Giovedì, 24 Novembre 2022 15:40

Causò la morte di Samanta Migliore, Pamela Andress patteggia 4 anni e 8 mesi In evidenza

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La 52 enne di origine brasiliana aveva praticato alla 35 enne di Maranello, madre di cinque figli, un’iniezione di silicone al seno per aumentarne il volume, ma la ragazza era morta a causa di un’embolia.


MODENA – Quattro anni e otto mesi di reclusione per il reato di “morte come conseguenza di altro reato”. È quanto ha patteggiato Pamela Andress, 52 anni, transessuale di origine brasiliana residente a Bologna, per la morte di Samanta Migliore, 35 enne di Maranello, a cui aveva praticato un’iniezione di silicone a domicilio come intervento estetico per aumentare il volume del seno.

I fatti risalgono allo scorso mese di aprile quando Samanta Migliore, residente a Maranello con il marito Antonio Bevilacqua e cinque figli avuti da precedenti relazioni, si sottopone a un trattamento al seno a domicilio per il quale si era rivolta a Pamela Andress, concordando un prezzo di 1200 euro.

Qualcosa, tuttavia, va storto. Dopo l’iniezione al seno destro, Samanta si sente male e perde i sensi. Il marito, che è in casa con lei, chiama immediatamente i soccorsi, che però si rivelano inutili. La giovane mamma muore per l’ostruzione di un vaso sanguigno causata dal silicone, che le ha causato una grave embolia, come ha stabilito l’autopsia.

Durante i concitati momenti dei soccorsi, Pamela Andress si allontana dalla casa di Samanta con la scusa di dover fare una telefonata senza prestare soccorso e fa perdere le proprie tracce. Il giorno dopo, tuttavia, si costituisce e viene sottoposta a giudizio immediato, senza udienza preliminare, con l’accusa di morte in conseguenza di altro reato, esercizio abusivo della professione e omissione di soccorso. Dallo scorso 13 maggio si trovava ai domiciliari.

Sceglie, però, la strada del patteggiamento, che viene accordato. La sentenza di questa mattina presso il Tribunale di Modena è definitiva e non potrà essere impugnata. Grande delusione da parte del marito di Samanta, Antonio Bevilacqua e del suo avvocato difensore, Daniele Pizzi, che ha commentato: “Una sentenza che ovviamente va rispettata, come tutte. Ci rimane il cruccio che, essendo una sentenza di patteggiamento, non sarà possibile impugnarla, anche se avremmo avuto parecchie cose da dire.

Poi rimane il dispiacere che in Italia sia possibile patteggiare per la morte di una persona senza corrispondere un solo euro di risarcimento, senza fare una lettera di scuse, nulla di tutto questo. La legge prevede il patteggiamento e il patteggiamento va accordato, al di là del fatto che dall’altra parte ci sia una persona morta che ha lasciato cinque figli e un marito“.

Una vita sfortunata quella di Samanta Migliore, che due anni prima della sua tragica fine era scampata alla morte dopo essere stata vittima di un tentato omicidio da parte del compagno di allore. Il 16 novembre 2020 l’uomo si era presentato ai Carabinieri raccontando di avere ucciso la compagna con un colpo di pistola, ma Samanta si era miracolosamente salvata.

Il colpo l’aveva solo sfiorata, procurandole una frattura superficiale alle ossa craniche. L’appuntamento con la morte, tuttavia, era stato solo rimandato.