini e Forlì, all'effettuazione di una serie di perquisizioni a carico sia della società sia dei suoi legali rappresentanti, sequestrando documentazione, sia informatica sia cartacea, ritenuta utile ai fini della prova dei reati già individuati.
Tale documentazione è attualmente al vaglio degli inquirenti, al fine di verificare eventuali ulteriori episodi delittuosi posti in essere dalla medesima società, nel corso degli anni 2011 e 2012.