Giovedì, 01 Maggio 2014 14:30

Delrio passa il testimone a Vecchi

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Delrio e Vecchi Delrio e Vecchi

 

Il Pd reggiano fa il tutto esaurito al Centro Malaguzzi: ieri sera il passaggio di testimone tra l'ex sindaco Delrio e il nuovo candidato Luca Vecchi

Reggio Emilia 1 Maggio 2014 -- --

La campagna elettorale per le amministrative del 25 maggio è entrata nel vivo anche a Reggio Emilia. Dopo mesi di giochi di alleanze, tira e molla, rese dei conti e avance, finalmente le squadre sono fatte. E il fischio d’inizio della partita l’hanno dato i due maggiori competitor, ovvero il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico, che hanno annunciato l’arrivo a Reggio dei rispettivi leader: venerdì 9 maggio Beppe Grillo terrà un comizio in piazza Prampolini insieme al candidato sindaco del M5S, l’architetto Norberto Vaccari, mentre sabato 17 il premier Matteo Renzi arriverà da Roma.

E un pezzo importante del Governo – il principale dopo lo stesso Renzi, qualcuno mormora - è stato già messo in campo ieri sera, quando il sottosegretario ed ex sindaco Graziano Delrio è salito a Reggio per ritrovare i suoi vecchi compagni di lotta del Pd reggiano e sostenere la candidatura del suo delfino Luca Vecchi. E all’incontro elettorale “La nostra città, visioni di futuro”, che si è tenuto all’Auditorium del Centro Malaguzzi, c’erano davvero tutti: il segretario provinciale del partito Andrea Costa, il sindaco vicario Ugo Ferrari, l’onorevole Maino Marchi e l’ex deputato Pierluigi Castagnetti. 

In effetti, nonostante negli ultimi anni abbia ricoperto la carica di capogruppo del Pd in Comune e sia ben conosciuto negli ambienti più in vista del partito, Vecchi non gode ancora di una grande popolarità. E anche se alle primarie del centrosinistra ha stracciato i suoi avversari, la partecipazione popolare non è stata elevata. Segno che anche il partito e la stessa alleanza di centrosinistra non navigano in buone acque. E allora il bagno di folla di ieri sera, probabile preludio a quello del 17 maggio quando in città arriverà il Presidente del Consiglio, è servito al Pd prima di tutto per iniziare a serrare i ranghi in vista dello scontro finale, preparandosi anche al peggio, a ciò che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, ovvero il ballottaggio. 

Ad aprire la serata è stato il segretario provinciale Costa, che ricordando l’appuntamento del 17 maggio ha sottolineato che “il Partito Democratico non ha più paura delle piazze”. Poi è stata la volta del sindaco vicario Ferrari, al quale è stato affidato l’ingrato compito di enumerare le cifre della crisi economica e di sistema che ha investito Reggio negli ultimi anni. “Dal 2004 al 2013 – ha detto Ferrari - la popolazione è aumentata di 17.000 unità, più del 10%. E dopo questa crescita abbiamo dovuto fare i conti con una crisi mai vista prima. La disoccupazione è aumentata enormemente e tra il 2011 e il 2013 il Comune ha ricevuto 21 milioni di euro in meno in trasferimenti statali”.

Nel suo intervento Luca Vecchi ha invece voluto puntare sulla speranza. “Dire che tutto va male non serve a niente. Dobbiamo tenere insieme memoria e futuro, realtà locale e visione internazionale. La nostra capacità è quella di unire la città, di eliminare divisioni storiche. Non siamo in un momento di ordinaria amministrazione, ma se ci proviamo insieme potremo farcela ancora”. Il sottosegretario Delrio si è detto emozionato di essere tornato a Reggio. “Ieri ho festeggiato il mio primo anno a Roma – ha esordito - ma la città è la città. Per dirvela tutta, per venire qui sono anche scappato da una conferenza stampa. Ma questa è la serata di Luca, che si sta impegnando perché l’affermazione del Pd sia netta e chiara. Però l’esito della guerra non dipende mai da un solo condottiero, per quanto valoroso. E questo vale a Reggio quanto a Roma”.

L’ex sindaco Delrio ha poi ricordato la formazione della sua prima Giunta. “Io fui eletto in seguito all’alleanza tra i due partiti che poi hanno dato vita al Pd. In quel momento Reggio divenne un laboratorio politico che precorreva ciò che sarebbe avvenuto a livello nazionale. Spero che Reggio possa essere ancora un laboratorio innovativo”. E non è mancata la stoccata a Grillo, che a differenza del Pd e di Renzi “non vuole che si esca tutti insieme dai problemi dell’occupazione e dello sfaldamento sociale”. Ma anche la minoranza del Pd ha avuto la sua razione. “Il partito è diventata una cosa nuova – ha detto Delrio – e non possiamo più guardare indietro”.

E alla fine, ci è scappato anche un consiglio per il giovane Luca. “Solo una parola – ha concluso Delrio tra il serio e il faceto -, ed è cortesia. Renzi e gli altri del Governo dicono che sono troppo comunista. Ma, come sapete, sono credente. Io ho sempre cercato uno stile che spegnesse le divisioni. Perché la cortesia è sorella di carità e di amore, e la nostra città ne ha bisogno, per tutti”. 

Ivan Rocchi