Un’indagine serrata, ricca di riscontri tecnici e investigativi, che ha consentito ai Carabinieri, coordinati dalla locale Procura, di risolvere in tempi rapidi un caso che aveva destato scalpore e preoccupazione sociale, assicurando così alla Giustizia quelli che -allo stato delle indagini- possono ritenersi gli autori dei fatti in disamina.
Il fatto è riconducibile alla rapina del 13 dicembre 2024, allorquando un imprenditore di Brescia ha incontrato nella zona dell’ex salamini di Parma due uomini per concludere un affare riguardante l’acquisto di uno stock di erba sintetica.
Attratto dall'offerta vantaggiosa, l'imprenditore ha portato con sé 15.000 euro in contanti. All'arrivo, i due interlocutori hanno convinto l'imprenditore a mostrare il denaro, promettendo di verificarne la genuinità. In un attimo, uno dei due ha afferrato la busta con il denaro e si è dato alla fuga. L'imprenditore, rendendosi conto dell'inganno, ha inseguito il soggetto fino alla vettura, una "Giulietta bianca".
Nel tentativo di fermare i soggetti in questione, la vittima si è aggrappata alla portiera posteriore dell'auto mentre questa ha iniziato a muoversi a zig zag, trascinandolo per diversi metri.
La scena, ripresa da un automobilista, è diventata “virale” sui social media, suscitando preoccupazione tra la gente.
Le forze dell'ordine sono intervenute rapidamente dopo le segnalazioni al centralino del 112. L'imprenditore, medicato per lievi ferite, ha fornito una descrizione dettagliata dei rapinatori e dell'auto coinvolta.
Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno identificato la targa della "Giulietta", associandola a crimini simili in altre province. Le indagini hanno portato i Carabinieri a identificare i due soggetti, residenti nella zona del Lago di Garda, dove -a seguito di perquisizione- sono stati immediatamente recuperati i 15.000 Euro provento della rapina, a dimostrazione della bontà della pista investigativa.
All’esito degli accertamenti, a richiesta della Procura, il GIP di Parma ha emesso una misura cautelare personale, in esecuzione della quale, il 13 gennaio u.s., con il dispiegamento di un articolato dispositivo composto da uomini e mezzi in uniforme ed in abiti civili, i Carabinieri hanno rintracciato all’interno delle rispettive abitazioni in provincia di Brescia i due presunti responsabili, che sono stati così condotti presso il carcere di Brescia.
Ovviamente - nel rispetto del principio della presunzione di innocenza- gli indagati avranno modo di difendersi e chiarire le proprie posizioni a fronte delle accuse che sono state loro mosse.