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Martedì, 28 Marzo 2023 09:48

Il premier israeliano Netanyahu ha licenziato il Ministro della Difesa Gallant. In evidenza

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Violenti proteste in tutto il Paese

Di Flavia De Michetti Roma, 27 marzo 2023 (Quotidianoweb.it)  - Nella serata di ieri, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha licenziato il Ministro della Difesa Yoav Gallant, il quale aveva chiesto in un discorso pubblico di fermare la legge di riforma giudiziaria che sta spaccando il Paese.

Da diversi giorni, il popolo israeliano protesta contro la riforma del sistema giudiziario proposta dal Governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, il più di destra nella storia di Israele, che non intende indietreggiare, forte anche del voto popolare che lo ha portato alla guida del Paese.

La riforma toglie i poteri di controllo alla Corte Suprema per affidarli al Governo e i cittadini ritengono che sia un pericolo per la democrazia del Paese. Il Primo Ministro, dunque, sembrerebbe voler asservire la magistratura al potere politico e sostiene che la riforma sia un necessario ribilanciamento dei poteri dello Stato che, negli ultimi tempi, avrebbero favorito eccessivamente il potere giudiziario e amplificato la capacità d’intervento della Corte Suprema in diversi ambiti.

Si tratta, dunque, di un profondo cambiamento delle modalità di nomina dei giudici. In precedenza, infatti, questi ultimi venivano selezionati da una Commissione composta da nove membri, di cui solo quattro erano scelti dal Governo.

Ora, la riforma porta a undici i membri della commissione che seleziona i nuovi giudici e a otto i membri di nomina politica.

In questo modo, il Governo non rappresenta più una minoranza e detiene il dominio totale delle nomine non solo dei giudici della Corte Suprema, ma anche di quelli delle corti inferiori.

Inoltre, viene minato il potere della Corte di abolire le leggi approvate dal Parlamento, eliminando la “clausola di ragionevolezza” e lasciando alla Corte Suprema il compito di esaminare esclusivamente se una legge è aderente o meno ai princìpi espressi dalle Leggi fondamentali.

Il Governo attuale, dunque, fornisce al Parlamento la facoltà di annullare le decisioni della Corte Suprema.

Israele è precipitato rapidamente nel caos.

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Dopo il licenziamento del Ministro della Difesa Yoav Gallant, dunque, i leader delle proteste anti riforma hanno indetto una manifestazione a Tel Aviv presso la sede del Ministero della Difesa e altri manifestanti si recheranno sotto la casa dell'ormai ex Ministro, in segno di solidarietà.

Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha duramente criticato la decisione di Netanyahu, sostenendo che “Il premier può licenziare il Ministro, ma non la realtà del popolo di Israele che sta resistendo alla follia della maggioranza”.

Accese manifestazioni sono in corso in tutto il Paese: a Gerusalemme, davanti alla residenza del premier israeliano Benyamin Netanyahu, a Beersheva e ad Haifa. 

Anche il Presidente israeliano, Isaac Herzog, chiede al Primo Ministro Netanyahu di fermare la riforma della giustizia che “indebolisce il sistema giudiziario” e, facendo riferimento alle rivolte nel Paese, aggiunge: “Abbiamo assistito a scene molto difficili. Faccio appello al Primo Ministro, ai membri del Governo e ai membri della coalizione. Per il bene dell'unità del popolo di Israele, per amore della responsabilità a cui siamo obbligati, ti invito a interrompere immediatamente il processo legislativo della riforma”.

Inoltre, il leader del sindacato dei dipendenti degli aeroporti israeliani, Pinchas Idan, ha annunciato l'arresto immediato di tutti i decolli dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e spiega che “Si tratta di una protesta nei confronti della grande riforma giudiziaria avviata dal Governo Netanyahu e contro il licenziamento del Ministro della difesa Yoav Gallant”.

Perfino il franchising McDonalds in Israele annuncia la chiusura delle sue filiali come parte di uno sciopero nazionale dei lavoratori contro le riforme giudiziarie e due principali porti del Paese annunciano l’interruzione dei lavori in adesione allo sciopero dei lavoratori.

Qualora la riforma non venisse bloccata il leader della centrale sindacale Arnon Bar David ha dichiarato uno sciopero generale in tutto il Paese.

In seguito a una notte di proteste senza precedenti, Netanyahu sembrerebbe aver fatto qualche passo indietro e ha riferito ai Capi della sua coalizione di Governo che sospenderà i piani proposti per rivedere la magistratura.

Durante le manifestazioni, la Polizia israeliana ha sparato con i cannoni ad acqua per sgombrare gruppi di manifestanti dopo che decine di migliaia di israeliani sono scesi in piazza.

I manifestanti hanno bloccato le autostrade, acceso falò e violato le barriere metalliche allestite dalle Forze di Polizia.

Tuttavia, diversi Ministri della coalizione di Governo, in particolare il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, hanno minacciato di dimettersi qualora il premier Netanyahu interrompesse i piani, creando una potenziale prospettiva di crollo del Governo solo tre mesi dopo il suo insediamento.

 

(Foto da Al Jazeera)

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